26 febbraio 2025 12:07
Si è aperta oggi e durerà fino al 28 febbraio la Btm Italia che si svolge a Bari (Nuova Fiera del Levante) con tante idee e novità da sviluppare in tre giorni densi di attività suddivise in incontri, panel e appuntamenti professionali, confermando il format che da undici anni a questa parte costituisce l’ossatura dell’evento.
In un’area espositiva di 16.000 metri quadrati si sviluppano tutte le attività previste: dall’expo alle conferenze stampa, da momenti di formazione a tavoli istituzionali, passando da speech e panel per offrire ai visitatori informazioni e suggerimenti preziosi.
Il tema di quest’anno è “Il Viaggio nel Viaggio”, un invito a riflettere sulle molteplici dimensioni del viaggio, sia fisiche che interiori, da intendere anche come strumento di conoscenza personale e del mondo circostante. Sono 70 i buyers che partecipano all’evento.
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Non ci sono ancora conferme ufficiali ma secondo quanto riferisce il New York Times, ripreso da Il Sole 24 Ore, negli ultimi giorni la Transportation security administration (Tsa) ha iniziato ad abbandonare questa prassi in alcuni aeroporti, tra cui quello di New York LaGuardia.
«La Transportation security administration e il Dipartimento per la sicurezza interna (Dhs) sono sempre alla ricerca di modi nuovi e innovativi per migliorare l’esperienza dei passeggeri e il nostro solido approccio alla sicurezza», ha dichiarato un portavoce della Tsa. «Qualsiasi potenziale aggiornamento delle nostre procedure di sicurezza sarà reso noto tramite i canali ufficiali».
La normativa della Tsa che prevede che i passeggeri si tolgano le scarpe ai controlli risale al 2006, quasi cinque anni dopo che un terrorista tentò di far detonare un esplosivo nella sua scarpa a bordo di un volo American Airlines da Parigi a Miami.
[post_title] => Stati Uniti: negli aeroporti non sarà più necessario togliersi le scarpe ai controlli
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[post_content] => Ryanair festeggia i 2 milioni di passeggeri sulla rotta Trieste-Londra Stansted: un viaggio iniziato nel 2001 e che oggi vede la low cost irlandese operare dall'aeroporto del Friuli Venezia Giulia attraverso un network di 21 rotte - di cui tre nuove per Lamezia, Praga e Stoccolma -, con un aumento di capacità del 35% rispetto alla scorsa stagione estiva. E c'è anche un incremento delle frequenze su 9 rotte già esistenti, tra cui la stessa Londra Stansted, ma anche Barcellona, Bari, Londra, Cagliari e Olbia.
"A ciò si aggiunge il posizionamento di un nuovo aeromobile basato per l’estate (ulteriore investimento da 100 milioni di dollari), portando la flotta Ryanair basata a Trieste a 2 aeromobili" sottolinea Fabrizio Francioni, head of Communications Italy, ricordando che l'obiettivo è quello di movimentare 1,1 milioni di passeggeri all'anno sullo scalo friulano.
Proprio il Friuli Venezia Giulia è stata "la prima regione italiana a ridurre i costi di accesso per diventare più competitiva, eliminando l’addizionale municipale, una misura che ha generato una significativa crescita in termini di traffico, turismo e ".
"Il superamento dei 2 milioni di passeggeri sulla rotta Trieste-Londra Stansted è motivo di grande soddisfazione - osserva Marco Consalvo, ceo di Trieste Airport Friuli Venezia Giulia -. Questo collegamento è stato il primo volo operato da Ryanair sullo scalo del Friuli Venezia Giulia, inaugurato il 5 aprile 2001 ha nel tempo offerto un servizio primario per i nostri passeggeri. Il volo Trieste-Londra Stansted opera oggi con 6 frequenze settimanali garantendo ai turisti, così come ai viaggiatori per motivi di lavoro o familiari, un ottimo servizio di connessione tra la capitale inglese ed il nostro territorio".
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[post_content] => Una delle novità più vivaci della summer season di Air France è l’apertura, fino al 20 agosto, del ristorante pop-up “Le Restaurant” all’ottavo piano delle Galeries Lafayette di Parigi. In una location unica, da dove ammirare il migliore panorama sulla Tour Eiffel, su Montmartre e sui tetti della città, gli ospiti potranno gustare piatti e dessert creati appositamente per i clienti Air France dallo chef tre stelle Michelin Régis Marcon e dalla pastry chef Nina Métayer.
