21 febbraio 2023 09:21
Tuffarsi in un lago, in uno stagno o nell’oceano può non piacere a tutti, ma per un numero crescente di amanti dell’adrenalina e del benessere, e per l’attività – popolarmente conosciuta come “wild swimming” – vale la pena di viaggiare.
Nel corso dell’evento mediatico Global Wellness Summit tenutosi a New York alla fine di gennaio, Jane Kitchen, redattrice generale di Spa Business, ha evidenziato il nuoto in acque libere come una delle migliori tendenze per il benessere dell’anno. Ha creato una “esplosione di interesse” nella pratica, che generalmente comporta un tuffo in un specchio d’acqua fredda all’aperto.
«Cose come il nuoto in acqua aperta e le immersioni invernali nell’oceano che una volta erano cose che solo atleti potevano fare, ora vediamo nonne farlo e un’ampia gamma di età e abilità» ha detto Kitchen.
Non più considerato solo un hobby di nicchia, il “wild swimming” ha iniziato a guadagnare visibilità nel Regno Unito, dove è diventato un passatempo nazionale dell’era pandemica. Ora, la moda si sta rapidamente diffondendo in altri paesi, con i sostenitori che appoggiano l’idea che il nuoto in acque aperte può offrire benefici per la salute come il rilascio di endorfine, la stimolazione del flusso sanguigno e l’alleviamento dei dolori muscolari.
Popolarità
Secondo Sian Richardson, appassionato di nuoto selvaggio con sede nel Regno Unito e fondatore della comunità di nuoto Bluetits Chill Swimmers, la popolarità del nuoto selvaggio è stata anche aumentata dall’elemento sociale dello sport, con club e gruppi dedicati all’attività proliferando negli ultimi anni.
«Quando la pandemia colpì, la gente era alla disperata ricerca di un contatto umano – ha detto Richardson. – E anche quando hanno riaperto i centri ricreativi, come palestre e piscine la gente ha contiuato. Così, il nuoto in acqua fredda è diventato attraente come un modo per ottenere un po ‘di esercizio, incontrare alcune persone e trovare quella scarica di adrenalina che molti avevano perso nelle loro vite».
L’anno scorso, i Bluetits hanno collaborato con il tour operator britannico Different Travel Company per offrire ai membri l’accesso a più giorni di vacanze di nuoto selvaggio guidati da allenatori di nuoto addestrati localmente, con bagnini a disposizione per una maggiore sicurezza. Secondo Richardson, la domanda per le vacanze è stata forte. «Non appena li lanceremo, saranno al completo entro una settimana».
Allo stesso modo, gli hotel e i resort di tutto il mondo stanno vedendo l’opportunità di approfittare del nuoto selvaggio, con una serie di strutture che incorporano l’attività nella loro programmazione benessere.
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[post_content] => Nuove partenze ed esperienze personalizzabili ed esclusive con Latitud Patagonia, il brand di Quality Group specializzato in viaggi esperienziali in Argentina e Cile. Con la Patagonia sempre più al centro dell’interesse del mercato italiano e lo sviluppo del segmento del Self Drive, dietro una domanda sempre più frequente di itinerari personalizzati da percorrere in autonomia, l’operatore affianca al viaggio esperienziale e su misura, nuove dinamiche e attenzione crescente alla qualità e alla libertà del viaggiatore e la scelta di prediligere itinerari che comportano pochi voli interni. Una programmazione legata alle tendenze del momento.
Tre nuovi prodotti, itinerari on the road, che non si raccontano solo con le immagini ma vanno vissuti attraverso percorsi autentici.
Potenziamento del Gran Tour della Patagonia, fiore all’occhiello dell’operatore, un itinerario che piace, venduto bene, tanto da raddoppiarne le partenze. Da dieci passano a sedici le partenze garantite che vanno da ottobre 2025 a marzo 2026.
