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25 giugno 2010 13:30
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Cercasi personale qualificato con esperienza nel settore amministrazione agenzia viaggi/tour operator.
Per contatti Elena: curricula@latuavacanza.it
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[post_content] => EasyJet archivia in positivo l'esercizio 2025, centrando un notevole utile operativo - superiore alle attese - trainato dal dinamismo della divisione easyJet Holidays, ormai pilastro strategico dell'azienda.
Nei dodici mesi chiusi lo scorso 30 settembre la compagnia ha realizzato ricavi per 10,1 miliardi di sterline, pari al +9% rispetto all'anno precedente, grazie appunto al segmento Holidays che ha visto un balzo in avanti del +27%. L’utile operativo è stato quindi di 703 milioni di sterline (+18%): di questi, 483 milioni derivano dal trasporto passeggeri e 220 milioni dalla divisione vacanze. L’utile dopo le tasse (499 milioni) mette in evidenza il peso dei pacchetti vacanzieri, che rappresentano ormai oltre il 37% (a 187 milioni). «Siamo nella posizione ideale per cogliere le importanti opportunità che abbiamo davanti - ha commentato il ceo, Kenton Jarvis - e siamo fiduciosi di raggiungere il nostro obiettivo di oltre un miliardo di sterline di utile ante imposte».
Per l'esercizio 2026, il vettore prevede un aumento del 7% della capacità (Ask), con un allungamento delle distanze medie servite del 4%. Il numero di clienti del settore viaggi dovrebbe crescere del 15% su una base di 3,1 milioni di passeggeri. Questa previsione di crescita si basa su una domanda sostenuta di pacchetti tutto compreso, nonostante il clima di forte concorrenza e le pressioni sui margini nel settore.
Il primo trimestre 2026, che comprende il periodo natalizio, è già stato prenotato all’80% mentre il secondo trimestre al 26%.
Il mercato Italia
L’anno finanziario 2024-25 è stato fondamentale per easyJet in Italia: la compagnia, scelta da Bruxelles come remedy taker in seno all'acquisizione di Ita Airways da parte del gruppo Lufthansa, ha infatti aperto le due nuove basi di Milano Linate e Roma Fiumicino, con 8 velivoli basati. Complessivamente, il vettore ha messo a disposizione oltre 21 milioni di posti da e per l’Italia su un totale di 268 rotte da e per 21 aeroporti.
Secondo quanto affermato dal vettore, sulle due nuove basi sono stati investiti «20 milioni di sterline nella stagione estiva 2025 e altri 30 milioni di sterline saranno investiti nel corso della stagione invernale»: numeri importanti per un network di rotte che ad oggi deve ancora dare i suoi frutti. «Siamo fiduciosi che i ricavi matureranno negli anni a venire, man mano che questi investimenti si integreranno nella nostra rete di rotte» ha commentato Jan De Raeymaeker, chief financial officer di easyJet.
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[post_content] => Torna la campagna Shock Days di Gattinoni Travel, c , di partner e la possibilità di partire da qui ad agosto 2026.
Dal 18 al 28 novembre, i clienti delle agenzie Gattinoni potranno scegliere fra 5 fasce di prezzo – da 499 euro a 1399 euro – selezionate insieme ai partner della campagna: Alpitour World, Atitur, Cabo Verde Time, Brixiaclub, Futura, Going, I Grandi Viaggi, Kalimera, Kappa Viaggi, Nicolaus, TH Resorts, Gattinoni Travel e Dreampacker, il brand dedicato al target 21-45 anni.
I pacchetti comprendono volo e soggiorno (in qualche caso soggiorno senza trasporto); le destinazioni sono disponibili in base alla fascia di prezzo, rispettivamente 499 euro, 599 euro, 799 euro, 899 euro e 1399 euro a persona in doppia.
Le destinazioni comprendono Mar Rosso, Djerba, Minorca, Capo Verde, Zanzibar, Caraibi e Oman, solo per citarne alcune fra quelle balneari.
A sostegno della campagna è stata avviata una distribuzione capillare di materiali ad hoc per le agenzie, tra cui locandine, newsletter, landing page e strumenti digitali, pensati per amplificare la visibilità e favorire la comunicazione al pubblico.
