7 settembre 2017 13:49
La fine dell’estate si celebra all’insegna del trail running tra le Pale di San Martino. Domenica 10 e sabato 23 settembre le incantate montagne trentine faranno da sfondo alla Val Canali Run e alla prima edizione della Rosetta Verticale, gran finale del Trentino Vertical Circuit 2017: due appuntamenti, un’unica incredibile location. Nelle prossime settimane la Valle di Primiero si prepara ad ospitare due imperdibili appuntamenti per gli amanti del trail running, una disciplina fatta di fatica e sudore, ma anche di piccole grandi soddisfazioni a stretto contatto con la natura. A dare il via alle sfide verticali sarà domenica 10 settembre la Val Canali Run, gara non competitiva di corsa in montagna nel cuore del Parco Paneveggio Pale di San Martino. I quattro chilometri di tracciato, tutti naturalmente in salita, metteranno alla prova i tanti corridori che domenica mattina partiranno dal Ristorante la Ritonda, in Val Canali, alla volta del Rifugio Pradidali, a 2.278 metri di quota. Un’ascesa di 1,1 chilometri a cui faranno da sfondo vette e campanili dolomitici, con vista finale sulla maestosa Cima Canali. L’appuntamento, aperto a tesserati e non, è la sesta delle nove tappe del Circuito Podistico di Primiero, che proseguirà poi con la San Martino Running, domenica 17 settembre a San Martino di Castrozza. Pochi giorni più tardi un’altra sfida prenderà quota: sempre San Martino di Castrozza sabato 23 settembre ospiterà la prima edizione della Rosetta Verticale Trail Run, gran finale del Trentino Vertical Circuit 2017. 1.279 metri di dislivello, impegnativi sia sotto il profilo fisico che tecnico: si risalirà lungo il versante ovest delle pendici del Cimon della Pala, passando dal Rifugio Colverde, per poi proseguire zigzagando sul ripido sentiero 701 che porta all’arrivo della funivia Rosetta. Da qui ai concorrenti sarà richiesto ancora un ultimo sforzo, per arrivare sempre più su, fino ai 2.746 metri di Cima Rosetta, spettacolare punto panoramico da cui ammirare l’intera Valle di Primiero e l’Altopiano delle Pale, con una vista a 360° sulle cime dei più importanti gruppi dolomitici.
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[post_content] => Sport sotto i riflettori nella programmazione Made by Turisanda che consentirà agli appassionati di assistere a grandi eventi in Italia e nel mondo: dagli incontri di Nba al Madison Square Garden di New York, ai circuiti internazionali di Formula 1 e MotoGP, senza dimenticare il grande tennis.
Tra gli imperdibili appuntamenti del calendario sportivo spiccano, infatti, quelli legati al mondo tennistico, diventato sempre più popolare negli ultimi anni, tra cui i quattro grandi Slam: gli Australian Open a Melbourne, gli Open di Francia a Parigi, Wimbledon a Londra e gli Us Open a New York. I viaggi Tennis Experience includono biglietti per il match, esperienze esclusive, voli diretti, soggiorno in hotel 4 stelle e assistenza h24.
Inoltre, tra le novità, Made by Turisanda ha avviato una collaborazione con i Carota Boys, cinque amici, tennisti amatoriali e content creator che seguono Jannik Sinner nei tornei di tutto il mondo e raccontano il tennis in modo spontaneo e originale, con ironia e passione. La prima proposta di viaggio con loro riguarda gli Us Open di New York, con partenza il 28 agosto: un viaggio di gruppo da 4 o 6 notti durante il quale assistere agli US Open in compagnia dei Carota Boys e godersi New York, scoprendo alcune delle attrazioni più iconiche della città.
Per gli appassionati di basket, MotoGP e Formula 1: sempre a New York, ad esempio, si potranno vivere le emozioni della prossima stagione Nba, che si svolgerà da gennaio ad aprile 2026, con un tour di 5 notti, presto disponibile. La proposta comprende i biglietti per la partita dei New York Knicks contro le più grandi squadre di basket al mondo, ingresso al Madison Square Garden due ore prima dell’inizio del match per incontrare i giocatori e assistere al riscaldamento, soggiorno in hotel a scelta tra alcune delle migliori proposte del brand, volo diretto Neos da Malpensa e assistenza h24.
