17 May 2024

Iata: l’impatto del Covid-19 sarà peggiore per i vettori europei, anche nel 2021

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L’impatto della pandemia da Covid-19 sull’industria del trasporto aereo sarà peggiore in Europa, rispetto ad altre regioni del mondo. Anche nel 2021. Lo rivelano le ultime previsioni della Iata, che mettono in evidenza come l’anno prossimo saranno le compagnie aeree del Vecchio Continente a subire le maggiori perdite (un rosso complessivo da 11,9 miliardi di dollari) e in termini di margine Ebit (-9,5%). Il traffico passeggeri (misurato in Rpk) è stimato in calo del 70% quest’anno, la peggiore performance di qualsiasi regione ad eccezione di Africa (-72%) e Medio Oriente (-73%). La crescita dell’Rpk il prossimo anno dovrebbe essere solo del 47,5%, alle spalle quindi delle aree dell’Asia Pacifico (50%) e del Nord America (60,5%).

“Le nostre proiezioni per quest’anno e per il prossimo sono poco meno che un disastro per il trasporto aereo europeo – ha commentato Rafael Schvartzman, vicepresidente regionale Iata per l’Europa -. Le restrizioni alle frontiere e le misure di quarantena hanno bloccato la domanda e la regione è stata colpita anche peggio della maggior parte delle altre aree del mondo. C’è ottimismo sul vaccino, ma come mostrano le nostre previsioni per il prossimo anno, è improbabile che questo arrivi in ​​tempo per evitare centinaia di migliaia di ulteriori perdite di posti di lavoro nel settore, a meno che i governi non agiscano immediatamente. L’attenzione deve concentrarsi sui test rapidi dei passeggeri in modo che la quarantena possa essere eliminata e le frontiere aperte in sicurezza”. 

L’impatto delle limitazioni di viaggio e della quarantena sulla domanda di viaggio è chiaro. Le prenotazioni intra-Ue sono in calo dell’81% per il periodo fino al 10 gennaio 2021 rispetto alla curva usuale. Dal 2019, la connettività totale è diminuita del 68% a Francoforte, del 67% a Londra, del 67% a Parigi, del 66% a Istanbul, del 64% a Mosca e del 53% ad Amsterdam.

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