17 maggio 2023 14:06
Insieme e forse più della lotta all’economia del sommerso, è il tema del personale a rendere agitate le notti degli albergatori italiani. Una questione annosa che dopo il Covid, e la fuga di risorse preziose verso altri comparti, è diventata ancora più pressante: i collaboratori non si trovano, e anche quando ci sono, sono spesso poco qualificati. Il tema non poteva quindi non essere al centro della settantatreesima assemblea di Federalberghi, accanto appunto a quello sempre caro della lotta all’abusivismo.
“Le imprese ci dicono che trovare personale, qualificato e non qualificato, è ormai divenuto il maggiore dei loro problemi – ha infatti spiegato il presidente Bernabò Bocca all’assise riunita per l’occasione al centro congressi Giovanni XXIII di Bergamo -. Si tratta di un fenomeno riscontrato anche negli altri paesi europei e nelle principali economie turistiche. Ma in questo caso c’è poco da gioire per questo male comune. In questi anni abbiamo visto un deflusso di personale importante verso altri settori: il pubblico, la logistica, le costruzioni, il commercio al dettaglio tra gli altri. La situazione ci preoccupa, perché la fuga di professionalità spesso a lungo formate dalle nostre imprese rischia di dissanguare il settore”.
Oltre un quarto dei lavoratori degli hotel italiani è straniero
Ma la questione personale non può avere solamente una soluzione interna. Ecco allora, nonostante la calorosa accoglienza riservata a Daniela Santanché, una piccola dissonanza con il governo attuale certo non particolarmente favorevole ai flussi migratori: “Da sempre guardiamo all’estero per la ricerca di collaboratori – ha infatti sottolineato Bocca -. Oltre un quarto dei dipendenti delle aziende alberghiere è straniero. È una realtà importante che fa delle nostre case un esempio di inclusione. Per questo motivo chiediamo da tempo modalità di ingresso per i lavoratori stranieri qualificati più snelle: meno burocrazia, più lavoro per chi ha scelto il nostro Paese per un progetto di vita”.
Il vento della ripresa soffia forte ma preoccupa l’aumento dei costi
Misure necessarie anche per cogliere il vento della ripresa che, dopo gli anni del Covid, ha ricominciato a soffiare a partire dalla scorsa primavera. “Secondo i dati ancora provvisori dell’Istat – ha rivelato sempre il presidente Federalberghi – nel corso del 2022 le strutture ricettive italiane hanno registrato 396 milioni di presenze, ancora su livelli del 9,3% inferiori rispetto al 2019. Per gli stranieri la differenza è stata del 12,8% (-28,2 milioni), mentre per i nostri connazionali del 5,7% (-12,3 milioni)”. Secondo la Banca d’Italia, in particolare, la spesa dei turisti stranieri nel nostro Paese è stata pari a 42,1 miliardi di euro, il 5% in meno in confronto al 2019.
“L’andamento registrato nei primi mesi di quest’anno ci induce tuttavia a ritenere che il 2023 possa chiudersi con un ritorno ai livelli pre‐pandemici. Sono positivi pure i dati sul fatturato, anche se non va dimenticata l’impennata dei costi, in specie quelli del gas e dell’energia elettrica, e la conseguente erosione dei margini – ha avvertito Bocca -. Insomma, “la ripresa è alle porte ma non ancora completamente avviata. Le prospettive sono buone ma sappiamo tutti che con le prospettive non si fanno i bilanci. Occorre, perciò, essere fiduciosi ma al tempo stesso non illudersi che basti una buona stagione per riparare al disastro degli anni scorsi”.
Le cinque richieste di Federalberghi
È alla luce di tale contesto che Bocca ha quindi concluso la relazione con il tradizionale elenco di richieste che l’associazione degli albergatori fa alle istituzioni, per permettere al turismo di “creare ricchezza come e più di quanto è stato in passato”. Prioritaria per Federalberghi è quindi la diminuzione della pressione fiscale (in primis quella sugli immobili, che grava sulle imprese anche quando sono chiuse o semivuote).