«L’Argentina è un Paese dieci volte l’Italia, lunga come da Rovaniemi a Reggio Calabria. Cambiano i paesaggi, la natura, con dislivelli importanti dal mare ai quattromila metri. Gli Itinerari classici prevedono cinque o sei voli interni. Da dieci anni spingiamo un prodotto come la Patagonia che prevede solo due voli interni. Si giunge a Buenos Aires, si visita la capitale. Si passa a Ushuaia, la città più australe del mondo. Via terra si arriva a El Calafata e da qui in volo per Buenos Aires. Un viaggio nato come alternativa alla programmazione classica con più voli. La tendenza del momento infatti predilige itinerari che non comportano molti voli interni - spiega Francesco Vitali, founder e general manager di Latitud Patagonia -. Ci si sposta con bus di linea moderni, comodi, di tipo business o first, lungo la Terra del Fuoco verso il mito del “fin del mundo” prima di attraversare lo stretto di Magellano. Oggi è tra i nostri best seller, un tratto poetico di questo itinerario, un’esperienza che merita, compresa l’attesa del passaggio nello stretto. Se c’è vento infatti la marina non consente il passaggio e l’attesa può essere anche di tre ore. Fa parte dell’avventura!».
Anche La Mitica Ruta 40, altra strada mitica, è un viaggio con soli due voli interni. Un itinerario lungo la famosa arteria dall’Atlantico alle Ande, dal nord al sud del Paese che attraversa siti archeologici di 9 mila anni, il Lago del Desierto per giungere al Ghiacciaio Perito Moreno, con volo interno a El Calafate.
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[post_content] => Latitud Patagonia, il brand di Quality Group specializzato in viaggi in Argentina e Cile apre la stagione 2025/2026 con una programmazione rinnovata nella struttura, nei numeri e nella flessibilità. Latitud Patagonia propone viaggi autentici, profondamente radicati nel territorio, con un’attenzione crescente alla qualità e alla libertà del viaggiatore.
Il cuore della programmazione resta la Patagonia, sempre più al centro dell’interesse del mercato italiano, affiancata da nuove dinamiche che valorizzano la personalizzazione, il viaggio su misura e la dimensione dell’esperienza. Tra le principali novità, il potenziamento del Gran Tour della Patagonia, fiore all’occhiello della programmazione, sarà disponibile da ottobre 2025 a marzo 2026 con 16 partenze garantite, rispetto alle 10 dell’anno precedente. Una decisione maturata in risposta al costante aumento di domanda, ma con una ferma volontà di mantenere l’identità qualitativa del viaggio.
“Visto il successo di questo tour, che si è oramai affermato come un best seller, Latitud Patagonia ha deciso di aumentare le date di partenza. La scorsa stagione ci siamo trovati spesso a dover dire alle agenzie che il tour era completo, e quindi, di fatto, avevamo due scelte: o aumentare il numero dei partecipanti o aumentare le date. Con l’obiettivo di non intaccare l’esperienza e la qualità del viaggio, abbiamo deciso di aumentare le date di partenza, lasciando invariato il numero massimo di partecipanti a 16”. Spiega
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Approccio flessibile
Parallelamente è stata apportata una significativa rivisitazione dei tour di gruppo, ripensati con un approccio più flessibile, inserendo momenti di libertà. Ad esempio, a Buenos Aires, dove la tradizionale cena-spettacolo di Tango da sempre era inclusa nell’itinerario, viene resa opzionale, lasciando ai clienti la libertà di scegliere tra diverse opzioni.
“Abbiamo deciso di non decidere al posto dei nostri viaggiatori – sottolinea Vitali –. Preferiamo proporre alternative e lasciare che siano loro a scegliere ciò che più li rappresenta”. Tra le altre novità è stata introdotta una giornata libera a El Calafate, che storicamente prevedeva la navigazione sul Lago Argentino. “Negli ultimi anni – continua Vitali– molti clienti ci hanno chiesto alternative più attive o diversificate, come un’escursione a Torres del Paine o un trekking a El Chaltén. Abbiamo quindi introdotto la giornata libera, proponendo queste esperienze come opzioni integrabili. I dati registrati confermano la correttezza della nostra scelta: meno della metà dei partecipanti oggi sceglie la navigazione, il resto si divide equamente tra le nuove proposte”.
Secondo dati ufficiali forniti dall’Ambasciata Argentina a Roma, nel 2024 il Paese ha accolto 6,6 milioni di visitatori internazionali e il turismo rappresenta oggi il 5,3% delle esportazioni totali, consolidandosi come uno dei settori strategici della bilancia commerciale nazionale.
