17 febbraio 2021 13:57
Il Qatar punta i riflettori accesi su un’offerta culturale frutto di un intreccio fra modernità e tradizione, passato e futuro. Ecco allora che il Qatar National Tourism Council (Qntc) seleziona alcune esperienze uniche da vivere attraverso un viaggio nel Paese. A cominciare dal Museo Nazionale del Qatar che vale la pena visitare già solo per la sua particolare architettura, che trae ispirazione dall’enigmatica rosa del deserto. Realizzato dall’architetto francese Jean Nouvel, il museo offre ai visitatori un percorso esperienziale che si dirama in una narrazione del Qatar attraverso 11 gallerie e tre tappe: “Gli inizi”, “La vita in Qatar” e “La storia moderna del Qatar”. Qui tra i molti reperti e manufatti, spicca il tappeto di perle di Baroda, interamente ricamato a mano: ordinato dal Maharaja di Baroda, in India, un secolo e mezzo fa, è realizzato con oltre 1,5 milioni di perle del Golfo Persico, più svariate pietre preziose.
Un altro luogo da non perdere è il Mia, Museo di Arte islamica, uno dei più importanti al mondo: una collezione di enorme valore storico-artistico, con manufatti dal VII al XIX secolo, proveniente da tre continenti diversi per mostrare le connessioni culturali del mondo islamico. L’incredibile vista sulle acque della baia di Doha renderà la visita a questo museo ancora più suggestiva.
Nel cuore del deserto, attorniato da oltre 800 iscrizioni rupestri risalenti al Neolitico, si trova il sito archeologico di Al Jassasiya, uno dei meglio conservati di tutto il Paese. Da un sito archeologico all’altro, merita un’escursione il sito Patrimonio Unesco di Al Zubarah: fiorente città mercantile nei secoli XVIII e XIX, una delle città murate più belle del Qatar, abbandonata nel XIX secolo dopo la decadenza del commercio delle perle nel Paese. La sabbia del deserto ha preservato intatta la bellezza di palazzi storici, mura e moschee.
Sono molte altre le attrazioni culturali che offre la località ma un’ultima menzione va alla Fire Station, galleria d’arte moderna e residenza per artisti che offre alloggio, laboratori, atelier, possibilità di esporre e partecipare a conferenze internazionali per gli artisti emergenti del Paese.
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[post_content] => Chi ha conosciuto, lavorato, collaborato o studiato con il Professor Giovanni Peroni ha avuto una grande fortuna. Ci ha lasciato un grande maestro nel mondo accademico del turismo italiano. Professore ordinario di marketing all’Università “La Sapienza” di Roma, direttore del Centro Interfacoltà per il Turismo, Territorio e Ambiente (CITTA), fondatore del Centro Italiano di Studi Superiori sul Turismo (CST) ad Assisi, è stato un grande professionista, un uomo lungimirante, appassionato del suo lavoro e dalla grande umanità.
Ci fa piacere ricordarlo con le parole di Antonio Percario, Membre d’Honneur di Skal International e amico di lunga data del Prof. Peroni.
“Giovanni è stato un vero innovatore. Ha avuto un ruolo cruciale nel ripensare l’approccio alla formazione turistica in Italia. La sua visione era molto chiara: il turismo non doveva essere trattato solo come un settore economico, ma come un sistema integrato che coinvolge il territorio, l’ambiente e la cultura. Ha sviluppato programmi interdisciplinari che hanno formato generazioni di professionisti, preparandoli ad affrontare sfide complesse e a cogliere le opportunità offerte dal settore turistico moderno. Giovanni credeva profondamente che il turismo fosse una chiave per la crescita economica, culturale e sociale dell’Italia, e questo è stato il suo grande lascito accademico. Era un professionista meticoloso. Quando coordinava un progetto, era in grado di ascoltare le esigenze di tutte le parti coinvolte, dalle comunità locali agli operatori privati, e di trovare soluzioni che riflettessero le peculiarità di ogni territorio. Era un grande fautore dello sviluppo turistico sostenibile, e credeva fermamente che ogni luogo dovesse essere valorizzato per ciò che lo rende unico”.
