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17 novembre 2011 09:10
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Trentennale esperienza turistica, ricettivo, gruppi, contratti con compagnia aerea, biglietteria aerea, patentino direttore tecnico. Cell 338 2468264 Giuliano.
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[post_content] => Alla BIT 2025 la Regione Puglia brilla per le performance con ottimi risultati che richiedono una governance capace di gestire e continuare a qualificare il turismo pugliese. Il turismo internazionale ha registrato un notevole incremento, con un +22,6% negli arrivi e un +21,9% nelle presenze. Dal 2015 al 2024, gli arrivi dall’estero sono aumentati del 228% e le presenze del 166%.
Le performance turistiche della Puglia nel 2024, elaborate dall’Osservatorio Regionale del Turismo, sono state presentate alla BIT di Milano nella conferenza Puglia Destination Go – Il percorso della destinazione turistica tra risultati e visione del futuro.
«I dati sulla crescita del turismo, e più in generale del territorio, sono molto importanti e non si calcolano a giornata, ma nel lungo periodo. E se qualcuno pensa che questi risultati si possano ottenere senza investimenti si sbaglia – ha affermato il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano –. Si tratta di investimenti che consacrano Pugliapromozione come una vera e propria agenzia generale di promozione del territorio. Tutto il sistema regionale funziona ormai come un'orchestra perfettamente accordata. In dieci anni abbiamo aumentato il nostro PIL di quasi quindici miliardi e cambiato l'immagine della nostra terra. Non è solo una regione dove si mangia meglio, ma anche più attrattiva dal punto di vista economico, tecnologico e industriale».
«La BIT di Milano ci consente non solo di tracciare il bilancio delle attività dell'ultimo decennio e dell'ultimo anno, ma anche di avviare una riflessione con i sindaci e gli operatori per tracciare la strategia futura – ha dichiarato Gianfranco Lopane, assessore al Turismo della Regione Puglia –. Dieci anni fa, avevamo l'obiettivo di superare le 15 milioni di presenze nel 2025. Il dato di quest'anno ci parla di oltre 20 milioni».
Nel 2024 gli arrivi e le presenze totali in Puglia mostrano un aumento positivo: gli arrivi crescono del 10,6% e le presenze del 9,7%, con 5,9 milioni di arrivi complessivi e oltre 20,7 milioni di presenze. Il turismo internazionale registra un +22,6% negli arrivi e un +21,9% nelle presenze, mentre il turismo nazionale cresce più moderatamente (+3,7% arrivi e +4,3% presenze).
Tutte le province pugliesi registrano incrementi. Bari e Taranto si distinguono per l’aumento degli arrivi, seguite da Brindisi e Barletta-Andria-Trani. In termini di presenze, crescono Bari, BAT e Lecce. Forte espansione dei mercati esteri extra-europei: Stati Uniti (+21%), Canada (+22% arrivi e +30% presenze), Brasile (+34% e +44%), Argentina (+14,7% e +76,2%). Tra i mercati europei, Polonia (+50%), Germania (+20% e +14%), Francia (+15% e +28%), Svezia (+42% e +39%), Spagna (+14% e +29%).
Secondo i dati Bankitalia, la spesa internazionale ha superato 1,6 miliardi di euro nel 2024, raddoppiando rispetto al 2021. La Puglia si posiziona ai vertici del turismo nazionale per cicloturismo ed enogastronomia, con l’ambizione di attrarre sempre più viaggiatori del settore congressuale.
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[post_content] => Ennesima accusa di Ryanair a Boeing: quest'ultima, secondo la low cost, non sarebbe in grado di fornire un numero di aeromobili sufficiente a soddisfare piani di crescita della compagnia che si trova così costretta, per la seconda volta, a tagliare le previsioni di crescita sul numero di passeggeri.
Ryanair stima di trasportare 206 milioni di passeggeri nel prossimo anno fiscale, che inizierà ad aprile 2025, rispetto alla precedente stima di 210 milioni, dopo che lo scorso novembre aveva già rivisto al ribasso l'obiettivo di crescita a causa dei problemi di Boeing, abbassando le previsioni da 215 milioni a 210 milioni di passeggeri.
