27 giugno 2025 11:09
A costo di essere ripetitivo, ma la pedagogia e la psicoanalisi ci dicono che la ripetizione è uno dei modi dell’apprendimento qualitativo, vorrei aggiungere un punto sulla direttiva appena approvata dalla Commissione europea per il mercato interno e la protezione dei consumatori. Allora partiamo dal fatto che agenzie e operatori hanno dovuto condurre una battaglia all’ultimo sangue per ammorbidire la bozza sulla quale si sarebbe deciso.
Una guerra che ha visti coinvolte tutte le associazioni (con l’aiuto del ministero) che si vedevano già sull’orlo del fallimento se fosse passata la risoluzione iniziale. Adriano Apicella aveva detto giustamente che se fosse passata quell’idea di direttiva sarebbe stata peggio del covid. E aveva ragione. Alla fine si è trovato un compromesso che ci fa dire che il bicchiere è mezzo pieno.
Vettori
Bene. Il punto è che nessuno si è accordo della grande assenza all’interno della direttiva. La grande assenza del trasporto aereo. Eppure i consumatori affollano gli aerei per andare da un posto all’altro. E negli ultimi anni i fallimenti delle compagnie sono stati parecchi. Come è possibile che la Commissione europea per il mercato interno e la protezione dei consumatori non consideri anche questa questione.
Per quale motivi le compagnie aeree possono fare il bello e il cattivo tempo sulle spalle dei consumatori? Appena tocchi i bagagli subito la Iata con fare aggressivo e prepotente redarguisce coloro che hanno osato mettere il naso nelle loro faccende. E’ arrivato il momento di fare abbassare la testa a questi signori. I passeggeri sono consumatori, e come consumatori vanno tutelati come i clienti delle agenzie e dei to.
Una risoluzione deve essere presa. Non è più possibile che nell’epoca delle tutele solo le compagnie aeree possano fare ciò che vogliono.
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[post_content] => Il governo portoghese ha formalmente approvato la parziale privatizzazione di Tap Air Portugal, avviando un processo che potrebbe vedere la vendita di una quota fino al 49,9% della compagnia di bandiera.
La mossa è stata confermata durante una riunione del Consiglio dei Ministri, in cui il primo ministro Luís Montenegro ha dichiarato che la vendita rappresenta il compimento di un impegno elettorale e governativo fondamentale.
Secondo il governo, il 44,9% del capitale di Tap sarà aperto a uno o più investitori strategici, con un ulteriore 5% riservato ai dipendenti, in linea con la legislazione vigente in materia di privatizzazione.
«Questo è un obiettivo che vogliamo garantire - che la nostra compagnia aerea salvaguardi l'hub di Lisbona, come pure l'utilizzo di tutte le infrastrutture aeroportuali del Paese”, ha precisato Montenegro. Ciò include non solo l'aeroporto di Lisbona esistente e l'esistente progetto del Luís de Camões di Lisbona, ma anche gli scali di Porto, Faro e nelle regioni autonome del Portogallo.
Il primo ministro ambisce ad una compagnia aerea «redditizia, ben gestita, competitiva, finanziariamente sostenibile e al servizio degli interessi strategici del Paese».
Tra gli asset più appetibili di Tap figurano gli strategici slot per il Brasile, i paesi africani di lingua portoghese e gli Stati Uniti, tutti operati dall'hub di Lisbona, che il governo intende mantenere e, se possibile, ampliare.
Si prevede che i principali gruppi aerei europei - Iag, Lufthansa Group e Air France-Klm - presenteranno tutti offerte per rafforzare la loro posizione nel mercato sempre più competitivo dell'Atlantico meridionale.
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Il marchio Hilton che spicca all’ingresso evoca lusso e internazionalità, ma l’aria che si respira nel nuovo, centralissimo, Hilton Turin Centre è quella di famiglia. O meglio, di un gruppo che negli anni ha diffuso e consolidato il brand Hilton in Italia senza rinunciare a dare a ogni struttura un tocco personale, a farne un riferimento per gli ospiti ma anche per la città in cui è attivo.
