16 settembre 2020 15:01
Delta Air Lines è stata premiata come “Migliore Compagnia Aerea per i viaggiatori d’affari – rotte verso le Americhe” agli Ima Awards 2020. La motivazione per l’assegnazione del premio è la seguente: “Con una flotta di 800 aeromobili e un network che include tutte le principali destinazioni del continente americano, offre ai passeggeri business elevati standard di confort, a bordo e a terra”.
In passato, Delta Air Lines è stata premiata agli IMA Italian Mission Awards come “Migliore Compagnia Aerea per i viaggiatori d’Affari – Rotte verso le Americhe” nel 2018 e come “Migliore Compagnia Area di Lungo Raggio per i viaggiatori d’affari” nel 2014 e 2016. «Siamo onorati di aver ricevuto questo premio e non vediamo l’ora che i nostri clienti business tornino nei cieli mentre il mondo comincia a riaprire – ha detto Frederic Schenk, Delta regional sales manager Southern Europe – Per dare loro maggiore tranquillità quando ricominceranno a volare, Delta garantisce i più alti standard di sicurezza per i passeggeri e il nostro personale grazie a Delta CareStandard, il nostro impegno per un livello superiore di pulizia, più spazio e un servizio più sicuro». Gli investimenti Delta nel costante miglioramento del prodotto a terra e in volo includono le poltrone-letto completamente reclinabili in Delta One su tutti i voli transatlantici, il tracking del bagaglio in tempo reale per permettere ai passeggeri di controllare la posizione delle proprie valigie via telefono cellulare e il servizio di messaggistica mobile a bordo. I passeggeri Delta usufruiscono inoltre di un innovativo programma di intrattenimento in streaming. A partire da questo settembre, inoltre, Delta ha cancellato definitivamente ogni costo per le modifiche ai biglietti per tutti i voli interni negli Stati Uniti.
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[post_content] => In primis Egitto. E poi Dubai e Maldive. Sono le destinazioni del nuovo tour operator laziale i Viaggi di Marzia. Aperto nel 2019, e poi messo in ghiacciaia per un paio di anni a causa della pandemia, l'operatore nasce dall'esperienza dell'attuale responsabile commerciale, Gianfranco De Angelis, già socio fondatore di Swan Tour nel 1980, nonché dalla professionalità di Marzia Petri, titolare dell'omonima agenzia sin dal 2005.
"Siamo un to che ama definirsi a conduzione familiare - spiega lo stesso De Angelis -. I nostri piani, al momento, non prevedono tanto un'espansione immediata quanto piuttosto il consolidamento dei rapporti acquisiti con le agenzie che hanno finora creduto in noi. Tendiamo infatti a garantire un'assistenza capillare, perché conosciamo bene le esigenze delle adv e le difficoltà che vengono a volte a crearsi nel gestire il cliente finale".
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"Ci prepariamo al 2023 con grande ottimismo - conclude De Angelis -. Anche perché l'anno scorso è andato molto per un operatore giovane come il nostro. Abbiamo ricevuto ottimi riscontri soprattutto in termini di qualità e livello di assistenza. E questo ci conforta per il nostro sviluppo futuro".
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[post_content] => Inizio 2023 tutto nel segno della crescita per Malta: a gennaio la destinazione ha totalizzato poco meno di 125.000 turisti e sia il numero di visitatori sia la spesa totale hanno superato i livelli pre-pandemia.
Complessivamente, come riferito dal Times of Malta, nel primo mese dell'anno Malta ha accolto 136.167 visitatori, di cui 124.151 vacanzieri e 7.764 viaggiatori d'affari. Hanno trascorso un totale di poco più di un milione di notti nel Paese (1.031.718). La spesa turistica totale ha superato i 99,1 milioni di euro, con ogni turista che ha speso in media 96,1 euro a notte.
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[post_content] => Toscana Resort Castelfalfi riaprirà i propri battenti il prossimo 1° di aprile. Dopo un'attenta opera di ristrutturazione, prende quindi il via la nuova stagione del complesso a 5 stelle lusso collocato in 1.100 ettari di verde campagna toscana e costituito da un borgo, una torre medicea, casali antichi, una tabacchiera e un edificio principale. Un luogo segnato dalla storia: colonizzato 2 mila anni fa dagli Etruschi e poi dai Longobardi, ha accolto anche i Medici e, a metà 2021, dopo l'era Tui, è diventato il sogno di Sri Prakash Lohia: un industriale e mecenate indiano che ha deciso di farne una meta esclusiva, attenta alla sostenibilità e impegnata nel favorire le comunità locali. Un progetto che si svilupperà nel tempo, con un investimento di 650 milioni di euro.