«Mentre la produzione dei B737 si sta riprendendo dopo lo sciopero di Boeing alla fine del 2024, non ci aspettiamo più che Boeing consegni un numero sufficiente di aeromobili prima dell'estate 2025”, ha dichiarato Michael O'Leary, ceo del gruppo Ryanair.
Boeing è in ritardo di 38 aerei rispetto all'accordo di consegna iniziale con Ryanair per il B737 Max 8, e la compagnia aerea ha ancora bisogno di altri nove aerei prima della stagione estiva per poter rispettare i piani di crescita già ridimensionati.
Per l'esercizio finanziario in corso, la low cost ha previsto “cautamente” un utile al netto delle imposte compreso tra 1,55 e 1,61 miliardi di euro, in calo rispetto agli 1,92 miliardi di euro dell'anno precedente.
La domanda di viaggi per la stagione estiva sembra forte, ha dichiarato il cfo, Neil Sorahan, anche se ha avvertito che è ancora troppo presto per fare previsioni finanziarie significative.
Nel terzo trimestre (terminato il 31 dicembre scorso) Ryanair ha registrato un utile al netto delle imposte di 149 milioni di euro, rispetto ai 15 milioni di euro dell'anno precedente, dopo che il numero di passeggeri e le tariffe sono aumentati grazie a una forte corsa alle prenotazioni per le festività, in particolare da parte dei viaggiatori che hanno prenotato all'ultimo minuto.
Il trimestre in corso sarà però più difficile, soprattutto a causa del ritardo della Pasqua, che quest'anno cadrà in aprile. Ryanair ha dichiarato che destinerà la “scarsa crescita di capacità” ai Paesi che stanno riducendo o abolendo le tasse sull'aviazione per incentivare la crescita del traffico.
Questo non include il Regno Unito, dove Ryanair si è a lungo lamentata dei livelli di tassazione sui voli, e neppure l'Italia.
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[post_content] => Spazi culturali d'avanguardia, installazioni uniche, collezioni di prestigio e mostre visionarie. Con Visit Emilia, un percorso tra Parma, Piacenza e Reggio Emilia per esplorare le nuove forme di creatività e innovazione.
Il viaggio nello Slow Mix inizia da Piacenza e si conclude a Reggio Emilia, passando per Parma e toccando tutte le meraviglie di un territorio che guarda al futuro senza dimenticare le sue radici.
Si può partire da Piacenza, dove la Galleria Ricci Oddi accoglie con uno dei suoi tesori più enigmatici: il Ritratto di Signora di Gustav Klimt, scomparso nel 1997 e ritrovato nel 2019. Questo capolavoro, insieme alle opere di Boldini, Boccioni e Casorati, rende la Galleria un luogo imprescindibile per gli amanti dell’arte.
XNL Piacenza è un edificio che un tempo ospitava gli uffici della società elettrica nazionale Enel e oggi convertito in un luogo di cultura dedicato ai diversi linguaggi dell’arte contemporanea. Il centro accoglie progetti di alta formazione (“Fare Cinema” - Corso di alta specializzazione in regia cinematografica, con docente di regia per la prossima edizione Giorgio Diritti) e propone attività, atelier e incontri rivolti alle scuole e al pubblico adulto.
E poi c’è Volumnia, una basilica sconsacrata trasformata in uno spazio d’arte unico, dove gli stucchi rinascimentali dialogano con opere contemporanee, in un connubio che lascia senza fiato. Qui si uniscono arte, cultura, vita sociale e cucina contemporanea grazie al recupero della falegnameria del monastero e conversione a ristorante.
C'è inoltre il “Museo della Merda” di Castelbosco dove lo sterco dei bovini diventa energia sostenibile e arte, in una dimostrazione pratica di come anche il materiale più umile possa generare bellezza e innovazione. Il coinvolgimento di artisti internazionali contemporanei del calibro di David Tremlett e Anne e Patrick Poirier, ha permesso di realizzare attività divulgative e di ricerca, oggetti d’uso quotidiano e raccogliere manufatti e storie sugli escrementi nell’attualità e nella storia, per scardinare preconcetti e norme culturali.