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[post_content] => La winter season 25/26, appena iniziata, si prospetta senza precedenti per l’aeroporto Sandro Pertini di Torino grazie ai risultati record e al potenziamento delle operazioni Ryanair. La compagnia ha raggiunto i 20 milioni di passeggeri trasportati da/per Torino dal 1999, anno del primo storico collegamento con Londra Stansted, e ha recentemente basato un terzo aereo, segnando un ulteriore salto di qualità. È previsto anche un nuovo investimento di 100 milioni di dollari, che porta a 300 milioni complessivi il valore della presenza Ryanair sulla base torinese.
Negli ultimi quattro anni lo scalo ha registrato una crescita continua, passando da 3,9 milioni di passeggeri del pre-Covid ai 4,7 milioni del 2023, un trend trainato soprattutto dall’espansione di Ryanair, che «per lo scalo torinese rappresenta il 50% circa del volato», come sottolineato da Paolo Papale, direttore sviluppo aviation di Torino Airport. Fabrizio Francioni, head of communications Italy di Ryanair, ha rimarcato che «la collaborazione con Sagat e la competitività dell’aeroporto di Torino nel contesto italiano oggi consentono di guardare a nuovi sviluppi delle operazioni».
La stagione invernale più grande di sempre per Ryanair a Torino Airport prevede 31 rotte, due nuove destinazioni - Liverpool e Pescara, quest’ultima in continuità con l’operatività estiva - e un potenziamento delle frequenze su 16 collegamenti, tra cui Dublino, Londra, Manchester, Madrid, Marrakesh, Trapani, Belfast, Birmingham, Bristol, Londra Luton e Shannon. Alcuni di questi collegamenti sono dedicati agli sciatori del Nord Europa che scelgono le montagne piemontesi per le vacanze invernali.
Nel complesso, l’offerta raggiunge 368 voli a settimana (+30%) e oltre 2.300 posti di lavoro supportati dal vettore tra diretto e indotto, confermando Ryanair come uno dei principali driver di crescita del territorio. Il freno a ulteriori investimenti resta l’addizionale comunale, ha ribadito la compagnia. Francioni ha comunque evidenziato che «la qualità operativa dell’aeroporto di Torino e il lavoro condiviso con Sagat favoriscono prospettive di crescita e una programmazione invernale particolarmente articolata».
(Federica De Luca)
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[post_content] => La Meeting Industry è un prodotto turistico a carattere globale che ha registrato nel 2024 oltre 11 mila meeting internazionali nel mondo, come risulta dai dati ICCA (International Congress and Convention Association).
L’Europa ne ha accolti il 56%, l’Asia il 18%, il Nord America il 10%, l’America Latina l’8% Africa e Oceania entrambe il 3% ed il Medio Oriente il 2% del totale.
Questa tipologia di incontri, infatti, rappresenta un catalizzatore economico per molte città e Paesi, dalle destinazioni mature a quelle emergenti, ospitando congressi medici (17%), tecnologici (14%), scientifici (13%), business (8%) o della formazione (8%).
La Catalogna è una regione che ha una crescita del PIL del +3,6%, oltre il +3,2% del dato totale della Spagna, e ancor più del dato Europa (+0.8%). Barcellona, contribuisce a questi risultati economici essendo in testa al rating mondiale per numero di meetings internazionali con 142 incontri nel 2024, e ha accolto circa 126 mila delegati per un fatturato di 360 milioni di US$.
Segue nel rating Londra, che con 105 meetings e oltre 79 mila delegati ha un ritorno economico di 298 milioni di US$.
Al terzo posto, Singapore il cui PIL del 2024 è cresciuto del +4,4% con il settore turismo e gli eventi business come fattori chiave di questo sviluppo, con 144 meetings, oltre 93 mila delegati e 290 milioni di US$.
Da queste statistiche si evince come Roma e Milano rientrano a pieno tra le destinazioni di punta dell’offerta turistica del comparto economico del MICE (Meetings, Incentives, Conferences, and Exhibitions):
Roma nel 2024 ha ospitato 114 incontri internazionali di rilievo con oltre 58 mila delegati per un fatturato di 200 milioni di US$;
Milano con 100 meetings internazionali e oltre 80 mila delegati ha avuto un ritorno economico di 237 milioni di US$.
E l’impatto economico diretto apportato alle destinazioni dal MICE è solo la punta dell’iceberg, un 20% del valore totale che si compone anche di scambio di conoscenze, innovazione, internazionalizzazione e impatto sociale.
