Attilio Celant chiede sostegno per il turismo
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28 marzo 2009 11:15
«Il sistema non da risposte immediate», così Attilio Celant, preside facoltà di Economia a La Sapienza. «Problemi di competitività, come Alitalia o l’assenza di un reale hub d’ingresso forte per i mercati giapponesi, cinesi ed indiani, vanno affrontati, e comunque daranno reali benefici solo dopo 3 anni. Bisognerebbe ragionare a breve, medio e lungo termine: subito una detassazione del turismo, poi una riqualificazione, ed infine altri poli turistici". Per il preside c’è anche un altro punto da risolvere: "Bisogna detassare il turismo, e non imporre nuove tasse. Va bene sostenere la filiera automobilstica, ma anche il turismo necessita di interventi analoghi».
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Si è tenuto l’incontro organizzato dal ministero del turismo e da Abi sulla tassazione agevolata al 5% delle mance ad un anno dall’entrata in vigore del provvedimento e alla luce dei nuovi interventi previsti in legge di bilancio.
Lusinghieri i risultati per le aziende che hanno già attivato questa opportunità nel 2024, ma le attese per il 2025 sono anche superiori in considerazione delle modifiche introdotte dalla legge di bilancio che ha aumentato la percentuale esente da tasse dal 25 al 30% del reddito lordo incrementando anche da 50.000 a 75.000 euro la soglia di reddito per godere dell’agevolazione fiscale.
«Le modifiche intervenute sulla misura dedicata al trattamento delle mance, che rispondono a richieste specifiche sollecitate dalle nostre imprese, sono un valido strumento a sostegno dell’attività e rappresentano un incentivo importante per chi presta servizio negli alberghi. Un valido strumento che sta funzionando molto bene e che può rendere il nostro comparto più attrattivo agli occhi di chi cerca opportunità professionali» dichiara Elisabetta Fabri, presidente di Associazione italiana Confindustria alberghi.
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[post_content] => Si chiama Seb's Farm ed è il nuovo ristorante del resort maldiviano Raaya by Atmosphere, inaugurato lo scorso luglio. Il nome fa riferimento al naufrago Seb, colui che ha scoperto l’isola, e a un concept gastronomico basato sulla sostenibilità, Situato al centro dell'isola di Raaya, il locale vanta un orto dove vengono coltivati ortaggi, frutta ed erbe aromatiche, oltre a un orto idroponico e a un allevamento di pollame. Ogni piatto e bevanda include quindi ingredienti provenienti direttamente dall'azienda agricola biologica e dalla pesca locale. Il menù esalta i prodotti stagionali della fattoria.
Il Seb's Farm signature menu propone infatti piatti tipici locali, come il Raaya Fish Soup, una ricetta tradizionale cucinata a fuoco lento con foglie di curry e peperoncino maldiviano, e il Kanamadhu Chocolate Fudge, una torta alle mandorle con gelato al cocco. Chi cerca bevande rinfrescanti ispirate all'isola non rimarrà deluso grazie a un’ampia selezione di cocktail e mocktail: dal Seb's Florals, con succo di cetriolo e lime, al Raa Gin, infuso con frutto della passione e fragola.
"In un mondo frenetico come quello odierno, caratterizzato dall’essere multitasking, dal trascorrere molto tempo davanti agli schermi e dallo stress delle città, le persone sono sempre più desiderose di trovare momenti di disconnessione. Il giardinaggio, come dimostrato da numerosi studi scientifici sull'orticoltura terapeutica, può contribuire a migliorare notevolmente lo spirito. Ecco perché abbiamo voluto che Seb's Farm fosse più di un semplice luogo dove ristorarsi: è uno stile di vita - spiega Maurice Van Den Bosch, general manager del Raaya by Atmosphere -. Gli ospiti possono esplorare la fattoria con tour esclusivi o partecipare a sessioni di giardinaggio. Gli aspiranti chef possono scegliere personalmente gli ingredienti e partecipare a una masterclass personalizzata. Per gli appassionati di cocktail, offriamo invece la possibilità di creare il drink perfetto con erbe aromatiche e frutti freschi e biologici”.
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[post_content] => Disciplina del sistema informativo, utilizzo di strumenti digitali per ‘gestire’ le aree a maggior concentrazione di flussi, norme puntuali per le locazioni turistiche. Il nuovo ‘Testo unico del turismo’, che rivede, adegua e sostituisce la legge regionale 86 del 2016, è stato approvato di recente nel Consiglio Regionale della Toscana.
