15 settembre 2023 11:13
Un portavoce di Lufthansa ha dichiarato all’Ansa che il processo di notifica formale della transazione con Ita «in una fase avanzata» alla Commissione europea e alle altre autorità competenti. «E non vediamo l’ora di continuare il nostro dialogo costruttivo verso un via libera tempestivo».
Ieri il ministro del Made in Italy, Adolfo Urso, ha dichiarato che «sarebbe assurdo e incomprensibile» che dalla Ue ci fossero «freni» alla fusione. Secondo il ministro l’Ue “dovrebbe dare un giudizio non solo positivo, ma lodevole”.
«L’Europa – ha poi ricordato Urso – ha chiesto a tutti i governi che ci hanno preceduto di risolvere la questione ex Alitalia attraverso una privatizzazione. Gli altri governi non hanno saputo affrontare la questione (be’ vendere Ita a Lufthansa non è che sia una grande risoluzione. Poi c’è la grana dei licenziati Alitalia, che prima o poi il governo dovrà affrontare), e noi la risolviamo con una procedura che prevede che una compagnia straniera ne acquisisca una parte, seguendo perfettamente l’impulso che l’Europa ha dato per anni».
Differenze di comunicazione
Dopo aver letto queste due posizioni ufficiali è interessante approfondire, per poche righe, la differenza di comunicazione fra un’azienda privata e il governo italiano.
Naturalmente stiamo parlando della comunicazione di Lufthansa e del ministro Urso. La prima sembra una comunicazione istituzionale di uno Stato, l’altro lo sfogo di un ragazzo che ha paura che gli venga portato via il pallone. Le istituzioni italiane stanno superando i limiti sulla comunicazione. Non si può mettere sempre un aggancio ideologico e un attacco verso questo o quest’altro. Risolvete le questioni. Se non avete buoni rapporti con l’Europa costruiteli. Oppure più semplicemente prendete esempio da Lufthansa.
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Effetto caro prezzi: flussi via dalla Grecia verso Egitto, Tunisia e in parte Capo Verde
Nel dettaglio, il mercato ha mostrato un po' di sofferenza sull'area mediterranea, in particolare sulla Grecia: "Sono aumentati i prezzi in modo esasperato, specialmente verso le isole più alla moda, come Santorini, Mykonos e Paros. Inoltre c'è stato l'effetto degli incendi di Rodi, che ha inciso negativamente su alcuni prodotti, tra cui Creta e Kos - aggiunge Ezhaya -. Tutto ciò ha inciso su un contesto già caratterizzato da una forte inflazione. Abbiamo quindi assistito a una riconversione della domanda su Egitto, Tunisia e in parte Capo Verde". Più cauto invece il discorso Albania, destinazione che nei mesi estivi è stata indicata da molti quale meta emergente dell'anno. "In realtà, il Paese sta investendo molto nel turismo, ma non è ancora in grado di accogliere realmente volumi importanti".
Altri trend: East Africa sugli scudi e il ritorno del Giappone
Molto bene è andato poi l'East Africa, specialmente Kenya, Tanzania (con Zanzibar) e Madagascar. "Per il tailor made, il 2023 è stato l'anno del Giappone, che già nel biennio 2018-2019 aveva registrato numeri record, ma che è stato evidentemente penalizzato successivamente dall'emergenza Covid" prosegue Ezhaya. Venendo alle nostre latitudini, l'Italia ha sostanzialmente pareggiato i livelli di quattro anni fa, rimanendo quindi un po' sotto le aspettative iniziali: "Credo che ci abbia fatto male il biennio in cui abbiamo operato quasi in assenza di competizione. Probabilmente ci si aspettava una domanda più forte, ma con le frontiere aperte la concorrenza si fa sentire".
Eden Viaggi sopra i 200 mln di fatturato ma stenta ancora ad attirare i fai-da-te
Infine una parola sul brand Eden Viaggi, sui cui il gruppo ha puntato particolarmente per quest'anno anche tramite un'importante campagna pubblicitaria dedicata da 4 milioni di euro. "Sul pari perimetro abbiamo raggiunto livelli del 22% superiori al 2019 - rivela Ezhaya -. Per la fine dell'anno finanziario contiamo di superare i 200 milioni di euro. Siamo molto soddisfatti, anche se non riusciamo ancora ad attirare i clienti del fai-da-te, che è il nostro obiettivo di medio periodo. La domanda si è rivelata comunque molto forte, forse anche a causa del caro prezzi".
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[post_content] => Il progetto imprenditoriale ideato da Alessandro e Mauro Benetton sbarca sui Navigli con una nuova struttura di design a 4 stelle. "21 House of Stories nasce dalla convinzione che l'ospitalità ibrida abbia la capacità di contaminare in maniera positiva, attraverso valori quali la socialità, la creatività e l'innovazione. - spiega il managing director Nicola Accurso –. Dopo aver aperto tre anni fa in Città Studi a Milano, oggi vogliamo incarnare in maniera piena la versione contemporanea della nostra idea del lifestyle italiano. Un’interpretazione meno classica che richiama la bellezza e la convivialità, anche nell'ospitalità ibrida dove, accanto all’hotel, ci sono altri tipi di servizi e dove i visitatori incontrano i townster, i cittadini della zona, che condividono con loro gli spazi di coworking, partecipano agli eventi e frequentano i locali dell’hotel".
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[post_content] => Riposizionamento verso l'alto, sartorialità, pricing dinamico e servizi a valore aggiunto. Acentro è uscita dal periodo Covid rafforzata e con un'identità se possibile ancora più precisa rispetto a prima. "Il mercato si è evoluto; la pandemia ha cambiato il ruolo di certi protagonisti - racconta il direttore dell’operatore meneghino, Laura Piras -. Anche nel mondo del golf, la nostra specializzazione da sempre, in molti hanno cominciato a cercare soluzioni differenti, rivolgendosi spesso al mercato degli affitti brevi e dei portali dedicati. E allora pure noi siamo cambiati. Abbiamo sposato la tariffazione dinamica a conferma immediata, che garantisce a clienti e agenzie convenienza, flessibilità e prontezza di risposta".
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