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23 marzo 2012 10:31
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Cell.: 329 1334743.
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[post_content] => Un comparto sostanzialmente in salute che mostra importanti segnali di espansione rispetto al periodo pre-Covid ma su cui pesa la variabile inflazione, il cui impatto si riverbera su molte dinamiche di mercato. A tracciare il quadro del trade, l'amministratore delegato di Welcome Travel Group, Adriano Apicella, a margine del tradizionale meeting annuale con i partner commerciali: "Dal 2019 a oggi la distribuzione organizzata ha acquisito fatturato e passeggeri: noi per esempio registriamo un più 15% in termini di volumi e un più 30% in valore del fatturato totale".
A spiegare quei 15 punti percentuali di differenze è pero soprattutto l'effetto dell'inflazione: "A livello di prodotto i nostri scaffali hanno un'offerta valida per tutti i segmenti di mercato, ma i prezzi sono aumentati mediamente del 30% su tutti i segmenti. In estate, perciò, la clientela di fascia media si è vista di meno. Resta da capire chi non ha viaggiato, chi ha riaperto le seconde case e chi si è rivolto ad altri canali. Da quello che ci risulta l'ultima opzione è tuttavia la meno diffusa".
D'altronde le agenzie continuano a vedere nuovi clienti: "Ci sono gli ex che negli anni passati si sono rivolti all'online e ora tornano sui loro passi, quasi timorosi di ammettere il tradimento. E poi ci sono quelli nuovi: soprattutto le famiglie con bambini piccoli, che prima prenotavano sul web, e che ora vedono i costi di voli più hotel online raggiungere livelli paragonabili a quelli dei pacchetti, senza tuttavia avere tutte le garanzie di questi ultimi".
Cresce quindi l'attenzione al prezzo e, con essa, il fenomeno advance booking, ulteriormente trainato dall'ormai generale diffusione del dynamic packaging: "Bisogna però stare attenti alla strategia tariffaria, assicurando ai clienti sempre il miglior prezzo garantito. Gli assalti al last minute in agenzia, che si verificavano fino a un po' di anni fa, non sono più praticabili. Un po' per evitare di vanificare tutti gli sforzi commerciali volti a incentivare le prenotazioni anticipate, un po' perché le adv oggi hanno circa il 30% di personale in meno rispetto all'era pre-Covid, per una media nazionale di 2,6 addetti a punto vendita. Sarebbero quindi impossibilitate a gestire flussi di lavoro ingenti in poco tempo".
A sostenere le parole di Apicella ci sono peraltro anche i numeri concreti: le 7.705 agenzie attive in Italia nel 2023 hanno generato un volume d'affari leisure pari a 5,2 miliardi di euro (di cui 1,15 mld nella sola Lombardia). Di questi, 2,4 miliardi hanno riguardato prodotti dei tour operator, 1,6 miliardi i pacchetti e le vendite proprie, 1,2 miliardi le crociere. Il bsp sul volato è stato invece di 4,4 miliardi complessivi, di cui il 37% ancora una volta generato dalla sola Lombardia dove si trovano i principali consolidatori.
In tale contesto le 2.606 agenzie del gruppo Welcome (1.260 Welcome e 1.346 geo) hanno registrato, nell'anno fiscale chiuso lo scorso 31 ottobre, un giro d'affari di 1,6 miliardi di euro proveniente dai fornitori leisure contrattualizzati (+7% a pari perimetro sui livelli già record dei 12 mesi precedenti), 510 milioni dai vettori partner (+3,1%) e 14 milioni dalle vendite di polizze assicurative (la crescita complessiva è stata del 6%, ndr). Le new entry del network sono state infine 230, mentre 34 sono state le uscite, 35 i punti vendita esclusi e 47 le chiusure.
Dati, quest'ultimi, da analizzare in doppia lettura: da una parte infatti il network ha saputo limare il tasso di turnover a circa il 2%, grazie a un processo di consolidamento della rete che dura ormai da due anni e che garantisce maggiore stabilità di portfolio rispetto al tradizionale 5% registrato nei periodi precedenti. Dall'altra le 47 chiusure includono certo anche un 30% di passaggi di mano e di fusioni, ma allo stesso tempo denotano un certo malessere ancora diffuso nel mercato. Parametrando il dato Welcome al totale nazionale tra le 100 e le 120 agenzie sono infatti ancora oggi costrette a chiudere ogni anno.