Nel 2024, il nostro Paese è stato protagonista con 635 meeting internazionali, confermandosi leader europeo e secondo a livello mondiale, subito dietro agli Stati Uniti, che hanno ospitato 709 incontri. Tra le città italiane, Roma con i suoi 114 meeting brilla al 9° posto del rating mondiale e Milano si distingue per numero medio di partecipanti (803 pp) raggiungendo il bronzo dopo Dubai (899) e Barcellona (886).
La Meeting Industry si conferma un motore economico in forte crescita, come dimostrano i dati emersi da una recente indagine condotta da ENIT in collaborazione con l’Università Cattolica. Il settore mostra una vivace dinamica di investimento: ben il 77,3% delle 450 strutture coinvolte ha pianificato interventi per il 2024. Tra le realtà più attive spiccano i centri congressi (85,7%), le dimore storiche (85,0%), gli spazi alternativi (83,3%) e i poli fieristico-congressuali (82,4%). Le priorità di investimento nel 2023 hanno riguardato soprattutto la riqualificazione degli ambienti (57,7%), la formazione professionale (52,1%), l’aggiornamento delle tecnologie audio-video (46,6%) e le strategie di promozione (42,0%).
Dalle vette alpine alle coste mediterranee, l’Italia si distingue come una delle mete più ambite per eventi aziendali, congressi e viaggi incentive. La ricchezza e la varietà delle location disponibili – che spaziano da hotel di prestigio e architetture contemporanee a residenze storiche, castelli e spazi creativi – permettono di costruire esperienze personalizzate, capaci di valorizzare sia le grandi città d’arte che i borghi più suggestivi e i paesaggi naturali più spettacolari. Questa versatilità rende l’Italia competitiva anche rispetto alle destinazioni più consolidate a livello internazionale.
Il nostro Paese si distingue per l’eccellenza dei servizi e per una costante spinta all’innovazione. I centri congressuali italiani, spesso incastonati in contesti architettonici e paesaggistici di grande fascino, offrono un’esperienza immersiva che intreccia l’evento con il patrimonio culturale locale, trasformando ogni appuntamento in un’occasione memorabile.
Un ulteriore elemento di attrattività è rappresentato dal fenomeno del bleisure, che fonde esigenze professionali e piacere personale. Sempre più partecipanti agli eventi MICE scelgono di prolungare il soggiorno per esplorare il territorio, approfittando delle bellezze artistiche, dei paesaggi naturali e delle eccellenze enogastronomiche italiane. Questa tendenza rafforza il posizionamento dell’Italia come destinazione ideale non solo per il business, ma anche per un turismo esperienziale di alta qualità.
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[post_content] => Al giro di boa del 30° anniversario della sua fondazione, l’Ente sloveno per il turismo è pronto ad entrare nel quarto decennio di attività impegnato a rafforzare la visibilità e l’attrattiva globale della Slovenia come destinazione di primo piano, abbracciando la trasformazione digitale e promuovendo lo sviluppo di esperienze sostenibili, su misura e innovative.
Negli anni, il turismo sloveno ha compiuto passi audaci sia nella promozione che nello sviluppo. Grazie ad una visione chiara, al lavoro di squadra e a una stretta collaborazione con gli stakeholder, la Slovenia è diventata il primo Paese al mondo a ottenere la certificazione “green destination”, posizionandosi sulla mappa globale del turismo come meta sicura, sostenibile e autentica per esperienze boutique.
L’Italia si conferma uno dei tre mercati esteri più rilevanti per la Slovenia, subito dopo Germania e Austria, contribuendo in modo significativo ai flussi turistici dell’estate 2025. Ad agosto il Paese ha accolto 110.887 turisti italiani, pari al 10,7% di tutti gli arrivi del mese. Gli ospiti dall’Italia hanno generato 396.203 pernottamenti, che rappresentano quasi il 10% del totale nazionale. Rispetto ad agosto 2024, si registra un incremento del 4,1% negli arrivi e un +3,3% nei pernottamenti, confermando il consolidamento del mercato italiano dopo la ripresa post-pandemica. Su entrambi i dati del mese d’agosto, l’Italia si posiziona come secondo mercato alle spalle della Germania.
