11 marzo 2016 10:26

Secondo l’indice Confturismo – Istituto Piepoli la propensione al viaggio degli italiani registra nel mese di febbraio un valore di 59 punti, stabile rispetto alla fine del 2015 e al mese scorso. In un anno si rileva una crescita del 5%, in accelerazione rispetto al mese di gennaio. La cultura traina la crescita dell’indice di fiducia, dato che rimane la prima motivazione nella scelta dei viaggi. Quattro italiani su cinque dichiarano inoltre che l’aspetto culturale influenza la scelta della destinazione di viaggio. Le città e località d’arte rimangono in cima alle preferenze degli Italiani nella scelta della destinazione dei prossimi tre mesi. A livello di scelta di destinazione per i prossimi tre mesi, in Italia la meta preferita è la Toscana – per effetto della forte attrazione del turismo culturale – seguita da Trentino Alto Adige e Lombardia. Sempre un numero maggiore di Italiani, il 78%, preferisce le destinazioni italiane. La Francia conquista la posizione di leadership a livello europeo davanti al Regno Unito e la Spagna. Gli Stati Uniti tornano in cima alle preferenze per le mete a livello extra-europeo, sorpassando i Caraibi. Vi sono altri due fattori che incidono positivamente sull’indice di fiducia: la crescita economica, che nel quarto trimestre ha raggiunto l’1%, e un tasso di disoccupazione più basso di quasi due punti percentuali rispetto al novembre 2014. Il clima economico internazionale è tuttavia una fonte di preoccupazione, dato che oltre un italiano su due ha paura che nei prossimi mesi possa ripetersi una crisi simile a quella registrata nel 2008. Al tempo stesso solo una percentuale leggermente inferiore di Italiani crede che la situazione finanziaria internazionale influenzerà negativamente le scelte in materia di viaggio. Si registra inoltre un impatto negativo sul turismo dovuto alla preoccupazione di possibili attentati di matrice islamica nel nostro paese. Anche in questo caso un Italiano su due ha questo timore. In questo clima di maggiore incertezza, dovuto soprattutto a fattori esterni, si riduce ad inizio di questo anno la durata media dei viaggi. Il numero medio di notti per viaggio per i prossimi tre mesi diminuisce rispetto al febbraio del 2015 del 20% fino ad arrivare a 3,2 notti.
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Meliá Hotels International ha chiuso la prima metà del 2024 con dati finanziari che continuano a invitare all'ottimismo. La compagnia alberghiera è riuscita a ridurre il suo debito di 271,6 milioni.
Ciò è stato possibile grazie al fatto di aver generato un flusso di cassa operativo di 70 milioni destinati interamente alla riduzione delle numeri rosse. L'obiettivo della società guidata da Gabriel Escarrer continua quindi ad essere quello di riportare il rapporto debito finanziario netto/Ebitda al di sotto di 2,5x.
Proseguendo con i risultati, la compagnia alberghiera ha guadagnato nel primo semestre 51,4 milioni. I ricavi consolidati sono stati pari a 960 milioni, cinque punti in più rispetto all'anno precedente, e l'Ebitda è stato pari a 240,3 milioni (+10% vs 2023).
Per il ceo Gabriel Escarrer, “i progressi compiuti nella riduzione del debito finanziario netto ci permettono di sentirci a nostro agio con il nostro obiettivo. La prima metà dell'anno rafforza quindi la nostra fiducia, non solo nelle stime aziendali favorevoli per quest'estate, ma anche nella capacità di rispettare senza problemi gli impegni espressi per la fine dell'anno."
“In termini operativi possiamo parlare di un primo semestre positivo, segnato dal pieno recupero dei livelli di occupazione sia leisure, business che corporate precedenti alla pandemia, trend che, unito alla forza dei tassi, ci ha permesso di registrare un doppio Incremento del RevPAR a -cifre (+13,2%)” conclude.
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Ma Piepoli vive in Italia? Per fare simili affermazioni sembra proprio di no. Il settore turistico è il comparto più penalizzato e sofferente del paese. Inoltre aumento dei viaggi legati alla cultura, in un paese dove la cultura è sempre più carente.