Il nuovo Testo unico definisce un sistema organico per la regolamentazione del turismo in Toscana, includendo la governance, le strutture ricettive, le locazioni turistiche, le professioni turistiche, il trasporto turistico e i sistemi di informazione e promozione
«Con l’approvazione – ha spiegato il presidente Eugenio Giani - compiamo un passo decisivo per garantire maggiore chiarezza normativa e strumenti più efficaci a sostegno di un settore strategico per la Toscana. Il risultato di un lavoro condiviso, realizzato ascoltando gli operatori, le amministrazioni locali e tutti i soggetti del settore. I punti chiave sono: semplificare le procedure, valorizzare le eccellenze locali e promuovere un modello di turismo sostenibile e accessibile. Particolare attenzione è stata dedicata all’innovazione digitale e alla formazione, per rendere il sistema turistico competitivo e al passo con i cambiamenti globali. Una riforma che mette al centro non solo i visitatori, ma anche le comunità locali, che devono poter beneficiare direttamente del valore economico, sociale e culturale di un settore che incide per il 15% sul Pil regionale. Lavoreremo da subito per garantire una corretta applicazione del testo e continuare a costruire un turismo di qualità per il futuro».
«Un impianto tutto nuovo – ha aggiunto l’assessore a economia e turismo Leonardo Marras - che si pone come orizzonte governare i prossimi anni facendo leva sulla capacità di gestire i dati ed usare le nuove tecnologie e soprattutto di puntare sulla qualità. Che significa stipulare un patto con le imprese. Il nuovo TU si concentra sulle imprese e sulla gestione di servizi turistici di qualità da parte delle strutture ricettive, dotate di tutti gli strumenti più avanzati proprio grazie alla legge».
Marras prosegue poi sottolineando che «vengono affrontati i temi dell’equilibrio, della sostenibilità, della capacità di governare i processi dove il turismo, diciamo, diventa ‘problematico’. È grazie al dibattito scaturito in Aula che è stato possibile migliorare il TU con particolare attenzione proprio a questo elemento, la concentrazione del turismo in alcune destinazioni, arrivando a individuare strumenti che sono all’avanguardia a livello nazionale».
«La nuova struttura delle competenze consolida il rapporto tra la Regione, le sue Agenzie ed i Comuni, ed in particolare gli Ambiti turistici - conclude Marras - che nel tempo si sono affermati come gli strumenti di raccordo delle politiche di gestione delle Destinazioni, a partire dai servizi di informazione e accoglienza turistica. In un’ottica di impostare un lavoro basato sulla costruzione di modelli di offerta articolati, specie nei territori meno conosciuti».
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[post_content] => Il consiglio direttivo del parco nazionale delle Cinque Terre ha approvato il bilancio di previsione per l’esercizio 2025 e il bilancio pluriennale 2025-2027. Con una previsione di oltre 36 milioni di euro, il documento testimonia il costante impegno nel sostenere iniziative legate alla conservazione della biodiversità, alla tutela del paesaggio e del comparto agricolo, oltre che alla valorizzazione e allo sviluppo di un turismo sostenibile.
Anche nel 2025, grazie al sistema di autofinanziamento derivante dalla vendita della Cinque Terre Card, verranno garantiti ai comuni del parco i servizi relativi al trasporto pubblico locale e alla sicurezza dei borghi. Inoltre, il buon andamento del bilancio 2024 consentirà di stanziare oltre un milione di euro nei progetti individuati dagli stessi comuni. Un milione e 200 mila euro i fondi poi dedicati all'agricoltura. Confermato anche l’impegno per assicurare la cura quotidiana della rete sentieristica a opera dei manutentori del parco.
Uno degli obiettivi centrali del bilancio è garantire l'equilibrio tra conservazione degli habitat, turismo e benessere delle comunità locali. Tra le altre iniziative rilevanti vi sono la promozione della carta europea per il Turismo Sostenibile, la manutenzione e valorizzazione della rete escursionistica e dell’area marina protetta; l’offerta di servizi per una fruizione e un’accoglienza turistica di qualità. E ancora, le attività di educazione ambientale e l’investimento in formazione rivolta alle professioni turistiche per migliorare la comunicazione ai visitatori sui valori dell’area protetta e la percezione del rischio. Proseguono gli impegni anche sul fronte del monitoraggio ambientale e della ricerca scientifica.
