17 May 2024

Volotea inaugura oggi la nuova rotta da Roma Fiumicino a Brest

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Volotea inaugura oggi, 18 aprile, la nuova rotta da Roma Fiumicino a Brest, storica città nord-occidentale della Francia, raggiungibile con due frequenze settimanali, il giovedì e la domenica.

Sulla nuova tratta la compagnia aerea spagnola ha messo in vendita oltre 20.000 posti e amplia il suo portfolio di destinazioni disponibili dallo scalo romano, contribuendo a sostenere il flusso di turisti incoming, desiderosi di scoprire la Città Eterna. Per il 2024 sono otto le città collegate da Volotea a Fiumicino: 1 in Italia (Olbia), 6 in Francia (Bordeaux, Brest, Lille, Lourdes/Tarbes, Nantes e Strasburgo) e 1 in Spagna (Bilbao).

«Accorciamo ulteriormente le distanze tra la Capitale e la Francia – commenta Valeria Rebasti, international market Ddirector di Volotea -. Con il nuovo collegamento, i tanti turisti francesi avranno un’occasione in più per organizzare una fuga a Roma, alla scoperta di arte, storia e buon cibo. Brest arricchisce il nostro bouquet di destinazioni: salgono, così, a 7 i collegamenti internazionali disponibili da Roma Fiumicino, a cui si aggiunge anche l’importante rotta in regime di continuità territoriale da e per Olbia».

«La crescita di Volotea conferma ancora una volta la grande attrattività del nostro mercato – aggiunge Federico Scriboni, head of aviation business development di Aeroporti di Roma -; il volo per Brest arricchisce ulteriormente il network di collegamenti aerei per la Francia, secondo mercato internazionale per volumi di passeggeri, ampliando l’offerta a ben 16 destinazioni servite direttamente da Roma Fiumicino nel corso dell’estate 2024».

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Lungo la Dades Valley si incontrano “le mille kasbah”, antichi villaggi fortificati fatti di fango e paglia essiccati che sembrano emergere dai paesaggi lunari, come la bella Kasbah Amridil, del XVII secolo, dove la guida locale, tra le tante informazioni, rivela l’utilizzo di materiali a km.0 per la costruzione, la consuetudine di sovrapporre fino a 4 cucine alla stalla per garantire il riscaldamento invernale e il forte simbolismo legato al numero 5 che si ripete nelle decorazioni e nelle finestre della moschea per ricordare i 5 pilastri dell'Islam e le 5 preghiere quotidiane.\r\n\r\nNel corso del viaggio il deserto viene improvvisamente colorato da verdi oasi dove crescono mandorli, fichi, noci e betulle e nella zona del Dades si può trascorrere la notte in una delle numerose pensioni a carattere familiare che incantano l’ospite con scorci panoramici inaspettati e esperienze gastronomiche gourmet. Si prosegue attraversando la Valle delle Rose, dove crescono rigogliose le rose di Damasco, qualità antica apprezzata nella cosmetica e nella profumeria.\r\n\r\nL’affascinante percorso raggiunge poi Ouarzazate: una cittadina ricca di sorprese che porta il nome del fiume che un tempo scorreva imponente nella piana, sorvegliato dall'Ait Ben Haddou: una città fortificata o “kasr”, con vicoli, magazzini, abitazioni e una moschea. La città di terracotta venne costruita nel 1600 lungo la rotta carovaniera che collega il deserto del Sahara all’area di Marrachek. È tanto bella e ben preservata da essere patrimonio dell’umanità dell’Unesco dal 1987 ed è stata il set cinematografico di pellicole famose.\r\n\r\nAll’inizio degli anni ‘60, infatti, il clima caldo e soleggiato della zona attirò i cineasti hollywoodiani che girarono qui Lawrence d’Arabia. Da allora, a Ouarzazate - che oggi vanta tre grandi studios e un bel museo del cinema ricco di reperti - sono stati girati film internazionali tra i quali L’uomo che volle farsi re, L’uomo che sapeva troppo, Il gioiello del Nilo, L’ultima tentazione di Cristo, Il té nel deserto e anche La Mummia, Il Gladiatore, Alexander, Le Crociate, Babel e alcune scene de Il trono di spade. È la “Hollywood del deserto” e questo ha portato tanto lavoro e ricchezza nell’area, insieme con la nascita di scuole professionali.\r\n\r\nPer concludere il percorso tra avventura, cultura e relax nel deserto del Marocco si entra a Ouarzazate e si visita la Kasbah Taourirt con il suo fascino antico: è una tra le meglio conservate del paese grazie agli attenti restauri. Fu abitata fino alla fine degli anni ‘30 da un pascià con la sua famiglia di oltre 100 persone, tra cui la favorita - madre del primo figlio maschio - altre 4 mogli e 14 concubine. 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