Gli eleganti arredi del ristorante - che con i suoi venti coperti e due servizi per il pranzo ricorda l'atmosfera delle lounge aeroportuali della compagnia - sono stati allestiti nei colori di Air France: blu navy, bianco e tocchi di rosso. Il menù viene preparato ogni giorno tranne il martedì dalle 11.30 alle 15:30. Il costo è di 93 euro incluse le bevande ed è richiesta la prenotazione.
In Italia, l'operativo della compagnia vede il quinto collegamento giornaliero tra Milano-Linate e Parigi-CharlesDeGaulle. Sono invece 7 i voli giornalieri tra Parigi-CharlesDeGaulle e lo scalo di Roma Fiumicino e quello di Firenze, da cui vola l’Airbus A220-300. Nell’estate 2025, Air France è operativa da 14 aeroporti italiani (compresi gli scali stagionali di Bari, Cagliari, Catania, Olbia, Palermo e Verona), con oltre 8000 voli. Da segnalare due imporanti compleanni per la compagnia nel nostro paese: i 75 anni della linea Milano-Parigi (a maggio) e i 35 anni della Bologna-Parigi (a settembre).
Dall’hub di Parigi è possibile muoversi sul network globale di Air France, con oltre 200 destinazioni. La cabina Première è il top di gamma della compagnia ed è considerata una delle migliori al mondo. Oltre ai servizi di bordo offre una lounge dedicata all'aeroporto di Parigi, una limousine che accompagna il cliente da casa all’aeroporto, quindi una macchina che lo porta dalla lounge all'aereo.
Prosegue anche la summer season di Klm, che effettuerà oltre 5800 voli in partenza da 10 aeroporti italiani verso il suo hub di Amsterdam Schiphol. Da qui offre poi un network di 161 destinazioni che rappresentano le principali regioni del mondo.
Quest’anno la compagnia ha celebrato i 90 anni della rotta Milano-Amsterdam - il primo volo fu effettuato nel maggio del 1935 – e ha aumento la sua presenza all’aeroporto di Milano Linate, arrivando alla quinta frequenza giornaliera verso la capitale dei Paesi Bassi. Da Roma è anche operativo il nuovo Airbus A321neo, gioiello del programma di rinnovo della flotta della compagnia, destinato a essere progressivamente disponibile su diverse frequenze. I motori neo emettono circa il 21% di Co2 per passeggero/chilometro in meno rispetto al Boeing 737. Il nuovo design interno della cabina degli aeromobili offre poi un maggiore livello di comfort con sedili, tavolini e vani portabagagli più grandi.
(Chiara Ambrosioni)
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[post_content] => Sono cinque le nuove rotte stagionali avviate da Croatia Airlines per la summer 2025: oltre che da Zagabria verso Milano Malpensa, ci sono anche i nuovi collegamenti per Amburgo, Bucarest, Milano, Madrid e Praga.
L'espansione rientra nella strategia di crescita globale della compagnia aerea, resa possibile dall'ingresso in flotta di nuovi aeromobili Airbus A220-300.
Le cinque rotte sono stagionali e saranno servite fino alla fine di ottobre di quest'anno. Amburgo sarà servita il martedì, il venerdì e la domenica; Bucarest il martedì, il giovedì e il sabato. I voli per Milano sono iniziati il 2 luglio e saranno operati il lunedì, mercoledì e venerdì. Madrid è servita il lunedì, il giovedì e il sabato dallo scorso 3 luglio, mentre Praga è raggiungibile dal 4 luglio, nei giorni di lunedì, mercoledì e venerdì.
Con queste nuove rotte, il numero totale di collegamenti internazionali da Zagabria sale a 23 città; l'operativo estivo completo comprende un totale di 30 destinazioni internazionali verso 31 aeroporti europei.
Croatia Airlines prevede di operare più di 18.200 voli e di offrire 2,26 milioni di posti durante l'attuale stagione estiva. Ciò rappresenta un aumento del 7% dei voli e del +18% della capacità di posti rispetto al 2024.
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[post_content] => La tavola rotonda “Turismo religioso e sostenibilità ambientale”, svoltasi presso l’Università Europea di Roma, ha riunito relatori internazionali per fare il punto sul turismo religioso e interrogarsi sui nuovi modelli di accoglienza e governance necessari, in occasione del Giubileo 2025 e oltre. L’iniziativa nasce dal lavoro della prof.ssa Carmen Bizzarri, coordinatrice dell'evento e responsabile scientifica del progetto in cui si inserisce, “I nuovi sentieri del benessere tra turismo lento, sostenibilità e pellegrinaggio”.