Il Castello di San Pietro in Cerro, a pochi chilometri da Piacenza, ospita il MIM – Museum in Motion, una collezione d’arte contemporanea che conta oltre 1.600 opere. Dipinti, sculture e installazioni vengono esposti a rotazione, in continuo movimento come suggerisce il nome stesso, con uno spazio dedicato agli artisti emergenti.
A Bobbio c'è il Museo Collezione Mazzolini. Lo si trova nell’antico monastero di San Colombano. Un tempio dell’arte contemporanea nato dall’unione delle collezioni private della famiglia Mazzolini e del medico Simonetti. Tra i nomi esposti, spiccano De Chirico, Carrà, Baj, Fontana, De Pisis e Sironi.
A Parma invece l’Abbazia di Valserena ospita il CSAC (Centro Studi e Archivio della Comunicazione). Questo museo-archivio, strutturato in cinque sezioni - Arte, Fotografia, Media, Progetto, Spettacolo - conserva circa 12 milioni di pezzi (tra sculture, dipinti, disegni di oltre 100 artisti, manifesti cinematografici, disegni di satira e fumetto, architettura e design, disegni di moda italiani, film originali e tanto altro).
Inoltre l’APE Parma Museo, centro culturale dedicato a mostre, performance ed eventi che, oltre a promuoverne la valorizzazione attraverso mostre periodiche, ha scelto di intitolare agli artisti di origine parmigiana Amedeo Bocchi e Renato Vernizzi, le eleganti sale polifunzionali stabilmente dedicate all’esposizione dei suoi capolavori, soggetti a rotazione nel tempo.
A pochi metri di distanza, a Palazzo Tarasconi, edificio del XVI secolo, oggetto di uno scrupoloso intervento di recupero e restauro, l’arte contemporanea prende vita in uno spazio dal fascino storico. Il palazzo ospita mostre di arte contemporanea e street art.
Sempre a Parma, il Complesso Monumentale della Pilotta unisce arte antica e moderna. Da non perdere l’installazione luminosa di Maurizio Nannucci, Time past, present and future, che illumina il cortile principale con un messaggio profondo.
A Mamiano di Traversetolo la Fondazione Magnani Rocca accoglie opere di Monet, Morandi e Burri, affiancate da esposizioni temporanee di grande prestigio.
Il viaggio si conclude a Reggio Emilia, città simbolo dell’arte contemporanea. Le eleganti architetture dei tre ponti di Santiago Calatrava e la futuristica Stazione Mediopadana ci danno il benvenuto in una città che sa stupire con le sue forme audaci.
La Collezione Maramotti, ospitata in un ex edificio industriale, è un vero forziere per gli appassionati d’arte. Con oltre 200 opere permanenti, questa collezione attraversa i movimenti più significativi del Novecento, dalla Pop Art all’Arte Povera.
Da non perdere le tre icone di Reggio Emilia: l’opera Whirls and Twirls 1 di Sol LeWitt, che decora la volta della Biblioteca Panizzi.
Il viaggio continua nei Chiostri di San Pietro, il più straordinario complesso monumentale di Reggio Emilia, uno dei più suggestivi del Rinascimento italiano, con una forma che porta la mano inconfondibile di Giulio Romano, centro culturale di rilievo internazionale.
E poi ancora Palazzo Magnani, dello stesso Luigi Magnani della Fondazione Magnani Rocca di Mamiano (PR), dove le esposizioni avveniristiche fondono arte e teatro e Palazzo da Mosto, una delle più significative dimore reggiane quattrocentesche.
Infine, i Musei civici, da pochi anni hanno inaugurato il nuovo allestimento del secondo piano, su progetto dell’architetto Italo Rota e dei curatori dei Musei Civici, che comprende anche il vasto patrimonio fotografico del progetto di Fotografia Europea e dalle opere, esposte a rotazione, di Luigi Ghirri.
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[post_content] => Grégoire Desforges è ufficialmente il nuovo presidente di Baglio di Pianetto. Ha acquisito le quote di maggioranza dell’azienda localizzata sulle alture palermitane, ampliando il progetto di rinnovamento già inaugurato nell’anno precedente puntando su prodotto, brand identity e strategie aziendali mirate.