Un uomo stimato sia dal mondo accademico che dall’industria turistica internazionale a cui fu conferita la laurea honoris causa dall’Universidad Catolica de Salta e riconosciuto il ruolo di Presidente del Comitato Esecutivo dell’Organizzazione Mondiale del Turismo (OMT).
Ai suoi studenti insegnava quanto fosse importante partire dal basso e capire il lavoro di tutte le figure professionali per diventare un grande manager, in qualsiasi categoria turistica, dall’alberghiero, al tour operating, alla distribuzione.
Ci mancherai. Il Gruppo Travel si stringe alla famiglia.
Ciao Prof!
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A Brucoli durante il confronto con le associazioni di categoria sulle sfide presenti e future del turismo, il ministro del turismo Daniela Santanchè ha lanciato l’idea di realizzare una rete di musei industriali per ampliare l’offerta turistica. «Bisogna mettere in rete tutti i
nostri musei industriali perchè abbiamo un’offerta pazzesca, bisogna lavorare ad un network per metterli a sistema per incrementare non soltanto la destagionalizzazione del turismo ma anche per attirare i giovani che sono alla ricerca di queste realtà».
Quindi si è soffermata sull’offerta ricettiva: «Siamo una nazione di qualità non di quantità, bisogna vincere la sfida dei servizi, metterci insieme, troppe aziende soffrono di nanismo nella filiera del turismo. Non abbiamo una catena di alberghi famosa nel mondo. Nei piccoli borghi, abbiamo fatto una ricerca, gli alberghi non ci sono, capisco che voi avete problemi economici ma pensiamoci insieme, troviamo soluzioni perché sono necessari», ha aggiunto.
Il ministro ha ragione, non abbiamo una catena di alberghi forte in campo internazionale. M; qui si pone la domanda: perché non l'abbiamo. siamo meno bravi? Non credo. Abbiamo delle defaillance organizzative? Neanche. Il vero problema che le nostre ricchezze, dalle auto, alla componentistica, all'industria dolciaria (tranne qualche marchio) alle catene alberghiere è tutto in mano straniera. E questo per un motivo solo: eccesso di liberismo. Chi è più ricco compra tutto. E noi vendiamo
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[post_content] => Atout France punta i riflettori sulla Corsica: l’Agenzia per il turismo della Corsica sarà infatti presente con 12 partner all'edizione 2024 del Ttg di Rimini: una grande presenza che conferma il dinamismo di Atout France Italia, soprattutto verso la destinazione dove le presenze dei turisti italiani sono in continuo aumento.
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[post_content] => Arnault e Costa Smeralda. Per ora si tratta solo di rumours. Ma raccolti da un giornalista olbiese molto bene informato sui fatti di Sardegna. Stando ad Augusto Ditel, autore del sito Moroseduto, il passaggio della gestione degli hotel Pitrizza e Romazzino al gruppo Lvmh di Bernard Arnault sarebbe solo il prologo di un progressivo disimpegno dagli investimenti turistici nel Nord della Sardegna dell'emirato del Qatar.
Questi aveva acquisito nel 2012 i 3.167 ettari del complesso noto come Costa Smeralda dal finanziere Tom Barrack per 750 milioni di dollari. Ora il Romazzino si chiama Belmond hotel Costa Smeralda, mentre il Pitrizza cambierà nome nel 2026 e acquisirà il marchio Cheval Blanc (entrambi marchi Lvmh)
Portfolio
Ma il gruppo di Arnault adesso starebbe per aggiungere al proprio portfolio anche la gestione del Cala di Volpe e del Pevero Golf Club.
