4 marzo 2022 10:35
Oltre 750 professionisti da inserire nello staff dei villaggi e nel management delle strutture della compagnia, che detiene i marchi Valtur, Nicolaus Club, Turchese e Raro. Il gruppo Nicolaus lancia la Valtur Career Week, evento digitale dall’innovativa architettura hi-tech. Il termine ultimo per candidarsi è il 13 marzo e le selezioni avverranno tra il 14 e il 18 marzo.
Le figure ricercate spaziano tra profili differenti, puntando, infatti, a individuare risorse manageriali e operative, che abbiano maturato specifiche skill negli ambiti del revenue management, sales e marketing, amministrazione, servizi hôtellerie, direzione e amministrazione alberghiera, guest relation, food & beverage, intrattenimento e attività sportive.
“Il nostro gruppo sta vivendo, sulla base del piano di sviluppo pluriennale che abbiamo impostato, un’importante evoluzione, che ci sta portando a essere sempre più presenti in prima persona in tutte componenti che concorrono a costituire una vacanza, anche diversificando ulteriormente il nostro modello di business – spiega il presidente Nicolaus, Roberto Pagliara -. Il 2022 vede, infatti, il debutto del nuovo brand Turchese e di un’importante novità come la montagna: anche per questo, la campagna di recruiting assume un’importanza ancora più cruciale”.
La Valtur Career Week non si esaurisce, però, con la selezione dei candidati, ma è strettamente connessa alle attività di formazione delle nuove risorse. Queste saranno implementate a stretto giro non appena terminate le giornate di selezione, insistendo su due macroaree: la conoscenza e assimilazione dei protocolli legati al benessere delle persone e l’esplorazione dell’unicità dei format che contraddistinguono i brand del gruppo. Dopo l’arrivo nelle strutture italiane e internazionali, la formazione proseguirà quindi secondo una calendarizzazione periodica.
“Per il bene dell’economia nazionale e mondiale ci auguriamo che il 2022 sia l’anno della ripresa di un turismo di raggio globale, capace di generare un indotto irrinunciabile per le vite di numerose persone e per la prosperità di molti Paesi – conclude Pagliara -. Il turismo è lavoro e tra le sue componenti più importanti ci sono proprio le persone. Potremmo dire, infatti, che l’energia del turismo è fornita dalle persone: sono le loro competenze, passioni, attitudini, sogni e aspirazioni a fare la differenza in una vacanza di qualità. Per questo abbiamo dato il via a una campagna di recruiting importante che ci permetta di valorizzare al massimo, anche attraverso la formazione, le differenti capacità di chi ci dà fiducia, ambendo a lavorare con noi”.
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Al via a breve la nona edizione di tourismA, il Salone dell’Archeologia e del Turismo Culturale organizzato da Archeologia Viva, che si terrà al Palazzo dei Congressi di Firenze dal 24 al 26 marzo prossimi. Decine di incontri, centinaia di relatori, stand, laboratori didattici, lezioni di geroglifico, mostre, cinema, premi internazionali, installazioni multimediali, musei digitali, archeodegustazioni di pietanze etrusco-romane.
«Il salone è diventato il punto di riferimento dell’archeologia - commenta il presiente della Regione Toscana Eugenio Giani - Archeologia che ha riportato in vita i tesori di San Casciano dei Bagni: più di cento statue e oltre cinquemila monete che ho potuto ammirare a Grosseto, dove stanno lavorando in vista della mostra che si terrà al Quirinale il prossimo 14 giugno. Questo mi ha fatto capire il valore e la capacità di richiamo verso quei territori che può significare una straordinaria scoperta come questa. E lo stesso – ha proseguito - dicasi per tante altre zone della Toscana che hanno svelato altri tesori, come le statue etrusche rinvenute a Poggio Colla, vicino Vicchio del Mugello, esposte a Milano con grande successo di visitatori, o gli scavi che stiamo pensando di riattivare con risorse regionali nella piana pratese a Gonfienti, dove è stata scoperta la più grande città etrusca».
