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9 novembre 2009 09:37
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Testo dell'annuncio
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Banconista pluriennale esperienza maturata sia a Milano sia a Roma in biglietteria ferroviaria, navale, aerea, low cost, vendita pacchetti turistici e prenotazioni alberghiere. Conoscenza programmi contabili as 400,asset e axioma. Lingue INGLESE,FRANCESE E TEDESCO. Ottima predisposizione al lavoro di gruppo e al contatto con la clientela, valuta proposte su Roma, disponibilità immediata. Tel. 349 8120253.
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Hnh Hospitality archivia l’anno fiscale al 31 ottobre 2025 con un fatturato che ha superato i 121 milioni di euro, in crescita del 7% rispetto al 2024. Stabile l’Ebitda, che si attesta vicino al 15%, mentre l’occupazione media delle camere è cresciuta dal 77% nel 2024 al 78,4% nel 2025. In netta crescita anche il prezzo medio per camera che registra 169,10 euro rispetto ai 164,7 dello scorso anno.
Focus sul 2025
Il 2025 è stato un anno caratterizzato da investimenti e nuovi progetti che confermano il posizionamento del gruppo nel segmento dell’ospitalità di alto livello. Da un lato, la nuova fase strategica di Almar Resorts & Spa, volta a rafforzare l’identità distintiva delle tre strutture; dall’altro, le diverse operazioni di gestione alberghiera: l’ultimo annuncio riguarda la gestione del Grand Hotel Trento, iniziata lo scorso 1° dicembre, a cui si affiancano i progetti strategici in Nord Italia.
A Verona, il gruppo ha assunto la gestione dell’hotel Leon d’Oro, destinato a diventare un DoubleTree by Hilton, e ha inaugurato Homy Livia, il complesso di 23 appartamenti pensati per soggiorni prolungati in città. A Torino Hnh Hospitality gestirà il 5 stelle nato dalla riqualificazione di una porzione della Cavallerizza Reale di Torino sotto il marchio Radisson Collection. Infine, a Milano Linate il gruppo sarà presente con DoubleTree by Hilton all’interno dell’aeroporto, rafforzando la propria presenza nelle principali città italiane e diversificando le formule di ospitalità.
«Il 2025 conferma la solidità e l’efficacia della nostra strategia. Con 19 strutture operative e quattro in apertura, siamo in linea con l’obiettivo di raggiungere 25 strutture entro il 2027. La crescita del fatturato, dell’occupazione delle camere e del prezzo medio per camera ci danno ulteriore conferma delle direzioni intraprese, con gli investimenti su Almar Resorts & Spa e i nuovi accordi di gestione che ci consentono di rafforzare la nostra presenza in nuovi centri strategici proponendo un concetto di ospitalità autentico, legato al territorio e attento all’evoluzione delle necessità esigenze dei nostri ospiti. Lo sviluppo guarda già al 2026 con l’obiettivo di superare i 140 milioni di euro di fatturato anche grazie alle operazioni di mergers & acquisitions sulle quali stiamo lavorando» ha dichiarato Luca Boccato, ceo di Hnh Hospitality.
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Terme Merano è un motore economico fondamentale per la città di Merano, la provincia di Bolzano e l’intero Alto Adige. A conferma, i numeri da record risultati da uno studio sul valore economico delle Terme Merano sul territorio, nel periodo 2006-2024, realizzato dall’economista Prof. Friedrich Schneider dell’Università Johannes Kepler di Linz.
Ha dichiarato la direttrice di Terme Merano Adelheid Stifter: “La nuova analisi sul valore economico creato dalle Terme Merano conferma in modo chiaro quanto il nostro modello di sviluppo sia radicato nel territorio e allo stesso tempo orientato al futuro. Siamo orgogliosi di contribuire in maniera significativa alla qualità della vita, all’attrattività turistica e alla sostenibilità economica della città. Questo risultato è merito di un lavoro di squadra e della fiducia che la comunità ripone in noi. Continueremo a investire in innovazione, benessere e qualità per generare valore duraturo per Merano e per tutto l’Alto Adige”.
Dall’apertura delle Terme Merano, il 3 dicembre 2005, il complesso termale ha accolto oltre 7,2 milioni di clienti, esclusi i bambini sotto i 4 anni, confermando una media annuale di circa 378.000 visitatori.
Attività operative
Secondo lo studio, nel periodo 2006–2024, le attività operative di Terme Merano hanno generato 643 milioni di euro di spese con impatto diretto sulla creazione di valore economico. Tali spese hanno prodotto un effetto sul Pil di circa 860 milioni di euro, contribuendo alla creazione o al mantenimento di 6.700 posti di lavoro nella Provincia di Bolzano.