Ma anche il sostegno agli investimenti (con il potenziamento del credito di imposta per la riqualificazione delle strutture ricettive, da rendere strutturale), accompagnato dallo sviluppo di nuovi servizi (riformando le regole anacronistiche che non consentono agli alberghi di ampliare l’offerta, come nel caso della ristorazione per i non alloggiati, della direttiva sui pacchetti turistici e delle concessioni demaniali prospicienti le strutture ricettive), nonché il contrasto all’abusivismo e l’ammodernamento delle reti e delle infrastrutture.
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Yanet Mora, consigliera del Turismo dell’Ambasciata di Cuba, durante la recente Bmt, si è dichiarata fiduciosa rispetto alla ripresa della destinazione nel prossimo futuro: «Vediamo una crescita dell’interesse del mercato Italia verso Cuba. Non soltanto per godere del sole e delle spiagge ma per apprezzare esperienze di viaggio diverse come il moto-turismo, l’ecoturismo, gli itinerari per il trekking, la particolare visita delle piantagioni di tabacco per vivere un’esperienza unica, proprio come è unica Cuba». La delegata ha concluso: «Abbiamo anche una nuova rotta aerea con partenza da L’Avana a Santiago De Cuba, con scalo a Varadero».
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Bali è una delle destinazioni turistiche più affascinanti al mondo, famosa per i suoi paesaggi tropicali, le spiagge paradisiache e la cultura vibrante. Situata in Indonesia, questa isola attira ogni anno milioni di visitatori in cerca di relax, avventura e spiritualità. Tuttavia, per vivere al meglio l’esperienza, è essenziale pianificare il viaggio con attenzione, considerando diversi aspetti come il periodo migliore per partire, i documenti necessari, l’itinerario e il budget.
Un viaggio a Bali offre molteplici possibilità, dalle escursioni nelle risaie terrazzate ai soggiorni in resort di lusso, dalle immersioni subacquee alle visite ai templi antichi. La preparazione accurata permette di evitare imprevisti e di godere appieno di tutto ciò che l’isola ha da offrire.
Quando andare a Bali
Il clima di Bali è tropicale, con temperature che oscillano tra i 25 e i 30 gradi tutto l’anno. Tuttavia, esistono due stagioni principali: quella secca, che va da aprile a ottobre, e quella delle piogge, che si estende da novembre a marzo.
Il periodo migliore per visitare l’isola è durante la stagione secca, quando le giornate sono soleggiate e le precipitazioni scarse. Questo è anche il momento più affollato dell’anno, soprattutto nei mesi di luglio e agosto, quando il flusso turistico è al massimo. Chi desidera evitare la folla senza rinunciare al bel tempo può scegliere i mesi di maggio, giugno e settembre, che offrono un buon equilibrio tra condizioni climatiche favorevoli e minore affluenza.
Durante la stagione delle piogge, invece, l’umidità è elevata e le piogge possono essere intense, anche se di breve durata. Questo periodo è meno indicato per le attività all’aperto, ma rappresenta un’ottima scelta per chi cerca tariffe più convenienti su voli e alloggi.
Documenti e requisiti di ingresso
Per visitare Bali, i cittadini italiani necessitano di un passaporto con almeno sei mesi di validità residua dalla data di ingresso. È possibile ottenere un visto turistico all’arrivo (Visa on Arrival), valido per 30 giorni e rinnovabile per altri 30.
Chi intende soggiornare più a lungo deve richiedere un visto specifico prima della partenza. È consigliabile controllare le normative vigenti presso l’ambasciata o il consolato indonesiano, poiché i requisiti possono variare.
Dal punto di vista sanitario, non sono richieste vaccinazioni obbligatorie per chi arriva dall’Italia, ma si raccomanda di avere copertura vaccinale contro epatite A e B, febbre tifoide e tetano. Inoltre, è essenziale stipulare un’assicurazione di viaggio che copra eventuali spese mediche, ricoveri e rimpatri.
Come spostarsi sull’isola
Bali è un’isola relativamente grande e i mezzi pubblici non sono particolarmente efficienti per i turisti. La soluzione più pratica per spostarsi è noleggiare uno scooter, opzione molto diffusa tra i visitatori, oppure affidarsi ai servizi di trasporto privati come taxi e auto con conducente.
Chi decide di guidare uno scooter deve avere una patente internazionale e fare attenzione alla guida, poiché il traffico può essere caotico, soprattutto nelle aree urbane come Kuta e Denpasar. Un’alternativa comoda è il servizio di noleggio auto con autista, disponibile a prezzi competitivi, ideale per chi desidera esplorare l’isola senza preoccuparsi della guida.