Il pellegrinaggio oggi si è trasformato: non è più solo un’esperienza di fede, ma anche un percorso alla ricerca di benessere, spiritualità, cultura e contatto con la natura, con il sé più autentico e la comunità. Tuttavia, senza reti locali e nazionali solide, consapevolezza, formazione adeguata e strumenti operativi, il rischio è che la sostenibilità resti soltanto uno slogan. Da qui l’appello dei relatori a costruire modelli concreti e inclusivi, con il coinvolgimento diretto di studenti, operatori e comunità.
Bizzarri ha aperto i lavori sottolineando come il concetto di benessere non possa essere oggi disgiunto da una visione integrata della persona e del paesaggio attraversato. «La sfida della sostenibilità nel turismo religioso richiede di considerare il benessere del corpo, dell’anima e dell’ambiente come dimensioni interconnesse. I cammini spirituali diventano così infrastrutture preziose per la rigenerazione umana e territoriale». Il suo intervento ha posto le basi per un dialogo interdisciplinare tra accademici, operatori e istituzioni, richiamando la necessità di nuove metriche capaci di misurare l’impatto del pellegrinaggio non solo in termini numerici, ma valoriali e relazionali.
Il prof. Kiran Shinde (La Trobe University, Australia), tra i massimi esperti internazionali di turismo religioso, ha quindi offerto una prospettiva comparativa tra paesi e culture diverse, illustrando casi studio dall’India, all’Europa, fino al Medio Oriente. Shinde ha esaminato l’aumento dei flussi di pellegrinaggio e il loro impatto ambientale, proponendo un modello concettuale che integra elementi spirituali, culturali e fisici del luogo sacro. «Per gestire l’impatto ambientale del turismo religioso dobbiamo comprenderne a fondo le dimensioni spirituali e culturali e sviluppare modelli di sostenibilità che rispettino il valore sacro dei luoghi visitati» ha spiegato, evidenziando come la sacralità non sia solo una qualità astratta, ma un elemento che modella la fruizione del territorio.
Ne sono un esempio i cammini urbani, che possono diventare strumenti di riqualificazione territoriale e coesione sociale. L’unicità del rapporto tra cammini e grandi città è stata il fulcro dell’intervento di Silvio Marino (Associazione Europea Vie Francigene), che ha raccontato l’esperienza dei cammini urbani attorno alla Capitale, come il Cammino di San Francesco, e delle iniziative che hanno portato i cittadini a riscoprire i margini della città: «È una nuova forma di turismo, centripeta e partecipata, che fa emergere l’orgoglio civico e connette la città con i suoi abitanti».
Ma qual è oggi l’identikit del pellegrino contemporaneo? L'ha illustrato Samanta Tata di FS Treni Turistici Italiani attraverso i dati più recenti della Via Francigena e degli itinerari spirituali italiani. «Accanto alla fede, emergono la ricerca interiore e spirituale, il desiderio di cultura, il turismo tout court e persino l’enogastronomia. Le motivazioni dei pellegrini oggi sono sempre più ibride e diversificate, con una chiara preferenza verso esperienze autentiche e sostenibili» ha sottolineato Tata, richiamando anche la necessità di rafforzare le reti logistiche e i servizi lungo i cammini.
Le criticità da affrontare
Tra i rischi crescenti, tuttavia, c'è quello della mercificazione del sacro e della compromissione dell’equilibrio economico e ambientale delle comunità locali. Ne hanno parlato Tiberio Graziani (Vision & Global Trends) e il prof. Vito Roberto Santamato dell'Università degli Studi di Bari 'Aldo Moro'. Secondo Graziani, nel contesto contemporaneo, il turismo religioso intreccia dinamiche complesse che rendono necessaria una riflessione su un modello di turismo etico fondato su consapevolezza, responsabilità e rispetto. «Oltre alla sostenibilità ambientale, occorre un equilibrio culturale, - avverte - che richiede rispetto e ascolto. L'importanza di un'educazione al 'sacro' è cruciale, anche per evitare fenomeni di sfruttamento predatorio sul territorio e favorire relazioni equilibrate tra visitatori e luoghi». Il prof. Santamato ha evidenziato quindi i risvolti della complicata integrazione tra turismo e accoglienza attraverso l’esempio di San Giovanni Rotondo, raccontando i rischi delle conseguenze negative sull'economia locale e sulla sostenibilità ambientale a causa degli elevati costi sociali (gestione rifiuti, servizi sanitari, sicurezza) legati all'afflusso di un pellegrinaggio di massa non regolato e non consapevole.
