Addetta booking settore Tour operator incoming
25 gennaio 2013 10:18
Tipologia di annuncio: Richiesta di lavoro
Annuncio pubblicato da: Stefania
Telefono: 339 2713722
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Provincia: • Lazio, Roma
Comune:
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Mansione:
Testo dell'annuncio
Annuncio pubblicato da: Stefania
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Testo dell'annuncio
Cerco occupazione preferibilmente 6 ore settore incoming- booking gruppi con sede a Roma; lunga esperienza presso t.o. incoming; ottima conoscenza inglese, buona spagnolo e francese, buona padronanza dei sistemi informatici in ambiente office e della posta elettronica; ottima capacità gestionale, ottima capacità di adattamento sia in gruppo che autonomamente.
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[post_content] => L'hotel Continental di Tangeri, dal 1870 testimonianza della storia della città, entrerà a far parte della catena alberghiera di lusso Royal Mansour, di proprietà del re del Marocco.
Dopo Marrakech, Casablanca e Tamuda Bay, i due in costruzione a Rabat e ad Agadir, questo situato a Tangeri sul vecchio porto è un progetto importante: la casa reale marocchina ha infatti acquistato l'iconico hotel in stile anglo-moresco che è stato rifugio di spie e diplomatici, intellettuali e star del cinema, politici e capitani di industria.
Riposizionare Tangeri sul segmento alto
L'obiettivo è quello di riposizionare Tangeri sulla cartina del turismo di alta qualità. Come riporta Ansamed, l'acquisizione è avvenuta in tempi record. A questa seguirà un restauro conservativo, per fare dell'hotel luogo di dialogo tra memoria e modernità. Parte del progetto il ripristino degli arredi originali e l'adeguamento degli aspetti tecnici per soddisfare gli standard internazionali, preservando al contempo il carattere storico del sito.
Con le sue facciate ottocentesche, i mosaici in Zellige, i saloni andalusi decorati con arabeschi, le viste sullo stretto di Gibilterra, il Continental è già di per sé un monumento, patrimonio immateriale del Mediterraneo marocchino.
Soggiornare in questo hotel era un po' come dormire là dove si è scritta la storia, in un'atmosfera quasi cinematografica. Ora arriveranno gli chef di fama, le esperienze di soggiorno che si estendono ben oltre la camera, le spa da sogno, garantite dal marchio Royal Mansour.
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[post_content] => Balfour Miami Beach è ufficialmente entrato a far parte del Registry Collection Hotels di Wyndham. L'hotel da 82 camere, situato nel quartiere South of Fifth di Miami Beach, segna una nuova fase per questo storico punto di riferimento Art Déco.
Progettato originariamente nel 1940 dall'architetto Art Déco Anton Skislewicz , il Balfour Miami Beach si estende su due edifici restaurati, collegati da un cortile con palme. La struttura fonde il suo carattere storico con l'ospitalità contemporanea, offrendo sistemazioni con vista sull'oceano, spazi comuni, una terrazza con piscina all'aperto e ristoranti in loco.
Location privilegiata
Commentando la notizia, Leo Danese, vicepresidente dei marchi lifestyle di Wyndham Hotels & Resorts, ha dichiarato: «Nel cuore di Miami Beach, Balfour combina un design audace e discreto con uno stile di lusso rilassato e accessibile. A pochi passi dalla spiaggia, è una destinazione caratterizzata dalla sua posizione privilegiata, creando un soggiorno che si inserisce perfettamente nel portfolio di proprietà iconiche di Registry Collection Hotels».
Come riporta TravelDailyNews, l'hotel è da tempo un punto di riferimento a South Beach ed è noto per le sue facciate color pastello, i dettagli e gli elementi di design di metà secolo. Le camere e le suite sono dotate di pavimenti a spina di pesce, biancheria italiana Frette, docce a pioggia walk-in in marmo, caffè Lavazza in camera e prodotti da bagno firmati The Botanist & The Chemist. Ulteriori servizi includono sedie a sdraio gratuite, biciclette per esplorare la zona, sessioni di benessere e sistemazioni che accettano animali domestici.