Proprietà del fondo Geras 2 gestito da Ream Sgr, va infatti ad arricchire le strutture del Gruppo Della Frera Hotel che, in franchising con Hilton, lo ha realizzato in collaborazione con Ream Sgr. L’ex Golden Palace, edificio razionalista progettato nel 1953 dall’Architetto Emilio Decker per accogliere la sede della Compagnia Anonima d’Assicurazione di Torino, rievoca la sobrietà degli uffici di un tempo.
L’importante ristrutturazione, che ha comportato un investimento di 50 milioni di euro (di cui 14 per il remodelling) e un anno e mezzo di lavori, è stata affidata allo studio di Interior design Chiara Caberlon che ha preservato l’eleganza e il rigore delle origini. Nei cinque piani dell’immobile sono distribuite 175 ampie stanze di varia tipologia e grande confort, fra cui 36 suite. Fiore all’occhiello la Presidential Suite, con terrazza privata panoramica, bagno turco, vasca idromassaggio, cucina e salotto indipendente. Grande cura nella scelta di arredi e decori, arricchiti da tonalità di verde salvia, pellami pregiati e dettagli in bronzo e ottone, tendaggi e rivestimenti che riprendono motivi del Liberty torinese.
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Il nuovo 5 stelle va a impreziosire l’offerta ricettiva e congressuale torinese, in un momento in cui la città sta accogliendo sempre più eventi di respiro internazionale. Operativo da maggio, è diretto da Alberto Garbo ed entrerà a pieno regime a settembre con tutti i servizi internalizzati ed affidati a uno staff di 77 persone. L’attuale tasso di occupazione è del 40%, ma punta a un 75%, percentuale che consentirà di garantire un livello qualitativo all’altezza degli standard Hilton.
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«Torino ha i numeri per diventare una destinazione primaria come Milano, Roma o Venezia,- spiega Valeria Albertini, managing director di Gdf Hotel -. Ci rivolgeremo a una clientela leisure da Usa, Gran Bretagna e Far East, oltre a una clientela corporate e Mice italiana. E di certo, il brand Hilton con il suo programma di fidelizzazione Honors che conta oltre 200 milioni di iscritti sarà un’importante leva in questo processo di crescita». Il piano terra, oltre alla grandiosa lobby, accoglie il bar Alchemy; il luminoso ristorante Malia affacciato su un funzionale spazio esterno dove lo chef Luca Gubelli supervisionerà reinterpretazioni della cucina piemontese con incursioni asiatiche; l’esclusiva Executive Lounge che caratterizza l’accoglienza Hilton. Al piano inferiore da settembre sarà fruibile l’area benessere con piscina coperta, fitness center, sauna, bagno turco, docce emozionali e sala trattamenti. Ampliata anche la disponibilità per eventi privati e aziendali, che ora mette a disposizione 11 sale riunioni e due foyer con dotazioni tecnologiche avanzate e servizi di ristorazione personalizzabili.
«Il nostro sguardo è rivolto al territorio - conclude Albertini - e fra i nostri obiettivi c’è la volontà di posizionare il Piemonte all’interno del segmento luxury e di fare dell’Hilton Turin Centre un urban luxury Hotel, ma al tempo stesso un riferimento anche per la cittadinanza. Ci impegneremo per invogliare i nostri ospiti ad allungare anche il periodo di permanenza, che potrebbe passare da due a cinque giorni. Per favorire un approccio più ampio alla città e alla regione per settembre abbiamo già in calendario un fam trip che porterà in città buyer provenienti da Francia, Svizzera e Belgio».
