14 ottobre 2022 10:30

Gian Marco Centinaio
Durante il Ttg di Rimini circolava una domanda. Chi sarà il prossimo ministro del turismo? Naturalmente in massa piuttosto compatta operatori, colleghi , federazioni, associazioni un nome lo dicono a voce anche abbastanza alta: Gian Marco Centinaio. Come già scritto da questo giornale, non si tratta di una scelta ideologica, ma piuttosto culturale.
Centinaio conosce il settore per averci lavorato. Mentre gli altri nomi che stavano girando, ultimo quello della Ronzulli, di questo complessissimo settore non capiscono nulla. Per cui per ogni iniziativa, per ogni discorso, per ogni incontro avrebbero bisogno di un breefing d’introduzione. A Centinaio questo non accadrebbe. Perché conosce gli snodi del sistema turistico, e soprattutto conosce bene le dinamiche anche le più capricciose del nostro settore.
Il settore deve contare
Ora sarebbe folle affidare un sistema che ha prodotto nella sola stagione estive tanta di quella ricchezza da aiutare anche la ripresa dell’industria (parole del presidente Confindustria Bonomi), a qualcuno che di questo mondo complesso e come ho detto prima a volte capriccioso, a chi non ne conosce nulla. Centinaio secondo operatori e associazione è la persona giusta. E non lo scrivo perché sono favorevole a questo nuovo incipiente governo. Tutt’altro. Ma ha vinto le elezioni e quindi ci dovremo fare i conti. Iniziamo a farli con un ministro del turismo che sa quello che dice.
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[post_content] => Ad inaugurare la ventottesima edizione della Bmt alla Mostra d’Oltremare di Napoli, il ministro del turismo Daniela Santanchè, che ha voluto porre l’accento evidenziato la crescita del turismo di alta gamma in Italia, con un aumento del 9% rispetto al 5% del turismo generale.
“Tra le regioni che più hanno investito sulla qualità dei servizi figurano Lombardia, Campania, Sardegna e Lazio”, ha sottolineato la ministra, spiegando che il turismo di lusso rappresenta una fetta sempre più rilevante del mercato nazionale.
Santanchè ha anche parlato del posizionamento internazionale dell’Italia, che ha superato la Francia per presenze turistiche, diventando la seconda nazione in Europa dopo la Spagna. “L’obiettivo è diventare primi, ma per farlo dobbiamo puntare sulla destagionalizzazione e sulla gestione dei flussi. L’AI può essere uno strumento prezioso in questa direzione”.
Guardando al futuro, le previsioni per il 2025 indicano una crescita superiore al 2% rispetto all’anno precedente, confermando il trend positivo del settore.
A sostenere questa visione è stato Gianluca Caramanna, deputato di FdI e consigliere della ministra del Turismo sottolinea il ruolo del ministero anche nei confronti dei piccoli centri e dei borghi, insistendo sul fatto che il prezzo medio che il turista lascia in Campania è superiore alle altre regioni e che questo significa turismo di qualità.
“La nostra città si sta posizionando sempre di più come meta preferita dei turisti e questo perché sappiamo come promuoverci” rivela Teresa Armato, assessora al turismo e alle Aatività produttive del comune di Napoli. Fra le iniziative della promozione “organizziamo numerosi fam trip anche settoriali: wedding, lusso e tanti altri segmenti che vogliamo diventino una presenza continua nella nostra città”.
Evidenziate anche le criticità del settore da Felice Casucci, assessore al turismo della regione Campania: “la complicazione dell’occuparsi di turismo è data dal suo essere multiforme poiché il settore è legato a molte altre aree come sicurezza, innovazione o ambiente”.
Alessandra Priante, presidente Enit, si dimostra a fianco del sud. “È il prodotto più interessante da narrare all’estero. Le fiere continuano ad essere centrali e a rappresentare un importante punto di incontro. La nuova Enit è strutturata diversamente ed è più dinamica. È una grande squadra composta all’80% da donne”
Nel 2024 il Mezzogiorno ha visto una crescita delle presenze turistiche del 2,8% rispetto al 2019, totalizzando quasi 89 mln di pernottamenti. Il settore turistico ha generato nell’anno da poco concluso un valore aggiunto di circa 103,6 miliardi di euro, contribuendo al 5,9% del PIL nazionale. Considerando l’indotto, l’impatto complessivo raggiunge il 10,8% del PIL.