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[post_content] => Nel 2023, il turismo italiano ha proseguito la sua crescita, riconfermandosi il settore trainante dell’economia italiana. Stando ai dati elaborati dall’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”, infatti, in virtù di una spesa turistica record pari a 155 miliardi di euro, lo scorso anno il comparto ha generato un valore aggiunto di 368 miliardi di euro, pari a circa il 18% del Pil considerando il valore economico diretto e indiretto con rilevanti effetti indotti negli investimenti e nell’occupazione.
In particolare, la spesa turistica nazionale ha un effetto moltiplicatore di 2,5, generando un valore aggiunto complessivo di 250 miliardi di euro, pari al 12% del Pil; laddove, invece, la spesa turistica internazionale ha un effetto moltiplicatore di 1,65 sul valore aggiunto, determinando un aumento pari al 6% del Pil, minore rispetto a quello generato dalla spesa nazionale, ma altrettanto significativo. Inoltre, la spesa turistica totale genera o supporta circa 50 posti di lavoro per ogni milione di euro speso.
Lo rende noto il ministero del turismo nel corso della prima giornata del secondo Forum Internazionale del Turismo, promosso e organizzato dal dicastero.
"Abbiamo dedicato molta attenzione al Sud, che nel 2024 sta crescendo più del doppio rispetto al Nord, anche grazie al turismo – ha inoltre aggiunto il ministro del turismo Daniela Santanchè nel corso del suo intervento di apertura –. A fronte di una spesa che rappresenta il 20% delle presenze totali, infatti, nel Meridione si registra un incremento di valore aggiunto, interamente attribuibile all’effetto della crescita del turismo, pari a circa il 15% del Pil".
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La Turchia rivede al rialzo gli obiettivi di chiusura 2024, che ora guardano ad un traguardo di 61 milioni di visitatori rispetto ai 60 previsti originariamente.
Il ministro del turismo Mehmet Nuri Ersoy si è infatti dichiarato ottimista dopo aver presentato i risultati dei primi nove mesi dell'anno in cui la destinazione ha totalizzato un aumento del 6,6% delle entrate turistiche, che hanno raggiunto i 46,9 miliardi di dollari. Sempre tra gennaio e settembre, gli arrivi di turisti stranieri sono aumentati del 6,8% a 41,9 milioni.
Il Ministero del turismo ha inoltre evidenziato che nei nove mesi i visitatori stranieri in Turchia sono stati 41,9 milioni, pari ad un incremento annuo del 6,75%. Includendo i turchi residenti all'estero, il numero totale di visitatori ha raggiunto i 49,2 milioni.
Nel solo mese di settembre, gli arrivi di turisti stranieri sono aumentati del 4,6% rispetto a un anno fa, raggiungendo i 6,05 milioni.
Tra i turisti stranieri, a fare la parte del leone sono quelli provenienti dalla Russia, che rappresentano il 13% del totale (5,5 milioni, con un aumento del 5,9% rispetto all'anno precedente), seguiti dai tedeschi con 5,2 milioni di arrivi, in crescita del 6,2%, mentre il numero di turisti provenienti dal Regno Unito è aumentato del 16,5%, raggiungendo i 3,7 milioni.
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[post_content] => Un'estate record da 21,8 milioni di visitatori internazionali per la Spagna, segnata però delle numerose proteste dei residenti contro l'overtourism. I dati comunicati dall'Istituto nazionale di statistica (Ine) evidenziamo che questa cifra rappresenta un aumento del 7,3% rispetto al 2023.
La Spagna - come riferisce The Guardian - è la seconda destinazione turistica più popolare al mondo dopo la Francia e nel solo luglio ha accolto 10,9 milioni di visitatori e altrettanti ad agosto.
Jordi Hereu, ministro del turismo spagnolo, ha definito l'impatto del turismo «un grande successo per il benessere, la coesione sociale e lo sviluppo economico della Spagna» in occasione di un evento organizzato dal Turespaña a Tenerife, ma ha aggiunto che il Paese deve trasformare il suo modello turistico.
L'aumento del numero di turisti non è piaciuto a tutti i cittadini spagnoli, che negli ultimi mesi hanno manifestato il loro disappunto, in particolare a Barcellona, Malaga e nelle isole Canarie e Baleari. I manifestanti si sono lamentati della pressione sulle infrastrutture e dell'aumento dei prezzi degli affitti, dovuto al fatto che molte proprietà vengono affittate ai turisti a prezzi vantaggiosi. Il sindaco di Barcellona ha dichiarato che la città porrà fine all'affitto di appartamenti ai turisti entro il 2029.
I mercati principali
I principali mercati di provenienza dei visitatori durante la stagione estiva sono stati il Regno Unito, con 4,17 milioni di turisti, la Francia (3,75 milioni), la Germania (2,49 milioni) e l'Italia (1,35 milioni). Anche i turisti statunitensi sono aumentati del 13%, raggiungendo quota 850.000.
