29 September 2023

La Tunisia punta su sicurezza e diversificazione del prodotto per ripartire

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Il turismo è la pietra angolare della nostra economia”: Habib Ammar, ministro del turismo della Tunisia, non lascia dubbi su quanto alta sia la scommessa sulla ripresa, praticamente indispensabile per la sopravvivenza stessa del Paese.

Con una campagna vaccinale “iniziata da poco più di una decina di giorni  – che vede in prima linea anche coloro che lavorano nel turismo – e un rigoroso protocollo di sicurezza (Ready&Safe) messo in pratica già da giugno 2020” il ministro sottolinea i punti di forza su cui spingerà per il rilancio: “La salute e la sicurezza dei turisti in primis – su questo non faremo alcuna concessione -, la diversità di prodotto che la Tunisia è in grado di offrire, oltre al segmento balneare, con un grande focus sul nostro patrimonio storico-culturale nel medio lungo termine; ma anche sul deserto del Sahara, sulla talassoterapia e sul turismo sportivo, cominciando dal golf”. Prodotti in grado oltre che di diversificare il target dei visitatori, anche di “contribuire alla destagionalizzazione. Inoltre stiamo lavorando anche su forme di turismo alternative e sostenibili, dalle grandi potenzialità e per questo è in corso una revisione della classificazione alberghiera con un quadro legislativo ad hoc che includerà piccole maison de charme e strutture simili”.

Ha già preso forme concrete un “programma a sostegno del trasporto aereo charter per i mesi di maggio e giugno e poi da ottobre a dicembre” mentre è prevista per la seconda metà dell’anno una campagna di comunicazione “che avrà grande visibilità in tutti i paesi europei e per la quale abbiamo aperto un bando di gara per scegliere l’agenzia che la gestirà. Sarà focalizzata proprio sulle diversità del prodotto tunisino e farà da apripista alla stagione 2022”. Per il momento, invece, vengono privilegiati “contatti diretti con il trade”.

Con oltre 9 milioni di arrivi all’anno – fino al 2019 -, 400.000 persone impiegate direttamente e non nel turismo e un‘incidenza del turismo sul Pil del 13% circa, ora “non è più tempo di parlare di numeri: oggi è importante parlare di qualità e non di quantità – conclude il ministro -: l’essenziale è riprendere e sarei molto contento di riuscire a rimettere in marcia il settore, con servizi di grande qualità e prodotti diversificati, così da prepararci al meglio al 2022. Su questo sono ottimista”.

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