Andrew Stegen, vicepresidente esecutivo delle operazioni di FullG Cre Investments, ha sottolineato l'importanza della partnership. «Per generazioni, il Balfour è stato un luogo in cui i nostri ospiti tornano, non solo per il fascino Art Déco o il calore del South of Fifth, ma per l'atmosfera accogliente che fa sentire tutti a casa. Ora, con Registry Collection Hotels al nostro fianco in questo nuovo capitolo, possiamo condividere questa sensazione con più viaggiatori, rimanendo fedeli allo spirito e allo stile unico che rendono questo hotel speciale».
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[post_content] => Sono trascorsi esattamente 20 anni da quando fu trasportato a Milano il ponte di comando del leggendario transatlantico Conte Biancamano, che oggi compie 100 anni ed è esposto nella sezione dedicata ai trasporti del Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci. La visita al prestigioso museo milanese è stata promossa nell’ambito della presentazione di Bit2026: ripercorrere la storia del transatlantico e raccontare l’evoluzione del viaggio come scoperta di contenuti, idee ed esperienze, valorizzando persone e territori, diventa una metafora del concept della prossima edizione di Bit, che sarà un grande produttore di contenuti, con un focus sulla persona.
«Perché al Museo il viaggio non è soltanto spostamento, - afferma Marco Iezzi, curatore dell’area Trasporti - ma un’idea che attraversa epoche, linguaggi e innovazioni. Un filo conduttore che unisce storie, tecnologie e visioni». Iezzi ha raccontato l’ultimo transatlantico italiano costruito all’estero, quel Conte Biancamano commissionato ai cantieri navali scozzesi, i cui interni furono progettati da uno dei più famosi architetti dell’epoca: Antonio Coppedé.
«Oggi parliammo di turismo, anche se ai tempi del Conte Biancamano non c'era l'industria turistica come la intendiamo oggi. Il viaggio stesso era una forma di turismo: la meraviglia degli ambienti permetteva di trascorrere piacevolmente il tempo. Il gusto è sicuramente cambiato, ma possiamo ancora vivere il fascino del transatlantico». È molto interessante seguire il percorso proposto dalle aree del Museo Nazionale Scienza e Tecnologia, dove il viaggio assume diverse forme: è un viaggio tecnologico che attraversa le innovazioni del secolo scorso e mostra come abbiano trasformato la nostra quotidianità. Iezzi accompagna il visitatore sulla plancia del Conte Biancamano: un’icona della navigazione italiana. «Nato nel 1925, fu varato nell’aprile successivo e partì il 20 dicembre da Genova per il suo primo viaggio diretto a New York.
Non era una nave da crociera ma un servizio di linea; un sistema di trasporto che tutte le settimane salpava verso la sua destinazione. Il transatlantico viaggiò per 15 anni verso le Americhe, lungo la tratta Genova-New York. Allo scoppiare della Seconda Guerra Mondiale fu requisito dall’esercito statunitense per il trasporto truppe. Venne restituito al governo italiano nel 1948 e riallestito nei cantieri di Monfalcone nella versione odierna. Anche Giò Ponti lavorò agli arredi. Il Biancamano navigò fino al 1960 e, finita la carriera attiva in mare, venne tagliato in diversi pezzi. Uno di questi, da mille tonnellate, è stato trasportato 20 anni fa a Milano.
Costruire nel museo un padiglione che lo contesse e sorreggesse non è stato facile. - ricorda Iezzi - Oggi la plancia di comando e la suggestiva sala dal ballo del transatlantico sono musealizzate insieme con il sottomarino Enrico Toti, il primo costruito in Italia dopo la Seconda Guerra Mondiale. Anche quest’ultimo fu trasportato a Milano 20 anni fa, abbiamo quindi un doppio anniversario nel settore Trasporti del museo. Nel corso degli anni abbiamo raccolto tante testimonianze e ricordi di chi ha viaggiato a bordo del transatlantico; come quella coppia non più giovane che anni fa entrò nel museo, visitò la parte del transatlantico in mostra e poi mi mostrò un foglio ingiallito ripiegato: era un biglietto del Conte Biancamano! Marito e moglie avevano viaggiato a bordo e vollero condividere con me tanti ricordi donandomi infine il prezioso biglietto.
Tra i viaggiatori ci sono stati anche personaggi famosi dell'industria italiana come Luigi Lavazza, che andava in Sud America per interessi commerciali. All'epoca l'aereo non era ancora un mezzo efficace: solo nel 1960 la compagnia aerea nazionale si dotò dei grandi aerei per le trasvolate, avviando il declino del transatlantico». Conte Biancamano si trova al museo insieme con oggetti iconici sorprendenti, come la Valigia delle Indie - una locomotiva creata per collegare il Nord al Sud dell’Italia, ovvero Bardonecchia e Brindisi, testimoniando come la tecnologia ferroviaria abbia contribuito all’integrazione del Paese.