Le applicazioni di trasporto come Grab e Gojek rappresentano un’altra soluzione valida per spostarsi rapidamente nelle zone più turistiche, offrendo tariffe più vantaggiose rispetto ai taxi tradizionali.
Le principali attrazioni da visitare
Bali offre un’ampia varietà di attrazioni, che spaziano da paesaggi naturali mozzafiato a siti culturali di grande valore.
Ubud è il cuore culturale dell’isola, famosa per le sue risaie terrazzate, il Monkey Forest e i numerosi templi. Qui si possono visitare mercati tradizionali, assistere a spettacoli di danza balinese e partecipare a lezioni di yoga.
Le spiagge di Bali sono tra le più spettacolari dell’Indonesia. Seminyak e Canggu sono rinomate per la vita notturna e i ristoranti alla moda, mentre Uluwatu è la meta ideale per gli amanti del surf, grazie alle sue onde perfette e agli spettacolari tramonti.
Chi cerca un’esperienza più tranquilla può optare per la zona di Amed, sulla costa orientale, ideale per lo snorkeling e le immersioni grazie ai fondali ricchi di coralli e relitti sommersi. Un’altra destinazione imperdibile è il Tempio di Tanah Lot, situato su un’isola rocciosa e particolarmente suggestivo al tramonto.
Dove alloggiare a Bali
L’isola offre una vasta gamma di alloggi, dai resort di lusso alle guesthouse economiche. La scelta dipende dalle preferenze e dal budget a disposizione.
Chi desidera un soggiorno all’insegna del relax può optare per gli hotel e le ville private di Ubud, immersi nella natura e perfetti per ritiri benessere. Le zone di Seminyak e Canggu, invece, sono ideali per chi ama la vita mondana, con boutique hotel e ville di design dotate di piscina privata.
Per una vacanza a Bali più economica, le guesthouse e gli ostelli di Kuta e Legian rappresentano una soluzione accessibile, con sistemazioni semplici ma confortevoli. Nella parte settentrionale dell’isola, a Lovina, si trovano hotel più tranquilli e meno affollati, ideali per chi cerca una Bali meno turistica.
Cosa mangiare a Bali
La cucina balinese è un mix di sapori intensi e ingredienti freschi. Il piatto più famoso è il Nasi Goreng, riso fritto con verdure, carne o gamberi, spesso servito con un uovo all’occhio di bue. Altre specialità tipiche includono il Babi Guling, un maialino arrosto speziato, e il Mie Goreng, noodles saltati con verdure e carne.
I warung, piccoli ristoranti locali, offrono piatti tradizionali a prezzi contenuti, mentre a Seminyak e Canggu si trovano numerosi ristoranti internazionali che propongono una cucina fusion con influenze occidentali.
Per chi segue un’alimentazione vegetariana o vegana, Bali è una destinazione perfetta, con molti locali specializzati in piatti salutari a base di frutta, verdure e ingredienti biologici.
i.pr.
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[post_content] => Le Associazioni di categoria Aiav, Aidit Confindustria, Assoviaggi Confesercenti, Astoi Confindustria Viaggi, Fiavet Confcommercio, Fto e Maavi hanno scritto una nota congiunta a tutti gli eurodeputati italiani, al presidente Ue, alla presidenza del Consiglio dei ministri italiana, al ministero del turismo ed a Ectaa in merito al Draft Report dello scorso 25 febbraio dell’eurodeputato Alex Agius Saliba, relatore in Parlamento della proposta di modifica della Direttiva pacchetti.
Nei mesi scorsi la proposta di revisione della Commissione pubblicata lo scorso novembre è approdata a soluzioni di compromesso a seguito delle interlocuzioni delle Associazioni di categoria con il Governo italiano, tramite il Ministero del Turismo, e a seguito del negoziato avvenuto tra la Commissione Europea e il Consiglio dell’Unione, votata poi dal COREPER a dicembre 2024.
In questa occasione erano stati eliminati dal testo gli elementi più discutibili, che rendevano la proposta inattuabile per il mercato, mantenendo un equilibrio tra gli interessi dell’industria turistica e quelli dei consumatori.