L’analisi scientifica mostra inoltre che Terme Merano genera ogni anno tra 17 e 19 milioni di euro di entrate fiscali per la pubblica amministrazione, derivanti dalle spese per il personale, dai costi di gestione e dai consumi degli ospiti. Gli effetti fiscali complessivi per il periodo 2006–2024 sono stimati in un valore compreso tra 317 e 375 milioni di euro.
Anche l’attività d’investimento di Terme Merano ha avuto un impatto significativo sull’economia regionale: dal 2006 sono stati investiti 31 milioni di euro, generando ulteriori 50 milioni di euro di valore aggiunto a livello provinciale e 388 posti di lavoro creati o mantenuti sul territorio.
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[post_content] => Tui Group ha registrato il miglior Ebit di sempre nei risultati annuali al 30 settembre 2025, pari a 1.459 milioni di euro, in crescita del +12,6% (a cambi costanti), superando la guidance di crescita del +9-11% fornita ad agosto. I ricavi sono aumentati del +4,4% a 24,2 miliardi di euro. Significativo miglioramento del risultato di gruppo, in crescita del +25% a 636 milioni di euro.
I volumi di clienti del gruppo sono aumentati del +5% a 34,7 milioni, trainati dalla forte crescita del packaging dinamico e dall'ampliamento dell'offerta di prodotti nel settore Holiday Experiences.
Il flusso di cassa è stato robusto, in aumento di +122 milioni di euro a 358 milioni di euro, trainato dalla crescita operativa e da un'allocazione disciplinata del capitale. Tui ha registrato un altro anno di solidi progressi finanziari, con un miglioramento dell'indebitamento netto di 0,3 miliardi di euro, portandolo a 1,3 miliardi di euro. Grazie alla crescita dell'Ebitda sottostante, anche l'indice di leva finanziaria è migliorato da 0,8x a 0,6x nell'esercizio 2025.
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[post_content] => Secondo un rapporto della Iata i ritardi attribuibili al controllo del traffico aereo in Europa sono più che raddoppiati negli ultimi dieci anni. Il documento mostra un aumento del 114% tra il 2015 e il 2024, mentre il numero di voli è cresciuto solo del 6,7%.
Il rapporto specifica che, tra queste date, 7,2 milioni di voli hanno subito ritardi, la maggior parte inferiori a 30 minuti, sebbene circa 700.000 abbiano superato tale soglia. Solo nel 2024, i ritardi hanno raggiunto i 30,4 milioni di minuti, il 38% dei quali concentrati nei mesi di luglio e agosto.
La Iata attribuisce il calo principalmente a problemi di capacità e carenza di personale presso i fornitori di servizi di navigazione aerea, in particolare in Francia e Germania. Di fatto, questi due Paesi sono responsabili di oltre la metà dei ritardi registrati.
Carenze note da anni
Afferma inoltre che si tratta di carenze note da anni e non ancora corrette. Il suo ceo, Willie Walsh, lamenta che "continuiamo a vedere le conseguenze dell'incapacità dell'Europa di controllare il traffico aereo. Un piccolo miglioramento previsto per il 2025, dopo un pessimo 2024, non cambia il deterioramento a cui abbiamo assistito nell'ultimo decennio".
A questo proposito, Walsh critica il fatto che, nonostante le promesse fatte alle compagnie aeree e ai viaggiatori di un Cielo Unico Europeo che ridurrebbe i ritardi, i passeggeri li abbiano più che raddoppiati. Pertanto, "mentre gli eurocrati dibattono su come aumentare l'onere dei risarcimenti per i passeggeri dell'Ue, la causa principale di gran parte dei ritardi subiti dai viaggiatori – il controllo del traffico aereo – rimane impunita e non viene controllata", conclude.
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[post_content] => Nel terzo trimestre del 2025, Norse Atlantic ha registrato un nuovo record di fatturato e un aumento dell'11% del numero di passeggeri, ma la redditività è stata penalizzata dal rallentamento del mercato transatlantico e dai costi non ricorrenti. Ultima riga di bilancio in rosso quindi per la low cost lungo raggio, impegnata al passaggio ad un modello ibrido fra vettore di linea e Acmi.
Il ceo e fondatore Bjørn Tore Larsen evidenzia che la flotta della compagnia aerea, composta da 12 Boeing 787-9, «costituisce una base solida» in questo momento, con metà degli aeromobili che operano con contratti Acmi e metà che volano sul proprio network.
