22 December 2025

Astoi: «Estranei alla questione Iva, ma la posizione dei to è legittima»

Luca Battifora

Con una nota precisa e dettagliata Astoi prende posizione nella querelle sull’Iva girata nelle provvigioni delle agenzie di viaggio  «Sul tema Iva, Astoi ha già ribadito la propria estraneità – sostiene la nota – , in quanto il compito di un’associazione non è quello di coordinare politiche commerciali o comportamenti fiscali dei propri soci. Ovviamente, può fornire agli associati che lo richiedano pareri legali o fiscali in merito, ma non può essere chiamata in causa da altre Associazioni su temi di pertinenza di aziende singole. Detto questo, Astoi intende precisare, anche a difesa della categoria che rappresenta, che la posizione assunta da alcuni tour operator è totalmente legittima e corretta. Si è letto molto in questi giorni ed abbiamo assistito anche a dichiarazioni fuori luogo, che nulla avevano a che vedere con la realtà del problema, nelle quali sono state mischiate questioni fiscali a questioni commissionali, sono stati confusi i Paesi di applicabilità, nonché citati sistemi di calcolo presunti e non veritieri. Ciò che alcuni operatori hanno fatto è stato semplicemente smettere di assorbire a proprie spese l’Iva (nelle destinazioni UE soggette a tale tassa) sulla porzione di guadagno dell’agenzia. In effetti, come tutte le provvigioni, le stesse andrebbero calcolate su una base imponibile al netto dell’Iva, che costituisce un debito/credito nei confronti dell’erario e certamente non un guadagno del soggetto prestatore. Nel caso di specie, applicando sul pacchetto di viaggio un regime speciale Iva, l’imposta rimane compresa nel prezzo e il ricavo del pacchetto comprende necessariamente anche quella quota di ricavo dell’agenzia che subisce in modo diretto e proporzionale un’Iva che, dunque, va decurtata dalla provvigione stessa. Pertanto, è assolutamente errato e lesivo dell’immagine della categoria sostenere che i tour operator hanno deciso di far pagare alle agenzie l’Iva che spetterebbe invece a loro stessi. I tour operator continueranno a sostenere il costo dell’Iva sulle destinazioni UE sulla parte del proprio guadagno, lasciando a carico delle agenzie il pagamento dell’Iva nella misura del 22% sulla porzione relativa alla commissione».

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