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[post_content] => Ita Airways sostiene il Fai e diventa main sponsor delle Giornate d’Autunno 2024 del Fondo per l’Ambiente Italiano, l'iniziativa culturale che si terrà sabato 12 e domenica 13 ottobre, dedicata a promuovere con visite speciali centinaia di luoghi straordinari in tutta Italia, selezionati perché solitamente non aperti al pubblico oppure perché curiosi, originali o meno conosciuti.
"Abbiamo scelto di sostenere il Fondo per l’Ambiente Italiano Ets per queste Giornate d’Autunno come nostro contributo a supporto del patrimonio culturale e paesaggistico nazionale, dopo aver avviato la nostra collaborazione con il Fai due anni fa, aderendo al programma Corporate Golden Donor – ha dichiarato Andrea Benassi, direttore generale di Ita Airways. Il patrimonio che il Fai tutela e valorizza è un bene unico al mondo, su cui è fondamentale investire per far sviluppare e valorizzare il nostro straordinario Paese. Questo è anche l’obiettivo di Ita, come vettore aereo italiano di riferimento, impegnato a promuovere il Made in Italy e le meraviglie del nostro Paese a livello globale e in maniera sostenibile. La sostenibilità, declinata in ambito sociale, ambientale e culturale, è un pilastro fondamentale della nostra strategia e costituisce per Ita Airways un elemento chiave per la creazione di valore a lungo termine, sia per la collettività che per il Paese".
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[post_content] => Confcommercio La Spezia lancia un nuovo consorzio: All in One Tourism Solutions.
«Si tratta di un gruppo di professionisti – spiega Roberto Martini, direttore di Confcommercio La Spezia – tra tour operator, alberghi, extralberghiero, ville di lusso, ristorazione, nautica e trasporto Ncc, in grado di fornire un servizio completo ai turisti che scelgono la nostra provincia».
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«Per questo motivo il Ttg di Rimini – aggiunge Martini – rappresenta un evento che ci consente di uscire dai nostri confini. Nel frattempo stiamo preparando un sito internet dedicato e poi pianificheremo un programma per il 2025 in funzione degli sviluppi, perché la volontà è di fare presenza anche nel campo europeo».
Gli operatori entrati in All in One Tourism Solutions La Spezia sono tutti di alto livello, legati all’identità di un territorio ricchissimo dal punto di vista storico, culturale ed ambientale, che offre non solo le conosciutissime 5 Terre, non solo mare ma anche un entroterra da scoprire con tanti borghi ricchi di storia e tradizioni.
«Gli operatori puntano prima di tutto a promuovere tutte le eccellenze e le peculiarità del territorio – commenta il direttore di Confcommercio – Lo scopo del nuovo gruppo è quello di lavorare in sinergia per portare valore aggiunto».
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«Oggi La Spezia – conclude Martini - è tra le città più importanti nel Turismo. Confcommercio, che ha sempre avuto attenzione all’economia del territorio, mantiene alta la concentrazione sugli aspetti più importanti del Turismo facendo in modo che non imploda. Questo significa puntare su accoglienza, servizi di buon livello perché il ricordo da parte del viaggiatore sia buono. Il territorio è cambiato ed oggi il turismo rappresenta un punto focale per tutta l’area per questo vogliamo aiutare le imprese a fare squadra».
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[post_content] => Si è aperta con l'evento From Rome to Paris in Red la nuova collaborazione tra il gruppo Leonardo Hotels e il Ferrari Club Passione Rossa. Lo scorso 27 settembre trenta Ferrari brandizzate Leonardo Hotels e Nyx Hotel Rome by Leonardo Hotels sono partite dalla Capitale attraversando i paesaggi dello stivale alla volta di Lazise, sul lago di Garda, in un viaggio simbolico che proseguirà nei prossimi mesi con una tappa europea con destinazione Parigi. La partnership ha tra l'altro acceso i riflettori sulla nuova apertura romana proprio del Nyx Hotel Rome by Leonardo Hotels, in programma nella prima parte del 2025. Durante la cavalcata in red non sono inoltre mancate esibizioni spettacolari come la parata lungo le vie di Lazise, organizzata in collaborazione con l’amministrazione comunale della città, che ha visto la partecipazione del sindaco, Damiano Bergamini, e dell’assessore alle Manifestazioni e alla cultura, Elena Buio.
