22 December 2025

Val Senales: la tradizione secolare della transumanza, patrimonio immateriale dell’Umanità

I pascoli della Val Senales

In Alto Adige, la Val Senales si estende per pochi chilometri, dalle vigne all’ingresso della valle fino alle cime delle montagne delle Alpi Venoste, che culminano con i 3200 metri del ghiacciaio Giogo Alto.
Il ritrovamento di Ötzi, la mummia del ghiacciaio risalente a 5.300 anni fa, e la tradizionale transumanza delle pecore che ogni anno attraversano il più importante crinale alpino, testimoniano la presenza di pastori e cacciatori in Val Senales da migliaia di anni. Ciò è confermato anche da reperti archeologici legati alla lavorazione della lana: sul colle di Ganglegg, presso Sluderno, sono stati rinvenuti fusi per la filatura risalenti all’età del bronzo (circa 1200 a.C. e migliaia di frammenti ossei di pecora calcificati, probabilmente bruciati nel corso di cerimonie sacrificali agli dei.
Razza a duplice attitudine, da carne e da lana, la pecora della Val Senales deriva dagli ovini di razza bergamasca e da altre razze autoctone, spesso incrociate con le slovene Jezersko e Solčavska, tipiche delle terre orientali che appartenevano al dominio degli Asburgo prima del conflitto mondiale. Ha una taglia media, un vello di colore prevalentemente bianco o bianco paglierino, talora pezzato, qualche volta marrone e anche nero. Ha un’elevata prolificità e un buon istinto materno. Può essere allevata esclusivamente al pascolo: è la questa la sua caratteristica più importante, ma anche ciò che la rende meno competitiva sul mercato.

Transumanza

Ancora oggi, si alleva nei 60 masi che costellano i declivi montuosi della valle, su pascoli scoscesi che rimangono verdi fino all’inizio dell’autunno grazie alla buona esposizione e alla protezione offerta dalle Alpi Venoste. La sua alimentazione è costituita dalle erbe dei pascoli polifiti della valle, ricchi di minerali, e integrata esclusivamente con foraggi e cereali locali.
Se negli anni ‘60 la pecora della Val Senales era la principale razza allevata in provincia di Bolzano, impiegata per la produzione di lana e carne anche nei comuni della Val Venosta, della Val Solda e della Val Martello, oggi la sua popolazione è in forte declino, e nella valle si contano circa 1500 capi, con una media che va dai 5 a un massimo di 40 capi per maso.
La sua sopravvivenza è legata a una tradizione secolare che continua a essere preservata con grande tenacia: la transumanza dalla Val Senales alla Valle Ötztal, in Austria, fra le pochissime al mondo che richiedono l’attraversamento di un confine nazionale. Una marcia di circa 44 km che presenta un dislivello complessivo di 3.000 metri in salita e di 1.800 metri in discesa. La transumanza si svolge a inizio estate e ha la funzione di spostare il gregge in pascolo più ricchi. Il rientro delle pecore in Alto Adige avviene a inizio autunno. Il tratto percorso sulla cresta principale delle Alpi è molto faticoso, e la traversata si conclude con una grande festa all’arrivo a Maso Corto e a Vernago, ai piedi del ghiacciaio del Senales. In questa occasione si possono gustare piatti tipici e sostanziosi, come l’arrosto di castrato (Schöpsernes), la pasta di farina di segale e formaggio fresco (Schnalser Nudeln) e, in ultimo, lo “Schneemilch”, un dessert a base di pane, latte, frutta secca e panna.

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