10 settembre 2021 10:28
Volare è sicuro, anche ai tempi del Covid-19. A certificarlo, una volta di più, è uno studio promosso da Delta Air Lines da cui emerge che il rischio di esposizione al Covid in viaggio, dopo che tutti i passeggeri risultano negativi al test effettuato 72 ore prima del volo, è inferiore allo 0,1%. L’indagine ha preso in esame i dati reali dei passeggeri presenti sui voli Covid-tested di Delta tra New York-Jfk, Atlanta e Roma Fiumicino.
Lo studio pubblicato su Mayo Clinic Proceedings ha dimostrato che un singolo test molecolare Covid-19 eseguito entro 72 ore dalla partenza potrebbe diminuire il tasso di persone attivamente infette a bordo di un aereo commerciale a un livello che è significativamente inferiore ai tassi di infezione della comunità. Per esempio, quando il tasso medio di infezione della comunità era all’1,1%, i tassi di infezione sui voli Covid-tested erano dello 0,05%. Il Dipartimento della salute della Georgia e la Mayo Clinic hanno condotto lo studio in collaborazione con Delta.
“Convivremo con le varianti del Covid-19 ancora per un po’ di tempo. Questi sono dati reali – e non modelli di simulazione – che i governi di tutto il mondo possono utilizzare come modello per richiedere vaccinazioni e test al posto delle quarantene e riaprire le frontiere per i viaggi internazionali”, ha spiegato il dottor Henry Ting, chief health officer di Delta. “Il rischio dei viaggi aerei varia a seconda dei tassi dei casi e dei tassi di vaccinazione all’origine e alla destinazione, dell’uso della mascherina e di altri fattori. Ma i dati raccolti da questo studio dimostrano che l’uso di routine di un singolo test molecolare entro 72 ore prima del viaggio internazionale per gli individui non vaccinati attenua significativamente il rischio di esposizione e trasmissione del Covid-19 durante i viaggi aerei”.
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Il binomio viaggi e tecnologia, nella fattispecie AI e Generative AI, ma anche i nuovi trend di mercato e la sostenibilità sono i temi che sono stati al centro dell'incontro fra i rappresentanti di Boston Consulting Group e gli associati di Astoi Confindustria Viaggi.
«In Astoi consideriamo strategico e irrinunciabile il tema della formazione e, oggi più che mai, sentiamo la responsabilità di accendere un faro sui nuovi scenari che potranno profilarsi a breve - afferma il presidente Astoi, Pier Ezhaya -. La vera sfida per gli operatori è infatti riuscire a leggere per tempo il futuro che verrà e dotarsi di strumenti per utilizzare al meglio le nuove tecnologie come, ad esempio, l’IA generativa e le sue declinazioni. Dobbiamo iniziare seriamente ad interrogarci su come queste straordinarie e rivoluzionarie tecnologie cambieranno a breve le abitudini, i bisogni dei viaggiatori e l’attività degli stessi operatori del settore. Comprendere tempestivamente come maneggiare questi strumenti e, soprattutto, capire come potranno essere utilizzati dalle nuove generazioni è la ricetta per restare sul mercato e continuare a competere, intercettando in modo più efficace i consumatori.
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[post_content] => Quasi 180 milioni di passeggeri trasportati nel primo trimestre 2024: sono i numeri delle compagnie aeree cinesi che, in questo inizio d'anno, hanno visto il traffico passeggeri raggiungere un massimo storico, con un recupero del traffico domestico che è andato ben oltre i livelli pre-pandemia.
I dati pubblicati dalla Civil Aviation Administration of China (Caac) mostrano per il traffico passeggeri una crescita del +38% rispetto all'anno precedente e di oltre il 10% rispetto al primo trimestre del 2019. Il traffico a livello di sistema è cresciuto del 46% rispetto all'anno precedente e del 13% rispetto ai livelli pre-pandemia.
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[post_content] => Il Gruppo Lufthansa ha abbassato le previsioni di utile operativo per il 2024, citando effetti "ancora imprevedibili" dalla situazione in Medio Oriente e dopo una perdita nel primo trimestre di 849 milioni di euro dovuta all'impatto degli scioperi.
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[post_content] => L’aeroporto di Olbia è saldamente alla guida della crescita degli scali sardi: nel 2023 ha infatti registrato un incremento del 10,9% dei passeggeri rispetto al 2019. E’ l’unico aeroporto della Sardegna a registrare un valore così positivo in termini percentuali rispetto al periodo pre-Covid.
A Cagliari la crescita rispetto al 2019 è stata del +2,6%, ma il dato è molto positivo nel confronto fra 2022 e 2023, dove l’incremento è stato del 10,4%. In Sardegna si è passati da 4,7 milioni di passeggeri a quasi 4,9 milioni nel 2023.