"Siamo felici di inaugurare la collaborazione con Passione Rossa Ferrari Club con questo viaggio unico che esprime perfettamente l’identità dei nostri brand - sottolinea il country general manager Italy, France & Hungary, Raphael Carmon -. L’evento From Rome to Paris in Red testimonia il nostro approccio dinamico e in continua evoluzione. La scelta di Lazise e del Leonardo Hotel Lago di Garda per ospitare la prima tappa simbolica di questa cavalcata in rosso tra le nostre strutture in Italia ed Europa sottolinea la preparazione dei nostri hotel ad accogliere eventi di alto livello. L’iniziativa vuole anche celebrare la cultura italiana, della quale ci facciamo portavoce, rafforzando il legame con i territori in cui siamo presenti”.
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[post_content] => A un anno dalla presentazione ufficiale alla fiera di Rimini del 2023, gli obiettivi di Sicani Villages, il network di realtà sicane, rimangono quelli di promuovere le peculiarità del territorio in tutte le stagioni dell’anno, creando momenti di incontro e relazione. Quella dei Borghi Sicani è un’area della Sicilia che dalla costa sud si estende fino ai boschi dell’entroterra, abbracciando un comprensorio di 29 comuni riuniti sotto il distretto rurale di Qualità dei Sicani, vasta area geografica tra le province di Agrigento e Palermo. Una regione che invita i visitatori a scoprirne lentamente il patrimonio culturale, artistico, enogastronomico e naturalistico anche nell’imminente stagione autunnale, dove si potrà assaporare ancora un po’ della magia dell’estate.
Lontano dai flussi turistici di massa, lungo la costa Sicana è possibile godere ancora in autunno delle sue spiagge, grazie alla mite temperatura che caratterizza la zona. E se l’escursione alla Scala dei Turchi, l’imponente scogliera di marna bianca che si affaccia sul mare della costa agrigentina, è d’obbligo, la stessa emozione si potrà vivere passeggiando a Capo Bianco, Punta Bianca o percorrendo a cavallo la chilometrica spiaggia della riserva naturale Orientata Torre Salsa.
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“Nei borghi Sicani lungo la costa, i viaggiatori arrivano per esplorare luoghi dove ricordi e tradizioni ancora permeano la vita quotidiana della gente che vi risiede – spiega Laura Massoni di Pure Sicily, il partner capofila del progetto –. Questo stile di vita attrae i nostri esploratori, portandoli oltre l'architettura di luoghi dove il tempo sembra essersi fermato, abbracciando il turismo slow. I nostri esperti, chiamati local insider in inglese o cunuscituri in siciliano stretto, accompagnano gli ospiti in un mondo vissuto nei secoli, permettendo loro di godere del territorio come facevano i loro avi. La curiosità del viaggiatore è non solo vedere i luoghi, ma anche assaporare la vita che ancora appartiene a noi. Nel borgo di Siculiana, per esempio, i visitatori possono esplorare il museo dei mestieri, un castello Chiaramontano e un ristorante dove i sapori autentici evocano un ciavuru (profumo) di tradizioni e memorie indimenticabili. Perché i luoghi senza le persone non possono trasmettere emozioni".
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[post_content] => Si è concluso lo scorso fine settimana con grande successo il primo congresso dell'Associazione Italiana dei Destination Manager (Assidema), tenutosi presso l’hub culturale Memoria Futura, sede della Dmo Sistema Monferrato, proprio in occasione della Giornata mondiale del turismo del 27 settembre. L'evento ha visto la partecipazione di oltre 50 destination manager provenienti da 15 regioni italiane, confermando l'importanza crescente di questa figura professionale nel panorama turistico nazionale.