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[post_content] => Giovedì 10 luglio scatterà un’agitazione nazionale indetta da Flai Trasporti e Servizi che coinvolgerà numerose società di handling aeroportuale e il personale di volo. L’astensione dal lavoro durerà 24 ore, dalle 00:00 alle 23:59, fatta eccezione per il personale di sicurezza dell’aeroporto di Cagliari, il cui sciopero sarà limitato a 4 ore (13:00–17:00).
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[post_content] => Nell’anno della capitale italiana della cultura e soprattutto, nell’anno del Giubileo, la fondazione Agrigento2025 e il museo diocesano di Agrigento hanno costruito insieme una mostra iconografica di grande valore scientifico e devozionale che riunisce sotto un unico “cappello” testimonianze forti – da Agrigento, dalle chiese della provincia, dal resto d’Italia - di quanto la figura della peccatrice abbia saputo penetrare i cuori e coinvolgere gli artisti.
"Il fuoco dell'amore. Maria Maddalena. Testimone di speranza al femminile" accoglierà capolavori dai grandi musei italiani, a partire dalla collezione del Vaticano. Un inedito percorso iconografico, biblico e culturale attraverso le opere di Giovanni Di Pietro da Napoli, Giovanni Portaluni, Guercino, Cecco del Caravaggio, Nicolas Regnier, Mattia Preti, Pietro D’Asaro, Andrea Vaccaro, Mariano Rossi, Fra’ Felice da Sambuca, Francesco Hayez, provenienti dai Musei Vaticani, da Palazzo Barberini, dai Musei Diocesani Carlo Maria Martini di Milano e San Matteo di Terni, dal Museo Nazionale San Matteo di Pisa, da Palazzo Abatellis, Fondazione Carit. Tele in stretto dialogo con opere dell’Arcidiocesi di Agrigento, in arrivo da Cammarata, Racalmuto, Sciacca e Sambuca di Sicilia.
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Seguono autentici capolavori dell’arte barocca: Guercino, Cecco del Caravaggio, Regniér e Mattia Preti, maestri che con la loro arte seppero indirizzare il gusto del proprio tempo.
Agrigento da qualche mese ha sposato un’ottica “green” per quanto riguarda gli spostamenti dentro il centro storico, e verso la Valle dei Templi e viceversa. Navette sostenibili, non inquinanti, riescono ad essere il miglior passaporto per una fruizione corretta del bene comune. Le mostre green theme – come questa – lanciano un preciso messaggio green. Raggiungere la mostra con i mezzi elettrici stimola la riflessione sul cambiamento di tendenza da generare nella logica della transizione ecologica.
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[post_content] => La regione francese del Beaujolais, a nord di Lione, è conosciuta per la produzione vinicola e la bellezza naturale. Copre 160mila ettari e produce ogni anno 1mln di ettolitri di vino, di cui il 97% dal vitigno del Gamey, la parte restante dallo Chardonnay. Secondo un rituale avviato nel 1985 il terzo giovedì di novembre di ogni anno prendono il via la degustazione e la commercializzazione del Beaujolais Noveau. Da diversi anni la regione lavora alla restituzione del giusto riconoscimento al suo vino: se il Beaujolais Noveau dev’essere consumato rapidamente, il Beaujolais - rosso, bianco e rosato - è un vino di grande qualità. Nell’area tenute come lo Château des Jaques offrono visite guidate delle cantine, seguite da momenti di degustazione che rivelano gli attenti processi di produzione e invecchiamento del vino, oltre alla continua ricerca e la capacità di rinnovarsi. La regione del Beaujolais, dalla ricca conformazione geologica, rivela altri aspetti nel Museo Fossilea che espone preziosi fossili, strumenti di indagine tecnologici, schermi interattivi e diverse varietà di roccia che testimoniano la ricchezza del terreno della regione. Nel Beaujolais si trovano infatti 50 dei 600 tipi di roccia esistenti al mondo (www.fossilea.fr). Nei secoli le cave - di cui alcune ancora in attività - hanno fornito materiale per costruire chiese, castelli e abitazioni. La caratteristica pietra dorata del territorio è stata utilizzata per edificare paesi come Oingt, uno dei Les Plus Beaux Villages de France. La cittadina, situata nel dipartimento del Rodano è ottimamente conservata e ancora viva con una chiesa, la scuola e tante attività. Le strette vie caratteristiche si inerpicano sulla collina fino a raggiungere la torre. Salendo 73 gradini si può ammirare un panorama a 360° del Beaujolais. Nei mesi di luglio e agosto ogni sabato è anche possibile partecipare all’Unusual Aperitif con una degustazione di vini accompagnata da salumi e formaggi - da prenotare rivolgendosi al locale ufficio turistico. Durante l’anno si possono visitare i castelli della zona e i loro vigneti facendo un picnic o dedicandosi all’hiking. Il museo della città accoglie un’interessante raccolta di organi a manovella: il 6 e 7 settembre prossimi è in programma la 44esima edizione del Festival d’Orgues de Barbarie de Oingt. Si possono scoprire i sapori della regione nelle sale antiche e curate dello Château Les Loges, delizioso anche nella cura dei piatti e con una bella cantina dove assaggiare diversi vini locali. Les Maritonnes Hôtel è il luogo ideale dove pernottare, anche in famiglia: la prima ala allungata ospita le camere accoglienti e la piscina, la seconda uno dei 6 ristoranti de L’Esprit Blanc Collection dello chef 3 stelle Michelin Georges Blanc: una vivace esperienza culinaria da vivere nei caratteristici spazi bianchi e rossi. Tra le due ali un giardino spazioso, intorno solo i vigneti del Beaujolais.