Il giovane presidente, nato a Parigi e “cittadino del mondo” - come ama definirsi -, ha deciso di trasferirsi stabilmente a Santa Cristina Gela. Un ritorno alle origini che porta con sé la leadership dinamica di un giovane appassionato, deciso a portare avanti il sogno vitivinicolo avviato nel 1997 da Paolo e Florence Marzotto, suoi nonni materni, con uno sguardo attento alle nuove tecnologie e alle esigenze dei wine lovers di oggi.
«Abbiamo deciso di concentrare l’area di coltivazione di tutte le nostre vigne esclusivamente nel comprensorio di Santa Cristina Gela e Piana degli Albanesi - area estremamente vocata - e stiamo di conseguenza rimodulando il portfolio prodotti e il packaging affinché ogni vino possa comunicare la distintività della nostra nuova identità di marca - spiega Dante Bonacina, Amministratore Delegato dell’azienda - La sfida del valore, che ha come obiettivo l’eccellenza produttiva e distributiva, deve tradursi nel miglioramento delle marginalità. Ogni operazione - dal vigneto alla cantina - è stata riconsiderata per minimizzare l'impatto ambientale, promuovere la biodiversità, ottimizzare risorse e costi di produzione attraverso investimenti mirati ed economie di scala, che saranno fonte e risultato di un assortimento vini più ristretto e curato. Il Piano Industriale su cui stiamo lavorando avrà necessariamente un orizzonte temporale ampio, in virtù della complessa ristrutturazione del patrimonio viticolo e delle aree aziendali. Un driver per i prossimi anni, dal quale ci attendiamo un sensibile miglioramento delle performance ed un concreto rilancio e risanamento dell’azienda».
Tra gli obiettivi non solo il rilancio non solo dell’azienda, ma anche dell’intero comprensorio di cui essa è parte attiva.
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[post_content] => Assunzioni e turismo. Sono oltre 497 mila i lavoratori ricercati dalle imprese a gennaio e circa 1,4 milioni per il primo trimestre dell’anno. A guidare la domanda di lavoro sono le imprese turistiche (pari a circa 67mila entrate), seguite dal commercio con +2mila unità (con oltre 77mila entrate).
In flessione, invece, le previsioni dell’industria manifatturiera e dei servizi alle imprese (entrambi -12mila unità). Stabile rispetto a 12 mesi fa la difficoltà di reperimento che riguarda sempre almeno una assunzione su due (49,4%). A delineare questo scenario è il Bollettino del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e ministero del Lavoro e delle politiche sociali, grazie al Programma nazionale Giovani, donne e lavoro cofinanziato dall’Unione europea, che elabora le previsioni occupazionali di gennaio.
L'industria diminuisce gli ingressi
A gennaio l’industria complessivamente ha in programma 161mila assunzioni (-6,4% su base annua) 109mila delle quali nelle industrie manifatturiere e nelle public utilities (-9,7%), mentre le altre 52mila riguardano il settore delle costruzioni (+1,4%). I servizi nel complesso prevedono di assumere 336mila lavoratori, pressoché stabili su base annua.
Sotto l’aspetto dimensionale sono le microimprese (fino a 9 dipendenti) a prevedere per gennaio una crescita delle assunzioni (+1,5mila rispetto a gennaio 2024). In flessione la previsione delle medio-grandi imprese (-8mila tra 50 a 249 dipendenti e -4mila per quelle con 250 dipendenti e oltre).
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[post_content] => In questa fine d’anno 2024, per le festività natalizie si metteranno in viaggio 18 milioni e 300 mila italiani, la maggioranza dei quali – 16,9 milioni – resterà in Italia mentre solo 1 milione e 400 mila di loro opterà per destinazioni internazionali.
Un periodo irrinunciabile per le grandi partenze quello del Natale, durante il quale solitamente si registra un’inclinazione tutta italiana a rimanere nei paraggi, a rispettare la tradizione di celebrare la vigilia in famiglia ed a programmare semmai qualcosa di più “trasgressivo” in occasione del Capodanno.