Olbia aveva registrato nel 2019 2,9 milioni di passeggeri mentre lo scorso anno il numero degli arrivi è salito a 3,2 milioni di persone; dal 2022 al 2023 a Olbia l’incremento è stato più contenuto, cioè del 3,7%, mentre è Cagliari ha mostrare il dato più alto (10,4%). Cala invece Alghero, con meno di 1,5 milioni di passeggeri nel 2023 e una riduzione del 2,3% degli arrivi rispetto al 2022, mentre rispetto al 2019 ha segnato una crescita del 7,7%.
Da evidenziare la performance particolarmente positiva delle rotte internazionali: a Olbia sono arrivati a 1,42 milioni di passeggeri (13,9% nel 2023) superando Cagliari, mentre risulta in calo il dato domestico (-3%). Ad Alghero la situazione è inversa, in quanto il traffico internazionale ha registrato una decrescita del 10% sui collegamenti.
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Un 2023 da record per il traffico aereo in Italia: con oltre 197 milioni di passeggeri, lo scorso anno ha di fatto superato del 2% i numeri del 2019 e centrato una crescita del +20% rispetto al 2022.
I numeri sono quelli del nuovo rapporto Enac: “La voglia di tornare a volare e superare le criticità economiche e sociali del periodo pandemico – commenta il presidente, Pierluigi Di Palma – è ulteriormente confermata dall’aumento del numero dei passeggeri e dalla ripresa del traffico aereo nel 2023, tendenza consolidata anche nei primi mesi di quest’anno. Il trasporto aereo è in asset sempre più importante per il Paese e si inserisce in un trend di crescita e innovazione tecnologica, sostenibile e green, della nuova mobilità aerea avanzata, il presente e il futuro del trasporto aereo”.
L’aeroporto di Roma Fiumicino si conferma al primo posto per traffico passeggeri con circa 40,3 milioni e una quota del 20,4%.
Il traffico domestico, con i suoi 68,6 milioni di passeggeri (pari al 35% del traffico passeggeri complessivo), ha registrato un incremento del +6% rispetto al 2022; il traffico internazionale, con 128,5 milioni di passeggeri (pari al 65% del traffico passeggeri complessivo), è cresciuto del +28% rispetto al 2022.
La composizione del traffico per tipologia di vettore mostra come i voli low cost abbiano trasportato il 56% del totale passeggeri, pari a 110,2 milioni, sebbene risulti una flessione del -10% rispetto al 2022. Il traffico su vettori tradizionali si è, invece, attestato al 44%, pari a 86,8 milioni di passeggeri, con un incremento del +10% rispetto all’anno precedente.
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[post_content] => Countdown aperto per il decollo di Beond sulla rotta da Milano Malpensa alle Maldive, previsto per il prossimo 3 luglio. L'A319 della compagnia premium leisure è stato protagonista oggi di un evento presso l'aeroporto milanese, che ha consentito a numerosi agenti di viaggio e to di visitare l'aeromobile, configurato con sole 44 poltrone lie-flat all business.
La neonata compagnia, già operativa sulle rotte da Zurigo, Monaco, Riyad e Dubai verso Malé, servirà la rotta italiana con un volo diretto operato due volte alla settimana, lungo tutto l'arco dell'anno.
Elevate le aspettative dal mercato Italia, come conferma il regional sales manager Europe, Lukas Hofmeister: "Siamo convinti che la proposta di Beond rappresenti un gran bel prodotto da vendere per gli operatori e contiamo molto sul supporto dal trade per la distribuzione, coadiuvata dal nostro gsa in Italia, Discover the World. A Zurigo, in occasione del medesimo evento, abbiamo avuto un riscontro estremamente positivo dal trade, che ha particolarmente apprezzato il design e l'atmosfera che si respira appena saliti a bordo di questo nostro aereo che ci piace definire 'black beauty'. Tengo anche a sottolineare come ci sia un tocco di italianità nel dna della compagnia, grazie agli interni made in Italy che portano la firma di prestigiosi produttori quali Optimares e La Ferrari".
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In attesa del debutto italiano, i piani di sviluppo del vettore - il secondo a offrire una proposta all business da Milano Malpensa, dopo La Compagnie, che opera su New York - puntano ad una flotta di 32 aeromobili operativi su un network di 60 destinazioni entro i prossimi cinque anni.
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[post_content] => Fiavet-Confcommercio scrive all’Associazione nazionale presidi esternando le sue preoccupazioni per la diffusione della lettera pubblicata su diversi media che incita alla preparazione del viaggio di istruzione senza agenzie di viaggio.
“Mi chiedo cosa penserebbe l’opinione pubblica se da domani gli agenti di viaggio cominciassero ad insegnare filosofia nelle scuole al posto dei professori” afferma il presidente di Fiavet-Confcommercio Giuseppe Ciminnisi. ”E cosa penserebbero le famiglie degli studenti in viaggio sapendo che i loro figli viaggiano senza le coperture assicurative, l’assistenza costante delle agenzie di viaggi ed in generale senza tutte le tutele previste per i pacchetti di viaggio organizzati, perché la scuola ha deciso di privarsi del supporto professionale delle imprese che per legge organizzano viaggi in questo Paese ed in tutto il mondo”.
