17 May 2025

Gardaland nuovo membro dell’Associazione parchi permanenti italiani di Confindustria

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Nuovo ingresso nell’Associazione parchi permanenti italiani di Confindustria, che accoglie al proprio interno Gardaland. “Siamo lieti di dare il benvenuto all’operatore gradesano, che ci permette di garantire agli stakeholder una rappresentatività ancora più completa in termini quantitativi e qualitativi – spiega il presidente dell’associazione, Luciano Pareschi -. Abbiamo gli stessi obiettivi e siamo certi che insieme potremo perseguirli con maggior determinazione. La stagione estiva è iniziata sotto i migliori auspici e questo è un dato positivo non solo per le imprese del settore, ma anche per l’indotto, che nel 2022 ha superato i 2 miliardi di euro, a fronte di oltre 60 mila occupati. Con 20 milioni di presenze e circa 1,5 milioni di pernottamenti intermediati solo dalle agenzie di viaggio interne ai parchi, il comparto si conferma un formidabile attrattore turistico: da anni il nostro impegno è finalizzato alla sensibilizzazione delle istituzioni, affinché i parchi siano integrati nel turismo”.

“Siamo felici di entrare a far parte dell’Associazione parchi permanenti – aggiunge Sabrina de Carvalho, ceo di Gardaland – e siamo certi che insieme riusciremo a raggiungere alcuni obiettivi comuni già discussi con il presidente Luciano Pareschi. Riteniamo di prioritaria importanza far riconoscere i parchi divertimento come destinazioni turistiche di rilievo nazionale: Gardaland con i suoi 3 milioni di visitatori si classifica tra le location più visitate d’Italia. Inoltre è fondamentale rendere i parchi italiani competitivi come quelli europei, ottenendo la semplificazione della modalità di vendita dei biglietti online. Collaborando attivamente con l’associazione confidiamo di poter sviluppare innovativi sistemi di vendita in ambito turistico, modificando le limitazioni in vigore”.

Al momento, le disposizioni che regolano l’acquisto dei biglietti dei parchi da parte di tour operator e piattaforme online impongono infatti un limite di dieci ticket per ogni transazione e l’autenticazione dell’acquirente: questo riduce drasticamente la competitività delle imprese sul mercato internazionale. Si calcola che la perdita dovuta alla mancata possibilità di approvvigionamento massivo di biglietti da parte delle piattaforme online mediamente si aggiri intorno al 5%, (per alcuni parchi che hanno un’alta percentuale di clientela straniera può raggiungere anche il 15%), a fronte di un valore stimato di 5 milioni di euro che, considerando l’indotto (hotel, ristoranti, bar…), sale a 100 milioni.

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