Entrando più nello specifico, coloro che si muoveranno per le sole vacanze natalizie saranno 7,6 milioni. A concedersi invece una vacanza “lunga”, che comprenda, cioè, almeno 11 giorni di festa, sarà una quota di 5,3 milioni di concittadini. Per il Capodanno saranno 4 milioni e 400 mila a mettersi in viaggio mentre circa un milione di viaggiatori si muoverà per l’Epifania.
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Flessione
“Che i nostri concittadini continuino a prediligere l'Italia non ci stupisce più – ha dichiarato il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca, a commento dei risultati dell’indagine realizzata per la Federazione da Tecnè –. Come ho già avuto modo di dire, dal post covid in poi gli italiani hanno ricominciato a considerare il proprio Paese come meta privilegiata per le proprie vacanze.
“Malgrado ciò, siamo consapevoli che al momento vi sia una flessione del turismo italiano, mentre aumentano le presenze del turismo straniero. Viviamo con apprensione il fatto che il 35% di coloro che hanno rinunciato a viaggiare in occasione del Natale abbia motivato la propria scelta con la mancanza di risorse economiche. Il freno al movimento turistico interno sembra essere la diretta conseguenza dell’aumento del costo della vita. Una difficoltà che, più in generale, rende tutti gli italiani più parsimoniosi e dunque più attenti alle spese dedicate al viaggio”.
“Il dato rassicurante emerso dalla nostra indagine – ha concluso Bocca - è che 15,3 milioni di italiani hanno soggiornato almeno una volta in albergo nel corso dell’anno, ed il 96,6% ha espresso un giudizio positivo su tale esperienza, sottolineando l’elevata qualità dei nostri servizi”.
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[post_content] => Il 97% delle navi da crociera nel mondo è costruito in Europa, più della metà in Italia. Non può quindi stupire più di tanto scoprire che nel Vecchio continente l'industria crocieristica genera ogni anno complessivamente 55,3 miliardi di euro e 400 mila posti di lavoro, di cui circa un quarto in Italia (14,7 miliardi e quasi 100 mila posti di lavoro). È quanto emerge dal rapporto Made in Europe diffuso oggi da Clia, associazione internazionale delle compagnie, secondo cui nei prossimi 12 anni nei cantieri europei verranno costruite 72 delle 76 navi da crociera del mondo (il 97%), di cui 40 solo in Italia (il 52,6%).
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“L'Europa è leader mondiale nella costruzione di navi complesse e innovative e la crocieristica è parte fondamentale di questo cluster industriale - sottolinea Samuel Maubanc, direttore generale Clia Europa -. Un settore motore di innovazione, che investe oggi in nuove tecnologie e nuove soluzioni energetiche sostenibili applicabili in futuro a tutto il settore marittimo”.
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[post_content] => Il Lux* Le Morne si trova sulla penisola all’estremità sud-occidentale di Mauritius, la parte meno sviluppata turisticamente. Le 149 camere della struttura sono quindi immerse in un giardino che si estende per 600 metri lungo una spiaggia di sabbia bianca; al centro c’è la lobby e poi sette tra bar e ristoranti, nonché cinque piscine. Di fronte la laguna e il pass che la collega al mare aperto, dove avvistare delfini, tartarughe e anche balene durante la migrazione autunnale. Alle spalle la montagna di Le Morne, che ha un forte valore simbolico per i mauriziani. Racconta un passato tragico: qui nel diciannovesimo secolo si rifugiarono gli schiavi reclamando la propria libertà, ma quando una spedizione della polizia arrivò per comunicare loro che la schiavitù era stata abolita ebbero paura e si lanciarono nel vuoto.
Dal 2008 Le Morne è Patrimonio dell’umanità dell’Unesco. L’affascinante monolito con la sua presenza ferma il vento e crea un microclima ricco di pace su una spiaggia che solo 500 metri più avanti, sulla punta della penisola chiamata One Eye, si è guadagnata il titolo di top destination mondiale per gli amanti del kite-surf. Lux* Le Morne, One of the finest properties in the world del 2024 secondo Forbes Travel Guide, è caratterizzato da un fascino naturale, dalla calda accoglienza, dalle esperienze proposte e dalla grande attenzione all’offerta gastronomica: un culinary-journey da vivere all’interno della struttura.