Secondo l’assessore al turismo Leonardo Marras, tourismA «è un appuntamento che si consolida sempre di più, sicuramente uno dei più importanti a livello nazionale per questo tipo di offerta che peraltro si sposa benissimo con la Toscana. Proprio nel turismo culturale abbiamo visto che destinazioni meno conosciute, nel 2022, hanno registrato dinamiche davvero interessanti, spesso anche raggiungendo i livelli pre pandemia. A dimostrazione che c’è ancora tanto da lavorare sull’offerta, che non è soltanto quella tradizionale ma anche quella diffusa, come ad esempio quella che riguarda gli Etruschi».
Il direttore di Toscana Promozione Turistica, Francesco Tapinassi, ha puntato sul lavoro che attende l’agenzia sul fronte del turismo culturale in Toscana. «Stiamo lavorando per organizzare in modo più innovativo il tema legato agli Etruschi. In primo luogo cercando di tirare le fila di un grande progetto regionale, il Pto terra etrusca, che vede il coinvolgimento di 50 Comuni coordinati dal quello di Chiusi. Allo stesso tempo, provando a costruire anche un progetto interregionale, con Toscana capofila. Inoltre all’interno di TourismA, sosteniamo un’altra iniziativa, ovvero la consegna del premio ACTA, Archeological & Cultural Tourism Award, riconoscimento prestigioso dedicato al turismo culturale e alle sue eccellenze internazionali, istituito dal GIST, il Gruppo Italiano Stampa Turistica, che avverrà domenica e che annovera candidature internazionali di primissimo livello».
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E' stato un 2022 sopra alle aspettative quello di Quality Group, che ha permesso all'operatore torinese di scollinare oltre i 110 milioni di euro di fatturato, nonostante i soli nove mesi di reale attività. Un risultato che pone la compagnia al terzo posto nella classifica dei tour operatori italiani per giro d'affari complessivo stilata da Pambianco. Quality si trova infatti dietro solo ad Alpitour (868 mln) e Veratour (182 mln), ma davanti a Nicolaus Tour (98 mln) e Idee per Viaggiare (94 mln).
Tra i brand del gruppo si sono distinti in particolare Italyscape ed Europa World: il primo nel 2022 ha raddoppiato il fatturato, mentre il secondo ha raggiunto volumi del 18% superiori a quelli del 2019. Tra le mete più richieste dai viaggiatori ci sono stati poi gli Stati Uniti, Dubai, Egitto, Giordania e Polinesia. Risultati sopra ogni aspettativa anche per Perù, Islanda, Indonesia, Turchia, così come ottimo è stato il riscontro di Maldive e Seychelles.
“Per noi il 2022 è stato un anno di forte rilancio: siamo stati in grado di rimettere repentinamente in moto il nostro team operativo, fermo per 24 mesi, che ha reagito con grande spirito di sacrificio, capacità ed entusiasmo, riuscendo a gestire un volume di partenze e di difficoltà tecniche davvero notevoli - sottolinea il direttore commerciale Quality Group, Marco Peci -. Pur non avendo raggiunto i numeri del 2019, abbiamo comunque ottenuto il terzo posto per fatturato della classifica 2022 dei tour operator italiani stilata da Pambianco: un traguardo importante, ottenuto grazie al contribuito sostanziale, al supporto e alla fiducia delle agenzie di viaggi e di tutti i reparti operativi, commerciali e amministrativi".
E il trend di crescita prosegue in modo vigoroso anche nel 2023. Oltre alle destinazioni che nel 2022 hanno performato al meglio, il nuovo anno vede infatti riaffermarsi i prodotti che erano partiti con maggior lentezza, quali India, Messico, Argentina, Indocina e Australia. Quality registra inoltre con entusiasmo la riapertura della Cina al turismo internazionale annunciata in questi giorni. Essendo il Paese una delle destinazioni storiche della programmazione Mistral tour, potrebbe tornare a performare già dalla prossima estate. Sempre Mistral tour sta poi lavorando intensamente a livello di programmazione anche su Algeria, Qatar e Arabia Saudita.