La prof. Claudia Caneva (Università Ecclesia Mater) ha aggiunto alle criticità il problema della formazione non sempre all'altezza delle esigenze, oltre che quello della perdita di consapevolezza culturale nei luoghi sacri. «Servono percorsi formativi per gli operatori, come per esempio per le guide turistiche, che siano capaci di restituire senso e codici simbolici a chi accompagna e accoglie i pellegrini: una formazione ispirata, storica e umanistica».
Claudiana Di Cesare, giornalista di Travel Quotidiano ed esperta in turismo e innovazione, ha sottolineato come il turismo religioso, se ben governato, possa diventare un vero laboratorio per costruire modelli di sviluppo sostenibile davvero integrati, ma ha evidenziato il punto di vista degli operatori del settore e delle varie realtà della filiera dell'accoglienza che «si sentono spesso isolati, senza strumenti concreti, senza il supporto di una promozione integrata ed emozionale e con reti di coordinamento ancora troppo deboli».
Modelli e visioni a confronto
Guardare al passato e all'esperienza degli altri paesi può offrire spunti preziosi per leggere il presente e valorizzare le nostre opportunità. Il prof. Luigi Russo dell’Università Europea di Roma ha offerto una lettura storica del pellegrinaggio e delle sue implicazioni culturali e sociali. Russo si è soffermato in particolare sul Medioevo, periodo in cui il turismo religioso si è affermato con grande vigore, permettendo la nascita di una rete di ospitalità religiosa diffusa e necessaria per sostenere i lunghi viaggi dei pellegrini.
Il prof. Fernando Martínez de Carnero Calzada (Sapienza Università di Roma) ha arricchito la narrazione portando uno studio comparato sull’esperienza dei pellegrini tra Italia e Spagna, analizzando anche le narrazioni turistiche e i dati biometrici sulla percezione dell’autenticità, «spesso costruita più dai dispositivi di promozione che dalla reale esperienza del pellegrino. C’è bisogno di maggiore ascolto e di una governance che valorizzi l’esperienza spirituale, non solo i flussi», ha aggiunto.
Il contributo di Roberta Alberotanza (ECHE Lab, Università Mediterranea di Reggio Calabria) ha messo in luce l’evoluzione degli itinerari religiosi come strumenti di integrazione europea, dialogo interculturale e coesione sociale: «I cammini a tema religioso non sono solo percorsi di fede, ma veri ponti culturali che uniscono territori, comunità e patrimoni».
L’evento si è concluso con l’invito rivolto ai relatori dalla prof.ssa Bizzarri alla raccolta dei contributi in vista di una prossima pubblicazione e al prosieguo del dialogo attivo con studenti e operatori. Il progetto di terza missione finanziato dall’Università Europea di Roma, infatti, prevede che gli studenti lavorino, in collaborazione con gli operatori, alla creazione di prodotti turistici innovativi pensati per le nuove tipologie di viaggiatori delineate durante la tavola rotonda, alla ricerca di spiritualità, benessere e bellezza nella propria vita.
[post_title] => Il turismo religioso cambia volto: a Roma nuove visioni tra spiritualità e sostenibilità
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[post_content] => Una terrazza nel cuore della Capitale, illuminata dalle luci del tramonto e con lo skyline della Città Eterna a fare da sfondo: è questo il suggestivo scenario scelto dall’Ente Nazionale Croato per il Turismo per accogliere operatori e stampa italiana in occasione del party dell'estate all’hotel Six Senses. Un’occasione per festeggiare l’andamento positivo degli arrivi e rafforzare il legame con un mercato, quello italiano, considerato strategico.
«L’Italia è storicamente un mercato importante per noi – ha spiegato Viviana Vukelić, direttrice dell’ente in Italia –, tra i primi dieci per numero di arrivi e pernottamenti. Inoltre, contribuisce fortemente al prolungamento della stagione turistica, grazie alla rete capillare di collegamenti».
