9 maggio 2024 10:31
Tornano anche per il 2024 nella programmazione Avalon Waterways le crociere Romantico Reno (da Basilea ad Amsterdam) e alla Scoperta del Reno (da Amsterdam a Basilea). E saranno il prodotto di punta destinato al mercato italiano: oltre alla tradizionale formula che prevede partenze internazionali con assistenza in lingua italiana, infatti, sono stati inseriti in calendario tre itinerari interamente esclusivamente dedicati ai viaggiatori tricolori. “Conosciamo alla perfezione le potenzialità e l’impatto del prodotto Reno sul travel della penisola – commenta Barbara Baldini, product manager European markets di Avalon -: ciascuna delle città attraversate da questa rotta, infatti, viene scelta anno dopo anno dai viaggiatori provenienti dallo Stivale per sua la ricchezza culturale e paesaggistica”.
Le crociere Avalon Waterways sul Reno hanno come porti di imbarco e sbarco Amsterdam e Basilea. “La facile raggiungibilità dall’Italia – aggiunge Barbara Baldini – costituisce un punto fondamentale nelle scelte di questo mercato. A Basilea è possibile arrivare in treno da tutto il Nord-Ovest, mentre Amsterdam è tra gli aeroporti meglio collegati dai principali scali dello Stivale”. Per chi viaggia da solo, inoltre, relativamente alla crociera alla Scoperta del Reno del 3 agosto, da Amsterdam a Basilea per sette notti, su un numero limitato di cabine non sarà necessario pagare nessun supplemento singola. “Il tema del partire da soli è sempre più attuale in Italia – conclude Barbara Baldini –. Riceviamo ogni anno molte richieste da chi desidera godersi una crociera Avalon in una cabina uso singola. A questo target, rilevante e in linea con la nostra proposta, offriamo su un numero contingentato di cabine per la partenza del 3 agosto la possibilità di viaggiare con noi senza alcun supplemento singola”.
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[post_content] => O'Leary e Ucraina. Ryanair si prepara a essere la prima compagnia aerea a riprendere i voli per l'Ucraina se verrà raggiunto un accordo di cessate il fuoco. La compagnia aerea ha rivelato i piani per riprendere le rotte verso le città di Kiev e Leopoli non appena cesseranno le ostilità.
Il ceo della compagnia, Michael O'Leary, ha sottolineato che sono pronti a riattivare i collegamenti aerei. "Vogliamo essere la prima compagnia aerea a tornare in Ucraina." In effetti, secondo TravelMole, si ritiene che ciò sarà possibile nel giro di poche settimane.
Cinque aerei
Ryanair ha quindi predisposto un'idea per adattarsi alle nuove circostanze e garantire la riattivazione delle sue rotte. "Abbiamo in programma di dirottare cinque dei nostri aerei dalle basi in tutta Europa. Ad esempio, possiamo cancellare un volo da Stansted alle Isole Canarie e inviarlo invece a Leopoli o Kiev", ha rivelato.
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«Il Centroamérica torna alla Bit con un impegno forte e chiaro - spiega Boris Iraheta, segretario generale della Cata, l'Agenzia Centroamericana per la Promozione del Turismo -: consolidare la nostra presenza nel mercato italiano e offrire esperienze che rispondano alle attuali tendenze di viaggio ed esigenze dei viaggiatori. La nostra diversità culturale, naturale ed esperienziale rende la regione una destinazione ideale per chi cerca qualcosa che vada oltre il turismo convenzionale».
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Enit partecipa alla East Mediterranean International Tourism & Travel Exhibition di Istanbul, insieme al ministero del turismo.
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[post_content] => Nell'ultimo triennio, sono state 409 le sentenze digitali nel settore turistico italiano per un valore complessivo delle controversie pari a circa 45 milioni di euro. In altri termini, la conflittualità media per singola sentenza risulta pari a oltre 109 mila euro.