Complessivamente, nei primi otto mesi del 2024, la Spagna ha ospitato 64,8 milioni di turisti: dato che, sempre secondo le statistiche Ine, rappresenta un ulteriore record. Le destinazioni più popolari sono state la Catalogna (la regione che comprende Barcellona) e le isole Canarie e Baleari.
Sempre tra gennaio e agosto 2024, le entrate del turismo sono aumentate del 17,6% raggiungendo gli 86,7 miliardi di euro: l'equivalente di 187 euro spesi per turista al giorno.
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[post_content] => Oltre 155 mila visitatori, con una media di più di 1.200 ospiti al giorno. Sono questi i numeri della stagione estiva 2024 delle Terme Merano. Il Bio Nature Pool, il laghetto naturale balneabile, ha attirato in particolare numerosi ospiti soprattutto per il suo concetto ecologico e si è rivelato una vera e propria calamita per i visitatori.
Anche l'area sauna è stata particolarmente apprezzata, registrando un aumento significativo di visitatori di circa il 6% rispetto all'anno precedente. Gli ospiti di Terme Merano provengono soprattutto da Alto Adige e Italia settentrionale, ma anche dal resto della Penisola, nonché da Germania, Austria e Svizzera. E da quest'estate, anche da nuovi mercati. Il che sottolinea l'attrattiva in costante crescita delle Terme Merano.
«Siamo felici della risposta positiva - commenta la direttrice Adelheid Stifter - e del grande interesse dimostrato dai visitatori. Il parco termale si è affermato ancora una volta come meta estiva molto apprezzata e quest'anno abbiamo potuto accogliere molti nuovi ospiti. Siamo particolarmente soddisfatti del crescente interesse per il nostro Bio Nature Pool, che si armonizza perfettamente con il nostro concetto di relax sostenibile».
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Si rafforza l'organigramma della divisione premium, midscale ed economy del gruppo Accor, lanciata a luglio del 2022 per differenziarne la gestione da quella dell'offerta lifestyle. Benoît Racle è stato in particolare nominato global brand president per i marchi premium, portando con sé oltre vent'anni di esperienza nell'ospitalità, maturata in ruoli di leadership che spaziano dalla gestione del marchio alle operazioni globali, dal marketing alle strategie commerciali, collaborando tra gli altri con Starwood e W. Nel suo nuovo ruolo, Racle sarà alla guida strategica dei brand premium, con l’obiettivo di promuoverne la crescita e garantire un’esperienza di ospitalità che punterà su eccellenza e differenziazione. Questo segmento rappresenta una priorità per il gruppo, che nel 2023 ha visto triplicare le firme dei suoi marchi premium rispetto al 2019. Pullman, con oltre 150 anni di storia e 155 hotel in 42 paesi, è pronto infatti ad accogliere altri 65 progetti in fase di sviluppo. Swissôtel si prepara a raddoppiare la propria presenza globale con 40 nuove aperture in programma, mentre Mövenpick, già forte di oltre 120 strutture, espanderà ulteriormente il proprio portfolio con 80 nuovi hotel.
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Jean-Yves Minet è stato invece nominato global brand president per i marchi midscale ed economy. Con un’esperienza di oltre 25 anni nella gestione di brand, dalla strategia all’esecuzione, Minet ha iniziato la propria carriera nel settore della bellezza, concentrandosi su opportunità di crescita, canali di distribuzione e mercati, con particolare attenzione a quelli emergenti. Nel suo nuovo ruolo guiderà la crescita dei marchi economy e midscale, definendone la visione e il posizionamento, e sviluppando modelli operativi innovativi per rispondere alle esigenze di un pubblico globale sempre più diversificato.
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[post_content] => Aeroporti di Puglia in costante crescita, soprattutto grazie ai risultati di Bari e del traffico internazionale. Ad agosto, il dato complessivo passeggeri in arrivo e partenza da Bari, Brindisi sono stati 1.225.737, in aumento del +13,1% rispetto allo stesso mese dello scorso anno. Di questi 826.497 i passeggeri di Bari (+16,5%) e 399.240 quelli dell’aeroporto di Brindisi (+6,6%).
La società di gestione degli scali pugliesi definisce come "eccellente" il dato riferito alla linea internazionale che sui due aeroporti ha registrato 666.608 passeggeri, con un incremento del +22,1% rispetto ad agosto 2023. Buono il dato dell’aeroporto Gino Lisa di Foggia, dal quale ad agosto sono transitati 6.531 passeggeri, in crescita dello 0,7% rispetto allo stesso mese dello scorso anno, quando i passeggeri erano stati 6.482.
