12 September 2024

Il nuovo capitolo di Shiruq si chiama Mappamondo

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Da sinistra, il direttore generale di Mappamondo, Marco Cifani, Francesca Lorusso, Elisa Capuano, Valentina Rubbi e Andrea Mele

Si chiama Mappamondo il nuovo capitolo di Shiruq. Il to capitolino ha annunciato oggi l’acquisizione dell’operatore specializzato in viaggi culturali nato nel 2021 dal distacco di un gruppo di professionisti ex Viaggi di Maurizio Levi al momento in cui quest’ultimo si è fuso con Kel 12. L’operazione si è resa necessaria dopo che prima lo scoppio della guerra in Sudan lo scorso aprile e poi la crisi mediorientale a seguito dei tragici eventi israeliani del 7 ottobre hanno toccato da vicino molte delle destinazioni di spicco di Shiruq.

“A quel punto mi era diventato chiaro come, per garantire un futuro al to e non vanificare tutto il buon lavoro svolto fino a quel momento, fosse necessario trovare spalle più larghe delle mie – ha raccontato una commossa fondatrice di Shiruq, Elena Valdata -. Io sono convinta che ciascuno di noi abbia, nella propria esistenza, molte funzioni. Fra le mie, credo che ci fosse anche quella di far nascere questo operatore, ma non quella di farlo crescere. Era un compito evidentemente assegnato a qualcun altro. E sono convinta che la scelta appena fatta sia quella giusta”.

Nuova linea di prodotto

A partire dal prossimo 2 gennaio  nascerà quindi la nuova linea di prodotto Shiruq viaggi culturali by Mappamondo. Protagonista lo stesso staff che sino a oggi ha condotto l’operatore milanese. A partire dalla direttrice Francesca Lorusso, nonché dalla responsabile booking, Elisa Capuano, e dalla marketing & communication manager, Valentina Rubbi. L’obiettivo nel primo biennio sarà quello di raggiungere un fatturato di almeno 3 milioni di euro. “Ma non è questo l’ìmportante – ha spiegato il ceo di Mappamondo, Andrea Mele -. Quando mi è stata ventilata la proposta, oltre all’empatia che si è subito creata con Elena Valdata, ho cercato di sondare le motivazioni di business alla base di un’eventuale operazione di questo genere. E mi sono presto reso conto che il marchio Shiruq si poteva benissimo coniugare con il nostro: un prodotto simile per qualità e cura ma posizionato in un segmento di mercato differente“.

L’idea è quella di veicolare il viaggio culturale in un contesto dove è ancora poco valorizzato, quelle agenzie che per Mappamondo rappresentano da sempre l’unico canale di commercializzazione. “Recentemente abbiamo coperto l’intera Penisola con due new entry per il Triveneto e la Sicilia, le sole aree che ancora ci mancavano – ha concluso Mele -. Con la nostra rete commerciale composta da dieci persone andremo quindi a breve a proporre anche il prodotto Shiruq. Ci vorranno tre mesi di assestamento e integrazione ma sono convinto che i viaggi culturali oggi abbiano maggiore potenzialità di crescita persino rispetto al nostro tradizionale prodotto Mappamondo“.

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