(Federica De Luca)
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Durante l’evento “Idee Per Viaggiare: il prossimo capitolo è digitale”, l’operatore ha presentato il proprio percorso di transizione tecnologica. Nella cornice del Bosco di IpV, sono stati coinvolti i partner digitali Salesforce, Genesys, GP Solutions, Travelport ed Experience Cloud Consulting, con cui l’azienda sta sviluppando una nuova infrastruttura digitale.
«Vogliamo costruire un futuro in cui la tecnologia supporta e valorizza le persone, rendendo i processi più fluidi e lasciando spazio alla creatività e alla relazione umana» dichiara Danilo Curzi, ceo di Idee Per Viaggiare. Il prossimo capitolo del travel design integra la competenza e l’empatia dei consulenti Ipv con l’efficienza di agenti AI evoluti in un assetto tecnologico che è già operativo. «È questa la direzione che stiamo seguendo con significativi investimenti nella trasformazione digitale, consapevoli che solo attraverso un equilibrio virtuoso tra empatia e tecnologia potremo tracciare nuove strade per il settore e continuare a creare altri viaggi da ricordare».
In questo nuovo ecosistema tecnologico, l’elaborazione di una proposta di viaggio non necessita più della consultazione simultanea di molteplici fonti come lo storico dei rapporti con l’agenzia di viaggi, i dati sul cliente finale, la disponibilità di voli e sistemazioni alberghiere. I consulenti, ora, «risparmiando tempo sulle operazioni di raccolta, confronto e compilazione dei dati, hanno modo di dedicarsi completamente alla consulenza creativa, strategica e personalizzata», spiega Andrea Nike Curzi, innovation manager di Idee Per Viaggiare. «Vogliamo restituire ai nostri consulenti e agli agenti di viaggio la risorsa più preziosa: il tempo. Tempo per ascoltare, per capire, per sorprendere. La tecnologia si occuperà di ciò che è ripetitivo, di ciò che richiede operazioni meccaniche. Le persone si occuperanno della magia, ciò che crea viaggi indimenticabili».
L’operatore ha scelto di avvalersi della collaborazione di Agostino Oliveri, già dpo dell’azienda, alla posizione di chief artificial intelligence officer (Caio). Una nomina strategica in anticipo sulle scadenze dettate dalle istituzioni, che sottolinea l'impegno dell’azienda per un'innovazione responsabile e all'avanguardia in conformità con il nascente Regolamento AI Act dell'Unione europea.
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«Immaginiamo un nostro consulente nel 2026, al lavoro su una richiesta di un cliente di un’agenzia di viaggio - continua Andrea Nike Curzi -. Il nostro consulente si rivolge al suo copilota, un agente di intelligenza artificiale basato su tecnologie come Agentforce, della famiglia Salesforce: conversano, approfondiscono, si confrontano. Il copilota, nel giro di pochi istanti, traccia tre itinerari incrociando le richieste dell’agenzia e lo storico dei viaggi del suo cliente con recensioni verificate, disponibilità di voli, strutture e guide locali. Presenta al nostro consulente delle vere e proprie narrazioni, ognuna con un'anima diversa: una più avventurosa, una più a sfondo culturale, una più contemplativa. Il nostro consulente analizza le tre proposte, sceglie la più adatta, la plasma con la sua esperienza, ci aggiunge quella piccola deviazione che renderà il viaggio leggendario».
Per quanto riguarda l’anno in corso, «Il 2025 è un anno che vede ancora il segno più davanti – continua il ceo -. Gli ultimi mesi non sono stati esaltanti, ma non è un dramma. Forse perché l’intuizione che abbiamo avuto anni fa, di farci riconoscere su più destinazioni e sviluppare linee di business parallele, oggi ci sta aiutando».
(Elisa Biagioli)
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[post_content] => Sea Aeroporti ha firmato un Protocollo di collaborazione con la Polizia di Stato per la prevenzione e il contrasto dei crimini informatici. L’accordo si colloca nell’ambito delle iniziative tese al costante e continuo potenziamento dell’attività di prevenzione, promosse dal Ministero dell’Interno, nei confronti delle minacce cyber alle infrastrutture informatizzate di maggiore rilievo per il sistema-paese.