Il consuntivo dei primi otto mesi 2025 mostra 258.519 arrivi dall'Italia e 851.944 pernottamenti, con un aumento rispettivamente del 10,5% e del 9,9% rispetto allo stesso periodo del 2024. In particolare, la crescita dei pernottamenti dei nostri connazionali è quasi il doppio della media nazionale, che si attesta al 5,7%.
A sostenere la crescita sono state le campagne di comunicazione digitale 2024–25, la costante presenza su media nazionali di primo piano, la campagna pubblicitaria televisiva nazionale, che hanno migliorato la riconoscibilità della destinazione.
«L’interesse per la Slovenia è trainato da prossimità geografica, accessibilità, qualità dell’offerta e rapporto qualità-prezzo - commenta Aljoša Ota, direttore dell’ente in Italia -: in un’estate segnata da costi più elevati in molte località italiane, il pubblico dello Stivale ha scelto la Slovenia come alternativa autentica, verde e accogliente».
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Appuntamento al Travel Vip Day: 16-18 ottobre, Lipica
Si ripete anche quest'anno l'appuntamento con il Travel Vip Day organizzato dal gruppo Travel a Lipica. «Ormai un must per molte agenzie di viaggio e tour operator italiani che scelgono di venire a scoprire la Slovenia direttamente e toccare con mano le sue potenzialità».
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[post_content] => Il mercato dei viaggi italiano chiude il 2025 con una crescita contenuta dell'1%, attestandosi a 38,2 miliardi di euro. È quanto emerge dai dati presentati in anteprima al convegno «Viaggi e viaggiatori nell'era degli Agenti» organizzato dall'Osservatorio Travel Innovation del Politecnico di Milano. Dopo il boom post-Covid, il comparto si stabilizza in un contesto di prezzi al consumo in aumento (+2,9% secondo Istat) e calo del potere d'acquisto che impatta sia sull'incoming, con contrazione del mercato tedesco, sia sul domestico.
E-commerce in crescita, ma rallenta il ritmo
Il B2C e-commerce registra +2% raggiungendo 21,7 miliardi di euro, pari al 57% del mercato totale. «Si consolida l'incidenza degli strumenti digitali per la prenotazione da parte dell'extra-alberghiero, che rafforza la propria presenza sulle OTA», ha spiegato Federica Russo, ricercatrice senior dell'Osservatorio Travel Innovation. Il comparto open air segna una stabilità con +0,3% rispetto all'anno scorso, mantenendo l'8% del mercato totale.
Trasporti: dimezzata la crescita rispetto al 2024
Il settore trasporti turistici rallenta, passando dal +10% del 2024 a un +5% nel 2025, per un valore di 19,3 miliardi di euro. L'e-commerce mantiene un'incidenza elevata al 70% sul totale del venduto. Il comparto aereo cresce del 5% con un aumento di passeggeri del 5,4% (periodo gennaio-luglio) e dei prezzi del 4,1%, con le tariffe dei voli domestici in rialzo più consistente rispetto agli intercontinentali. Il noleggio auto segna +7%, trainato principalmente dalla componente prezzo con un aumento dell'8,4%. I trasporti di terra crescono del 4% in un contesto di stabilità dei prezzi.
Turismo organizzato: +5% con tour operator protagonisti
Per la prima volta quantificato in modo strutturato, il mercato del turismo organizzato (agenzie leisure, tour operator e crociere) registra un bilancio positivo con +5%, attestandosi tra 6,2 e 6,5 miliardi di euro. I tour operator guidano la crescita con +7%, mentre le agenzie di viaggio raggiungono un valore compreso tra 5,2 e 5,4 miliardi. «Bilancio positivo guidato dai ponti favorevoli nel periodo primaverile, un'estate incerta con effetto last minute e un inverno che inizia ad essere prenotato», ha commentato Russo. Allerta sui prezzi: l'indice dei pacchetti cresce del 9,9%.
L'era dell'intelligenza artificiale nel travel
Il 33% dei viaggiatori italiani utilizza già strumenti di AI per attività legate ai viaggi, con il 76% che li considera utili. Ma la vera novità è che il 65% degli italiani dichiara che in futuro potrebbe considerare un agente AI come alternativa all'agenzia di viaggi tradizionale. «Il 43% afferma che l'AI ha dato supporto simile a un'agenzia di viaggio tradizionale», ha illustrato Eleonora Lorenzini, direttrice dell'Osservatorio Travel Innovation. L'AI Overview di Google è visualizzata dal 46% degli utenti, ma preferiscono poi verificare su siti specifici, mentre il 35% non la visualizza affatto.