Chiara Ambrosioni
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[post_content] => La tavola rotonda “Turismo religioso e sostenibilità ambientale”, svoltasi presso l’Università Europea di Roma, ha riunito relatori internazionali per fare il punto sul turismo religioso e interrogarsi sui nuovi modelli di accoglienza e governance necessari, in occasione del Giubileo 2025 e oltre. L’iniziativa nasce dal lavoro della prof.ssa Carmen Bizzarri, coordinatrice dell'evento e responsabile scientifica del progetto in cui si inserisce, “I nuovi sentieri del benessere tra turismo lento, sostenibilità e pellegrinaggio”.
Il pellegrinaggio oggi si è trasformato: non è più solo un’esperienza di fede, ma anche un percorso alla ricerca di benessere, spiritualità, cultura e contatto con la natura, con il sé più autentico e la comunità. Tuttavia, senza reti locali e nazionali solide, consapevolezza, formazione adeguata e strumenti operativi, il rischio è che la sostenibilità resti soltanto uno slogan. Da qui l’appello dei relatori a costruire modelli concreti e inclusivi, con il coinvolgimento diretto di studenti, operatori e comunità.
Bizzarri ha aperto i lavori sottolineando come il concetto di benessere non possa essere oggi disgiunto da una visione integrata della persona e del paesaggio attraversato. «La sfida della sostenibilità nel turismo religioso richiede di considerare il benessere del corpo, dell’anima e dell’ambiente come dimensioni interconnesse. I cammini spirituali diventano così infrastrutture preziose per la rigenerazione umana e territoriale». Il suo intervento ha posto le basi per un dialogo interdisciplinare tra accademici, operatori e istituzioni, richiamando la necessità di nuove metriche capaci di misurare l’impatto del pellegrinaggio non solo in termini numerici, ma valoriali e relazionali.
Il prof. Kiran Shinde (La Trobe University, Australia), tra i massimi esperti internazionali di turismo religioso, ha quindi offerto una prospettiva comparativa tra paesi e culture diverse, illustrando casi studio dall’India, all’Europa, fino al Medio Oriente. Shinde ha esaminato l’aumento dei flussi di pellegrinaggio e il loro impatto ambientale, proponendo un modello concettuale che integra elementi spirituali, culturali e fisici del luogo sacro. «Per gestire l’impatto ambientale del turismo religioso dobbiamo comprenderne a fondo le dimensioni spirituali e culturali e sviluppare modelli di sostenibilità che rispettino il valore sacro dei luoghi visitati» ha spiegato, evidenziando come la sacralità non sia solo una qualità astratta, ma un elemento che modella la fruizione del territorio.
Ne sono un esempio i cammini urbani, che possono diventare strumenti di riqualificazione territoriale e coesione sociale. L’unicità del rapporto tra cammini e grandi città è stata il fulcro dell’intervento di Silvio Marino (Associazione Europea Vie Francigene), che ha raccontato l’esperienza dei cammini urbani attorno alla Capitale, come il Cammino di San Francesco, e delle iniziative che hanno portato i cittadini a riscoprire i margini della città: «È una nuova forma di turismo, centripeta e partecipata, che fa emergere l’orgoglio civico e connette la città con i suoi abitanti».