Il protocollo mira a sviluppare una sinergia tra la Polizia Postale e gli aeroporti di Milano Malpensa e Linate allo scopo di condividere e analizzare ogni informazione utile a prevenire e contrastare attacchi cibernetici o danneggiamenti alle infrastrutture informatiche del gruppo Sea Milan Airports.
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«Questa collaborazione è un passo importante per garantire la sicurezza, la continuità operativa e la safety dei nostri aeroporti - dichiara Alessandro Fidato, chief operating officer e accountable manager di Sea -. Mettere a sistema competenze, esperienze e tecnologie all’avanguardia, insieme al Centro operativo per la sicurezza cibernetica, garantisce una cultura della prevenzione e consapevolezza nelle nostre organizzazioni».
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[post_content] => Emirates amplia le soluzioni di pagamento a disposizione dei passeggeri con la firma di un memorandum d’intesa con Crypto.com, in base al quale dal 2026 Crypto.com Pay sarà disponibile all’interno dei sistemi della compagnia aerea.
«La collaborazione con Crypto.com per integrare le criptovalute nel nostro sistema di pagamento digitale riflette l’impegno di Emirates nel rispondere all’evoluzione delle preferenze dei clienti, e nel raggiungere segmenti di pubblico più giovani e tecnologicamente avanzati che prediligono le valute digitali - osserva Adnan Kazim, deputy president e chief commercial officer del vettore -. Si tratta di una scelta strategica in linea con la visione di Dubai di posizionarsi come leader nell’innovazione finanziaria, che offre ai nostri clienti maggiore flessibilità e libertà nella modalità di acquisto dei nostri servizi».
«Man mano che le criptovalute vengono usate sempre di più ogni giorno, l'integrazione con partner d'eccellenza come Emirates darà un forte impulso al settore degli asset digitali, permettendo a entrambe le aziende di offrire soluzioni finanziarie davvero innovative ai propri clienti» sottolinea Eric Anziani, president and coo, Crypto.com.
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[post_content] => La Cina amplia ulteriormente il numero dei Paesi che beneficiano dell'esenzione dal visto - per viaggi di massimo 30 giorni - che ora sale a quota 74: una mossa che punta a rilanciare il turismo e l'economia della destinazione.
Secondo l'Amministrazione nazionale dell'immigrazione, nel 2024 sono entrati senza visto oltre 20 milioni di visitatori stranieri, più del doppio rispetto all'anno precedente.
Dopo aver eliminato le severe restrizioni imposte dal Covid, la Cina ha riaperto le frontiere ai turisti all'inizio del 2023, quando gli arrivi si sono fermati a 13,8 milioni di persone, meno della metà dei 31,9 milioni di visitatori del 2019.
Nel dicembre 2023, il Paese ha quindi promosso l'esenzione dal visto per i cittadini di Francia, Germania, Italia, Paesi Bassi, Spagna e Malesia. Da allora sono stati aggiunti all'elenco quasi tutti i paesi dell'Europa, mentre il mese scorso sono stati ammessi i viaggiatori di cinque Paesi dell'America Latina e dell'Uzbekistan, seguiti da quattro Paesi del Medio Oriente. Il prossimo 16 luglio il totale salirà a 75 con l'aggiunta dell'Azerbaijan.
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[post_content] => Minor Hotels allarga decisamente il proprio portfolio con il lancio di quattro nuovi brand, tra cui i primi soft brand del gruppo, che favorirà l’ingresso in nuovi mercati e rafforzerà l’offerta con proposte distintive nei segmenti luxury, premium e select.
The Wolseley Hotels, questo il primo dei nuovi marchi, è ispirato all’iconico ristorante londinese di Piccadilly ed è un brand di lusso che fonde l’eleganza britannica con il fascino europeo e un’influenza internazionale.
