18 April 2024

Il ministero del Turismo? Rischio scatola vuota con pochi dipendenti e risorse

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Una scatola vuota con pochi dipendenti, per nulla motivati e con risorse a dir poco risibili. E’ quello che rischia di diventare il neocostituito ministero del Turismo. Stando a quanto riporta oggi Domani, al dicastero spetterebbe infatti una trentina di dipendenti, per la maggior parte prossimi alla pensione e spesso demotivati dai continui trasferimenti tra un ministero e l’altro. Non solo: anche le risorse sarebbero poche; una settantina di milioni di euro in tutto, per di più da condividere con l’Enit. I capitali necessari agli investimenti turistici risiederebbero quindi altrove passando da un altro dicastero, quello dello Sviluppo economico.

Vero è che alla guida di quest’ultimo c’è un collega di partito di Massimo Garavaglia, quel Giancarlo Giorgetti alla cui corrente appartiene peraltro lo stesso neo ministro del Turismo. Eppure il rischio è che Garavaglia si ritrovi alla fine con il cerino in mano. Lo ha avvertitonche un altro suo collega di partito: Gian Marco Centinaio, che del turismo come è noto è stato responsabile per poco più di un annetto ma che riferisce alla corrente salvinania, ha infatti paventato dalle pagine del Foglio che il ministero del Turismo possa essere una trappola per la Lega.

E poi non si può dimenticare l’annosa questione del titolo quinto della Costituzione, per cui l’industria dei viaggi è da considerarsi materia di legislazione concorrente tra Stato e regioni. Difficile non pensare a conflitti e attriti tra i vari soggetti istituzionali, tali da minacciare di paralizzare o comunque limitare fortemente l’attività del nuovo ministero. Insomma, tra questioni di correnti interne di partito, criticità costituzionali e difficile allocazione delle risorse, a rimetterci veramente rischiano di essere come sempre imprese e lavoratori di un settore tanto vitale per l’economia italiana quanto poco compreso dalle istituzioni.

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