25 October 2024

Ursula von der Leyen parli d’altro ma non di turismo

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Con la faccia candida di chi sa quello che dice ma, spesso non sempre, le passa rapidamente dalla corteccia cerebrale alle corde vocali senza passare dal giudizio, Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea, ha dichiarato: «non prenotate le vacanze»

Bon. Non so. I tedeschi ci sorprendono sempre molto. Certo non sono più i tempi di Kant o Beethoven, di Nietszche o di Wagner, ma neanche di Adenauer e Willy Brandt. Qui la cultura politica è diventata chiacchiera. Uno parla con un giornale e le spara più grosse possibili. Più sono grosse più vengono lette. Così gira il mondo. 

Si rende conto il presidente della Commissione che con una dichiarazione più cauta (che dovrebbe essere normale nella sua posizione) avrebbe giovato ad un’industria che rappresenta in Europa una dei vertici dell’economia e quindi delle imposte e quindi dei soldi che amministra la Commissione? Si rende conto che ha contribuito a scoraggiare milioni di donne e uomini che lavorano nell’industria turistica (scoraggiando peraltro anche i potenziali viaggiatori?) Si rende conto che un capo che si dica tale non deve parlare così? Un vero leader rassicura e indica scenari. Nessuno è Winston Churchill. Mettetevelo in testa. Nè la signora von der Leyer, né la Merkel, né Boris Johnson, né qualcuno dei politici olandesi patrioti dei paradisi fiscali.

Fate una cortesia se non sapete di cosa parlare ripassate Wittengstein (austriaco non tedesco). Proposizione numero 10: «Su ciò di cui non si può parlare, si deve tacere».

Giuseppe Aloe

 

 

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