Tra gli emendamenti proposti nella relazione del Deputato Saliba, che sono contestati dalle Associazioni, vi è principalmente l’articolo 5 bis della direttiva che vorrebbe reintrodurre, rispetto alle bozze del precedente negoziato, il limite del 25% per gli acconti dei pacchetti turistici e la richiesta del saldo non prima di 28 giorni dall’inizio del pacchetto stesso, nonché la facoltà per ogni Paese membro dell’Unione europea di imporre la costituzione di un conto vincolato per gli acconti dei consumatori.
Libera concorrenza
Questo uniformerebbe a livello europeo i termini economici di vendita dei pacchetti, violando, di fatto, la libera concorrenza di mercato. Ma l’aspetto più preoccupante è quello economico: molti operatori non sarebbero in grado di gestire l’advanced booking, divenuta una leva essenziale al mercato turistico odierno, e quasi tutti avrebbero difficoltà finanziarie nello sviluppo del proprio business potendo incassare il saldo di ciò che hanno venduto solo a 28 giorni dalla partenza, anticipando di propria tasca le spese che sono a tutti gli effetti del consumatore.
Preoccupante anche l’ipotesi dell’apertura di un conto vincolato, un ulteriore onere, che si somma a quello cui già sono tenuti gli operatori del turismo organizzato che prestano garanzia per insolvenza e fallimento con un fondo che già copre il rischio dei consumatori.
Recesso
Altro aspetto già segnalato in precedenza dalle Associazioni è l’ipotesi di recesso per circostanze straordinarie per il quale non è proposto alcun emendamento che specifichi che queste circostanze sono limitate alle sole catastrofi naturali, pandemie etc, con il rischio che potrebbe essere interpretato come ricomprendente qualsiasi ipotesi di impedimento personale del consumatore. Inoltre, viene proposto l’inserimento di un nuovo comma nell’articolo 12 che prevede la possibilità di annullare il viaggio con il rimborso integrale dei pagamenti effettuati in virtù di un avviso di sicurezza dell’Autorità - “official travel warning” - emanato 28 giorni prima del viaggio.
Si apre, infine, in questa revisione, anche una nuova ipotesi di gestione dei reclami con obbligo di risposta entro 21 giorni, con sanzioni pecuniare spropositate che arrivano fino al 4% del fatturato annuo dell’operatore turistico.
Piccole e medie imprese
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Le scriventi Associazioni invocano quindi una immediata “levata di scudi” dei nostri Europarlamentari e dei vertici politici del nostro Governo e di quello dell’UE per la discussione in corso a Bruxelles, che si dovrebbe chiudere il voto finale del Parlamento il 26 giugno del 2025, confidenti dell’impegno trapelato da parte del Ministero del Turismo di lavorare nella direzione di una conclusione equa e sostenibile per imprese e consumatori.
[post_title] => Associazioni: questa Direttiva pacchetti è inattuabile. Distrugge il mercato
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[post_content] => Uno sforzo costante e multicanale, declinato in molte iniziative differenti atte a raggiungere diverse tipologie di target e a veicolare un messaggio complesso che include anche temi legati alla corporate social responsability. È la complessa strategia di comunicazione del gruppo Alpitour World raccontata da chi ne è uno dei principali fautori: «La nuova era è iniziata con la Trevolution del 2021, quando abbiamo deciso di riorganizzare la nostra offerta in cinque marchi dai 12 precedenti – spiega il corporate chief marketing officer, Tommaso Bertini -. Un’operazione dolorosa ma necessaria per razionalizzare il nostro messaggio al grande pubblico. Dopodiché il lavoro da fare è rimasto comunque tantissimo. Anche solo perché sul terreno della brand awareness dobbiamo competere con chi di marchi da promuovere spesso ne ha solamente uno».
Al momento il gruppo sta puntando soprattutto su Alpitour ed Eden Viaggi, entrambi oggetto quest’anno di un duplice investimento da circa 5 milioni di euro. «Una scelta difficile perché significa lasciare momentaneamente nelle retrovie brand dall’altissimo potenziale come per esempio Francorosso. D’altronde l’impegno è davvero immenso: appena molliamo per un attimo la presa rischiamo di perdere una parte consistente del terreno conquistato; si tratta di variazioni di punti percentuali che per Alpitour, con il suo 85% di brand awareness misurato su un campione di 22 milioni di persone, magari sono quasi impercettibili ma per Eden risultano più consistenti».