E'intervenuto anche Angioletto de Negri, patron di Bmt, che ha ribadito l'importanza del turismo di qualità.
Di Elisa Biagioli
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[post_content] => E’ stato il ministro della cultura Alessandro Giuli ad annunciare l’assegnazione del riconoscimento al comune di Pordenone.
Questa la motivazione che ha portato all’assegnazione del titolo:
«Il dossier propone un modello di valorizzazione culturale innovativo e inclusivo, capace di coniugare tradizione e contemporaneità. L’approccio strategico mira a rafforzare l’identità del territorio attraverso progetti che intrecciano patrimonio storico, arti visive, cinema e partecipazione attiva della comunità. Particolarmente apprezzata la capacità di attivare un processo di coinvolgimento diffuso che reinterpreta il legame tra memoria, territorio e creatività. Il progetto si distingue per la volontà di rendere la cultura un motore di sviluppo sostenibile con un programma articolato lungo l’intero anno, capace di attrarre un pubblico ampio e diversificato. La strategia di investimento è solida e coerente con gli obiettivi, con un impatto atteso significativo sul tessuto socio-economico. Apprezzata inoltre l’integrazione tra istituzioni culturali, sistema museale, universitario e realtà associative, che garantisce una rete solida e partecipativa. La particolare attenzione rivolta ai giovani, non soltanto come fruitori ma come protagonisti del processo creativo, conferma la visione dinamica e inclusiva del progetto. Il dossier soddisfa gli indicatori del bando ponendosi come un modello di progettazione culturale innovativa e condivisa. Il giudizio è eccellente».
Pordenone beneficerà di un finanziamento di un milione di euro per realizzare le iniziative previste nel dossier di candidatura.
L’iniziativa, promossa dal Ministero della Cultura, mira a valorizzare il patrimonio culturale italiano e a incentivare la progettualità delle città nel segno della cultura come motore di sviluppo e innovazione.
Alla corsa per il titolo di Capitale italiana della Cultura 2027 hanno partecipato: Alberobello (Puglia), Aliano (Basilicata), Brindisi (Puglia), Gallipoli (Puglia), La Spezia (Liguria), Pompei (Campania), Reggio Calabria (Calabria), Sant’Andrea di Conza (Campania), Savona (Liguria).
Il riconoscimento di Capitale italiana della cultura, istituto nel 2014, è stato detenuto nel 2015 dalle città di Cagliari, Lecce, Perugia, Ravenna e Siena, che hanno condiviso l’esperienza nell’edizione d’esordio che ha attribuito il titolo alle finaliste del titolo di Capitale europea della Cultura vinto da Matera per il 2019. Successivamente è stato attribuito a Mantova (2016), Pistoia (2017), Palermo (2018), Parma per il 2020, poi esteso anche al 2021 a causa dell’emergenza sanitaria, e Procida (2022). Per il 2023 Bergamo e Brescia hanno condiviso il titolo di Capitale italiana della Cultura, una scelta del Parlamento a favore dei territori duramente colpiti dalla prima fase emergenziale della pandemia da Covid-19. Nel 2024 la Capitale italiana della Cultura è stata Pesaro, la città designata per il 2025 è Agrigento e per il 2026 sarà L'Aquila.
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[post_content] => L'Oman alza la posta sul mercato Italia, forte degli ottimi risultati conseguiti nel 2024 in termini di arrivi e supportato dal potenziamento delle connessioni aeree targate Oman Air, che lo scorso dicembre ha aperto voli diretti per Muscat anche da Roma Fiumicino (con 4 frequenze settimanali, in aggiunta alle 5 da Milano Malpensa).
Obiettivo dichiarato: «Raggiungere nel 2025 i 76.000 visitatori dall'Italia - afferma Massimo Tocchetti, presidente Aigo e rappresentante per l’Italia del ministero del Patrimonio Culturale e del Turismo del Sultanato dell’Oman sin dal 2010 -, che significherebbe tornare ai numeri del 2019 e gli indicatori di mercato, come ci riferiscono anche i tour operator che programmano la destinazione, sono molto positivi. E secondo la Vision 2040 del governo omanita, il contributo del turismo al Pil nazionale è destinato a passare dall'attuale 3% al 7%».