“Nel 2023, se le prenotazioni continuassero con lo slancio di questi primi mesi dell’anno, potremmo avvicinarci o addirittura superare il risultato 2019 - conclude Peci -. Gli enti del turismo e le compagnie aeree ci stanno supportando fortemente per dare fiducia al mercato e per sostenere le agenzie nel processo di rilancio delle tante destinazioni nel mondo che hanno riaperto e che stanno raccogliendo risultati importanti”.
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[post_content] => Dopo un inizio di 2022 molto promettente il segmento real estate dell'ospitalità italiana ha subito una frenata improvvisa nell'ultimo trimestre dell'anno. La doppia tenaglia di inflazione e tassi della Bce crescenti ha infatti convinto gli investitori ad adottare un atteggiamento più attendista. Ma c'è chi non smette di premere sul piede dell'acceleratore. Il gruppo Bulgarella vanta oggi un portfolio di 28 hotel di proprietà a 4 e 5 stelle per un valore degli asset ricettivi di 350 milioni di euro, su un portfolio immobiliare complessivo di 1 miliardo.
E la compagnia con base a Pisa ha già in programma l'apertura di due ulteriori strutture entro la fine dell'anno. Tra i suoi obiettivi c'è poi l'idea di espandersi nelle destinazioni urbane, andando oltre Firenze, Padova e Bologna dove già possiede alcuni hotel: "Vorremmo entrare soprattutto a Roma e Milano - spiega il direttore generale Ray Lo Faso -. In queste due città cerchiamo strutture iconiche appartenenti al segmento upscale o lusso. Nel capoluogo lombardo siamo già in trattative per un affare da 25 milioni di euro circa, ma è ancora in una fase troppo precoce per poter dire di più".
Strategia value-add, prospettiva cora di lungo periodo
L'approccio del gruppo Bulgarella è solitamente value-add, affiancato tuttavia da una prospettiva di lungo periodo tipica delle strategie core. "Spesso molti investitori si limitano a considerare solo le situazioni pre-esistenti, concentrando le loro analisi sulle operazioni ordinarie e considerando la profittabilità corrente degli asset quale uno standard assoluto - sottolinea Lo Faso -. Noi preferiamo invece guardare agli immobili con un occhio da sviluppatore, cercando le potenzialità ancora inespresse delle strutture ricettive già operative, oppure lavorando su progetti di conversione".
Al centro delle politiche di sviluppo della compagnia sono in particolare gli edifici storici, tanto che ben 16 delle 30 proprietà Bulgarella (comprese le due in pipeline, ndr) sono oggi beni protetti dalla Soprintendenza. "Investiamo ogni anno circa 10 milioni di euro in acquisizioni e una cifra equivalente in lavori di restyling e valorizzazione degli asset - rivela sempre Lo Faso - Naturalmente le nostre eventuali future operazioni milanesi e romane per forza di cosa implicheranno uno sforzo maggiore".
Contratti d'affitto ibridi ma indicizzati all'inflazione
La maggior parte delle strutture viene poi affittata a operatori domestici o internazionali, con contratti nove più nove indicizzati all'inflazione. "Si tratta di una accortezza che abbiamo introdotto in tempi non sospetti circa sette anni fa, ma ora ci sta chiaramente proteggendo dagli effetti dell'aumento generalizzato dei prezzi - osserva il manager -. Certo siamo consapevoli che tutto ciò possa di converso ripercuotersi sui nostri affittuari. Ma siamo anche convinti che l'attuale livello d'inflazione non sia destinato a durare a lungo. Basti pensare a quello che è successo con le tariffe del gas: appena le persone hanno cominciato a ridurre un po' i consumi, i prezzi si sono immediatamente abbassati".
