7 November 2025

La Réunion punta sui mercati europei: natura e cultura protagoniste

La Réunion, dipartimento francese nell’oceano Indiano, è una destinazione dai forti contrasti nei suoi 2500 km2 di superficie: l’entroterra è vulcanico con il Piton des Neiges che supera i 3mila metri, poi ci sono le foreste tropicali, le spiagge affacciate sul mare azzurro e le barriere coralline. Un museo geologico a cielo aperto, patrimonio dell’Unesco e parco naturale per il 40%, abitato da circa 900.000 persone.

«Nel 2024 abbiamo accolto più di 556.000 visitatori internazionali – afferma Karine Cadet, del Reunion Island Tourism Board – I nostri visitatori provengono perlopiù dal mercato francese, quindi dall’oceano Indiano (magari dopo aver visitato Mauritius) e poi dal mercato europeo, in particolare da Germania, Svizzera e Belgio. Ora ci rivolgiamo a Italia, Spagna e anche Norvegia e Scandinavia. Dato il suo clima tropicale si può visitare La Réunion in tutti i mesi dell’anno: nell’estate australe, la stagione calda e umida che va da novembre ad aprile, ma soprattutto durante l’inverno australe, ovvero da maggio a ottobre, quando le temperature sulla costa sono di circa 25°.

Per l’accoglienza abbiamo diversi tipi di alloggio, dalle guest-house agli hotel 5*: siamo impegnati nello sviluppo della qualità. La Reunion è la destinazione ideale per persone attive, coppie, viaggiatori individuali e famiglie con bambini; sta anche crescendo il business travel. Il workshop French Overseas Territories 2025 che si è svolto a Parigi è stato l’opportunità per creare partnership favorevoli e per posizionare La Réunion come destinazione tropicale per il mercato europeo.

La nostra isola è fortemente impegnata nel preservare il proprio habitat naturale e culturale. Vogliamo coinvolgere sia i locali che i turisti nel nostro impegno per la sostenibilità. La Réunion ha un aeroporto internazionale dove ogni giorno arrivano 4 voli diretti da Parigi. Dal prossimo mese di marzo Air France opererà un volo diretto quotidiano su La Rèunion dall’aeroporto Charles de Gaulle. Il volo dura 11 ore, ma d’estate ci sono solo 2h di differenza di fuso orario tra l’Europa e La Réunion, 3 nel periodo invernale. I voli arrivano al mattino e si può subito iniziare a visitare l’isola: è molto facile, è sufficiente utilizzare la propria carta d’identità e la moneta corrente è l’euro.

A La Réunion si possono vivere esperienze indimenticabili: nuotare con i delfini, esplorare la barriera corallina e le diverse riserve oppure i vulcani, fare sport acquatici… Importanti la cultura creola, gli eventi che permettono di incontrare la musica locale (come il Tipala di Sakifu) e la ricca tradizione gastronomica. La Réunion è più di una destinazione, – conclude Cadet – È un ricco mosaico culturale dove le influenze creole, francesi, indiane e cinesi si uniscono creando un’identità vibrante».
Chiara Ambrosioni

 

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Si tratta di un grande lavoro di restyling che comprende il recupero del complesso e la realizzazione della nuova sede dei Musei Civici,  condotto in parte con il contributo del Ministero della Cultura.\r\n\r\nIl complesso monumentale di San Francesco occupa un intero isolato del centro cittadino ed è composto da più corpi di fabbrica aperti su quattro cortili interni, di cui l’ex chiesa di San Francesco rappresenta il nucleo più antico e di maggior pregio, risalente al 1268.\r\n\r\nLe caratteristiche architettoniche e le testimonianze artistiche della chiesa sono ancora ben visibili nonostante la pesante trasformazione subita dal complesso nell’ottocento, prima destinato a caserma militare negli anni della campagna napoleonica - con la suddivisione della chiesa in due livelli tramite la realizzazione di un solaio poggiante su ampie volte-, e poi, per volontà di Carlo Alberto di Savoia, con la conversione ad ospedale divisionario militare nel 1833, anno in cui venne realizzato l’ampio cavedio interno.\r\n\r\nProprio negli ultimi anni la prosecuzione dei restauri volta a riportare in luce quanto più possibile della fabbrica medievale e a valorizzarne la struttura ha trovato uno sviluppo concreto nel progetto di riconversione dell’ex chiesa di San Francesco quale sede del nuovo museo civico cittadino. Al piano terra, il progetto prevede l’allestimento della sezione archeologica, destinata a illustrare il territorio alessandrino dalla preistoria al medioevo. Il piano primo, invece, accoglierà le collezioni della pinacoteca civica. Il complesso cantiere di recupero è stato promosso dall’amministrazione comunale nell’ambito della Programmazione Territoriale POR FESR 2014-2020 Asse VI “Sviluppo Urbano Sostenibile - Strategia Urbana Integrata denominata Alessandria Torna Al Centro”. A fianco dell’iniziativa comunale, la Soprintendenza per le province di Alessandria Asti e Cuneo ha definito il proprio contributo di intervento grazie ai fondi della programmazione ex L 23/12/2014, n.190, destinati a “Interventi di consolidamento e restauro del complesso monastico e completamento per riapertura Museo Civico”.\r\n\r\nLe parti più significative dei diversi interventi archeologici all’interno di San Francesco (sia quelli più recenti, sia i saggi preventivi di un ventennio fa) – compatibilmente con le risorse a disposizione e con gli obiettivi di rifunzionalizzazione condivisi – saranno mantenuti a vista inserendosi nel percorso museale, allo scopo di agevolare la comprensione dell’impianto architettonico basso medievale da parte del pubblico.\r\n\r\nLa compresenza dei due cantieri – quello comunale volto al recupero e alla rifunzionalizzazione dell’edificio da un lato, e quello ministeriale per il restauro delle superfici decorate e lo scavo archeologico dell’altro – ha permesso infine, valorizzando l’acquisizione delle ulteriori tracce delle chiesa antica emerse nel corso delle lavorazioni, di coordinare gli obiettivi ed orientare gli interventi di finitura delle superfici dell’edificio nel suo complesso, scegliendo quindi di evidenziare volutamente la chiesa antica nei propri materiali costitutivi in laterizio a vista e nei decori originali, distinguendola dalle successive trasformazioni ottocentesche, allo stesso modo chiaramente riconoscibili per il diverso trattamento delle pareti e delle volte intonacate. 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