«L’opera di rivalutazione è iniziata l'anno scorso con le camere. Adesso stiamo rifacendo anche tutte le aree comuni, la spa che raggiungerà i 1.800 metri quadrati e il ristorante principale. Stiamo pure sviluppando una trentina di casali e appartamenti di diverse dimensioni. - racconta il nuovo general manager Roberto Protezione -. La tenuta, aperta da inizio aprile a metà gennaio, oltre ai 163 ettari di vigneti e ulivi, ospita un golf da 27 buche (18 mountain course e 9 lake course). Il campo, aperto tutto l’anno come la vicina Country club house, è uno dei più grandi e impegnativi d’Italia. In cima al colle la rocca medicea domina il panorama e il borgo, costellato di negozi. C’è anche una piccola chiesa per celebrare i matrimoni. All’interno del main building e dell’antica Tabaccaia, un essiccatoio, sono disponibili 150 camere, con quasi 320 posti letto. Poi ci sono i casali. Mettendo insieme tutta l’ospitalità arriviamo a 350 posti letto. Oggi il 90% dei visitatori proviene da Usa e Uk, e il 10% dall’Italia: dopo la pandemia i nostri connazionali hanno riscoperto mete di prossimità e continuano a frequentarle».
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[post_content] => Per Alpitour il periodo più difficile è ormai alle spalle. A certificarlo è la lettera agli azionisti che Giovanni Tamburi tradizionalmente scrive in concomitanza con la pubblicazione della proposta di relazione finanziaria per l'anno precedente. "I risultati attuali confermano che la situazione è radicalmente cambiata - si legge infatti nel documento redatto dal fondatore, presidente e amministratore delegato di Tip, principale azionista del gruppo torinese -. L’anno di vera svolta è quello in corso, in cui potremo capitalizzare su flussi turistici in forte ascesa, un sistema informativo aziendale che, grazie agli ingenti investimenti effettuati, consente di far fronte ad una domanda travolgente e una divisione alberghi che comincia ad avere una dimensione degna di un gruppo di respiro internazionale.
Nel futuro lo sbarco in Borsa?
"La redditività prevedibile per l’esercizio - prosegue la lettera - potrebbe essere a livelli molto al di sopra dell’anno migliore pre-Covid; la struttura patrimoniale, grazie anche all’aumento di capitale da noi sottoscritto 16 mesi fa, è ben stabilizzata, per cui anche questa partecipata va inserita tra le maggiori soddisfazioni". Ecco allora che Tip è "molto soddisfatta delle performance delle proprie partecipate e continua a perseguire la strada di investire in società che, nel tempo, possano anch’esse essere quotate in Borsa". E anche Alpitour è compresa tra i "candidati ideali per una futura quotazione".
Utili Tip sopra al 2021
A livello complessivo, il gruppo Tip ha quindi chiuso il 2022 con un utile netto consolidato pro forma di circa 139 milioni di euro, superiore ai 127,9 milioni del 2021. Il patrimonio netto consolidato al 31 dicembre 2022 è poi di circa 1,17 miliardi (rispetto agli 1,26 miliardi dell'anno precedente), dopo distribuzioni di dividendi per oltre 20 milioni e acquisti di azioni proprie per circa 20,7 milioni.
Inflazione sotto controllo
Stando infine alle note della relazione finanziaria il futuro della Tamburi Investment Partners rimane positivo: "Gli effetti negativi dell’esplosione dei costi energetici, delle materie prime e della logistica stanno rientrando in modo più veloce e violento di quanto si potesse immaginare. Le stesse banche centrali sembrano aver finalmente capito che la tipologia di inflazione in corso non potrà essere ridimensionata solo con manovre eminentemente monetarie sui tassi di interesse e tutto ciò sta restituendo serenità agli operatori economici, ai mercati azionari e, più in generale, alla gente comune. Non è che tutto ora sia dipinto di rosa, viste anche le recenti crisi di alcune istituzioni finanziarie negli Usa. Però il fatto stesso che l’inverno in Europa sia stato superato in condizioni migliori di quanto quasi tutti preconizzavano solo pochi mesi fa, deve far riflettere".
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E' stato un 2022 sopra alle aspettative quello di Quality Group, che ha permesso all'operatore torinese di scollinare oltre i 110 milioni di euro di fatturato, nonostante i soli nove mesi di reale attività. Un risultato che pone la compagnia al terzo posto nella classifica dei tour operatori italiani per giro d'affari complessivo stilata da Pambianco. Quality si trova infatti dietro solo ad Alpitour (868 mln) e Veratour (182 mln), ma davanti a Nicolaus Tour (98 mln) e Idee per Viaggiare (94 mln).