Tra i tanti pezzi stupefacenti e in mostra permanente al museo si possono poi ammirare il tram Carrelli del 1928, la suggestiva Nave Scuola Ebe per la navigazione a vela e il catamarano Luna Rossa del team Prada, protagonista dell’America’s Cup del 2013. Grazie alla sua collezione il Museo diventa un luogo dove “viaggiare” è un’esperienza che attraversa mare, terra, aria, spazio e pensiero.
Chiara Ambrosioni
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[post_content] => L’Albergo Terminus entra nella gestione del gruppo Villa d'Este a seguito dell’acquisizione avvenuta nell’aprile 2025 dalla precedente proprietà LarioHotels. L'hotel 4 stelle situato nel centro di Como sul lungo lago, inaugura così un nuovo capitolo della sua storia.
La transizione è avvenuta in continuità, mantenendo il personale storico e preservando l’identità della struttura. Affacciato sul Lungo Lario Trieste e realizzato nel 1900 su progetto dell’architetto Italo Zanolini, il Terminus conserva l’atmosfera dell’epoca Liberty e della Belle Époque, con dettagli originali, materiali storici e ambienti sobri ed eleganti.
La struttura
La struttura dispone di 50 camere e suite, distribuite tra l’edificio storico e un’ala più recente. Il Bar delle Terme, ricercato ristorante e bar dell’hotel, rappresenta il cuore dell’offerta gastronomica, con un’ampia sala interna e una terrazza panoramica affacciata sul lago. La cucina trae ispirazione sia dalla tradizione italiana sia dal patrimonio gastronomico locale, con proposte interessanti e uniche.
Le selezioni si sviluppano sotto la supervisione dell’executive chef Alessandro Rinaldi, che guida anche il ristorante Altariva di Palazzo Venezia, il vicino hotel 5 stelle che fa parte di Villa d’Este La Collezione.
Durante il giorno, il Bar delle Terme propone un light lunch, mentre la sera si trasforma offrendo un menu dal carattere autentico, che richiama l’atmosfera e i sapori della classica trattoria italiana. L’hotel rimane aperto durante le festività e propone esperienze dedicate, tra cui il pranzo di Natale per chi soggiorna tra la vigilia e Santo Stefano e il cenone di San Silvestro per chi sceglie di trascorrere il Capodanno a Como.
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[post_content] => L’Italia raggiunge ancora un suo primato, conquistando il podio come primo paese in Europa in termini di capacità alberghiera ricettiva: parte da questo elemento di grande impatto il X Rapporto sul sistema alberghiero e turistico ricettivo italiano, realizzato dalla Federalberghi che ne ha pubblicato una breve anteprima.
Il rapporto mette in luce l’evoluzione del sistema alberghiero italiano nei suoi aspetti fondanti, partendo dalla base: l’Italia, con 32.943 alberghi, 1,1 milioni di camere e 2,3 milioni di posti letto, è il primo paese europeo per capacità ricettiva alberghiera. Dal rapporto si evidenzia che la categoria più numerosa è quella media, ovvero quella dei 3 stelle e delle RTA (residenze turistico alberghiere). A questo gruppo appartengono 18.182 alberghi equivalenti al 55,2% dell’offerta. Delle categorie più alte, invece, fanno parte il 22,5% degli alberghi e, in particolare, sono 6.639 i 4 stelle e 771 i 5 stelle. Gli alberghi a 1 e 2 stelle rappresentano invece il 22,3% (sono rispettivamente 2.339 e 5.002).
Dal 2000 ad oggi lo scenario è decisamente cambiato: All’inizio del terzo millennio la categoria più numerosa era quella degli alberghi a 1 e 2 stelle che rappresentavano il 49,3% dell’offerta. I 3 stelle e le RTA erano il 42,2% mentre ai 4 e 5 stelle appartenevano appena l’8,5% degli alberghi.
Parallelamente a questo processo di riqualificazione, c’è stato anche un ampliamento della dimensione media degli alberghi. Basti pensare che tra il 1980 e il 2024 i letti per albergo sono passati da una media di 37,6 a 69,3.