Scenario favorevole
La politica dei “cieli aperti” ha portato alla firma di 14 nuovi accordi bilaterali, e una rete di 57 aeroporti attivi su tutto il territorio nazionale, contribuendo ad ampliare la connettività e ridurre i costi logistici.
Allo stesso tempo si è rafforzato il trend degli investimenti esteri diretti nel comparto turistico. Tra il 2004 e il 2024 sono stati annunciati 60 progetti per un valore complessivo di 939 milioni di dollari USA, con 13 progetti sviluppati negli ultimi cinque anni per un totale di 140 milioni di dollari. Il quadro è sostenuto da una legislazione favorevole, caratterizzata dalla liberalizzazione economica, dall’eliminazione progressiva del controllo valutario e da strumenti specifici come il RIGI (Régimen de Incentivo para Grandes Inversiones), che stimolano l’afflusso di capitali verso progetti strategici.
“Considerando questo scenario particolarmente favorevole – afferma Marco Peci, direttore commerciale Quality Group – stiamo valutando la possibilità di potenziare ulteriormente la nostra presenza operativa in Argentina, con l’obiettivo di rafforzare ancora di più il controllo diretto sulla qualità dei servizi offerti. Ma è ancora presto per fare annunci ufficiali”.
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[post_content] => Frena il costo del jet fuel ma le tariffe del trasporto aereo ‘volano’. Nonostante i costi del carburante avio mostrino infatti un trend discendente, a farla da padrone sul prezzo finale dei biglietti dei voli aerei sono le complicazioni delle tariffe e dei costi aggiuntivi. È quanto afferma Assoviaggi Confesercenti in una nota.
Secondo l’ultimo Jet Fuel Price Monitor pubblicato da Iata, il prezzo medio globale del jet fuel, voce di spesa strategica per il comparto dei viaggi aerei, si è attestato a 82,30 dollari al barile nell’ultima settimana di maggio, segnando un calo dell’1,7% rispetto a quella precedente. Una fase discendente che prosegue da inizio anno, con valori medi inferiori del 12% rispetto al 2024, quando il prezzo medio era di circa 93 dollari al barile nel primo trimestre.
Jet fuel crack spread
Il jet fuel crack spread - la differenza tra il prezzo del jet fuel e quello del greggio - si è ridotto a meno di 20 dollari al barile, segnalando una maggiore efficienza nei costi di raffinazione. Così come i carburanti terrestri mostrano segnali di stabilità: la benzina registrava 1,81 €/litro a gennaio e 1,70 €/litro a maggio 2025; il gasolio auto e bus da 1,71 €/litro di gennaio è sceso a 1,59 €/litro in maggio.
Il confronto con il primo semestre del 2024 fa emergere, perciò, prezzi medi inferiori per il semestre in corso sia per il trasporto aereo che per quello terrestre. “Il calo del jet fuel sarebbe un segnale incoraggiante per il settore - commenta Gianni Rebecchi presidente Assoviaggi - e potrebbe tradursi in una maggiore competitività delle tariffe aeree ed in una programmazione più sostenibile per le agenzie di viaggio, mentre la stabilità dei carburanti terrestri aiuta a contenere i prezzi dei servizi a terra.
Ancillary revenue
Ma a far impennare i costi del trasporto aereo sono le cosiddette ancillary revenue o entrate ancillari, ovvero gli extra-costi praticati dalle compagnie aeree per i servizi connessi ai voli – dai bagagli in stiva, posti a bordo, pasti e bevande, la selezione dell’area dell’aeromobile dove viaggiare, l’imbarco prioritario e altri servizi personalizzati - che hanno fatto schizzare in alto negli ultimi mesi i prezzi finali dei biglietti rispetto alle tariffe base o scontate proposte al pubblico.