Ma qual è oggi l’identikit del pellegrino contemporaneo? L'ha illustrato Samanta Tata di FS Treni Turistici Italiani attraverso i dati più recenti della Via Francigena e degli itinerari spirituali italiani. «Accanto alla fede, emergono la ricerca interiore e spirituale, il desiderio di cultura, il turismo tout court e persino l’enogastronomia. Le motivazioni dei pellegrini oggi sono sempre più ibride e diversificate, con una chiara preferenza verso esperienze autentiche e sostenibili» ha sottolineato Tata, richiamando anche la necessità di rafforzare le reti logistiche e i servizi lungo i cammini.
Le criticità da affrontare
Tra i rischi crescenti, tuttavia, c'è quello della mercificazione del sacro e della compromissione dell’equilibrio economico e ambientale delle comunità locali. Ne hanno parlato Tiberio Graziani (Vision & Global Trends) e il prof. Vito Roberto Santamato dell'Università degli Studi di Bari 'Aldo Moro'. Secondo Graziani, nel contesto contemporaneo, il turismo religioso intreccia dinamiche complesse che rendono necessaria una riflessione su un modello di turismo etico fondato su consapevolezza, responsabilità e rispetto. «Oltre alla sostenibilità ambientale, occorre un equilibrio culturale, - avverte - che richiede rispetto e ascolto. L'importanza di un'educazione al 'sacro' è cruciale, anche per evitare fenomeni di sfruttamento predatorio sul territorio e favorire relazioni equilibrate tra visitatori e luoghi». Il prof. Santamato ha evidenziato quindi i risvolti della complicata integrazione tra turismo e accoglienza attraverso l’esempio di San Giovanni Rotondo, raccontando i rischi delle conseguenze negative sull'economia locale e sulla sostenibilità ambientale a causa degli elevati costi sociali (gestione rifiuti, servizi sanitari, sicurezza) legati all'afflusso di un pellegrinaggio di massa non regolato e non consapevole.
La prof. Claudia Caneva (Università Ecclesia Mater) ha aggiunto alle criticità il problema della formazione non sempre all'altezza delle esigenze, oltre che quello della perdita di consapevolezza culturale nei luoghi sacri. «Servono percorsi formativi per gli operatori, come per esempio per le guide turistiche, che siano capaci di restituire senso e codici simbolici a chi accompagna e accoglie i pellegrini: una formazione ispirata, storica e umanistica».
Claudiana Di Cesare, giornalista di Travel Quotidiano ed esperta in turismo e innovazione, ha sottolineato come il turismo religioso, se ben governato, possa diventare un vero laboratorio per costruire modelli di sviluppo sostenibile davvero integrati, ma ha evidenziato il punto di vista degli operatori del settore e delle varie realtà della filiera dell'accoglienza che «si sentono spesso isolati, senza strumenti concreti, senza il supporto di una promozione integrata ed emozionale e con reti di coordinamento ancora troppo deboli».
Modelli e visioni a confronto
Guardare al passato e all'esperienza degli altri paesi può offrire spunti preziosi per leggere il presente e valorizzare le nostre opportunità. Il prof. Luigi Russo dell’Università Europea di Roma ha offerto una lettura storica del pellegrinaggio e delle sue implicazioni culturali e sociali. Russo si è soffermato in particolare sul Medioevo, periodo in cui il turismo religioso si è affermato con grande vigore, permettendo la nascita di una rete di ospitalità religiosa diffusa e necessaria per sostenere i lunghi viaggi dei pellegrini.
Il prof. Fernando Martínez de Carnero Calzada (Sapienza Università di Roma) ha arricchito la narrazione portando uno studio comparato sull’esperienza dei pellegrini tra Italia e Spagna, analizzando anche le narrazioni turistiche e i dati biometrici sulla percezione dell’autenticità, «spesso costruita più dai dispositivi di promozione che dalla reale esperienza del pellegrino. C’è bisogno di maggiore ascolto e di una governance che valorizzi l’esperienza spirituale, non solo i flussi», ha aggiunto.