«Il parco rappresenta una garanzia fondamentale per il sostegno allo sviluppo socioeconomico del territorio in una prospettiva sostenibile - commenta il presidente dello stesso parco, Lorenzo Viviani -. Il nostro impegno si fonda sulla consapevolezza che l'uomo, con la sua creatività e capacità di trovare soluzioni, di unire saperi scientifici e tradizionali, è al centro del meccanismo di protezione e cura del paesaggio. Grazie all’efficiente sistema di autofinanziamento derivante dalla Cinque Terre Card, investiamo in biodiversità, agricoltura locale, manutenzione, servizi per la comunità. E sosteniamo progetti individuati dai comuni, promuovendo un turismo responsabile e un modello virtuoso capace di unire tutela e crescita».
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[post_content] => Con l’arrivo del Natale, Ragusa Ibla si trasforma in un luogo incantato, dove la bellezza del barocco incontra la meraviglia delle luminarie e delle tradizioni festive. Il progetto, nato dalla collaborazione tra il Comune di Ragusa e il Centro Commerciale Naturale (Ccn) Antica Ibla, ha come obiettivo non solo quello di offrire un’esperienza unica ai visitatori, ma anche di valorizzare il territorio, aumentare l'attrattività della destinazione sui mercati internazionali e destagionalizzare i flussi turistici aiutando gli operatori a lavorare anche nei mesi di spalla.
Come raccontato dal presidente Daniele La Rosa, il Centro Commerciale Naturale Antica Ibla nasce dalla volontà degli esercenti locali di creare uno strumento comune per valorizzare le proprie capacità imprenditoriali, ma soprattutto per riscoprire l’orgoglio di appartenere a un luogo ricco di storia e umanità. Forte del sostegno di circa 85 imprese, il Ccn si impegna a contrastare la disumanizzazione delle città e ad aiutare la destagionalizzazione dell'offerta attraverso iniziative che rafforzano la vivacità del territorio e del commercio locale. «Quest’anno – spiega La Rosa – Ibla ha indossato il vestito buono della festa. Le luminarie, i mercatini e le attività che abbiamo organizzato in sinergia con il Comune rappresentano un’occasione per vivere il Natale in una dimensione speciale. Il nostro impegno è stato quello di pianificare un calendario di eventi ricco e inclusivo, capace di attirare sia famiglie che giovani, per condividere momenti di bellezza e tradizione».
Ibla Magia del Natale
L'iniziativa Ibla Magia del Natale include un programma variegato di eventi che spaziano dai presepi viventi ai concerti, dai mercatini natalizi al Villaggio di Babbo Natale, dove i più piccoli possono incontrare Babbo Natale, visitare la fabbrica dei giocattoli e divertirsi con gli elfi cantastorie.
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Crescono del 2,2% le presenze complessive in Toscana nel 2024 rispetto al 2023, mentre calano le prenotazioni per le festività dell'1,9% rispetto al 2023. Si registra anche una flessione di alcuni dei mercati esteri di riferimento (Belgio, Giappone, Spagna, Austria, Germania e Francia) ed in generale un rallentamento della domanda internazionale. Questi i dati secondo l’indagine realizzata dal Centro Studi Turistici di Firenze per Toscana Promozione Turistica, su un campione di 603 imprenditori della ricettività.
«Iniziano ad avvertirsi gli effetti dell’incertezza che sta caratterizzando l’economia mondiale - ha commentato il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani -, dovuta alla crisi della situazione geopolitica e ad un peggioramento delle principali economie europee. Nonostante questo la Toscana continua ad ottenere risultati più che soddisfacenti e ad attrarre visitatori da tutto il mondo. Le difficoltà della domanda interna permangono e a queste si affiancano segnali di debolezza di alcuni mercati esteri tradizionali, specie europei, compensati però da indicazioni positive provenienti da paesi extraeuropei».
«La Toscana si conferma una terra capace di attrarre visitatori da ogni parte del mondo - aggiunge Leonardo Marras, assessore al turismo - ma i dati ci ricordano che non possiamo abbassare la guardia. Il lieve calo delle prenotazioni per le festività natalizie è uno specchio delle difficoltà economiche globali e delle incertezze che stanno condizionando i mercati tradizionali, specie europei. Tuttavia, non mancano segnali incoraggianti, soprattutto dai mercati extraeuropei, che ci spingono a continuare a lavorare sulla diversificazione della nostra offerta turistica. E' fondamentale consolidare le performance più positive ed affrontare le sfide del 2025 con determinazione».