Minor Reserve Collection, soft brand di lusso, si rivolge ai viaggiatori più esigenti, alla ricerca di soggiorni straordinari che esprimano autenticità e raffinatezza. L’approccio personalizzato arricchisce il viaggio degli ospiti attraverso soggiorni su misura che uniscono l’innovazione all’ospitalità senza tempo.
Colbert Collection è il soft brand nel segmento premium, e include una selezione globale di hotel indipendenti, pensati per chi è animato dalla passione per l’eccellenza gastronomica e l’autenticità delle relazioni sociali. Ogni struttura esprime la propria identità attraverso esperienze curate nei minimi dettagli.
Infine, iStay Hotels è il brand incluso nel segmento select e offre soggiorni divertenti e accessibili, confortevoli e pratici con un servizio funzionale ed efficiente. Gli ospiti possono contare su un’esperienza di qualità, budget-friendly con tutti i comfort essenziali e tecnologie all’avanguardia nelle destinazioni più amate al mondo.
I quattro brand si affiancano al portfolio esistente di Minor Hotels – che comprende brand come Anantara, Elewana Collection, Tivoli, NH Collection, Avani, nhow, Nh e Oaks – rafforzando l’impegno del gruppo nell’offire ai propri partner e ospiti un’offerta sempre più diversificata, in particolare nel segmento dei soft brand, in forte crescita.
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«Abbiamo progettato ogni nuovo brand per cogliere specifiche opportunità di mercato, rispondendo così alle esigenze in evoluzione di viaggiatori e investitori - spiega Ian Di Tullio, chief commercial officer di Minor Hotels -. Espandendo la nostra offerta possiamo coprire nuovi segmenti, incrementando il valore per i nostri partner, sorprendendo i nostri ospiti e accelerando la crescita globale. I nuovi brand saranno determinanti per raggiungere l’obiettivo di 850 strutture entro la fine del 2027».
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[post_content] => Con il via libera definitivo dei ministri delle finanze dell'Unione europea, dal 1° gennaio 2026 la Bulgaria adotterà l'euro, abbandonando la sua moneta nazionale, il lev, e diventando il 21esimo Paese dell'eurozona. Attualmente 1 lev bulgaro vale poco più di 50 centesimi di euro.
La Bulgaria entra adesso nel periodo provvisorio di preparazione al cambio delle valute. Da qua al prossimo 1° gennaio le autorità nazionali lavoreranno per aggiornare i distributori di banconote, mentre a partire da un mese dopo la decisione del Consiglio, e quindi, dall’8 agosto e fino a 12 mesi dopo l’introduzione dell’euro, il Paese manterrà la la doppia visualizzazione dei prezzi in lev e euro.
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[post_content] => Tutti si lamentano degli scioperi del traffico aereo. Dei piloti, dei controllori di volo, degli assistenti, dell'handling. Questa faccenda sta durando da almeno due anni e interessa gli scali di tutta Europa. Nessuno si è chiesto: come mai tutti questi elementi del sistema scioperano? Per quali motivi bloccano il traffico, ora di questo ora di quel paese?
La risposta è molteplice. Vediamone alcune. La prima. I piloti scioperano perché sono sottoposti a turni massacranti e così anche gli assistenti di volo. Naturalmente la questione gira attorno alla riduzione del personale, perché in questo ambiente (e non solo) piloti e assistenti sono considerati costi e non persone. Sono risorse (le risorse sono cose non esseri umani: risorse economiche, risorse minerarie, risorse finanziarie, ecc.) non professionisti.
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Politica indolente
Sono questi i motivi degli scioperi (ce ne sono anche degli altri s'intende) e nessuno che prenda il problema sul serio e cerchi di fare una politica che riempia queste lacune. Perché? Perché tutto il personale è un costo da detrarre dal profitto. E siccome il profitto deve essere sempre l'unico obiettivo è naturale che il personale venga visto con scarso interesse.
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