Normativa
Fiavet-Confcommercio è preoccupata soprattutto per la mancanza di conoscenza, anche nel mondo della a scuola, delle normativa sui viaggi di istruzione, che allo stato vengono affidati sulla base della normativa dei Contratti pubblici, con una selezione comparativa qualità/prezzo, con obblighi stringenti e con una contratto formale di pacchetto turistico disciplinato dal Codice del Turismo.
“Mi auguro – conclude Ciminnisi - che la scelta fai da te non sia presa ad esempio, non perché dobbiamo difendere una inesistente “posizione dominante” della categoria, ma perché sarebbe una pratica illegittima e soprattutto dannosa per le Scuole e gli studenti. Dietro ad una offerta per un viaggio di istruzione ci sono mesi di lavoro, studio delle location, acquisizione di preventivi e disponibilità dei fornitori, pianificazione degli itinerari, incontri con i Dirigenti e i Professori, risoluzione di problematiche particolari, solo per ricordare alcune attività. Non credo che si possa barattare un ipotetico risparmio, con la privazione degli studenti delle garanzie di legge e del servizio professionale degli Agenti di viaggio”.
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[post_content] => Esperienze, esperienze, esperienze. E' questo quello che si cerca oggi da un viaggio. Soprattutto nel nostro paese. Parola di Michela Trevisan, una delle fondatrici di Missing Italia: operatore incoming con base in provincia di Padova incontrato da noi di Travel Quotidiano in occasione dalla presentazione del digital hub ItaliAbsolutely al Las Vegas Travel Agent Forum: "Le persone non vogliono più soltanto essere visitatori, guardare e basta come se fossero al cinema; desiderano fare parte del film. In poche parole, fare esperienze, come per esempio incontrare una famiglia e far da mangiare insieme, imparare a fare la pasta... Ma l'esperienza può anche essere organizzare un giro in collina in bicicletta, piuttosto che in montagna o da un'altra parte. Insomma, non è più soltanto questione di cooking class. Siamo noi stessi che dobbiamo aprire i nostri prodotti a nuove opportunità".
Nato nel 2004, per volontà di cinque socie, Missing Italia è cresciuto nel tempo continuando però e essere fedele alla propria mission: gestire viaggi incoming solo ed esclusivamente verso la nostra penisola. "I nostri mercati di riferimento sono la Francia per i tour organizzati e di gruppo. Tutto il mondo anglofono, e soprattutto gli Usa, con in più un pizzico di Far East è invece più interessato ai viaggi individuali e ai piccoli gruppi. Noi ci sforziamo ogni volta di curare ogni tipo di dettaglio e di essere disponibili sette giorni su sette, h24".
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La difficoltà nella ricerca di nuovi talenti, il valore dell’atteggiamento del candidato nel processo di selezione del personale (motivazione, voglia di imparare e interesse a migliorarsi) e la rilevanza della remunerazione per trattenere le risorse nelle strutture. Sono i punti principali che emergono da the Challenges of human capital in the hospitality sector: la nuova indagine realizzata da Risposte Turismo presentate in occasione del cinquantesimo general meeting annuale della European Hotel Managers Association (Ehma), svoltosi recentemente presso l'Excelsior Venice Lido Resort.
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"Siamo felici di aver potuto contribuire al cinquantesimo general meeting Ehma con uno studio specifico sulla gestione del capitale umano nell’hotellerie di lusso - sottolinea Francesco di Cesare, presidente di Risposte Turismo -. L’acquisizione di nuovo personale è un aspetto strategico per il settore dal momento che le risorse umane, interagendo con il cliente finale, hanno un enorme impatto sulle performance complessive delle strutture alberghiere". "I risultati della ricerca forniscono preziose indicazioni sulle sfide relative al personale nel settore alberghiero europeo - gli fa eco il presidente Ehma, Panos Almyrantis – . Lo studio evidenzia problemi persistenti, che riflettono una diffusa carenza di talenti nei vari ruoli del settore".
Per quanto riguarda il processo di assunzione, i general manager intervistati hanno affermato di tenere maggiormente in considerazione l’atteggiamento (motivazione, voglia di imparare e interesse a migliorarsi) del candidato (30%), prima ancora dell’esperienza che ha maturato (25%) e dei propri valori personali (20%). Solo il 4% ha affermato di valutare le qualifiche accademiche e nessuno ha menzionato l’età. A dimostrazione di quanto il comparto sia capace di assorbire personale con background formativo, competenze e anzianità differenti.
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In base ai risultati dell’indagine, inoltre, Risposte Turismo ha rilevato un’alta mobilità dei professionisti internamente al settore. Il 53% degli intervistati, infatti, conferma un forte scambio di personale tra hotel diversi. Il 28%, invece, riscontra spostamenti dall’hotellerie ad altri settori che appartengono alla macro-industria turistica (agenzie di viaggi, tour operator…). Bassa, invece, la mobilità all’interno della stessa struttura (10% degli intervistati) come anche la ricollocazione dal settore hotellerie ad altri comparti (9%).
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