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Gli operatori: «Necessario approccio industriale e flessibilità»
«Il mercato richiede flessibilità nella composizione dell'offerta», ha affermato Angelo Cartelli, Club del Sole, sottolineando come la società chiuda con il 45% di mercato estero in crescita. «Dopo l'euforia post-Covid siamo ritornati nel mercato normale, molto più competitivo. I consumatori hanno diminuito il potere d'acquisto e mostrano maggiore resistenza al prezzo». L'alimentare ha registrato +20% sui prezzi con consumi in calo del 6%, segnale della pressione sul potere d'acquisto delle famiglie.
«Serve un approccio industriale che è mancato sia da parte dei soggetti pubblici che delle aziende», ha dichiarato Domenico Pellegrino, CEO Bluvacanze. «Approccio industriale significa creare efficienza di filiera, non solo economia di scala. La personalizzazione diventa indispensabile: costruire soluzioni con quella flessibilità tale da incontrare le esigenze del consumatore».
Sergio Testi, vicepresidente Gruppo Gattinoni, ha evidenziato: «È la riscossa del turismo organizzato con crescita media del 25%. La primavera ha rubato traffico all'estate. Il settore deve fare uno sforzo sulla diversificazione dell'offerta: oggi c'è ancora troppa offerta a pacchetti chiusi, il mercato vuole più personalizzazione».
Rateizzazione e assicurazioni: leve commerciali strategiche
La rateizzazione emerge come leva fondamentale: il 75% degli italiani dichiara di spendere di più se può rateizzare la spesa di viaggio, mentre il 90% acquista solo se è consentita la dilazione di pagamento. «Il settore turismo ha utilizzato pochissimo la dilazione di pagamento, dovremmo costruire meglio questa possibilità», ha sottolineato Testi.
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Turismo di prossimità in crescita
Il 17% degli italiani non viaggia, il 41% effettua da 1 a 3 viaggi l'anno. Su 4 viaggi medi, 2,5 sono brevi e 1,5 lunghi. L'86% ha fatto gite fuori porta nell'ultimo anno una o più volte al mese, con particolare focus su esperienze ed enogastronomia. «C'è un trend crescente di turismo di prossimità, le persone vogliono scoprire territori vicino casa», ha confermato Leonardo Cesarini, CCO Trenord, annunciando guide specifiche dedicate anche all'enogastronomia.
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[post_content] => L'inverno Ryanair da Genova conta oltre 40 voli settimanali da/per il Colombo, su 8 rotte: Bari, Bruxelles Charleroi, Cagliari, Catania, Lamezia, Londra Stansted, Napoli, e Palermo.
Dal 1999, anno del debutto della low cost irlandese a Genova, ad oggi la compagnia ha trasportato oltre 5,5 milioni di passeggeri.
«Per sbloccare tutto il potenziale di crescita dell’Italia, Ryanair fa appello al Governo e alle regioni affinché seguano l’esempio di successo di Abruzzo, Calabria e Friuli-Venezia Giulia, dove l’abolizione dell’addizionale municipale ha portato ad una crescita davvero significativa - ribadisce Fabrizio Francioni, head of communications Italy del vettore -. Qualora l’addizionale comunale fosse abolita in tutti gli aeroporti italiani, Ryanair potrebbe rispondere con un piano di crescita ambizioso per l’Italia nei prossimi anni che include una crescita del traffico fino ad oltre 80milioni di passeggeri all’anno, più di 1.500 nuovi posti di lavoro per piloti, personale di cabina e ingegneri, 40 ulteriori aeromobili basati (per un investimento di $4 miliardi) e 250 nuove rotte negli aeroporti italiani».
«La conferma dell’operativo invernale da parte di Ryanair conferma la solidità di una collaborazione che prosegue ininterrottamente da oltre 25 anni e testimonia la centralità dell’aeroporto Cristoforo Colombo di Genova nella strategia di sviluppo della compagnia - ha dichiarato Francesco D’Amico, direttore generale Aeroporto di Genova.