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Un compito che oggi è fortunatamente supportato da un’almeno parziale inversione di tendenza nell’approccio dei consumatori verso il canale Internet: «Il web fino a ieri era visto come il luogo dove si poteva accedere a qualsiasi prodotto a prezzi imbattibili. Oggi non è più così: in rete si è sommersi da una mole enorme di informazioni, per cui il processo di selezione di una vacanza diventa un compito faticoso, soprattutto perché riguarda un bene costoso, dal grande investimento emotivo, che spesso si acquista una sola volta all’anno. Un cambio di paradigma che noi notiamo sia dai numeri del nostro sito, sia dalla ripresa delle attività delle agenzie di viaggio».
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Ovviamente le iniziative di comunicazione di Alpitour non finiscono qui. E anzi proseguono con un’importante novità a Milano, dove verrà presto inaugurata una nuova sede: «Ci sarà anche un concept store – anticipa Bertini -: uno spazio dove si potrà sperimentare con mano la realtà del nostro gruppo e vedere da vicino un’agenzia di viaggi del futuro».
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[post_content] => Il tour Grecia Classica di Viaggi Oggi porta il viaggiatore a respirare la storia di una terra antica, culla della civiltà occidentale. Un paese a cavallo tra Oriente e Occidente dove è nata la democrazia, dove la filosofia ha guidato la formazione del pensiero moderno e dove il passare del tempo ha lasciato testimonianze dell’ingegno umano.
«Seguendo una domanda che continua a rinnovarsi noi mettiamo sempre al centro il cliente unendo viaggiatori con esigenze diverse che poi vengono declinate su itinerari differenti - spiega Carlo Terracciano, amministratore unico di Viaggi Oggi, in occasione di un recente fam trip pensato per presentare la proposta modulare dell'operatore capitolino -. Noi più che un prodotto abbiamo una cassetta degli attrezzi, da cui prendiamo quello che ci serve».
Il tour Grecia Classica prende in particolare il via da Atene: modulabile nei tempi e nei luoghi di visita, sempre accompagnato dalla guida parlante italiano di Big Blue Travel, rappresentata in Italia proprio da Viaggi Oggi, accompagna i viaggiatori alla scoperte del valore storico e umano dei siti. In circa 3 ore e mezza si raggiunge dunque Delfi, luogo sacro di Apollo e della sua sacerdotessa, la Pizia. Si arriva al sito risalendo le pendici del monte Parnasso che, con i suoi 2.500 metri, è anche una stazione sciistica: un’atmosfera inaspettata per la Grecia che si respira ad Arachova, deliziosa cittadina montana dalla vivace vita notturna.
«È davvero un bel paesino - sottolinea Terracciano -. Oltre alla prossimità a Delfi, è vicino agli impianti sciistici frequentati dal turismo locale e propone servizi, ristoranti e negozi di qualità. Essere ad Arachova è una scelta precisa per offrire qualcosa di più al gruppo». Da qui si raggiunge quindi Delfi: il piccolo centro ricco di negozi di souvenir è in completo contrasto con il silenzio e il fascino del sito, con le sue testimonianze che risalgono la costa della montagna. Accompagnati dalle parole della guida, e grazie alle informazioni acquisite nel museo all’ingresso, si immagina il ricco centro religioso e spirituale greco sorto a partire dall'VIII secolo a.C. e attivo fino al IV secolo a.C. Qui una via sacra era costellata da centinaia di statue di marmo dorato e dai tesori, tempietti ricchi di doni di chi giungeva da lontano a consultare l’oracolo. E sempre qui la famosa Pizia, prima scelta tra le fanciulle, poi tra le matrone di Delfi, dava i suoi oracoli che solo i sacerdoti sapevano interpretare e che influenzavano la vita delle persone e la politica delle città-stato greche. Oggi restano pietre e gruppi di colonne che guardano una verde valle.