Il gruppo Bulgarella, inoltre, utilizza esclusivamente contratti d'affitto ibridi: una parte della fee è quindi variabile e legata alle perfomance. Per definizione redistribuisce perciò una quota dei rischi in capo alla proprietà. Un approccio che ha chiaramente contribuito ad aiutare i tenants durante la crisi pandemica: "Noi inoltre ci siamo detti fin da subito disposti a rilevare i crediti d'imposta che il governo ha concesso ai gestori, alleggerendo ulteriormente la pressione su di loro - aggiunge Lo Faso -. E la cosa ha funzionato. Almeno nell'80% dei casi. Siamo così riusciti a contenere il turnover. E c'è anche chi è stato capace di rispettare gli impegni senza bisogno di alcun aiuto esterno".
Uniche eccezioni a questa impostazione generale sono due strutture a gestione diretta, entrambe situate nell'area di Trapani: "Lo facciamo soprattutto per rimanere aggiornati su come si muove il mercato e per restare a contatto con la parte operativa del mondo alberghiero - conclude Lo Faso -. Certo, ammetto che a volte siamo stati tentati di creare un nostro brand proprietario. Ma per ora è qualcosa che non rientra nelle nostre priorità. In certe occasioni, però, agiamo anche da nursery, specialmente in caso di start-up o di processi di riposizionamento particolarmente complessi".
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[post_content] => Frammentazione e carenza di risorse umane. Sono le grandi questioni aperte del settore termale italiano secondo Massimo Caputi, presidente di Terme Italia: la holding che oggi gestisce sei strutture del comparto, tra cui Terme di Saturnia, Terme di Chianciano e Terme di Salice, con altre due arrivo in pipeline a breve e il progetto di giungere a quota 15 entro il 2025. "Il nostro segmento sta vivendo un momento di grande ripresa - ha spiegato lo stesso Caputi in occasione del forum Pambianco sull'ospitalità a Milano -. Sull'onda della ripartenza post-Covid, le persone sono sempre più attente ai temi della salute e cominciano a mostrare competenze crescenti in materia di acque, ricercando quella migliore a ogni singolo caso ".
A fronte di una richiesta più esigente, il sistema termale italiano si dimostra però ancora indietro rispetto ai modelli europei più avanzati: "In Francia ci sono quattro grandi complessi che controllano l'80% dell'offerta dedicata - ha proseguito Caputi -. Immagino e mi auguro quindi che anche alle nostre latitudini si intraprenderà presto tale percorso di aggregazione. Il modello da seguire è quello del format benessere-leisure, dedicato soprattutto alla prevenzione. Solo così si può infatti attirare un pubblico che oggi si sta facendo sempre più giovane, tanto che l'età media di chi frequenta le terme in Italia è passata in tempi recenti da 55 a 40 anni".
Da non sottovalutare è anche il crescente interesse degli investitori internazionali verso le acque italiane: "Da noi si sono mossi soprattutto i russi, che hanno acquisito una quindicina di strutture nella Penisola. Il fenomeno si è ovviamente fermato con lo scoppio della guerra in Ucraina - ha rivelato Caputi -. Si tratta però di un segnale piuttosto forte. Tanto più che, lato domanda, gli ospiti russi sono generalmente dotati di budget di spesa piuttosto elevati. Basti pensare che da noi alle Terme di Saturnia rappresentavano tradizionalmente circa il 25% della clientela ma pesavano per il 50% dei ricavi".
A frenare lo sviluppo del prodotto termale in Italia è poi anche il fattore risorse umane: "Il cuneo fiscale eccessivo danneggia l'intero sistema - ha chiosato Caputi -. Soprattutto perché a questo riguardo la differenza con altri Paesi competitor come la Spagna è davvero enorme. E poi manca una scuola di formazione adeguata a livello nazionale. Certo, pure il reddito di cittadinanza non ha aiutato. Ma non si può addossargli tutte le colpe. I suoi effetti si sono fatti sentire soprattutto sui profili di livello più basso, mentre oggi manca personale per qualsiasi ruolo. Noi per esempio stiamo cercando sei spa manager e non ne troviamo nessuna!".