Accanto alle località più note, l’Ente punta ora a promuovere le aree meno conosciute ma ricche di potenzialità, come la Dalmazia, al centro di alcune recenti attività promozionali, tra cui un fam trip organizzato in collaborazione con Fiavet e Snav. A raccontarlo durante la serata è stata Luana De Angelis, vice presidente di Fiavet Nazionale, sottolineando il valore di queste esperienze per far conoscere nuovi volti della destinazione.
«Il mare è uno degli elementi distintivi della nostra offerta, con così tante isole che non basta una sola vita per visitarle – ha proseguito Vukelić – ma in Croazia c’è tanto altro. Dopo la campagna pubblicitaria per la stagione estiva, daremo il via in autunno a una serie di attività dedicate ai lati più autentici e meno esplorati del Paese».
Un’occasione conviviale, quella del Summer Party, per brindare ai risultati incoraggianti del 2025 e guardare con fiducia alla prossima stagione, che punterà su qualità, sostenibilità e un turismo sempre più diffuso e destagionalizzato. I dati recentemente pubblicati dal sistema eVisitor confermano il trend positivo: nei primi sei mesi del 2025 si sono registrati oltre 286.146 arrivi e 858.187 pernottamenti da parte di turisti italiani, con una crescita rispettivamente del +7% e +4% rispetto all’anno precedente. Le destinazioni più visitate includono Rovigno, Medulin, Parenzo, Umago, Mali Lošinj, oltre alle città di Pola, Zagabria e Dubrovnik.
Kristjan Staničić, direttore generale dell’Ente Nazionale Croato per il Turismo, ha sottolineato in una nota: «Nonostante le numerose sfide degli ultimi anni, la Croazia ha mantenuto una posizione di rilievo nel panorama turistico internazionale. Vogliamo essere riconosciuti come destinazione di qualità, sostenibile e autentica, in grado di offrire esperienze di alto livello tutto l’anno. La vicinanza geografica e l’ottima rete di collegamenti sono fattori chiave per questa crescita. Oggi la Croazia è facilmente raggiungibile in auto, ma anche via mare e aereo».
Nella stagione estiva 2025, cinque aeroporti croati sono collegati con nove città italiane, grazie a 0compagnie aeree: tra le nuove rotte, Milano-Zagabria (Croatia Airlines), Palermo-Zagabria, Bari-Zara e Roma-Zara (Ryanair), Milano-Spalato (EasyJet). A ciò si aggiungono i collegamenti marittimi ripristinati con Liberty Lines da Trieste verso Parenzo, Rovigno e Mali Lošinj, oltre ai collegamenti attivi con SNAV, Jadrolinija e Gomo Viaggi.
Novità nel settore alberghiero
Il settore alberghiero croato sta vivendo una fase di forte espansione, con numerosi investimenti in strutture premium. Tra le novità già operative spiccano il nuovo Congress & Event Center dell’Hotel Pinija a Petrčane, il primo Hyatt del Paese (Hyatt Regency Zadar 5*) e l’Hotel Hilton 4* a Preko, sull’isola di Ugljan. A Zaton è stato inaugurato un nuovo complesso di piscine all’interno dello Zaton Holiday Resort 4*, mentre a Parenzo prosegue il maxi progetto dell’hotel Pical 5* firmato Valamar, il più grande investimento individuale nel turismo croato, con apertura prevista nel 2026. A Spalato, infine, Maistra è al lavoro sulla trasformazione in 5 stelle dello storico hotel Marjan, che riaprirà entro il 2027.
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Un 2024 da incorniciare per Blu Hotels, con un bilancio consolidato che evidenzia un giro d’affari complessivo - incluse le tre strutture commercializzate in franchising - di 89,9 milioni di euro e un fatturato da 77,7 milioni di euro (+7,9%).
L’ebitda di gruppo si è attestata a 14,6 milioni di euro (+15,8% sul 2023), l’ebit ha raggiunto 8,7 milioni (+28,6%) e l’utile netto è di 5,2 milioni di euro (+43,1%).
«Risultati estremamente positivi - commenta Nicola Risatti, presidente e ad del Gruppo Blu Hotels -, in particolare considerando che l’incremento ottenuto è stato realizzato a parità di disponibilità ricettiva, con lo stesso numero di camere rispetto all’anno precedente, e con un utile finale in crescita di oltre il 40%».
A livello di distribuzione geografica, il mercato principale resta quello domestico (53%), seguito dall’area Dach e Regno Unito (25%), in leggera flessione a favore di una crescita nei Paesi dell’Est Europa (Polonia, Repubblica Ceca, ecc.) e nel Medio Oriente.