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“Per noi il 2022 è stato un anno di forte rilancio: siamo stati in grado di rimettere repentinamente in moto il nostro team operativo, fermo per 24 mesi, che ha reagito con grande spirito di sacrificio, capacità ed entusiasmo, riuscendo a gestire un volume di partenze e di difficoltà tecniche davvero notevoli - sottolinea il direttore commerciale Quality Group, Marco Peci -. Pur non avendo raggiunto i numeri del 2019, abbiamo comunque ottenuto il terzo posto per fatturato della classifica 2022 dei tour operator italiani stilata da Pambianco: un traguardo importante, ottenuto grazie al contribuito sostanziale, al supporto e alla fiducia delle agenzie di viaggi e di tutti i reparti operativi, commerciali e amministrativi".
E il trend di crescita prosegue in modo vigoroso anche nel 2023. Oltre alle destinazioni che nel 2022 hanno performato al meglio, il nuovo anno vede infatti riaffermarsi i prodotti che erano partiti con maggior lentezza, quali India, Messico, Argentina, Indocina e Australia. Quality registra inoltre con entusiasmo la riapertura della Cina al turismo internazionale annunciata in questi giorni. Essendo il Paese una delle destinazioni storiche della programmazione Mistral tour, potrebbe tornare a performare già dalla prossima estate. Sempre Mistral tour sta poi lavorando intensamente a livello di programmazione anche su Algeria, Qatar e Arabia Saudita.
“Nel 2023, se le prenotazioni continuassero con lo slancio di questi primi mesi dell’anno, potremmo avvicinarci o addirittura superare il risultato 2019 - conclude Peci -. Gli enti del turismo e le compagnie aeree ci stanno supportando fortemente per dare fiducia al mercato e per sostenere le agenzie nel processo di rilancio delle tante destinazioni nel mondo che hanno riaperto e che stanno raccogliendo risultati importanti”.
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[post_content] => Napoli si conferma al centro dell’offerta Msc, con la città partenopea che accoglierà circa 412 mila passeggeri grazie a ben 83 scali effettuati da tre navi: la nuova World Europa, oltre a Grandiosa e Fantasia. Il gruppo crocieristico ha voluto essere presente come ogni anno alla Bmt, con l’obiettivo di rafforzare il rapporto con le agenzie di viaggi e tutti gli operatori del settore, che rappresentano un punto di forza per la crescita della Compagnia e dell’intero comparto turistico.
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Per la prossima stagione estiva ormai alle porte, Msc ha infatti confermato l’operatività di tutte le 22 navi della sua flotta, compresa la nuova ammiraglia Euribia, il cui battesimo è previsto per il prossimo giugno. L’Italia sarà il punto di riferimento per le crociere nel Mediterraneo, con ben 14 città toccate dalle navi Msc. I porti da cui i passeggeri possono imbarcarsi sono Napoli, Genova, Civitavecchia, Palermo, Messina, La Spezia, Siracusa, Livorno, Venezia/Marghera, Bari, Brindisi, Monfalcone, Trieste e Olbia.
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[post_content] => Frammentazione e carenza di risorse umane. Sono le grandi questioni aperte del settore termale italiano secondo Massimo Caputi, presidente di Terme Italia: la holding che oggi gestisce sei strutture del comparto, tra cui Terme di Saturnia, Terme di Chianciano e Terme di Salice, con altre due arrivo in pipeline a breve e il progetto di giungere a quota 15 entro il 2025. "Il nostro segmento sta vivendo un momento di grande ripresa - ha spiegato lo stesso Caputi in occasione del forum Pambianco sull'ospitalità a Milano -. Sull'onda della ripartenza post-Covid, le persone sono sempre più attente ai temi della salute e cominciano a mostrare competenze crescenti in materia di acque, ricercando quella migliore a ogni singolo caso ".
A fronte di una richiesta più esigente, il sistema termale italiano si dimostra però ancora indietro rispetto ai modelli europei più avanzati: "In Francia ci sono quattro grandi complessi che controllano l'80% dell'offerta dedicata - ha proseguito Caputi -. Immagino e mi auguro quindi che anche alle nostre latitudini si intraprenderà presto tale percorso di aggregazione. Il modello da seguire è quello del format benessere-leisure, dedicato soprattutto alla prevenzione. Solo così si può infatti attirare un pubblico che oggi si sta facendo sempre più giovane, tanto che l'età media di chi frequenta le terme in Italia è passata in tempi recenti da 55 a 40 anni".