Nel 2024 il Sultanato ha registrato 72.110 arrivi italiani, +3,08% sul 2023: nel dettaglio 47.626 visitatori italiani (+6,5 %), e 24.484 crocieristi (-2,97% sul 2023). «Dati che posizionano il nostro paese al terzo posto in Europa, dopo Germania e Regno Unito, ma al secondo analizzando il solo dato crocieristico e al quarto posto considerando gli ingressi "visa", quindi alle spalle di Uk, Francia e Germania».
Lo sviluppo non è soltanto in meri termini numerici, ma prevede un significativo impegno per ampliare la stagionalità della destinazione «oggi ancora marcatamente legata al periodo fra ottobre e fine aprile», per diversificare il prodotto e promuovere le esperienze autentiche». Il tutto, sempre secondo la Vision 2040, in un'ottica di sostenibilità a tutto tondo, e dunque ambientale, sociale ed economica. Insomma, un no deciso ai flussi di massa, che privilegia un turismo di lusso «inteso come esclusività dell'esperienza».
Prodotto
«Se natura e cultura sono ormai elementi consolidati dalla proposta Oman - precisa Paola Cerri, account director Aigo - ora i riflettori puntati sulla valorizzazione del patrimonio archeologico, nell'area del Sud del paese, quella di Salalah (località d'elezione per le operazioni charter di Alpitour con Neos, che convogliano nel Sultanato un numero significativo di arrivi), con due siti Unesco (sono in totale 5 i siti già registrati e 7 quelli in nomination per diventarlo). Un ambito che coinvolge oggi ben 11 missioni delle Università italiane nel recupero di queste aree.
Le esperienze «che includono la popolazione locale e ne supportano lo sviluppo economico» spaziano dai laboratori di erbe naturali, acqua di rosa e incenso, alla manifatture di argento e ceramiche, fino alla degustazione di prodotti locali e ancora ai festival locali.
Distribuzione
«Attualmente il 50% circa dei viaggiatori italiani che arriva in Oman è riconducibile al turismo organizzato (leisure e Mice) - prosegue Paola Cerri -. E a conferma di un interesse crescente verso la destinazione basti pensare che il numero dei tour operator italiani che la programmano "nel 2024 è cresciuto del 14,8% rispetto al 2023, tornando quasi ai livelli 2019 e recuperando importanza nel panorama regionale. Ma, soprattutto, ci sono nuovi operatori che hanno inserito il Paese nella loro programmazione, in particolare dal Sud Italia, come Mapo o SoGood Travel, grazie al volo diretto da Roma».
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[post_title] => Oman: il lusso dell'esclusività delle esperienze. Flussi italiani in crescita
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[post_content] => “Mi dedicherò molto alle staff house, le case per i lavoratori. Così da fornire un aiuto agli imprenditori, perché comunque pagare la casa ai propri dipendenti stagionali comporta un costo. E al contempo dare la possibilità ai giovani di rinnamorarsi del turismo, anche perché la casa è un componente importante per la qualità della vita di ciascuno di noi”. Lo afferma il ministro del turismo, Daniela Santanchè.
Bene, queste le dichiarazioni del ministro. Ora però vengono in mente alcune domande.
La prima: se vuole concentrarsi sulle staff house, cioè detto in italiano, la casa di chi lavora, vuol dire che ha notizie dirette o indirette sul fatto che le case di chi lavora siano in condizioni disagevoli.
I lavoratori non sono costi
Seconda: invece di aiutare sempre gli imprenditori e di vedere i lavoratori come costi, sarebbe meglio fare pressione per aumentare gli stipendi così i lavoratori possono prendere in affitto anche un monolocale ma che sia un monolocale scelto da loro e non imposto dall'azienda.
Terzo: ma chi lo dice che avere condizioni abitative ti fa innamorare di nuovo di un lavoro? Ci si innamora del lavoro quando gli orari cono compatibili con la vita fuori dal lavoro, quando lo stipendio permette di vivere con dignità, senza dover elemosinare straordinari (quelle rare volte che vengono pagati).
Ecco allora invece di pensare alle staff house, il ministro cerchi di battagliare su questi argomenti: salari, straordinari, orari di lavoro. Allora sì che fa innamorare i lavoratori del turismo.