Complessivamente tra Bari, Brindisi e Foggia il mese di agosto ha registrato, tra arrivi e partenze, 1.232.191 passeggeri.
Ampliando lo sguardo ai primi otto mesi dell'anno i passeggeri transitati da Bari e Brindisi sono stati 7.121.087 con un incremento dell’8,1% sul 2023. Di questi 3.818.946 sono stati i passeggeri su voli di linea nazionali e 3.240.710 (+16.5%) quelli su voli di linea internazionale.
Nel dettaglio i passeggeri in arrivo e partenza da Brindisi sono stati 2.290.953 (+5,5%) rispetto ai 2.171.256 dei primi otto mesi del 2023 con un ottimo incremento della linea internazionale che con 657mila passeggeri è cresciuta del 7,3%.
I passeggeri in arrivo e partenza da Bari invece sono stati 4.830.134 (+9,44%) rispetto ai 4.413.694 dei primi otto mesi del 2023. La linea internazionale è cresciuta del 19,1% passando dai 2.168.332 passeggeri del 2023 ai 2.583.711 del 2024. Sullo scalo di Foggia, nei primi otto mesi i passeggeri, in arrivo e partenza, sono stati 37.700, con un incremento del 14,9% rispetto al dato dello stesso periodo del 2023.
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[post_content] => Il turismo congressuale fiorentino riprende la sua corsa e dopo un 2023 in miglioramento, rispetto all’anno precedente, prevede un’ulteriore crescita degli eventi Mice anche nel 2024. È questo il quadro che emerge dai dati relativi alla Città metropolitana di Firenze, contenuti all’interno del rapporto dell’Osservatorio italiano dei Congressi e degli Eventi-OICE.
Secondo i numeri dell’approfondimento sull’area metropolitana fiorentina, promosso dalla Fondazione Destination Florence, lo scorso anno nelle 190 sedi analizzate si sono svolti 11.697 eventi, registrando oltre 807mila partecipanti (+15,2%) e più di 1,9 milioni di presenze giornaliere in città (+22,4%). Significative anche le ricadute sull’occupazione degli hotel, cresciuta del 29%, per una presenza media di 1,35 giorni. Aumentano anche gli eventi nazionali ed internazionali svoltisi nel 2023, che rappresentano rispettivamente il 45,5% ed il 12,3% del totale (erano il 34,9% e l’8,3% nel 2022).
Il polo fieristico-congressuale di Firenze Fiera è il punto di riferimento per i grandi eventi fieristici, congressuali e corporate, sia nazionali che internazionali, affiancato dal comparto alberghiero a vocazione congressuale, che si afferma come sede per eventi più utilizzata per incontri di dimensioni più ridotte, tanto da avere concentrato nei loro spazi meeting l’81% degli eventi totali.
Da evidenziare anche la crescente attività del Teatro del Maggio Musicale Fiorentino come sede di eventi corporate, che nel 2023 ha ospitato 12 convention e 4 convegni, per un totale di 22mila partecipanti. Il generale stato di buona salute del turismo congressuale e corporate fiorentino è anche dimostrato dal fatto che il 52,6% delle sedi intervistate dichiara che nel 2024 ospiterà un maggior numero di eventi rispetto al 2023 e per il 63,2% il fatturato è in crescita.
È di oltre 30 milioni di euro l’impatto economico sulla città dei congressi acquisiti nel solo 2023, frutto della proficua collaborazione tra il Convention Bureau di Fondazione Destination Florence e Firenze Fiera. Sono infatti 14 i congressi internazionali di alto profilo, ottenuti grazie a candidature sviluppate negli ultimi anni, che si svolgeranno tra il 2024 e il 2028 con oltre 18mila partecipanti attesi.
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Un pezzo importante della storia del turismo della riviera Romagnola. I Ricci Hotels di Cesenatico compiono 70 anni. Tutto è cominciato con nonno Augusto Ricci nel 1954: mentre la riviera Adriatica era ancora tutta da scoprire, ebbe l’intuizione di proporre un nuovo modello di soggiorno per accogliere vacanzieri alla ricerca di relax e spensieratezza in riva al mare. Vendette un palazzo storico a Savignano sul Rubicone e comprò a Cesenatico la pensione la Sportiva. Sono nati così i Ricci Hotels, oggi cinque strutture di cui quattro vicino al mare: gli hotel Sport, Valverde, Nettuno e Villa Mia, nonché il cascinale di campagna Podere la Fattoria di Canonica a Sant’Arcangelo di Romagna.