Il contributo di Roberta Alberotanza (ECHE Lab, Università Mediterranea di Reggio Calabria) ha messo in luce l’evoluzione degli itinerari religiosi come strumenti di integrazione europea, dialogo interculturale e coesione sociale: «I cammini a tema religioso non sono solo percorsi di fede, ma veri ponti culturali che uniscono territori, comunità e patrimoni».
L’evento si è concluso con l’invito rivolto ai relatori dalla prof.ssa Bizzarri alla raccolta dei contributi in vista di una prossima pubblicazione e al prosieguo del dialogo attivo con studenti e operatori. Il progetto di terza missione finanziato dall’Università Europea di Roma, infatti, prevede che gli studenti lavorino, in collaborazione con gli operatori, alla creazione di prodotti turistici innovativi pensati per le nuove tipologie di viaggiatori delineate durante la tavola rotonda, alla ricerca di spiritualità, benessere e bellezza nella propria vita.
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[post_content] => Due giornate di formazione, networking e promozione di Abu Dhabi hanno visto protagonisti il Dipartimento della Cultura e del Turismo dell'emirato e Go4Sea, nella cornice del Torre Cintola Greenblu Resort di Monopoli, in occasione del Trade Weekend, evento b2b promosso da Dtc Abu Dhabi, organizzato da Experience Abu Dhabi in sinergia con il tour operator.
Cinquanta agenzie di viaggio provenienti da tutta Italia hanno potuto scoprire il meglio dell’offerta turistica di Abu Dhabi e interagire con 16 stakeholder della destinazione, che hanno offerto una panoramica aggiornata su servizi, voli, strutture ricettive, esperienze e progetti futuri.
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Riflettori accesi anche su Miral Destinations operatore leader nello sviluppo e nella gestione delle attrazioni di Yas Island e oltre, presente con doppia rappresentanza. Lato trasporti, Etihad Airways ha illustrato le proprie soluzioni dedicate al mercato leisure e mice, mentre il team del Regional Development di Al Ain e Al Dhafra ha promosso le aree meno conosciute dell’Emirato, ricche di patrimonio culturale e naturale.
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[post_content] => Compiono 30 anni oggi i collegamenti di China Airlines fra l'Italia e Taiwan: anniversario celebrato con un evento speciale a Roma Fiumicino, in collaborazione con Aeroporti di Roma.
Dal 1995, China Airlines ha costruito un solido ponte tra l’Italia e l’Asia, facilitando gli scambi culturali, economici e turistici: nei tre decenni la compagnia ha mantenuto voli di linea costanti, registrando una crescita che punta su elementi fondamentali come l'affidabilità operativa, il continuo rinnovamento della flotta, l’introduzione di servizi sempre più all’avanguardia, la sostenibilità ambientale, la sicurezza e l’innovazione tecnologica.
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[post_content] => Scenari Immobiliari alza il sipario sul nuovo rapporto 2025 del mercato immobiliare alberghiero italiano realizzato in collaborazione con Castello Sgr, che sarà presentato all'Hospitality Forum di Milano il prossimo 9 luglio.
Dopo l’apertura dei lavori di Mario Breglia (presidente, Scenari Immobiliari) e Giampiero Schiavo (ad, Castello Sgr), ci sarà l’intervista al ministro del Turismo, Daniela Santanchè su 'Sistema Italia: un'opportunità per il turismo' del professor Giovanni Bozzetti (Università Cattolica). A seguire l’intervento su “Inflazione, pil, crescita o recessione: impatti sull’economia del turismo” a cura di Fabio Fois (head of Investment Research presso Anima Sgr), cui seguirà la presentazione del Rapporto.
Sarà poi la volta della tavola rotonda Diamo voce al mercato, cui parteciperanno Francesco Calia (head of Hospitality Italy, Cushman & Wakefield), Francesco Cammardella (head of Hotel Capital Market Italy, EY), Domenico Basanisi (head of IP Hotels, Cbre), Michele De Marco (svp Hotels & Hospitality, JLL), Dario Leone (head of Hospitality & Leisure, Savills), moderata da Francesca Zirnstein (direttore generale, Scenari Immobiliari).
Successivamente sarà il momento del panel di commento su L’industria turistica italiana: una gestione d'eccellenza, con la partecipazione di Antonello Cocco (general manager, W Sardinia), Andrea Obertello (general manager, Four Seasons Milano), Alex Dallocchio (general manager, Romazzino, a Belmond Hotel), Giuseppe De Martino (general manager, The St. Regis Rome), moderato da Michelangelo Ripamonti (responsabile Investments Hospitality, Castello Sgr).
