27 July 2024

Castello sgr acquisisce il complesso di Poltu Quatu. In arrivo un altro hotel W?

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Non si fa quasi a tempo a raccontare del debutto del W Milan, che già cominciano a circolare nuove ipotesi di sviluppo tricolori per il marchio di lusso lifestyle di casa Marriott, già presente a Roma, nonché in procinto di sbarcare a Firenze e Napoli. Secondo alcune voci raccolte da Milano Finanza, ci sarebbero infatti contatti in corso per il rebranding del Grand Hotel Poltu Quatu, recentemente ceduto dalla famiglia di immobiliaristi romani Pulcini a Castello sgr.

Il progetto avrebbe un valore complessivo di circa 160 milioni di euro per l’intera area. Capitali da raccogliersi per metà a leva e per il resto con la partecipazione degli investitori di un nuovo fondo da realizzarsi ad hoc. L’operazione di Portu Quatu sarebbe peraltro la prima della compagnia guidata da Giampiero Schiavo, dopo l’acquisizione a febbraio dell’80% da parte della società italiana di gestione del risparmio Anima Holding per 60 milioni di euro (con la precedente proprietà, Oaktree Capital Management, rimasta al 20%).

I piani di Castello sono di riposizionare il complesso di Poltu Quatu nella fascia alta del mercato, tramite tra le altre cose il restyling della struttura alberghiera e del residence già esistenti secondo criteri esg. L’albergo, oggi di 140 camere e 180 appartamenti, vedrebbe in particolare la propria offerta di stanze crescere fino a quota 150, tramite una rimodulazione degli spazi già dedicati agli stessi appartamenti, una parte dei quali sarebbe destinata a essere immessa sul mercato. La riapertura della struttura è prevista per il 2025.

Castello, che in Sardegna ha anche la proprietà del Chia Laguna Resort, vanta un portfolio alberghiero complessivo di 36 strutture per un totale di oltre 5 mila camere e un valore di un miliardo di euro circa. L’arrivo di Anima Holding, secondo quanto dichiarato dallo stesso ceo della società, Alessandro Melzi d’Eril, punta ad accelerare lo sviluppo di Castello nel settore degli asset alternativi, con investimenti previsti anche in altre realtà immobiliari.

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