Emerge da uno studio dell'istituto di ricerca Demoskopika che ha analizzato le sentenze tributarie di merito digitali per regione nel triennio 2022-2024 rilevati dalla banca dati della giurisprudenza tributaria del ministero dell'Economia e delle Finanze aggiornate al 30 settembre 2024.
Circa il 36,2% dei giudizi ha avuto un esito favorevole al contribuente, mentre il 34,2% è stato favorevole all'ufficio; il restante 29,6% rientra in altre tipologie di esiti processuali. Secondo il presidente di Demoskopika, Raffaele Rio, "è fondamentale un'azione coordinata tra istituzioni a tutti i livelli per ridurre il contenzioso e garantire maggiore competitività al settore turistico".
Regione per regione
A livello regionale emerge un quadro piuttosto variegato: Lazio, Sicilia e Puglia, con 189 controversie e un valore del contenzioso tributario pari a 25 milioni di euro, si caratterizzano quali sistemi turistici "più litigiosi".
Sul versante opposto i meno avvezzi al contenzioso risultano Umbria, Basilicata e Valle d'Aosta totalizzando, nell'arco temporale individuato, 6 controversie per un valore complessivo pari a poco più di 246mila euro. Infine, un'ultima curiosità: in Molise, con oltre 343mila euro, il valore medio più alto per controversia, seguito da Puglia (261mila euro) e Lombardia (175mila euro).
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Più che significativi, inoltre, i posizionamenti nella classifica della litigiosità turistica anche per altri cinque sistemi locali: Campania con 40 contenziosi per un valore pari a 3,7 milioni di euro, Lombardia con 28 contenziosi per 4,9 milioni, Emilia-Romagna con 24 contenziosi per un valore pari a 1,5 milioni, Veneto con 22 contenziosi per 1,6 milioni e Sardegna con 18 contenziosi per 1,4 milioni.
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Estesa a 38 nazionalità, la visa-free policy risponde perfettamente alla crescita di domanda che il Paese continua a registrare. A gennaio l’amministrazione nazionale dell’Immigrazione ha confermato un flusso di 64,8 milioni di visitatori internazionali nel 2024, in crescita dell’82,9% rispetto alla stagione precedente. Largo merito è stato riconosciuto proprio alle nuove politiche riguardanti il visto (di esse hanno usufruito 20,11 milioni di visitatori stranieri), ma anche all’implementazione di sistemi di pagamento senza contanti in riferimento alle piattaforme nazionali Alipay e WeChatPay, così come dei sistemi di traduzione simultanea per offrire al viaggiatore la massima libertà sul posto.
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Secondo0 le osservazioni di Confcommercio sono 8 milioni gli italiani, in questo primo trimestre dell’anno, che effettuano una vacanza sulla neve, dato leggermente in calo rispetto al 2024 a causa principalmente di una programmazione più tardiva, tendenza che si è consolidata in questi ultimi anni.
Si tratta di spostamenti “mordi e fuggi” con una durata massima di 4-5 giorni. Solo il 10% di chi prevede di fare una vacanza in montagna ha programmato la classica settimana bianca. La spesa media pro-capite è intorno ai 380 euro.
Tra chi sceglie la montagna, 8 italiani su 10 preferiscono le mete italiane: Trentino e Alto Adige le più gettonate, seguite da Valle d’Aosta e Piemonte, mentre la Lombardia perde attrattività. C’è però un 9% di amanti della neve oltre confine, soprattutto sui crinali alpini di Svizzera, Austria e Francia, mentre il 7% degli intervistati è intenzionato a trascorrere periodi di vacanza sia sulle montagne italiane che di altri Paesi (+4% rispetto al 2024).
Riposo e escursioni
Le vacanze sulla neve sono innanzitutto viaggi di coppia (64%) o di famiglia (40%), trascorsi in alberghi, ma anche in soluzioni ricettive tipiche del contesto montano come baite, chalet e rifugi, che conquistano il 14% delle preferenze. Solo un terzo di chi va in montagna intende praticare sport invernali, prevalentemente sci.
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