Seguirà l’intervento di Barbara Mazzali, (Assessore al Turismo, Marketing territoriale e Moda Regione Lombardia).
Sarà poi la volta l’intervento a cura di Alina Minut (senior account manager for Italy, Str) cui seguirà la tavola rotonda Le strategie della ricettività, con la partecipazione di Francesco Cefalù (chief development officer, Mandarin Oriental), Mario Ferraro (ceo, Smeralda Holding), Valeriano Antonioli (ceo, Lungarno Collection), Richard Arnold (chief development officer, Auberge Resort), moderata da Giampiero Schiavo (ad, Castello Sgr).
Ultimo panel Finanziare la crescita, con interventi di Corrado Trabacchi (partner, Orion Capital Managers), Chiara Caruso (Rresponsabile Fondi Turismo, Cdp Real Asset Sgr), Gabriele Magotti (chief investment officer, Invel Real Estate Management), Michelangelo Ripamonti (Rresponsabile Investments Hospitality, Castello Sgr), Mario Abbadessa (senior managing director, head of Transactions Europe and Head of Italy, Hines), moderata da Francesca Zirnstein (direttore generale, Scenari Immobiliari).
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[post_content] => Lione, nella Francia sud-orientale, è raggiungibile dall'Italia in macchina, in treno e in aereo. Il suo centro storico è patrimonio dell'Unesco dal 1998.
La popolazione si stanziò inizialmente sulla collina di Fourvière, fondando Lugdunum (capitale della Gallia dal 27a.C.), scese poi sulle rive della Saona - che scorre verso Svizzera e Germania - fondando gli insediamenti che oggi costituiscono la Vieux Lyon. Attraversò poi la Saona popolando la Peninsula, protesa sulla confluenza della Saona con il Rodano e fiorita tra il XVII e il XVIII secolo con la produzione e lavorazione della seta.
Tanti i ristoranti, le pasticcerie e i negozi da scoprire spostandosi tra i Traboules: i passaggi tra le strette case che presero il nome dal latino trans ambulare/passare attraverso. Erano migliaia, ma oggi solo 20 sono accessibili ai turisti. Alla fine del XIX secolo i lionesi varcarono anche il Rodano - che scorre verso il Mediterraneo - edificando la parte moderna della città. La grande storia di Lione è legata ai Fratelli Lumières, che nel 1903 inventarono il cinematografo. Si possono scoprire gli ambienti e i ricchi reperti della villa liberty della famiglia, oggi Institut Lumière, al cui fianco sorgeva la fabbrica di pellicole.
Oppure il Musee Miniature et Cinema, dedicato alle tecniche del cinema e agli oggetti di scena di note pellicole. Lione ha inoltre uno stretto legame con la gastronomia, che ricorda i piatti delle "méres lyonnaise": le cuoche professioniste che, a partire dal XVIII secolo, preservarono le ricette locali. Da nove anni a fine giugno viene celebrato il Lyon Street Food Festival, che nel 2025 ha riunito centinaia di espositori provenienti da tutta la Francia, 120 chef - francesi e internazionali - impegnati in 400 workshop e gli ospiti internazionali Irlanda e Brasile.
La città è ricca di locali e ristoranti, come le tipiche trattorie Bouchon, ma il tempio della cucina locale sono Les Halles de Lyon Paul Bocuse: dal 1971 un tempio dei sapori intitolato a Paul Bucuse, uno dei più importanti chef e gastronomi del XX secolo, creatore della Nouvelle Cusine. Nelle Halles si trovano piatti e prodotti della gastronomia locale. Tasty Lyon organizza coinvolgenti tour di scoperta.
Infine l’accoglienza: l’Hotel de Verdon 1882 è uno degli stretti edifici della Peninsula. Qui viveva Michel Antoine Perrache, ingegnere di Luigi XV, che realizzò la Confluenza. Nel 1882 divenne una casa privata e 40 anni dopo un hotel. Nel 2021 è stato completamente rinnovato dagli attuali proprietari che hanno preservato l’anima dell’hotel giocando con i suoi spazi, riempiendoli di arte e libri antichi e facendo sentire a casa gli ospiti delle 17 camere dal design unico, legato alla struttura dell’edificio.
Chiara Ambrosioni
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