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[post_content] => Lufthansa alza il sipario sulla nuova compagnia aerea regionale City Airlines: il vettore, basato a Monaco di Baviera, rientra nel progetto "CityLine 2.0" varato lo scorso anno e decollerà attorno alla metà del 2023. Dal sito web già operativo si apprende che il vettore sta reclutando personale ed è alla ricerca di un team professionale con competenze e background diversi, "in grado di pensare fuori dagli schemi".
Le rotte
Focus di City Airlines saranno le rotte di corto e medio raggio - 'Take off to Europe!' è infatti il claim del vettore - servite da una flotta interamente Airbus. La nuova compagnia del colosso tedesco "mira a combinare la qualità di Lufthansa con l'esperienza di Lufthansa CityLine (...). Siamo entusiasti di volare ogni giorno dalla nostra base di Monaco verso le principali città europee e le regioni più remote. Come nuova compagnia aerea del Gruppo Lufthansa, combiniamo la qualità di Lufthansa e l'esperienza di Lufthansa CityLine con il dinamismo di una nuova giovane compagnia."
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[post_content] => Non c'è voluto molto per capire quale fosse il "nuovo viaggio" di cui scriveva nel proprio profilo Linkedin Beppe Pellegrino, annunciando l'uscita dal gruppo Uvet. Giusto il tempo di organizzare un annuncio ufficiale alla Bmt di Napoli e l'ex manager della compagnia di Luca Patanè si ritrova al timone della neonata divisione resort del tour operator di casa Msc.
Dopo il recente rilascio dell'ultima piattaforma di dynamic packaging Going4you, della sezione incoming Going2Italy e del programma Going4Cruises, arriva infatti ora la business unit Going Resort, alla cui guida è stato posto proprio Beppe Pellegrino. La sua è una storia professionale di grande esperienza, avendo operato in Italia e all’estero per brand come i Grandi Viaggi, i Viaggi del Ventaglio, Pianeta Terra e Settemari.
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[post_content] => Oltre 140 nuove opportunità lavorative, tra cui posizioni annuali, nel turismo in Sardegna: sono questi i numeri delle assunzioni in corso per Delphina hotels & resorts, catena alberghiera sarda da 30 anni specialista delle vacanze nel Nord Sardegna con 12 hotel cinque e quattro stelle, prestigiose ville e residence affacciati sul mare tra la Costa Smeralda, l'Arcipelago di La Maddalena e il Golfo dell’Asinara, nelle località di Cannigione, Palau, Santa Teresa Gallura, Isola Rossa e Badesi.
Delphina punta a far crescere la sede centrale di Palau con la ricerca, per l’area commerciale e gestionale, di un operation manager, di un direttore area tecnica, di un revenue manager, di un assistente per il controllo di gestione, di un web marketing manager, grafici e travel consultant per il reparto prenotazioni mentre nelle strutture proseguono le selezioni per guide turistiche, comandante di imbarcazioni, biologi, responsabile ufficio escursioni, oltre che guest relation, maître, capi partita di cucina, commis di cucina e di sala, chef de rang, barman, baristi, addetti al front desk e cameriere ai piani.
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Occasioni importanti all’interno di una catena alberghiera di proprietà sarda che ha fatto della sostenibilità il suo DNA fin dalla nascita, valorizzando uno stile di vita sano, la cultura e l'enogastronomia locale. Un percorso confluito nel marchio “We are green®” che ha permesso a Delphina hotels & resorts di ricevere numerosi riconoscimenti internazionali, tra cui la riconferma come gruppo alberghiero indipendente più green al mondo e come migliore catena alberghiera italiana ai World Travel Awards 2022.
“Quest’anno - dichiara il presidente di Delphina Francesco Muntoni - celebriamo un traguardo importante: i primi 30 anni di Delphina hotels & resorts. Siamo onorati di essere diventati l’amico in Sardegna dei nostri ospiti. Abbiamo la fortuna di avere con noi validi collaboratori che ogni giorno trasmettono con piacere “l’ospitalità mediterranea autentica in luoghi unici”. Tutti insieme ci impegniamo con entusiasmo e condividiamo l’orgoglio di far innamorare gli ospiti della Sardegna e della Gallura”.