Analizzando più nel dettaglio la distribuzione delle strutture su tutta la Penisola, viene evidenziato che la maggioranza degli esercizi alberghieri italiani (il 58,2%) e dei relativi posti letto (il 51%) si concentra nelle regioni del nord. La regione con il maggior numero di esercizi è il Trentino-Alto Adige (5.380 alberghi), seguita dall’Emilia-Romagna (4.074), dal Veneto (3.133), dal Lazio (2.864), dalla Lombardia (2.832), e dalla Toscana (2.712).
Capacità ricettiva
La classifica della capacità ricettiva, espressa in termini di camere, vede in testa l’Emilia-Romagna (141.578), seguita da Trentino-Alto Adige (123.439), Veneto (108.992) e Lazio (108.217). Diversa la situazione nel nostro Meridione: gli alberghi nel sud e nelle isole sono infatti caratterizzati da una dimensione media maggiore. In questo quadro, le regioni in cui gli alberghi hanno la dimensione media più grande sono la Calabria (119,6 posti letto), la Sardegna (108,6), la Puglia (100,2) e la Sicilia (92,9).
Interessante osservare la domanda di servizi alberghieri: secondo il rapporto, il 61% delle presenze turistiche registrate nel 2024 in Italia (pari in valore assoluto a 283,9 milioni di presenze) ha soggiornato negli alberghi. Rispetto all’anno precedente l’aumento è stato del 3,1%. Gli arrivi negli alberghi, invece, sono stati 96,4 milioni: il 2,9% in più rispetto al 2023.
Quadro
«Il quadro che viene fuori da questo rapporto - ha dichiarato il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca - ci mostra un sistema che tiene. La capacità ricettiva ci contraddistingue in tutta Europa, sempre più visitatori orientano la propria scelta su un soggiorno in hotel e, ultimo ma non da ultimo, la crescita del turismo straniero a sua volta rivela la qualità di un’offerta che non delude, anzi fidelizza il viaggiatore.
Lo scenario internazionale nell’ultimo anno ha presentato diversi ostacoli che certo non hanno facilitato il movimento turistico straniero – ha aggiunto Bocca - I conflitti internazionali e la drammatica situazione in Medio Oriente hanno provocato un poderoso colpo di freno rispetto agli anni passati.
Nel contempo, il nostro turismo interno ha subito una battuta d’arresto dovuta al sempre più alto costo della vita. Io credo davvero che oggi - ha concluso Bocca - ogni seppur lieve crescita vada considerata al doppio del suo valore, poiché essa mostra l'andamento delle scelte di un turismo globale, capace di abbattere l'incertezza del progetto viaggio, anche a fronte di situazioni di potenziale pericolo. I dati, ribadisco, ci parlano di un sistema solido, ben distribuito, di strutture che hanno colto la sfida della riqualificazione per una maggiore competitività»
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[post_content] => Caraibi protagonisti della programmazione di Norwegian Cruise Line che, fedele al proprio motto «libertà e flessibilità» rivendica un ruolo da primo attore in quest'area geografica, dove «abbiamo la più grande offerta al mondo» osserva Francesco Paradisi, senior country manager Italy, France, Malta, Cyprus, North Africa della compagnia di crociere.
«I Caraibi rappresentano per noi una destinazione fondamentale, con 18 navi navi impiegati qui e alle Bahamas, in partenza da diversi porti americani, non solo in Florida ma anche ad esempio Philadelphia, oltre che Santo Domingo e San Juan». Un'offerta che include anche le due proposte a terra «con le isole private di Stirrup Cay e Harvest Caye: ricordo che Ncl è stata la prima a credere nel prodotto "oltre la nave" con l'acquisto proprio di Stirrup Cay nel 1976, isola che è stata oggetto di un radicale rinnovo cha sarà operativo a tutti gli effetti dal 1° gennaio 2026, aprendo a una clientela più variegata».
Inoltre, «con la gestione attraverso il nostro portale anche della parte aerea, ormai da tre anni, l'iter di prenotazione per gli agenti di viaggio è ancora più semplice. Gli itinerari spaziano da tre a 14 giorni, spesso identificabili come un vero e proprio add on al viaggio negli Stati Uniti».
Prosegue in parallelo il piano di espansione della flotta: «E' programmata per marzo 2026 l'entrata in servizio della Norwegian Luna, gemella della Norwegian Aqua (varata lo scorso marzo) e anch'essa dedicata ai Caraibi. Ci saranno poi altre due navi della stessa classe in arrivo entro il 2028 e poi, dal 2030, ulteriori 4 unità di una nuova classe».