Da non sottovalutare è anche il crescente interesse degli investitori internazionali verso le acque italiane: "Da noi si sono mossi soprattutto i russi, che hanno acquisito una quindicina di strutture nella Penisola. Il fenomeno si è ovviamente fermato con lo scoppio della guerra in Ucraina - ha rivelato Caputi -. Si tratta però di un segnale piuttosto forte. Tanto più che, lato domanda, gli ospiti russi sono generalmente dotati di budget di spesa piuttosto elevati. Basti pensare che da noi alle Terme di Saturnia rappresentavano tradizionalmente circa il 25% della clientela ma pesavano per il 50% dei ricavi".
A frenare lo sviluppo del prodotto termale in Italia è poi anche il fattore risorse umane: "Il cuneo fiscale eccessivo danneggia l'intero sistema - ha chiosato Caputi -. Soprattutto perché a questo riguardo la differenza con altri Paesi competitor come la Spagna è davvero enorme. E poi manca una scuola di formazione adeguata a livello nazionale. Certo, pure il reddito di cittadinanza non ha aiutato. Ma non si può addossargli tutte le colpe. I suoi effetti si sono fatti sentire soprattutto sui profili di livello più basso, mentre oggi manca personale per qualsiasi ruolo. Noi per esempio stiamo cercando sei spa manager e non ne troviamo nessuna!".
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[post_content] => Oltre 140 nuove opportunità lavorative, tra cui posizioni annuali, nel turismo in Sardegna: sono questi i numeri delle assunzioni in corso per Delphina hotels & resorts, catena alberghiera sarda da 30 anni specialista delle vacanze nel Nord Sardegna con 12 hotel cinque e quattro stelle, prestigiose ville e residence affacciati sul mare tra la Costa Smeralda, l'Arcipelago di La Maddalena e il Golfo dell’Asinara, nelle località di Cannigione, Palau, Santa Teresa Gallura, Isola Rossa e Badesi.
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Occasioni importanti all’interno di una catena alberghiera di proprietà sarda che ha fatto della sostenibilità il suo DNA fin dalla nascita, valorizzando uno stile di vita sano, la cultura e l'enogastronomia locale. Un percorso confluito nel marchio “We are green®” che ha permesso a Delphina hotels & resorts di ricevere numerosi riconoscimenti internazionali, tra cui la riconferma come gruppo alberghiero indipendente più green al mondo e come migliore catena alberghiera italiana ai World Travel Awards 2022.
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[post_content] => Gli italiani tornano sugli sci dopo le interruzioni forzate della pandemia, ed il movimento turistico dei nostri vacanzieri nei primi tre mesi di questo 2023 è forse il più significativo, tanto da superare i numeri del 2019.
Secondo una stima di Federalberghi sono quasi 12 milioni gli italiani che hanno trascorso o trascorreranno una vacanza sulla neve tra gennaio e marzo 2023. Di questi, 6,9 milioni hanno effettuato o effettueranno la classica settimana bianca, mentre circa 5,1 milioni hanno scelto di concentrare le proprie vacanze nei week end.
Il giro di affari complessivo sarà pari a 9,6 miliardi di euro, di questi, 5,2 miliardi sono relativi alle settimane bianche e 3,8 miliardi ai week end.
Si scia soprattutto sulle nostre cime, tra Alpi - in testa Val d’Aosta e Trentino – ed Appennini, seppure in misura minore. A meno di un mese dalle festività pasquali, anche marzo rappresenta una buona occasione di programmazione per il turismo invernale.
Solo una minima parte dei fortunati sciatori ha optato per una località straniera: le mete preferite restano quelle italiane e ci si divide tra attività sportive, relax, passeggiate e buon cibo da gustare con le specialità caratteristiche del luogo. Tutto questo con una spesa media di 751 euro a persona per un giro di affari di 9,6 miliardi di euro.
“Stiamo davvero assistendo ad una ripresa, a dispetto di condizioni non sempre favorevoli” commenta il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca, analizzando i dati dell’indagine realizzata per la federazione da ACS Marketing Solutions.
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“Di fronte a questo entusiasmo che fa ben sperare - ha aggiunto Bocca - l’unico nemico per il turismo invernale resta il clima: abbiamo vissuto momenti drammatici in cui sugli Appennini non vi era traccia di neve ed anche sulle Alpi si è tremato. Su questo bisognerà lavorare - ha concluso Bocca - Le nostre montagne sono un autentico brand e la stagione invernale deve essere protetta a tutti i costi. Facciamo in modo che i problemi diventino opportunità: è fondamentale operare uno sforzo comune per vitalizzare ed implementare l’attrattività di questi luoghi con iniziative nuove e politiche mirate. Solo così non saremo più prigionieri delle condizioni del tempo”.
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