«Nonno Augusto andava a fare promozione in spiaggia con i turisti tedeschi, con i quali riusciva a parlare affabilmente, avendo lavorato in Germania nel primo dopoguerra e conoscendo bene la lingua – raccontano i nipoti Giuseppe e Clemente Ricci, oggi titolari della compagnia –. Lui sapeva stare tra la gente strappando sorrisi con il sorriso, e attirò a sé una bella schiera di turisti pionieri che in quegli anni di ricostruzione iniziavano a scoprire l’Adriatico. Costruiva solide relazioni umane e tanti visitatori tornavano anno dopo anno. Ancora oggi le relazioni nei Ricci Hotels hanno un profondo significato».
L'espansione
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Nel 1955 alle otto camere iniziali della Sportiva si aggiunse un altro piano, fino ad arrivare a 30 stanze tutte con bagno privato e balcone. E qualche tempo più tardi, nel 1963, nonno Augusto fu nominato cavaliere della Repubblica italiana al merito, per essere stato uno dei protagonisti del fenomeno turistico in Romagna. Era un nonno social. «I vacanzieri venivano a trovarci ogni anno nello stesso periodo e ritrovavano gli stessi amici dell’anno prima - raccontano i fratelli Ricci -. Erano gli anni della Dolce Vita e c’era voglia di stare insieme come in una grande famiglia».
Nel 1972, il testimone passò a Giancarlo e Marisa Ricci (premiati poi per i risultati raggiunti come cavaliere e ufficiale al merito della Repubblica italiana nel 1989), che ingrandirono la struttura dando origine all’hotel Sport, il primo di Cesenatico ad avere una grande piscina, con 50 camere. Idearono anche le gite fuori porta, affittando un castello sulle colline romagnole per far vivere ai turisti esperienze diverse a base di cibo e buon vino.
Alle soglie degli anni ’80, nel 1979, Giancarlo e Marisa comprarono anche l’hotel Valverde, storico albergo fronte mare, che arricchirono di servizi come il primo campo da squash all’aperto e la piscina più ampia di tutta Cesenatico. Negli anni successivi sarebbe diventato il grande complesso denominato hotel Valverde & Residenza. Anche lo Sport è stato ampliato e la vecchia pensione è diventata una moderna residenza con un totale di 100 fra camere e appartamenti. Altro fortunato acquisto l’hotel Nettuno, nel 2010, totalmente ristrutturato nello stile delle case degli Hamptons e romanticissimo.
La quarta generazione
«È stato un lungo cammino fatto di continui ampliamenti, ristrutturazioni e nuovi servizi per stare al passo coi tempi e anticipare i desideri dei clienti - dice Giancarlo Ricci, che all’età di 86 anni è ancora buon consigliere -. Ricordo sempre una nostra cara cliente ticinese, che ci ha frequentato per quasi 50 anni, che mi diceva: lei Giancarlo ha la malattia del mattone. In effetti è così, ma se si vuole stare sul mercato da protagonisti serve innovazione e le strutture vanno rinnovate continuamente. Ed è quello che ho insegnato ai miei figli».
Oggi la famiglia Ricci è pronta per affrontare una nuova grande sfida. «Abbiamo rilevato una colonia abbandonata da anni (la Santa Monica), con una spiaggia privata di 3 mila metri, per realizzare un albergo direttamente sulla spiaggia, in una grande area e con servizi innovativi: un progetto di rigenerazione urbana dopo anni di degrado e abbandono», raccontano Giuseppe e Clemente.
Intanto è stata inaugurata la nuova spiaggia privata, Ricci Beach, attrezzata con giochi in legno e palestra, nuove cabine, campo da beach volley/beach tennis, grandi spazi fra gli ombrelloni. La famiglia Ricci continua il suo viaggio contemporaneo nell’ospitalità: «Oggi, che i nostri cinque figli si stanno preparando per la quarta generazione – concludono i fratelli Ricci -, cerchiamo nelle nostre strutture di esprimere lo stesso senso di accoglienza delle origini, che fa sentire gli ospiti parte della famiglia».
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Apicella, Welcome: il trade è in salute ma pesa l'inflazione
Turismo italiano: spesa record di 155 miliardi di euro nel nostro Paese
La Turchia traguarda i 61 milioni di arrivi per fine 2024
Spagna: estate record con 21,8 mln di visitatori internazionali, +7,3%
Terme Merano, in crescita i visitatori. Oltre 155 mila tra maggio e metà settembre
Accor: Benoît Racle e Jean-Yves Minet nuovi global brand president premium e midscale & economy
Aeroporti di Puglia: Bari e il traffico internazionale trainano la crescita
Firenze: cresce il settore congressuale. Quasi 12 mila eventi