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Ha preso il via la “Amazing Thailand Grand Tourism & Sports Year 2025”, la campagna lancia dalla Tat in collaborazione con il Ministero del Turismo e dello Sport della Thailandia: obiettivo per l'anno in corso è quello di accogliere 40 milioni di visitatori stranieri ed entrate turistiche per 2,8 trilioni di baht (oltre 75,8 miliardi di euro).
“Questo sarà un anno storico, che offrirà esperienze eccezionali ai viaggiatori - ha dichiarato Thapanee Kiatphaibool, governatore della Tat -. Siamo impegnati a rilanciare l'industria turistica thailandese al massimo del suo potenziale”.
L'iniziativa promuoverà le 'Hidden Gem Cities' ma anche le 5 esperienze 'Must-Do', tra le quali Muay Thai e massaggi.
La Tat ha creato anche una serie di Grandi Collaborazioni per il 2025, che comprendono partnership e campagne in ambito culturale, sportivo, naturalistico, gastronomico e cinematografico.
Il 17 febbraio è andata in onda l'attesissima terza serie di White Lotus e quest'estate Krabi farà da sfondo al film Jurassic World Rebirth.
Tra i principali eventi sportivi ci saranno i 33° Sea Games dal 9 al 20 dicembre, il Fivb Women's Volleyball World Championship 2025 dal 22 agosto al 7 settembre e il Jet Ski World Series 2025 (17-21 dicembre, Chon Buri). Quest'anno segna anche il sesto anno in cui la destinazione ha ospitato il MotoGP PT Grand Prix of Thailand.
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[post_content] => Si chiama Lysa ed è l'ultima new entry nel team CartOrange: un tool di intelligenza artificiale dinamico destinato a diventare un supporto importante per gli oltre 400 consulenti del network. "Si tratta di un investimento davvero importante - racconta l’amministratore delegato e fondatore della rete consulenziale, Gianpaolo Romano, che già l'anno scorso ci aveva anticipato la novità in arrivo -. Parliamo di centinaia di migliaia di euro solo in questa fase iniziale, per uno strumento per sua natura in costante evoluzione, che quindi ha bisogno di cure continue. Non solo: alla sua gestione abbiamo dedicato un team di sette persone, una per ciascuno dei nostri reparti centrali, che dedica il 50% del proprio tempo lavorativo all'aggiornamento di Lysa. Oltre al costo del software in quanto tale, va quindi anche considerato l'investimento in ore-risorse".
L'idea è che oggi un consulente non possa più fare a meno di un tool Ai in grado di semplificargli il lavoro. E per ciò stesso di consentirgli di concentrarsi sulla parte più importante della propria professione: la relazione con il cliente finale. "Stando a una recente ricerca condotta dalla Stanford University su un'azienda Usa inserita nella lista Fortune 500 che vende software contabili, il supporto di uno strumento di intelligenza artificiale ad hoc, dedicato agli agenti della compagnia, avrebbe infatti fatto aumentare le performance del customer service di ben il 35%".
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Lysa è basata sul software OpenAi ed è già operativa da un paio di settimane. "Tutto il database e le informazioni inserite, tra cui ben 15 mila proposte di viaggio differenti, appartengono però esclusivamente a CartOrange - ci tiene a sottolineare la responsabile marketing operativo, Eleonora Sasso -. La Ai è stata pensata per intervenire in quattro ambiti principali: la formazione turistica; l'assistenza nella creazione di proposte di viaggio, anche in termini di descrizioni accattivanti; la gestione delle prenotazioni, le procedure aziendali e tutto quello che riguarda il back office; il coaching, infine, in ambito commerciale per supportare le tecniche di vendita".
Dopo appena un paio di settimane è ancora presto per capire i benefici dell'Ai sulle attività dei consulenti: "Quello che sta già stupendo i nostri colleghi - aggiunge Eleonora Sasso - è però la capacità di Lysa in fase di trattativa. E' in grado infatti quasi sempre di consigliare le giuste risposte e il giusto approccio a chi si trova a fronteggiare clienti con dubbi a livello di budget e/o prodotto".
"Quello di cui siamo perfettamente consapevoli - conclude Romano - è che l'Ai accelera i processi ma non può sostituire i consulenti nella fase creativa ed empatica con il cliente. Bisogna inoltre tenere sempre presente che Lysa è sorprendente nella sua capacità di dare risposte esatte e coerenti nel 90% dei casi. Esiste tuttavia un restante 10% in cui il controllo e le competenze umane sono essenziali".