Oggi si paga più per un bagaglio da imbarcare che per il volo, se vuoi scegliere il posto a sedere paghi, se vicino al corridoio o nelle prime file o vicino alle uscite di sicurezza costa di più. Diverse compagnie aeree hanno, per esempio, introdotto per le tariffe di Business Class una maggiorazione del prezzo se vuoi scegliere il posto prima del check-in aeroportuale, per non parlare del complesso sistema tariffario per il quale inizia un’avventura tra tariffe non rimborsabili, o modificabili, con penale in percentuale se cancelli o con l’applicazione di una fee a forfait, con incluso od escluso il bagaglio e un limite di Kg, con imbarco prioritario o senza.
Un vero e proprio caos tariffario e dei costi aggiuntivi che incide sul prezzo finale del biglietto, tanto che anche l’Unione Europea riunirà i ministri dei Trasporti degli Stati membri per discutere di nuove regole chiare per il bagaglio a mano in cabina”.
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"L’adesione a Fto rappresenta per noi un passo naturale nella crescita di Viaggialdo: crediamo fortemente nel valore del fare sistema e nel confronto costruttivo tra operatori - commenta Elisa Sebastianelli, amministratore di Viaggialdo Srl (nella foto) -. Allo stesso tempo, continuiamo a investire in una programmazione che unisca affidabilità e originalità, con partenze garantite, voli in vuoto pieno e itinerari disegnati su misura per il cliente italiano. L’Oman, in particolare, sta riscuotendo un grande interesse e abbiamo deciso di puntare su questa destinazione in modo strutturato, offrendo esperienze autentiche, soggiorni in campi tendati e un’assistenza in loco qualificata e sempre presente".
Il tour operator allunga quindi lo sguardo a fine anno, aprendo le vendite per la programmazione Capodanno 2025-2026, con voli in vuoto pieno verso alcune delle destinazioni più richieste come Maldive, Dubai, Marocco, Singapore abbinato – in alternativa – a Thailandia, Bali e Malesia, e infine Oman.
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Diciassette aziende della filiera turistica irlandese, dagli hotel alle distillerie, dalle attività all'aperto ad attrazioni turistiche sono stati protagonisti di un faccia a faccia con i principali tour operator e agenti di viaggio italiani, durante l'evento di networking che si è concluso con una degustazione di prodotti irlandesi, preparati da Good Food Ireland.
Tourism Ireland mira a supportare in modo sostenibile le economie delle comunità in tutta l'isola, aumentando le entrate in bassa stagione con l'obiettivo di raggiungere un +6,5% all'anno entro il 2030. Un elemento chiave di questa strategia prevede la collaborazione con aeroporti e compagnie aeree regionali per promuovere voli che portino i visitatori direttamente nelle regioni meno battute dal turismo.
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[post_content] => È in dirittura d'arrivo un nuovo trattato tra l'Unione Europea e la Gran Bretagna, che introdurrà una serie di modifiche a favore della mobilità. La Gran Bretagna non tornerà, ma ci sarà un riavvicinamento.
Per quanto riguarda il turismo, l'Unione europea ha istituito un meccanismo per garantire che i viaggiatori possano entrare senza complicazioni e non debbano affrontare le stesse situazioni degli altri viaggiatori extracomunitari. Dopodiché, la decisione spetta a ciascun Paese, ma il quadro giuridico europeo consentirà loro di rinunciare all'obbligo del timbro sul passaporto.
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Il primo ministro Keir Starmer ha dichiarato: "Questa partnership aiuta i turisti britannici, che potranno utilizzare gli e-gate quando viaggiano in Europa, eliminando le lunghe code al controllo passaporti". Il governo ha affermato che, anche con il timbro sul passaporto, consentire l'accesso ai varchi elettronici rappresenterebbe comunque un miglioramento rispetto alla situazione attuale.
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Dopo l’ingresso nel settore assicurativo nel 2022 con l’introduzione dell’offerta Luminea, Iren luce gas e servizi consolida la collaborazione con Europ Assistance Italia e lancia Luminea Viaggi, la prima polizza viaggio distribuita da una multiutility in Italia.
Luminea Viaggi offre una protezione completa sia in Italia che all’estero e prevede assistenza sanitaria in viaggio h24, rimborso diretto delle spese mediche, copertura in caso di annullamento del viaggio o del furto, smarrimento o danneggiamento del bagaglio e un indennizzo per il ritardo del volo di andata. Tra le peculiarità della polizza, la copertura dell’intero nucleo familiare con un’innovativa formula annuale che consente il pagamento del premio frazionato mensilmente, e un bonus in bolletta in caso di sottoscrizione congiunta con l’offerta luce o gas associata.