Secondo l’indagine, in base alle prenotazioni ricevute per le feste di fine anno, le presenze nelle strutture ricettive sono stimate al -1,9% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Oltre 1,2 milioni di pernottamenti, ai quali si potrebbero aggiungere altre 300 mila presenze comprendendo anche i clienti nelle locazioni turistiche. La stima relativa ai turisti italiani segnala un -2,5% e oltre 685 mila presenze. Calo anche per gli stranieri, -1,2% e 539 mila presenze. Il movimento nelle strutture alberghiere è stimato al -2,2%, mentre per le strutture extralberghiere al -1,4%.
Per il 32% degli imprenditori che hanno partecipato all’indagine, le presenze per il 2024 sono aumentate, per il 23,4% sono diminuite e per il 29,1% sono risultate stabili. Complessivamente sulla base della percezione degli imprenditori e delle indicazioni raccolte, la stima per il 2024 risulta del +2,2%. Meglio il settore alberghiero (+2,4%), buono anche il risultato per le strutture extralberghiere (+2,1%). Il 2024 dovrebbe chiudersi con oltre 46,8 milioni di pernottamenti e oltre 15,1 milioni di arrivi, al netto del movimento registrato nelle locazioni turistiche.
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Fiavet indaga il mondo delle agenzie di viaggio e lo fa attraverso la ricerca “Focus sul settore agenzie di viaggi in Italia. Effetti post pandemia e nuove prospettive” realizzata da Roberto Gentile per Fiavet Confcommercio e Ente Bilaterale Nazionale Turismo.
Sono 7100 le agenzie di viaggi attive di cui circa 1500 iscritte a Fiavet Confcommercio. Delle 7.100 imprese attive, 6.810 sono dettaglianti puri e 290 ricettivisti, con un lieve incremento rispetto ai circa 6.500 esercizi registrati nel 2023, quando si verificarono 300 chiusure, in linea con le circa 1000 chiusure dell’anno precedente. Negli ultimi dodici mesi ha chiuso qualche piccolo operatore, mentre alcuni dettaglianti, che avevano sospeso l’attività causa Covid, hanno riaperto i battenti.
Come per altri comparti il fatturato maggiore si registra al Nord Italia, non tanto per quantità di pacchetti venduti, ma per il valore più alto del prodotto. Al Sud si vendono, inoltre, prodotti diversi: viaggi di nozze e crociere sono particolarmente apprezzati.
I numeri delle agenzie di viaggio iscritte ai network ci arrivano dalle stesse aggregazioni: Welcome 2.606, Gattinoni 1.519, Bluvacanze 900, Uvet 400. In totale sono 5.425. Le restanti 1675 agenzie sono indipendenti (circa 1000) o iscritte a network più piccoli.
L'agenzia di domani
Il ritratto dell’agenzia di viaggi di domani è imprescindibile da due aspetti: la sostenibilità e la digitalizzazione con un forte richiamo all’Intelligenza artificiale cui Fiavet Confcommercio sta dedicando impegno sia a livello di formazione che di coinvolgimento istituzionale.
Per la sostenibilità ha presentato la sua proposta di decalogo da condividere le Istituzioni: diversificazione, pianificazione, collaborazione, promozione di pratiche sostenibili, promozione di esperienze autentiche, integrazione con le comunità locali, formazione, valorizzazione dei prodotti territoriali, internazionalizzazione, gestione delle infrastrutture.
Il fulcro di questo decalogo è l’attivazione di prodotti territoriali legati a nuovi tipi di esperienze e stimoli, e Fiavet Confcommercio essendo strutturata in organismi regionali è in grado di avviare questo processo, e ha bisogno di un sostegno non solo a livello promozionale, ma a livello infrastrutturale, soprattutto per quel che attiene ai trasporti in loco.
L’agente di viaggio non può più fare a meno dell’Intelligenza artificiale, e a questa, insieme alla digitalizzazione, Fiavet-Confcommercio sta dando grande rilievo, perché indispensabile per la gestione dei flussi, per la creazione di pacchetti, forse meno per le relazioni con la clientela, fortemente improntate sull’interazione umana che è il più grande e intramontabile valore dell’agente di viaggi.
