27 September 2023

Iata: 160 compagnie fallite dal 2019. Le adv chiedono garanzie

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Più di 160 compagnie aeree sono cadute nel dimenticatoio dal 2019 e durante la piaga della pandemia. Lo si evince dagli ultimi dati della International air transport association (Iata), con 59 fallimenti nel periodo pre-covid, 53 nel 2020, 35 nel 2021 e 15 nel 2022. La tendenza è chiaramente al ribasso, ma è stata rivelata l’esistenza di norme obsolete per la protezione dei passeggeri e degli intermediari. Le agenzie hanno passato anni a chiedere regole che garantiscano che l’unico responsabile di un fallimento sia la compagnia aerea stessa, e che non lasci conti in sospeso per gli altri attori coinvolti nella compravendita di viaggi.

Pressioni europee

Le associazioni nazionali e internazionali come come Ectaa ed Eu Travel Tech non hanno cessato i loro sforzi per arrivare ad una svolta anche nel trasporto aereo. In numerose occasioni si sono rivolti alla Commissione europea per obbligare le compagnie aeree a offrire garanzie finanziarie per coprire le proprie responsabilità nei confronti dei passeggeri in caso di insolvenza. Di recente hanno sottolineato che “né i clienti né le agenzie di viaggio dovrebbero essere ritenuti responsabili della cattiva gestione delle società”. 

In questo senso, lo scorso agosto, la Iata si è impegnata ad affrontare finalmente questo pericoloso problema ed ha creato un gruppo di lavoro per analizzare la questione.  I membri dell’associazione stanno tenendo incontri con le compagnie aeree al fine di migliorare il quadro di gestione del rischio sia per i clienti finali che per le agenzie di viaggio. Tuttavia, i colloqui sono ancora in una fase iniziale e resta da vedere se si concretizzeranno.

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