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[post_content] => Parma si prepara ad accogliere dal 6 all'8 giugno 2025 l’11° festival della lentezza: tre giorni di incontri, spettacoli, laboratori e mostre tra Borgo delle Colonne, piazzale Salvo d’Acquisto e Piazzale San Francesco.
Michele Serra aprirà il festival il venerdì 6 giugno (ore 18:00, piazzale San Francesco), con un incontro sul “Senso del limite”, dialogando con Emma Nicolazzi Bonati. Sempre venerdì (ore 18:30, cortile d’onore di Casa della musica) spicca Sofia Pasotto che converserà con Federico Taddia di crisi climatica. Per chi invece cerca riflessioni sul rapporto genitori-figli, la psicoterapeuta Stefania Andreoli presenterà “Il bandolo della matassa” (ore 21:30, piazzale San Francesco). Alla stessa ora il divulgatore ambientale e stand up comedian Fill Pill farà “Divulgazione Coatta Ambientale” (ore 21:30 – Colonne 28).
Sabato 7 giugno (ore 14:30, sala concerti Casa della musica) vedrà protagonisti, tra gli altri, Espérance Hakuzwimana con il suo libro “Tra i bianchi di scuola”, una guida per immaginare una scuola plurale e aperta, mentre Simone Pieranni (sabato 7 giugno, ore 16:00, Colonne 28) ci proietterà nel futuro con “2100, Come sarà l'Asia, come saremo noi”. Per chi ama Rodari, Massimo Vitali (sabato 7 giugno, ore 17:30, cortile d’onore Casa della Musica) proporrà un viaggio verso lo scrittore meno conosciuto, “oltre l'infanzia”. Alla sera (21:30) tornano protagoniste le questioni ambientali, con lo spettacolo “Le ragazze salveranno il mondo” di e con Annalisa Corrado e Monica Morini.
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«Il festival della lentezza – spiega Michele Guerra, sindaco di Parma - si è ritagliato un ruolo importante nel cartellone di attività culturali della città di Parma. Lo ha fatto non solo per la qualità degli incontri che propone, ma per il pensiero, per la filosofia che sta a fondo di queste proposte. Il nome stesso del festival ci dice che l'obiettivo di queste giornate è quello di ripensare il modo in cui stiamo nelle nostre società e il modo in cui guardiamo negli occhi quelli che sono i problemi più importanti alla vita delle persone, del mondo naturalmente, della cultura e di quello che diventa uno stile di vita e un modo di pensare. Anche quest'anno ci sono ospiti molto importanti. Sono sicuro che rivedremo i numeri di pubblico».
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Questo il traguardo cui tende il Montenegro, come spiegato da Ana Tripković Marković, direttore della National Tourism Organisation of Montenegro (nella foto), presentando la nuova campagna 'Uncover Your Wild Side'. "Vogliamo offrire esperienze autentiche e sostenibili. Per questo continueremo a diversificare la nostra proposta promuovendo attività fuori stagione ed esplorando le regioni meno conosciute del Paese, come le montagne e le aree rurali. Un'altra area chiave di crescita è il turismo Mice, sviluppando le infrastrutture e le strutture per attrarre eventi aziendali internazionali".
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Ai collegamenti aerei si sommano quelli via mare: "Durante i mesi estivi, in particolare nei mesi di luglio e agosto, una linea di traghetti collega Bar e Bari; inoltre, nello stesso periodo, è attiva anche una linea di traghetti tra Ancona e Bar, che opera due volte a settimana".
L'industria turista è strategica per l'economia del paese: "Nel 2023 l'incidenza sul Pil del comparto turismo era del 29,1%, pari a circa 1,9 miliardi di euro. Nel 2019 il dato si attestava al 30,8%, il che indica una forte ripresa e un quasi ritorno ai livelli pre-pandemia. Le previsioni del Wttc stimano che entro il 2034 questa cifra salirà al 33,1% del Pil, confermando ulteriormente il ruolo vitale di questo settore nello sviluppo economico sostenibile del Montenegro".
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