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[post_content] => Gli italiani tornano sugli sci dopo le interruzioni forzate della pandemia, ed il movimento turistico dei nostri vacanzieri nei primi tre mesi di questo 2023 è forse il più significativo, tanto da superare i numeri del 2019.
Secondo una stima di Federalberghi sono quasi 12 milioni gli italiani che hanno trascorso o trascorreranno una vacanza sulla neve tra gennaio e marzo 2023. Di questi, 6,9 milioni hanno effettuato o effettueranno la classica settimana bianca, mentre circa 5,1 milioni hanno scelto di concentrare le proprie vacanze nei week end.
Il giro di affari complessivo sarà pari a 9,6 miliardi di euro, di questi, 5,2 miliardi sono relativi alle settimane bianche e 3,8 miliardi ai week end.
Si scia soprattutto sulle nostre cime, tra Alpi - in testa Val d’Aosta e Trentino – ed Appennini, seppure in misura minore. A meno di un mese dalle festività pasquali, anche marzo rappresenta una buona occasione di programmazione per il turismo invernale.
Solo una minima parte dei fortunati sciatori ha optato per una località straniera: le mete preferite restano quelle italiane e ci si divide tra attività sportive, relax, passeggiate e buon cibo da gustare con le specialità caratteristiche del luogo. Tutto questo con una spesa media di 751 euro a persona per un giro di affari di 9,6 miliardi di euro.
“Stiamo davvero assistendo ad una ripresa, a dispetto di condizioni non sempre favorevoli” commenta il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca, analizzando i dati dell’indagine realizzata per la federazione da ACS Marketing Solutions.
“Che ci sia un rialzo dei prezzi incontrollato e che si debba combattere contro l’inflazione non è un mistero per nessuno. Ma ciò non è stato sufficiente a scoraggiare i nostri concittadini, che hanno messo in gioco i propri risparmi per fare una vacanza sulla neve, più o meno prolungata”.
“Di fronte a questo entusiasmo che fa ben sperare - ha aggiunto Bocca - l’unico nemico per il turismo invernale resta il clima: abbiamo vissuto momenti drammatici in cui sugli Appennini non vi era traccia di neve ed anche sulle Alpi si è tremato. Su questo bisognerà lavorare - ha concluso Bocca - Le nostre montagne sono un autentico brand e la stagione invernale deve essere protetta a tutti i costi. Facciamo in modo che i problemi diventino opportunità: è fondamentale operare uno sforzo comune per vitalizzare ed implementare l’attrattività di questi luoghi con iniziative nuove e politiche mirate. Solo così non saremo più prigionieri delle condizioni del tempo”.
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Il Consorzio Italy Family Hotel è nato dal sogno di Marina Pasquini che, a partire dal suo Hotel Belvedere di Riccione, ha deciso di creare una realtà alberghiera che rispondesse alle esigenze dei bambini. «Ho fondato il consorzio insieme ad altre 4 mamme albergatrici. – racconta - Due di noi erano di Riccione, una di Laigueglia, una del Lago di Garda e una di Cinquale. Abbiamo fissato una serie di requisiti necessari indicati dai Bino: una serie di valori verificati periodicamente e relativi ai servizi family, agli strumenti e alle strutture disponibili in camera, all’offerta diversificata del ristorante e alle numerose attività per i bambini. Grazie a queste caratteristiche il Consorzio, che ora comprende 135 hotel, garantisce un’offerta di vacanza sia invernale che estiva, al mare e in montagna, e ha il primario obiettivo di intercettare la domanda del segmento family, generando richieste per gli hotel associati, presenti in 14 regioni italiane.
«Lavorare insieme ci permette di trovare le soluzioni necessarie. – prosegue Pasquini - Ci aiutiamo l’un l’altro, facciamo tanta formazione e ci mettiamo in gioco, cercando di realizzare i nostri desideri d’infanzia». Gli Italy Family Hotel offrono servizi, attenzioni e flessibilità, un pediatra disponibile h24, la baby sitter e gli istruttori di nuoto, di sci e anche di teatro. E, per meglio interpretare i desideri della famiglia italiana in vacanza, lo scorso febbraio il Consorzio ha commissionato a SdV Marketing una ricerca sul turismo family nel nostro paese e sulle sue necessità.
