22 December 2025

Dalle ex colonie penali alle chiese penitenziario, un viaggio attraverso l’Italia

Dalle ex colonie penali alle chiese-penitenziario, un viaggio attraverso l’Italia che è evasa dal passato carcerario per diventare odierna meta di turismo. Dalla Toscana alla Sicilia, i penitenziari riconvertiti a luoghi di culto per i turisti alla ricerca di tranquillità non si contano sulle dita di una mano e rispondono a nomi leggendari come Capraia e Pianosa (LI), Pantelleria e Favignana (TP), Ponza e Ventotene (LT) o Asinara, in Sardegna, oggi parco naturale che ospita oltre 650 specie animali e sulla quale si può circolare solo in bicicletta. Non è un’isola ma ha una storia ancora più singolare la Chiesa di San Francesco del Prato a Parma, attualmente al centro di un’ambiziosa opera di restauro che mira però a non cancellare gli anni bui in cui questa struttura di dimensioni paragonabili a quelle della Cattedrale cittadina venne utilizzata come penitenziario, ossia dall’epoca napoleonica fino al 1992.

A sostegno della campagna di raccolta fondi, è stata addirittura ricavata una serie limitatissima di copie numerate di un cofanetto contenente un troncone del punto di intersezione delle sbarre della vecchia prigione, provenienti quasi interamente dalla facciata e rimosse per scelta architettonica di ripristino. Si tratta di una raffinata confezione in cartone che custodisce quello che può essere davvero definito un autentico pezzo di storia. Nel frattempo, il cantiere negli spazi della chiesa e del convento viene utilizzato come location d’eccezione per eventi culturali di ogni sorta, dai concerti alle visite guidate in quota. Per informazioni: www.sanfrancescodelprato.it Evadendo da San Francesco ma rimanendo in Emilia Romagna per puntare verso l’Adriatico, secondo le indicazioni suggerite dal consorzio Visit Ferrara, si giunge proprio nella città estense, dove l’ex carcere di Via Piangipane ha lasciato il posto – tutt’altro che casualmente – al Museo dell’ebraismo italiano e della Shoah (MEIS). L’affascinante restauro che vedrà il primo blocco di lavori concludersi possibilmente nel 2020 prevede la realizzazione dei padiglioni a forma di pagine della Torah e non impedisce comunque l’organizzazione di eventi come la mostra inaugurale del 2017, “Ebrei, una storia italiana. I primi mille anni”. Il MEIS comprenderà inoltre accoglienza, bookshop, biblioteca, archivio e centro di documentazione, ristorante, auditorium, laboratori didattici. 

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