Tra le novità del 2024 che segneranno il futuro in agenzia di viaggio anche il nuovo contratto di lavoro siglato da Fiavet Confcommercio quale sindacato datoriale. Importantissima la definizione del direttore tecnico atta a difendere l’intero comparto dall’abusivismo, e all’avanguardia la scelta dell’inserimento di nuove figure dalle quali non si può più prescindere come l’influencer, il social media manager.
Punti di forza
La ricerca stila infine una analisi dei punti di forza delle agenzie di viaggio di domani. Prima di tutto la programmazione, la professionalità e la conoscenza del prodotto turistico. L’agente di viaggio, grazie al contatto con il cliente è inoltre in grado di comprendere tendenze, umori e segnali della società e del territorio. La conoscenza diretta delle destinazioni, i rapporti in loco se ieri erano necessari oggi sono imprescindibili, come anche la formazione continua, le competenze specifiche, gli aggiornamenti.
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“L’agente di viaggio del futuro associato a Fiavet Confcommercio può fare la differenza in mutazioni sociali, economiche e legislative in Italia e in Europa – afferma Giuseppe Ciminnisi, presidente Fiavet Confcommercio - con questa ricerca abbiamo voluto dimostrare che può appartenere a qualsiasi network, può essere in centro di una città, in periferia, in un piccolo comune, ma resta invariato, ed è di fondamentale importanza da 63 anni, il rapporto umano, l’impostazione alla solidità di una tradizione al servizio del turismo e delle persone, che va ben oltre i fattori esterni, e si inserisce nel domani rinnovandosi continuamente, continuando ad essere presente in modo capillare su tutto il territorio italiano”.
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[post_content] => Il Rapporto 2024 sul turismo enogastronomico italiano, presentato da AITE-Associazione Italiana Turismo Enogastronomico, evidenzia la Toscana quale meta preferita dai viaggiatori italiani.
I dati dello studio mostrano che la Toscana ha superato la Sicilia, in pole position nel 2023, come meta di viaggi enogastronomici. Il 33,9% dei turisti italiani vorrebbe visitarla, il 39,3% dichiara di esserci stato nel corso dei viaggi più recenti. Al secondo e terzo posto nel 2024 si collocano Emilia-Romagna e Puglia.
«Il rapporto di AITE - spiega il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani – conferma che
l’attrattività della Toscana deriva anche da una sapiente unione di enogastronomia e cultura, che si esprime anche nei borghi minori e nelle aree interne, la cui scoperta è stata, secondo i dati presentati, il motivo che ha mosso ben il 19% degli intervistati. Quanto emerge dal Rapporto AITE conferma il nostro impegno per la valorizzazione di aree della nostra regione meno conosciute ma estremamente affascinanti e ricche di potenziale, nell'ottica di quel progetto di sostegno alla rinascita di tutto il territorio regionale che chiamamo 'Toscana diffusa'».
«Siamo molto soddisfatti di questo risultato - ha commentato l'assessore al turismo e all'economia Leonardo Marras - è il segno concreto del lavoro fatto in questi anni, insieme alle associazioni di categoria e alle migliaia di operatori che hanno confermato la loro adesione a Vetrina Toscana, o che hanno deciso di farlo per la prima volta, partecipanti ad una grande comunità che offre accoglienza e esperienze straordinarie ai turisti. Quello di Vetrina è un grande progetto che punta a promuovere la Toscana attraverso il racconto trasversale di tematiche che diventano vere e proprie motivazioni di viaggio».
Il 70% degli intervistati dichiara che è stata proprio l'enograstronomia a indurre la scelta di una meta negli ultimi tre anni. Il vino (38,1% delle preferenze) è considerato il prodotto più rappresentativo dell’Italia in ambito agroalimentare, seguono l’olio extravergine di oliva (24%), la pizza (22%), la pasta
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L'Un Global Compact nasce infatti con l’obiettivo di promuovere un’economia globale sostenibile e richiede a coloro che vi aderiscono, in modo volontario, di allineare attività e strategie ai Dieci Principi universalmente accettati in ambito di diritti umani, standard di lavoro, salvaguardia dell’ambiente e lotta alla corruzione, in sostegno agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite (SDGs).
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