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[post_content] => Lancio ufficiale per il progetto "Lago di Barrea - Esperienze tra natura e benessere", finanziato dal Ministero del Turismo attraverso il Fondo Unico Nazionale per il Turismo con un investimento di 1.990.316 euro.
L’iniziativa, che si sviluppa su un arco temporale di tre anni, punta a fare del lago di Barrea un punto di riferimento per il turismo esperienziale in Italia, promuovendo un modello virtuoso di valorizzazione del territorio in linea con le nuove tendenze del turismo sostenibile e responsabile.
Il progetto, affidato all'Rti CoopCulture, Pro Loco Vallis Regia Barrea, Pro Loco APS di Civitella Alfedena e Pro Loco Villetta Barrea, coinvolge attivamente i tre comuni– Barrea, Civitella Alfedena e Villetta Barrea – insieme a quattro enti privati riuniti in Raggruppamento Temporaneo di Imprese. Questa collaborazione mira a valorizzare un territorio ricco di storia, cultura e tradizioni, promuovendo una connessione profonda tra turismo, imprese e comunità locali.
“Si sta iniziando ad intervenire su una delle aree più suggestive del turismo montano italiano, nel cuore del Parco Nazionale d’Abruzzo - afferma Letizia Casuccio, direttore generale di CoopCulture -. Il lago è circondato da vette maestose e boschi incontaminati e offre panorami mozzafiato e un’atmosfera di pace e serenità ideale per chi cerca un’esperienza immersiva nella natura. Il progetto che abbiamo attuato mira a posizionare il Lago di Barrea come destinazione turistica d’eccellenza attraverso lo sviluppo di un’offerta integrata e sostenibile, capace di destagionalizzare i flussi turistici e diversificare l’esperienza dei visitatori. Questo progetto rappresenta un modello di innovazione e collaborazione pubblico-privata che può diventare un punto di riferimento per il rilancio del turismo montano in Italia".
La strategia di sviluppo si basa su quattro pilastri fondamentali: sostenibilità, digitalizzazione, turismo esperienziale e inclusività.
Diverse le fasi che porteranno alla realizzazione di un ecosistema digitale composto da un’app e una piattaforma web per migliorare l’esperienza turistica, fornendo informazioni dettagliate su percorsi naturalistici, attività esperienziali ed eventi culturali.
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[post_content] => Traguardi ambiziosi per il 2025 della Turchia che punta ad accogliere 65 milioni di visitatori nonché a totalizzare 64 miliardi di dollari di entrate turistiche.
E' stato il ministro turco della Cultura e del Turismo, Mehmet Nuri Ersoy, a tracciare la vision strategica del Paese durante la recente Itb di Berlino. Dopo il successo del 2024, che ha registrato 62,3 milioni di visitatori e 61,1 miliardi di dollari di entrate turistiche, la destinazione alza ulteriormente l'asticella, non solo in termini di arrivi, ma concentrandosi sia sulla qualità sia sulla quantità della propria offerta.
Sebbene i mercati europei continuino a rappresentare lo zoccolo duro dell'industria turistica turca, il Paese si sta muovendo strategicamente per espandere la propria portata in nuovi mercati. Il mercato dei viaggi cinese è cresciuto di oltre il 60% nel 2024, riflettendo un forte ritorno del turismo internazionale dall'Asia.
Allo stesso modo, il mercato Usa ha registrato un tasso di crescita del 20% all'inizio del 2025, con quasi 1,5 milioni di americani che hanno visitato la Turchia lo scorso anno.
In relazione al prodotto, la Turchia sta investendo molto nel turismo culturale e archeologico, senza dimenticare la crescita dei collegamenti aerei: il ministro ha sottolineato che per raggiungere la vision a lungo termine della Turchia di 100 milioni di visitatori e 100 miliardi di dollari di entrate turistiche sarà necessario aumentare la connettività aerea, in particolare con le destinazioni a lungo raggio come gli Stati Uniti, la Cina e altri mercati asiatici.
