27 July 2024

L’Europa e le organizzazioni di albergatori circondano Booking.com

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Europa e Booking. Il settore alberghiero spera che la designazione di Booking come “gatekeeper”, annunciata ieri dalla Commissione europea, segnerà un prima e un dopo nel suo rapporto con il colosso della distribuzione, che ha diversi fronti aperti in Europa a causa di presunti abusi che approfittano dei loro servizi posizione dominante.

“Dopo un decennio di lotta tra gli hotel europei e Booking, il Digital Markets Act rappresenta ora un vero punto di svolta”, sottolinea Alexandros Vassilikos, presidente della lobby degli hotel europei (Hotrec).

Nello specifico, denuncia che l’ota “continua a cercare di impedire agli hotel di offrire prezzi migliori nei propri canali di distribuzione” imponendo clausole di parità, oltre a “non condividere i propri dati con gli hotel con cui hanno un rapporto commerciale”. “Questi sono solo due dei tanti problemi che dovrebbero essere risolti grazie alla designazione del gatekeeper”, sottolinea.

Nuovi obblighi

Markus Luthe, amministratore delegato dell’Associazione alberghiera tedesca (IHA), avverte Bruxelles che “ora è importante garantire che l’ota non cerchi di eludere i suoi nuovi obblighi”. Il colosso online ha sei mesi di tempo per conformarsi alle misure previste dalla Dma, tutte volte a evitare abusi, creare un rapporto equo con i fornitori e migliorare il servizio ricevuto dal consumatore finale. Alcuni però cominciano ad applicarsi con effetto immediato, come l’obbligo di informare la Commissione Europea di qualsiasi operazione di concentrazione.

Il passo compiuto da Bruxelles rappresenta una nuova battuta d’arresto per Booking dopo un decennio di lotta con il settore alberghiero. 

Allo stesso tempo, l’Italia ha appena aperto un’indagine contro la società per presunto abuso di posizione dominante. “Booking potrebbe dover affrontare multe significative e restrizioni sulle sue pratiche commerciali”, avvertono le autorità del Paese, che stanno analizzando se le sue pratiche commerciali “producono effetti negativi sugli hotel e altre agenzie di viaggio online”. Ha fronti aperti anche in Svizzera e Polonia.

Nella sua replica Booking afferma:  “Abbiamo collaborato con la Commissione Europea sin dall’inizio, in previsione della decisione odierna. Attualmente stiamo esaminando la decisione di designazione e intendiamo proseguire nella nostra collaborazione con la Commissione Europea in modo costruttivo, mentre sviluppiamo soluzioni atte ad ottemperare alle disposizioni”.

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