«È stato proposto un questionario a un database di 790 clienti e persone interessate. - spiega il consulente Nicola Gaddi – Ne è emersa una grande razionalità nella scelta dei servizi disponibili in base all'età dei figli, il fatto che il 95,7% delle famiglie non cambierebbe la tipologia di struttura della propria vacanza, la grande attenzione del campione alla pulizia, alla posizione della struttura, all’intrattenimento e alla presenza di un’area giochi, ma anche alle offerte. Le famiglie si appoggiano all’agenzia se il viaggio è lungo e con molte persone, oppure si muovono autonomamente dopo aver fatto attente ricerche in rete e seguendo il consiglio di amici e il passaparola».
E, attraverso il proprio ufficio marketing, il Consorzio mantiene un rapporto di relazione con gli operatori professionali che commercializzano sui propri canali le strutture alberghiere specializzate nel segmento family. Ora si guarda alla crescita del brand in altre regioni italiane. «Vorremmo anche accogliere clienti stranieri. - conclude Marina Pasquini - Portando in Italia le famiglie francesi, svizzere, tedesche e austriache grazie agli ottimi requisiti di prezzo-qualità-servizio dei nostri hotel».
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Grazie a queste caratteristiche il Consorzio, che ora comprende 135 hotel, garantisce un’offerta di vacanza sia invernale che estiva, al mare e in montagna, e ha il primario obiettivo di intercettare la domanda del segmento family, generando richieste per gli hotel associati, presenti in 14 regioni italiane.\r\n\r\n«Lavorare insieme ci permette di trovare le soluzioni necessarie. – prosegue Pasquini - Ci aiutiamo l’un l’altro, facciamo tanta formazione e ci mettiamo in gioco, cercando di realizzare i nostri desideri d’infanzia». Gli Italy Family Hotel offrono servizi, attenzioni e flessibilità, un pediatra disponibile h24, la baby sitter e gli istruttori di nuoto, di sci e anche di teatro. E, per meglio interpretare i desideri della famiglia italiana in vacanza, lo scorso febbraio il Consorzio ha commissionato a SdV Marketing una ricerca sul turismo family nel nostro paese e sulle sue necessità.\r\n\r\n«È stato proposto un questionario a un database di 790 clienti e persone interessate. - spiega il consulente Nicola Gaddi – Ne è emersa una grande razionalità nella scelta dei servizi disponibili in base all'età dei figli, il fatto che il 95,7% delle famiglie non cambierebbe la tipologia di struttura della propria vacanza, la grande attenzione del campione alla pulizia, alla posizione della struttura, all’intrattenimento e alla presenza di un’area giochi, ma anche alle offerte. Le famiglie si appoggiano all’agenzia se il viaggio è lungo e con molte persone, oppure si muovono autonomamente dopo aver fatto attente ricerche in rete e seguendo il consiglio di amici e il passaparola».\r\n\r\nE, attraverso il proprio ufficio marketing, il Consorzio mantiene un rapporto di relazione con gli operatori professionali che commercializzano sui propri canali le strutture alberghiere specializzate nel segmento family. Ora si guarda alla crescita del brand in altre regioni italiane. «Vorremmo anche accogliere clienti stranieri. - conclude Marina Pasquini - Portando in Italia le famiglie francesi, svizzere, tedesche e austriache grazie agli ottimi requisiti di prezzo-qualità-servizio dei nostri hotel».\r\n\r\n","post_title":"Gli Italy Family Hotel mettono in primo piano l’attenzione al bambino e crescono grazie alla ricerca","post_date":"2023-03-17T10:54:00+00:00","category":["alberghi"],"category_name":["Alberghi"],"post_tag":[]},"sort":[1679050440000]}]}}