«Un anno fa, abbiamo impostato un nuovo corso per Norse Atlantic basato su una strategia commerciale basata sui dati (...) e una transizione verso un modello Acmi con rischi ridotti, ricavi più stabili e un'elevata qualità delle rotte che voliamo. Da allora, abbiamo registrato quattro trimestri consecutivi con fattori di carico superiori al 90%, volumi di passeggeri record e migliori risultati finanziari».
Tuttavia, Larsen riconosce le continue sfide, citando «la forte concorrenza sulle rotte transatlantiche principali, gli eventi operativi negativi e l'inflazione dei costi che colpisce tutto il comparto aereo».
Nei tre mesi chiusi a fine settembre, il vettore ha registrato un fatturato di 249,8 milioni di dollari, in crescita rispetto ai 222 milioni di dollari dell'anno precedente, con un fatturato passeggeri pari a 210,5 milioni di dollari. Norse ha trasportato 573.433 passeggeri durante il trimestre, con un aumento dell'11% rispetto all'anno precedente, e un load factor del 95%.
Tuttavia, il ricavo-passeggero è sceso da 406 a 395 dollari a causa del calo degli ancillary revenue e dell'indebolimento dei prezzi dei voli transatlantici.
Durante la winter Norse continua a diversificare il network dei voli di linea con nuove rotte verso la Thailandia e voli charter verso i Caraibi per P&O Cruises. Per l'estate 2026, il vettore prevede un «operativo incentrato sui collegamenti tra Europa e Stati Uniti, basato su rotte con una domanda comprovata e prezzi dei biglietti più elevati» afferma Larsen, aggiungendo che Norse prevede anche una domanda dal Nord America legata ai Mondiali di calcio 2026.
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L'allargamento del fronte est dell'aerostazione vede ora una nuova aerea al primo piano che si estende su una superficie di 7500 mq, con 14 linee per i controlli di sicurezza dotate delle soluzioni tecnologiche più avanzate, che consentono di mantenere all’interno del bagaglio a mano liquidi fino a 2 litri per ogni contenitore e i dispositivi elettronici. La prima postazione è riservata ai passeggeri a ridotta mobilità, alle famiglie con bambini piccoli e al fast-track. L’accesso all’area dei controlli di sicurezza è regolato da 9 gate per la lettura della carta d’imbarco.
Al piano terra del terminal partenze è stata rinnovata l'area di 4.300 mq con l'ampliamento della sala check-in con 30 nuove postazioni in modalità self check-in per un totale di 64, e il raddoppio degli spazi riservati al sistema Bhs per lo smistamento dei bagagli. Il programma delle opere infrastrutturali ha permesso inoltre di ampliare di 840 mq l’area partenze extra-Schengen, con l'aggiunta di 2 nuovi gate d’imbarco.
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«Tra le novità tecnologiche c'è anche il sistema di rilevamento delle presenze basato sull’intelligenza artificiale, che permette di monitorare in tempo reale i flussi di passeggeri. Infine, al piano superiore del terminal c'è anche il nuovo duty-free, che ampia la già significativa offerta di servizi commerciali a disposizione dei passeggeri. Passeggeri che in ultima analisi possono ora beneficiare di un servizio più adeguato, efficiente, moderno e al passo dei tempi».
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Secondo i dati depositati presso il Registro mercantile, come riferisce Preferente.com , ha chiuso il 2024 con un patrimonio netto negativo di 478,1 milioni di euro, rispetto ai 423,6 milioni dell'anno precedente.
Dietro questo peggioramento dell'indicatore ci sono le perdite che Volotea ha registrato dal 2019, anche prima della pandemia di Covid. Negli ultimi sei anni fiscali, un periodo in cui il suo debito è salito a causa di un salvataggio statale di 200 milioni di euro e di un prestito garantito da un'ICO di 150 milioni di euro, Volotea ha perso un totale di 503 milioni di euro.
La sfida del vettore
Secondo i dati ufficiali, la società ha perso 46,1 milioni di euro nel 2024, 97,5 milioni nel 2023, 151,9 milioni nel 2022, 122 milioni nel 2021, 77,9 milioni nel 2020 e 7,7 milioni nel 2019. L'ultimo saldo positivo risale al 2018.
Inoltre, Volotea si trova ad affrontare la sfida di rimborsare i prestiti ricevuti durante la pandemia. Finora, non ha rimborsato nessuno dei 200 milioni di euro del salvataggio statale. Inoltre, è stata costretta a modificare il calendario di pagamento degli interessi stabilito, posticipando la data iniziale stabilita da SEPI. Una situazione simile si è verificata con l'Istituto ufficiale di credito): ha raggiunto un accordo con l'istituto per differire un pagamento di 10,8 milioni di euro dovuto il mese scorso e che ora dovrà essere saldato tra il 2026 e il 2028.