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Da Atene le Meteore oggi si raggiungono in autobus. Partendo dalla capitale ellenica si viaggia per circa 4 ore e mezza e si sosta per una pausa nel Mouzaki Palace, che si trova a soli 30 minuti di distanza dai suggestivi pinnacoli ed è dotato di una piscina per rinfrescarsi durante i mesi più caldi. Giunti nell'area delle Meteore si visitano quindi i monasteri ancora in funzione e aperti a rotazione (due femminili e quattro maschili), che ospitano 70 tra monaci e monache. La visita guidata viene organizzata tenendo conto dei giorni di apertura, del tipo di accesso secondo l'età dei visitatori e anche del percorso di avvicinamento, che sarà quello ombreggiato nei mesi estivi. Tornando ad Atene, si passa poi dalla piana delle Termopili, località un tempo vicino alla costa e ricca di fonti termali che attirano tanti camperisti. È nota per la battaglia del 480 a.C., quando una piccola forza greca comandata dal re di Sparta Leonida rallentò l'avanzata dell'esercito persiano.
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Prenderà avvio dalla cittadina veneta di Vigonovo, il prossimo 18 marzo, il roadshow interamente dedicato a Dune, i viaggi spedizione di Kel 12. Il programma di presentazione dell’offerta tematica del tour operator milanese, in collaborazione con il partner assicurativo Europ Assistance Italia, prevede inoltre tappe anche a Napoli (25 marzo), Firenze (26 marzo) e Torino (10 aprile).
A Vigonovo l’incontro è previsto a Villa Sagredo lungo la riviera del Brenta, un antico castello convertito in residenza patrizia nel Cinquecento; nella città partenopea è invece organizzata una visita al museo di Antropologia, Centro musei scienze naturali e fisiche di Napoli, custode di oltre 26 mila reperti. Firenze potrà essere apprezzata dalle sale del settecentesco palazzo Capponi, direttamente affacciato sull’Arno; ultima tappa, infine, al Mao di Torino, il museo di Arte orientale già residenza della nobiltà sabauda in epoca barocca e oggi in possesso di alcuni rarissimi tesori fra cui i reperti preislamici di Seleucia e Coche in Iraq.
Il roadshow Dune: i viaggi spedizione, dove saltano le regole del gioco mette al centro l’offerta di destinazioni dove la comodità non è la priorità, perché conta tutta la bellezza che si può raggiungere e nella quale ci si può immergere solo se, per esempio, si accetta di dormire in tenda. Gli approfondimenti sul deserto del Rub’ al Khali in Oman o del Sahara in Algeria saranno curati dall’esperta Kel 12 Caterina Borgato, in tour insieme alla chief commercial officer Kel 12, Daniela Di Berardino.
Ma non finisce qui: se oggi infatti il prodotto di Kel 12 è conosciuto per l’80% nel Nord e Centro Italia, alcune aree restano ancora da sviluppare nel Centro-Sud e a esse sarà perciò dedicata ampia attenzione commerciale nei mesi a venire, così come nel roadshow del prossimo anno. All’interno del team di cinque promotori monomandatari, recentemente è infatti entrato a far parte anche Ferdinando Vallelunga, referente sales Sud Italia: lui stesso viaggiatore con un curriculum significativo, già apprezzato fra gli agenti di viaggio per la sua disponibilità e per l’esperienza. Rafforzando la presenza commerciale sul territorio, potenziando il booking e incrementando le attività di comunicazione e di formazione, Kel 12 punta a incrementare il numero delle agenzie di fiducia, oggi all’incirca 150, cioè quelle in grado di garantire una fidelizzazione e un lavoro continuativo. Per le top seller sono inoltre previsti due fam trip esclusivi, di cui uno proprio nell’Oman al centro del roadshow Dune.
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Nuovi spazi per il boutique hotel The Gray di via San Raffaele, a due passi dal Duomo. Il gruppo Sina si è infatti aggiudicato il bando per il palazzo di proprietà del comune di Miano situato all'interno della galleria Ciro Fontana, affacciato su galleria Vittorio Emanuele II. La compagnia fiorentina guidata dal presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca, ha vinto la gara, racconta Il Sole 24 Ore, grazie a un'offerta del valore complessivo di 43 milioni di euro, pari a 1,2 milioni all'anno. Dato l'onere dell'investimento necessario a convertire l'immobile in spazi alberghieri, la durata della concessione è stata infatti fissata a 36 anni, anziché i più tradizionali 18, per garantire a Sina un periodo di ammortamento adeguato.