Mercato italiano in crescita
Con una crescita che si attesta al «+7% rispetto al 2024» il mercato italiano si conferma «tra i principali in Europa e per il 2026, anche grazie al lavoro svolto sulla promozione della destinazione Caraibi già da quest'anno, ci aspettiamo un nuovo slancio». A fronte di una componente americana preponderante a livello di clientela, «siamo attorno all'80%, con alcune differenze in base agli itinerari e, naturalmente, alle stagioni: il dato è infatti inferiore durante la nostra estate quando, per contro, aumenta la quota di europei e italiani. Ma l'Italia ha un valore importante per la compagnia, con i due imbarchi da Civitavecchia e Ravenna e la promozione non solo delle crociere nel Mediterraneo ma di tutte le destinazioni, dalle Hawaii all'Alaska, con quest'ultima che si presta molto ai viaggi di gruppo. Certo, non siamo leader in Europa, ma ci piacerebbe diventare un'arma in più per l'agente di viaggio, in grado di stimolare l'interesse su ambiti diversi».
Tra le destinazioni a firma Norwegian Cruise Line, le preferenze dei passeggeri italiani sul lungo raggio si concentrano sicuramente «sui Caraibi, con gli itinerari in partenza da Miami; in Europa, invece, il Mediterraneo dell'Est, con Grecia e Turchia. In crescita anche alcune destinazioni asiatiche, come Giappone e Corea, scelte principalmente da chi non è nuovo alla crociera».
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[post_content] => Nel 2028, Abercrombie & Kent aggiungerà una nave gemella alla Nile Seray, che debutterà sul fiume Nilo alla fine del 2026. Il nome della nave sarà rivelato nei prossimi mesi. Come la Seray, la nave gemella potrà ospitare 64 passeggeri in 32 suite con finestre a tutta altezza. Due suite avranno balconi privati con piscine termali all'aperto.
La nave, come riporta Travel Weekly, avrà due ristoranti, una spa con due sale trattamenti, una palestra, una piscina sul ponte superiore e un bar all'aperto. Egittologi accompagneranno ogni escursione.
Destinazione Egitto
«Questa seconda nave rappresenta la nostra assoluta fiducia nel fascino duraturo dell'Egitto e il nostro impegno a stabilire nuovi standard nelle crociere sul Nilo - ha dichiarato Cristina Levis, ceo di A&K Travel Group -. Avere due navi gemelle di questo calibro ci consente di offrire a un numero ancora maggiore di viaggiatori le esperienze eccezionali che caratterizzano la presenza di A&K in Egitto dal 1977».
Amr Badr, vicepresidente senior di A&K per l'Egitto e il Medio Oriente, ha aggiunto che l'Egitto sta vivendo una rinascita del turismo di lusso. «Queste nuove navi non rappresentano solo un ampliamento della nostra flotta, ma anche un rafforzamento del nostro impegno nei confronti dell'Egitto e del suo popolo - ha affermato Badr -. Collaborare con il cantiere navale The Arab Contractors e con il ministero del turismo dimostra la nostra fiducia nell'artigianato egiziano e il nostro impegno nel sostenere l'economia locale".
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[post_content] => Secondo il Global Travel Trends Report 2025, il 77% dei viaggiatori globali desidera viaggiare in modo più consapevole, orientandosi verso esperienze che riflettono le tradizioni locali e la cultura del territorio. Proprio per questo molte realtà italiane stanno valorizzando i borghi, preservando tradizioni e promuovendo un turismo sostenibile. Un esempio è Site Holding, impresa toscana attiva dal 1976, che con progetti come la Fattoria San Lorenzo e il recupero di casali nel Parco dell’Uccellina coniuga sostenibilità, valorizzazione del territorio e turismo esperienziale.
Site Holding nasce nel 1976 dalla visione di Mario Becagli, imprenditore che ha creduto nella valorizzazione dei territori attraverso l’agricoltura e l’accoglienza.
Oggi l’azienda, guidata da Teresa e Tommaso Becagli, continua a operare tra Firenze e la Maremma, custodendo un legame profondo con la terra e con i luoghi che la famiglia abita da generazioni.