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[post_content] => Dalla “piccola Cappella degli Scrovegni” al paese dei mulini, dall’arco di roccia della Val Popena ai vecchi tabià di Auronzo. Il consorzio Tre cime Dolomiti invita a scoprire i luoghi fuori dal comune per un’esperienza davvero unica.
Una rilassante passeggiata attraverso il centro di Auronzo permette ad esempio di ammirare l’architettura originaria delle case in legno e pietra, dalle forme semplici e lineari, dallo stile rustico ed essenziale. Parte integrante della storia è il lavatoio comunale, oggi ristrutturato, che rimanda indietro nel tempo, quando i panni si lavavano a mano e questo luogo era punto d’incontro e di socializzazione per le donne del paese. Uscendo appena dal centro si può fare un’altra scoperta: i vecchi tabià. Si tratta di fienili in legno, costruzioni tipiche che risalgono agli anni 60-70, un tempo utilizzati per il bestiame e per il fieno.
Nel territorio del consorzio turistico Tre Cime Dolomiti, Vigo di Cadore racchiude dei veri e propri tesori artistici, tra cui le tre chiesette storiche. La chiesa pievanale di San Martino conserva un vero patrimonio di opere d’arte di diversi periodi storici: il trittico attribuito ad Antonio Rosso che risale al 1492, la pala lignea di Valentino P. Besarel del 1866, numerose opere dell’artista locale Tommaso Da Rin.
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Lozzo di Cadore, nel territorio del consorzio turistico Tre Cime Dolomiti, è noto anche come “Il paese dei mulini”. Una passeggiata lungo il torrente Rio Rin permette di seguire la via dei mulini lungo la quale si sono sviluppate numerose attività produttive, mulini, fucine e segherie, ancora oggi visibili.
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I numeri provengono da uno studio sul valore economico delle Terme Merano sul territorio, realizzato dall’economista Friedrich Schneider dell’università Johannes Kepler di Linz.
«La nuova analisi sul valore economico creato dalle Terme Merano conferma in modo chiaro – spiega la direttrice di Terme Merano Adelheid Stifter - quanto il nostro modello di sviluppo sia radicato nel territorio e allo stesso tempo orientato al futuro. Siamo orgogliosi di contribuire in maniera significativa alla qualità della vita, all’attrattività turistica e alla sostenibilità economica della città. Questo risultato è merito di un lavoro di squadra e della fiducia che la comunità ripone in noi. Continueremo a investire in innovazione, benessere e qualità per generare valore duraturo per Merano e per tutto l’Alto Adige».
L’analisi scientifica mostra inoltre che Terme Merano genera ogni anno tra 17 e 19 milioni di euro di entrate fiscali per la pubblica amministrazione, derivanti dalle spese per il personale, dai costi di gestione e dai consumi degli ospiti. Gli effetti fiscali complessivi per il periodo 2006–2024 sono stimati in un valore compreso tra 317 e 375 milioni di euro.
Anche l’attività d’investimento di Terme Merano ha avuto un impatto significativo sull’economia regionale: dal 2006 sono stati investiti 31 milioni di euro, generando ulteriori 50 milioni di euro di valore aggiunto a livello provinciale e 388 posti di lavoro creati o mantenuti sul territorio.
Il successo di Terme Merano si fonda su un’attività operativa costante, sulla forte attrattività turistica e su investimenti continui che, nel tempo, hanno generato effetti positivi in numerosi settori: edilizia, artigianato, forniture tecniche e servizi.
Ma oltre alla sua rilevanza economica, anno dopo anno, si consolida il ruolo di Terme Merano come importante spazio pubblico di incontro e fattore strategico di sviluppo per la città e il territorio altoatesino. Punto di riferimento per la salute, il benessere e lo sviluppo sostenibile, simbolo di qualità della vita.
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Boccato, Hnh Hospitality: «Proiettati verso i 140 milioni di fatturato nel 2026»
Le Terme di Merano, un modello di sviluppo che fa crescere un'intera regione
Tui Group, risultati annuali eccezionali. Ebit a 1 miliardo 459 milioni
Iata: 7 milioni di voli in ritardo. L'Europa non controlla il traffico aereo
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Milano Bergamo, Sanga: «Diventare una 'aerotropoli' sarà un'evoluzione naturale»
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Consorzio Tre cime Dolomiti, itinerari tra i luoghi inediti