Durante la prima giornata, che ha sviluppato il tema del congresso “Economia della relazioni”, i destination manager presenti hanno avuto l’opportunità di presentarsi e confrontarsi sulle loro esperienze, arricchendo il dibattito con idee e prospettive differenti. Uno dei momenti centrali è stato la presentazione dei risultati preliminari di una ricerca condotta dal Comitato Scientifico di Assidema, guidato dalla Prof.ssa Luna Leoni, che ha coinvolto un terzo dei destination manager italiani. I dati emersi hanno evidenziato come le competenze tecniche siano considerate fondamentali per il successo del ruolo, con particolare riferimento alla gestione delle relazioni tra stakeholder pubblici e privati. Nonostante non vi siano differenze significative nelle competenze richieste in base alla destinazione, la conoscenza diretta del territorio è stata identificata come un elemento cruciale per personalizzare le strategie di promozione e gestione turistica.
La giornata si è conclusa con un coinvolgente talk show sul ruolo del destination manager, a cui hanno partecipato Claudio Dell’Accio, presidente di Assidema, la vice presidente Flavia Coccia, insieme ai destination manager Giancarlo Dell’Orco e Andrea Cerrato. Durante il dibattito, si è sottolineato come il ruolo del destination manager non sia definito dal luogo o dall’ente in cui opera, ma dalle competenze che è in grado di mettere in campo. A chiudere l’incontro è stato l'intervento dal pubblico di Josep Ejarque, uno dei più noti destination manager europei, che ha stimolato l’associazione a definire con maggiore precisione i confini e le competenze necessarie per potersi identificare come destination manager.
Il giorno successivo si è tenuta l’assemblea conclusiva del congresso, durante la quale è stato firmato il manifesto dei Destination Manager "Vision 2030", documento che traccia le linee guida per il futuro della professione in Italia. Il manifesto pone l'accento sulle competenze chiave che deve avere il Destination Manager e i compiti fondamentali che deve portare a compimento
Queste le sette competenze chiave del Destination Manager: Destination Planning: pianificazione strategica delle destinazioni turistiche. Destination Management: gestione coordinata degli elementi che compongono una destinazione. Destination Marketing: creazione di strategie di marketing per attrarre visitatori. Destination ICT: utilizzo di dati e tecnologie per prendere decisioni informate e gestire la destinazione. Destination Fund Raising: capacità di raccogliere risorse pubbliche e private per lo sviluppo della destinazione. Destination Sustainability: Intervenire sul territorio con raggiungimento di obiettivi di sostenibilità ( ambientale /economica/ sociale ) Revenue Management: ottimizzazione dei ricavi attraverso lo studio dei comportamenti di mercato e tendenze di acquisto.
Sull’ultimo punto, sempre molto dibattuto quando si tratta degli obiettivi di una DMO è intervenuto Franco Grasso, decano dei revenue manager italiani: «Ritengo che la cultura del revenue management sia necessaria affinché le strutture di un territorio possano esprimere il massimo delle loro potenzialità. Inoltre poiché il revenue funziona di più nel momento in cui sono molti a farlo penso che un approccio di questo tipo possa davvero spingere lo sviluppo di una destinazione turistica. Io finché posso darà il mio contributo e farò il tifo per Assidema».
Mentre i 6 compiti fondamentali del DM sono stati definiti come Analisi del sistema turistico: capacità di analizzare dati e tendenze del settore turistico. Co-design con la comunità locale: coinvolgimento della popolazione locale nella pianificazione strategica. Gestione delle relazioni pubblico-privato: facilitazione della collaborazione tra stakeholder pubblici e privati. Sviluppo dell’offerta turistica: creazione e miglioramento di prodotti turistici in base alle esigenze del mercato. Pianificazione delle strategie di marketing: definizione di strategie comunicative efficaci.
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