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[post_content] => Le Associazioni di categoria Aiav, Aidit Confindustria, Assoviaggi Confesercenti, Astoi Confindustria Viaggi, Fiavet Confcommercio, Fto e Maavi hanno scritto una nota congiunta a tutti gli eurodeputati italiani, al presidente Ue, alla presidenza del Consiglio dei ministri italiana, al ministero del turismo ed a Ectaa in merito al Draft Report dello scorso 25 febbraio dell’eurodeputato Alex Agius Saliba, relatore in Parlamento della proposta di modifica della Direttiva pacchetti.
Nei mesi scorsi la proposta di revisione della Commissione pubblicata lo scorso novembre è approdata a soluzioni di compromesso a seguito delle interlocuzioni delle Associazioni di categoria con il Governo italiano, tramite il Ministero del Turismo, e a seguito del negoziato avvenuto tra la Commissione Europea e il Consiglio dell’Unione, votata poi dal COREPER a dicembre 2024.
In questa occasione erano stati eliminati dal testo gli elementi più discutibili, che rendevano la proposta inattuabile per il mercato, mantenendo un equilibrio tra gli interessi dell’industria turistica e quelli dei consumatori.
Tra gli emendamenti proposti nella relazione del Deputato Saliba, che sono contestati dalle Associazioni, vi è principalmente l’articolo 5 bis della direttiva che vorrebbe reintrodurre, rispetto alle bozze del precedente negoziato, il limite del 25% per gli acconti dei pacchetti turistici e la richiesta del saldo non prima di 28 giorni dall’inizio del pacchetto stesso, nonché la facoltà per ogni Paese membro dell’Unione europea di imporre la costituzione di un conto vincolato per gli acconti dei consumatori.
Libera concorrenza
Questo uniformerebbe a livello europeo i termini economici di vendita dei pacchetti, violando, di fatto, la libera concorrenza di mercato. Ma l’aspetto più preoccupante è quello economico: molti operatori non sarebbero in grado di gestire l’advanced booking, divenuta una leva essenziale al mercato turistico odierno, e quasi tutti avrebbero difficoltà finanziarie nello sviluppo del proprio business potendo incassare il saldo di ciò che hanno venduto solo a 28 giorni dalla partenza, anticipando di propria tasca le spese che sono a tutti gli effetti del consumatore.
Preoccupante anche l’ipotesi dell’apertura di un conto vincolato, un ulteriore onere, che si somma a quello cui già sono tenuti gli operatori del turismo organizzato che prestano garanzia per insolvenza e fallimento con un fondo che già copre il rischio dei consumatori.
Recesso
Altro aspetto già segnalato in precedenza dalle Associazioni è l’ipotesi di recesso per circostanze straordinarie per il quale non è proposto alcun emendamento che specifichi che queste circostanze sono limitate alle sole catastrofi naturali, pandemie etc, con il rischio che potrebbe essere interpretato come ricomprendente qualsiasi ipotesi di impedimento personale del consumatore. Inoltre, viene proposto l’inserimento di un nuovo comma nell’articolo 12 che prevede la possibilità di annullare il viaggio con il rimborso integrale dei pagamenti effettuati in virtù di un avviso di sicurezza dell’Autorità - “official travel warning” - emanato 28 giorni prima del viaggio.
Si apre, infine, in questa revisione, anche una nuova ipotesi di gestione dei reclami con obbligo di risposta entro 21 giorni, con sanzioni pecuniare spropositate che arrivano fino al 4% del fatturato annuo dell’operatore turistico.
Piccole e medie imprese
Secondo le Associazioni questa revisione è ispirata a esigenze sorte in occasione di eventi straordinari, come la pandemia Covid 19 o il fallimento di Thomas Cook, che non rappresentano un parametro equo e indicativo delle dinamiche ordinarie del mercato dei pacchetti turistici.
Le misure proposte aggraverebbero l’intero settore, e in particolare le piccole e medie imprese che sono il tessuto economico del comparto in Italia e di altri Paesi, favorendo invece i big player con cospicue capacità finanziarie, spesso non europei, che finirebbero per minare l’industria del turismo organizzato nei Paesi membri.
Le scriventi Associazioni invocano quindi una immediata “levata di scudi” dei nostri Europarlamentari e dei vertici politici del nostro Governo e di quello dell’UE per la discussione in corso a Bruxelles, che si dovrebbe chiudere il voto finale del Parlamento il 26 giugno del 2025, confidenti dell’impegno trapelato da parte del Ministero del Turismo di lavorare nella direzione di una conclusione equa e sostenibile per imprese e consumatori.
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