Nel palazzo, vincolato dalle Belle Arti ed esteso su una superficie di oltre 2 mila metri quadrati disposti su dieci piani, verrà quindi realizzato un ampliamento dell'attiguo Sina The Gray, con l'apertura di una trentina di nuove camere, di ulteriori spazi comuni, nonché di un ristorante e di un'area wellness. Alla gara, oltre alla società toscana, ha partecipato anche Aries Group. La base d'asta partiva da 1,150 milioni di euro all'anno, pari a circa 550 euro al metro quadrato.
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[post_content] => Alberghi e Olimpiadi. Ci è venuta un'idea: sentire a campione alcuni hotel di Milano per verificare i prezzi durante le Olimpiadi invernali che si svolgeranno dal 6 al 22 febbraio 2026. Allora i risultati sono veramente sconfortanti.
Un tre stelle (naturalmente non facciamo nomi) passa da 90 euro a camera a 250. Eppure la camera è la stessa e il suo valore rimane 90 euro. In più c'è la concomitanza delle Olimpiadi. Un cinque stelle invece vola a 500 euro a camera a notte.
Non riesco a capire questa impennata dei prezzi. Cioè la capisco ma non la condivido per niente. Gli alberghi a Milano lavorano in pratica tutto l'anno. Fra un evento e l'altro la città si riempie di eventi e manifestazioni che naturalmente lacorano con gli alberghi della città.
Motivo
Qual è il allora il vero motivo di questo assurdi rincaro? Naturalmente lo capiamo tutti: ricavare sempre di più, mettere sempre più fieno in cascina, aumentare il portafoglio, ingrossare i profitti.
Questa operazione la trovo poco professionale (per dirla in modo educato). Dicono: ma tutti fanno così. Certo tutti gli albergatori fanno così. Ma la domanda è un'altra: è giusto fare così? No. E' ingiusto e crea extra-profitti folli, per una categoria che dopo il covid si è ripresa briullantemente.
Al posto dei vertici di Federalberghi e delle altre associazioni di ricettivo cercherei di promuovere intervento per calmierare i prezzi. Se non ci riescono sbagliano anche loro, o forse anche loro hanno aumentato i prezzi dei loro alberghi a dismisura.
Le istituzioni vigilino questa bolla.
Giuseppe Aloe
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[post_content] => E' la Garonna, nel Sud-Ovest del Paese, la principale novità di quest'anno della Francia di Avalon Waterways. Si affianca ai grandi classici Reno e Danubio, alla Mosella, oltre che ai canali di Belgio e Olanda. Accanto a quelle da Bordeaux troveranno inoltre spazio, nel 2025, le nuove partenze tra Borgogna e Provenza lungo il corso dei fiumi Saona e Rodano, con imbarchi a Chalon-sur-Saône e Arles.
“Esiste una Francia profonda e sconosciuta ai più che, attualmente, per le adv ha grandissimi margini di crescita", commenta Barbara Baldini, product manager European markets della compagnia. Il nuovo itinerario, con imbarco e sbarco a Bordeaux, avrà una durata di otto notti: “Si tratta di una zona della Francia sempre più ricercata e apprezzata, soprattutto da un pubblico appassionato di raffinate esperienze in cantina e di vini pregiati. La scelta di investire su quest’area, inoltre, è dettata dalla comodità di un hub come Bordeaux, ben collegato ai principali aeroporti della penisola italiana e delle isole”.
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Spostandoci verso il Sud-Est della Francia, tra le regioni di Borgogna e Provenza, questa esclusiva crociera fluviale propone, partendo da Chalon, il corso della Saona fino alla confluenza nel Rodano, per svelare i segreti di Tournon, della esoterica Lione e della città papale di Avignone. La crociera termina in otto giorni ad Arles, cara a Van Gogh, e conosciutissima per il meraviglioso anfiteatro romano.
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Restando nel medesimo ambito geografico, approfondisce infine l’esplorazione del Rodano un itinerario concentrato tra le località di Arles e Lione, che propone tour in bici tra i fenicotteri rosa del delta Mediterraneo del fiume, un’escursione guidata in kayak nelle Gorges de l’Ardèche, e tante attività tra gusto e cultura per apprezzare, ancora una volta con lentezza e senza fretta, un’area dai flussi turistici meno intensi. Partenze: 29 aprile, 23 maggio, 10 e 24 giugno, 22 luglio.
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