I progetti futuri parlano di novità nei laghi del Nord Italia e nell’arco alpino, aree strategiche per via della doppia stagionalità offerta dalla montagna. Proprio in queste destinazioni alpine si registra una crescente domanda di strutture di fascia upscale.
Sul fronte mare, il Salento si conferma una delle mete più apprezzate, grazie alla qualità dell’offerta e alla facilità di accesso. Sono inoltre in valutazione nuovi progetti nel Sud Italia, con l’obiettivo di rafforzare la presenza nelle aree dove il gruppo opera con strutture ad alte performance.
«Guardando all’estate, le previsioni sono altrettanto incoraggianti e puntiamo a raggiungere gli 85 milioni di euro di fatturato. Nel corso degli ultimi mesi abbiamo lavorato per assicurare la continuità di gestione di alcuni tra gli asset più strategici del nostro portfolio; obbiettivo che è stato raggiunto in parte sottoscrivendo contratti ultraventennali con alcuni dei nostri partner, come per il Grand Hotel di Forte dei Marmi e il Grand Hotel Misurina, e in parte acquistando direttamente gli immobili tramite le società di Real Estate del Gruppo, come per il Golf Hotel di Folgaria e lo Sport Hotel Cristal. Questo ci permette di portare avanti l’importante piano di ristrutturazione e ammodernamento delle strutture iniziato negli ultimi anni».
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[post_content] => Una stangata sta per abbattersi sulle vacanze estive degli italiani. Lo afferma il Codacons, commentando i dati preliminari sull’inflazione diffusi oggi dall’Istat.
A giugno i prezzi registrano un aumento medio del +1,7% su anno che, in termini di spesa e considerati i consumi totali delle famiglie, equivale ad un maggiore esborso pari a +559 euro annui per la famiglia “tipo”, +761 euro per un nucleo con due figli.
Tuttavia, nonostante un tasso generale di inflazione sotto controllo, tutte le voci legate al turismo hanno registrato a giugno una decisa crescita, che segue il trend al rialzo iniziato già nel mese di maggio: i prezzi dei voli nazionali, ad esempio, a giugno rincarano del +38,1% su anno, le tariffe dei traghetti del +19,6%, quelle dei Servizi ricreativi e sportivi (piscine, stabilimenti, palestre, parchi divertimento, ecc.) del +7,7%, i prezzi dei Pacchetti vacanza nazionali del +8,7%.
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Come emerso dai vari monitoraggi Codacons relativi all’andamento delle tariffe turistiche, i listini del settore stanno registrando aumenti sostenuti, ora certificati anche dall’Istat – denuncia l’associazione – Rincari che appaiono del tutto ingiustificati, e che comporteranno un sensibile aggravio di spesa a carico dei cittadini che si sposteranno per trascorrere giorni di villeggiatura fuori casa nel periodo estivo, realizzando una stangata sulle vacanze egli italiani.
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Non solo mezzi di trasporto sul mare per raggiungere Corsica, Sardegna e Baleari ma veri e propri laboratori galleggianti per osservare e difendere, attraverso specifiche azioni e progetti, il nostro mare.
Le navi gialle e blu di Corsica Sardinia Ferries solcano il mare dal 1968 e da molto tempo sono impegnate a preservare l’ecosistema e la biodiversità marina.
Un’attenzione continua e costante che si rivela in tante attività portate avanti in collaborazione con enti di ricerca, attività che rientrano nell’ampio eco programma della compagnia: Yellow Cares.
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Il progetto, coordinato da ISPRA, è iniziato nel 2007 e ha permesso la raccolta di dati importantissimi per la conservazione delle specie di cetacei presenti in quest'area.
Durante gli oltre 2.000 viaggi effettuati dagli studiosi, sono stati registrati più di 6.500 avvistamenti e oltre 45.000 esemplari totali e i dati raccolti hanno permesso di realizzare oltre 100 lavori, tra pubblicazioni, conferenze e tesi di laurea.
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“Ma se è vero che c’è sempre stata la consapevolezza dell’impatto della navigazione – aggiunge Tepsich – è anche vero che è mancata la stessa consapevolezza sul cambiamento climatico che interessa il mare , del quale si parla forse da due anni. Ad oggi la temperatura del Mar Ligure è aumentata di 5 gradi, ma attualmente non sappiamo ancora quali saranno gli scenari futuri. Ci limitiamo per ora ad evidenziare che il cambiamento è in atto ed è anche molto veloce”.
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