Continueremo a lavorare con Ryanair con l’obiettivo di ampliare ulteriormente l’offerta per i nostri passeggeri nella consapevolezza che più collegamenti significano non solo maggiore accessibilità, ma anche crescita del turismo incoming e nuove occasioni di business. Elementi importanti per rendere lo scalo un hub sempre più competitivo nella rete nazionale e internazionale, consolidandone il percorso di crescita in atto».
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Nuova edizione della campagna Time To Fly firmata Air Europa, che unisce varietà di destinazioni e ampia possibilità di scelta per tutti i viaggiatori. Fino al 14 settembre sarà infatti possibile prenotare voli a partire da 79 €, con numerose opzioni sia all’interno della Spagna sia verso l’Europa e le Americhe.
L’offerta è valida per viaggi a corto raggio fino al 29 maggio 2025, e per le rotte a lungo raggio fino al 12 giugno 2025. Partendo dall’aeroporto di Madrid-Barajas, sarà possibile raggiungere varie città spagnole a partire da 79€ andata e ritorno. Inoltre, si potranno prenotare voli per gli Stati Uniti a partire da 419€, e verso città nei Caraibi, Centro e Sud America da 499€.
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«Ryanair opera su Ancona dal 1999 e da allora ha trasportato 4,5 milioni di passeggeri: quest'inverno opererà 20 voli settimanali su 3 rotte - afferma Fabrizio Francioni, head of communications Italy -. Per sbloccare tutto il potenziale di crescita dell'Italia, Ryanair invita il governo italiano e le regioni a seguire l'esempio positivo dell'Abruzzo, della Calabria e del Friuli-Venezia Giulia, dove l'abolizione dell’addizionale municipale ha portato a una crescita davvero significativa. Qualora l’addizionale municipale fosse abolita in tutti gli aeroporti italiani, Ryanair risponderebbe con un piano di crescita ambizioso per l’Italia, tra cui un aumento del traffico a oltre 80 milioni di passeggeri all'anno, oltre 1,500 nuovi posti di lavoro per piloti, assistenti di volo e ingegneri, 40 aeromobili aggiuntivi (per un valore di 4 miliardi di dollari di investimenti) e 250 nuove rotte negli aeroporti italiani».
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Qualora l’addizionale comunale fosse abolita in tutti gli aeroporti italiani, Ryanair potrebbe rispondere con un piano di crescita ambizioso per l’Italia nei prossimi anni che include una crescita del traffico fino ad oltre 80milioni di passeggeri all’anno, più di 1.500 nuovi posti di lavoro per piloti, personale di cabina e ingegneri, 40 ulteriori aeromobili basati (per un investimento di $4 miliardi) e 250 nuove rotte negli aeroporti italiani».\r\n«La conferma dell’operativo invernale da parte di Ryanair conferma la solidità di una collaborazione che prosegue ininterrottamente da oltre 25 anni e testimonia la centralità dell’aeroporto Cristoforo Colombo di Genova nella strategia di sviluppo della compagnia - ha dichiarato Francesco D’Amico, direttore generale Aeroporto di Genova.\r\nContinueremo a lavorare con Ryanair con l’obiettivo di ampliare ulteriormente l’offerta per i nostri passeggeri nella consapevolezza che più collegamenti significano non solo maggiore accessibilità, ma anche crescita del turismo incoming e nuove occasioni di business. 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Per sbloccare tutto il potenziale di crescita dell'Italia, Ryanair invita il governo italiano e le regioni a seguire l'esempio positivo dell'Abruzzo, della Calabria e del Friuli-Venezia Giulia, dove l'abolizione dell’addizionale municipale ha portato a una crescita davvero significativa. Qualora l’addizionale municipale fosse abolita in tutti gli aeroporti italiani, Ryanair risponderebbe con un piano di crescita ambizioso per l’Italia, tra cui un aumento del traffico a oltre 80 milioni di passeggeri all'anno, oltre 1,500 nuovi posti di lavoro per piloti, assistenti di volo e ingegneri, 40 aeromobili aggiuntivi (per un valore di 4 miliardi di dollari di investimenti) e 250 nuove rotte negli aeroporti italiani».","post_title":"Ryanair da Ancona: tre rotte e 20 voli settimanali nell'operativo invernale","post_date":"2025-09-02T11:41:24+00:00","category":["trasporti"],"category_name":["Trasporti"],"post_tag":[]},"sort":[1756813284000]}]}}
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