La Fattoria San Lorenzo, nella Maremma grossetana, rappresenta il cuore di questo percorso: 450 ettari tra oliveti e grani antichi, dove le dimore rurali sono integrate in un paesaggio agricolo ancora intatto. Accanto alla fattoria, l’azienda gestisce lo storico Bagno Sirena a Castiglione della Pescaia, simbolo del legame tra costa ed entroterra ed ha avviato nuovi progetti di recupero architettonico di antichi casolari all’interno del Parco dell’Uccellina.
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«Siamo cresciuti in una Toscana che cambia lentamente, e proprio per questo insegna la pazienza - racconta Tommaso Becagli, ceo di Site Holding - L’eredità di mio padre è stata la curiosità: guardare a un terreno non solo per ciò che produce, ma per le relazioni che genera. Credo che l’ospitalità debba avere lo stesso spirito: accogliere senza forzare, lasciare che chi arriva entri in sintonia con ciò che lo circonda. La Maremma, con la sua luce e la sua misura, ci ricorda che la bellezza è un equilibrio fragile: il nostro compito è conservarlo, senza mai trasformarlo in spettacolo».
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“Sartoria Cibrèo” nasce nel 2020, ma l’esperienza di famiglia parte da lontano, fin dal 1979, quando il papà di Giulio Picchi, titolare e attuale coo del gruppo, avviò un progetto di ristorazione che nel tempo ha saputo ampliarsi e reinventarsi, mantenendo intatto l'entusiasmo dei primi giorni.«Siamo nati a Firenze e in città si concentra la nostra attività. E’ stato il mercato stesso a indicarci la via da seguire, con una richiesta sempre maggiore che, facendo perno sulla ristorazione, andava ad abbracciare la realizzazione di eventi e l’ampliamento ad altre attività di scoperta del territorio».
Il progetto
Il progetto “Sartoria” del gruppo Cibrèo - quest'ultima è una parola mutuata dal fiorentino antico che indica un insieme di cose buone – si è via via arricchito di nuovi contenuti e oggi l’azienda di famiglia è in grado di organizzare eventi su misura per due sole persone o per centinaia di clienti. «Senza mai snaturare la nostra identità, che affonda le sue radici nella ristorazione autentica, in aderenza alle tradizioni locali del nostro territorio. Attualmente, “Sartoria” è il ramo d’azienda che cresce in modo più veloce e anche il 2025 è andato forte, malgrado la stagionalità sia cambiata iniziando a premiare mesi di spalla come ottobre e novembre».
Opportunità da cogliere
La capacità di cogliere nuove opportunità si è tradotta ad esempio nell’apertura del nuovo Cibrèo Ristorante & Cocktail Bar all’interno dell’Helvetia & Bristol di Firenze. Ma anche nella messa a punto di tutta una serie di servizi su misura.
«Quello del cibo è un linguaggio universale, che parla al cuore. Il nostro punto di forza è la certezza di contribuire alla salvaguardia di un territorio, con tutte le sue peculiarità. Lavoriamo a contatto con persone che hanno la gioia di concedersi una cena fuori casa; il nostro è un lavoro faticoso ma estremamente appagante. Da romantici e sognatori quali siamo, continueremo ad alzare l’asticella».
Attività per tutti
Lavorando intorno al concetto di ristorazione, si possono declinare moltissime altre attività ed è proprio questa la forza di Sartoria Cibrèo: «Per chi lo desidera, siamo in grado di organizzare tantissime attività legate al territorio: tour in van, escursioni in bicicletta, visite a realtà locali e aziende produttrici di alimenti, corsi per imparare a realizzare oggetti di ceramica. Il tutto in stretto contatto con gli artigiani locali delle botteghe del quartiere di Sant’Ambrogio a Firenze».
Il gruppo Cibrèo non persegue però la crescita a tutti i costi: «Vogliamo mantenere intatta la nostra identità – aggiunge il manager -. E' giusto allargare la conoscenza del marchio, senza però snaturarci e mantenendo inalterata la fedeltà ai principi di sempre».
I mercati esteri
Questa vision sartoriale non impedisce però di guardare all’estero, con il mercato Usa che resta il principale ma con ottime potenzialità di sviluppo anche a Oriente. «Le culture asiatiche sono molto consolidate, con un modo di approcciare il cibo diverso dal nostro ma di grande sostanza e tradizione. Una sfida interessante, che abbiamo colto con dinamismo fin dagli anni Ottanta, quando aprimmo un nostro ristorante a Tokyo».
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