L’hotel può ospitare fino a 300 persone: «Gli ospiti amano la sensazione di tranquillità e privacy che si vive anche quando siamo al completo. - afferma il general manager Ashok Bhugoo -. Accogliamo tante coppie in viaggio di nozze e abbiamo più del 17% di repeaters. La maggior parte dei nostri clienti proviene dall’Europa. I quattro mercati principali sono Inghilterra, Francia, Germania e Svizzera, il quinto cambia di mese in mese: può essere Belgio, Austria, o anche Sudafrica. L’Italia è nella top 10».
Al Lux* Le Morne è grande anche l’attenzione alla sostenibilità sociale, evidente nell’attenzione al personale, in gran parte di origine mauriziana, e nel sostegno dato alla scuola locale: con la beneficenza e con un programma educativo su temi come il riciclo e l’uso delle risorse. Significativo anche l'impegno verso il zero-waste delle cucine, che scelgono i menù in base alla provenienza e ai gusti degli ospiti. Quello che resta viene destinato proprio alla scuola: le centinaia di pasti quotidiani preparati per gli studenti hanno ridotto l’assenteismo dal 60 al 2%.
Il culinary journey di Lux* le Morne inizia con The Kitchen, che propone pranzi à-la-carte e cene a buffet a tema; il The Beach è un ristorante mediterraneo, mentre l’East è un thai-gourmet restaurant, con uno chef thailandese. Il Kawaii è un ristorante giapponese esclusivo con soli otto coperti a sera: lo chef accompagna gli ospiti tra i sapori della cucina nipponica cucinando davanti a loro. Poi ci sono due gazebo adatti a cene o celebrazioni private, come la cena delle 500 candele e la Tree House, una casetta sull’albero per momenti esclusivi a due.
La Tree House, in particolare, è il simbolo del percorso fatto da Lux* Le Morne nel periodo della pandemia. «Quando è arrivato il Covid, Mauritius ha chiuso i confini - racconta Bhugoo -. Abbiamo deciso allora di impegnare il personale nel rinnovo dell’hotel. I nove esperti del team di manutenzione hanno formato 180 dipendenti, che hanno poi lavorato con impegno usando anche la fantasia. È nata così la Tree House, raccogliendo pezzi di legno nel giardino e in spiaggia, e mettendoli insieme. La ristrutturazione del Lux* Le Morne è stata un tale successo che ne ha parlato la stampa locale. Siamo stati anche contattati dalla London Business School per realizzare uno studio del caso nella sua unicità».
È difficile racchiudere in poche parole l’identità del Lux* Le Morne, conclude il general manager: «Oltre a trovarsi in un luogo naturale meraviglioso, ha un’anima. L’ospite si sente a casa e quando torna gli sembra di non essere mai andato via. Per farci conoscere crediamo sia importante il passaparola: un ospite felice è il nostro migliore ambasciatore».
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[post_content] => Cagliari sta vivendo una trasformazione profonda, trainata da nuove dinamiche turistiche, investimenti strategici e una generazione di giovani viaggiatori più intraprendenti. Ne parla Matteo Porcu, amministratore delegato e co-proprietario, insieme ai fratelli Alessandra e Massimiliano, del Ristorante Calamosca, una delle eccellenze del capoluogo sardo. Fondato negli anni 1950 dal nonno Vittorio ai piedi della collina di Sant’Elia e della Sella del Diavolo, la formazione rocciosa iconica che caratterizza il paesaggio del Golfo degli Angeli, il Ristorante Calamosca, con Le Terrazze e il Beach Bar che si affacciano sul mare, offrono un'esperienza sensoriale completa, che va dalle viste mozzafiato ai più autentici sapori del Mediterraneo.
Profondo conoscitore del settore e del territorio, Matteo Porcu traccia le trasformazioni degli ultimi anni, dalla nascita del turismo mordi e fuggi, alla recente riscoperta di esperienze più profonde e di qualità. "Se faccio un passo indietro agli anni 2000, il turismo a Cagliari era ‘all’italiana’, fatto di famiglie che trascorrevano anche un mese intero di vacanza nelle stesse destinazioni, anno dopo anno. Poi, l’arrivo delle compagnie low cost come Ryanair ed easyJet ha cambiato drasticamente il panorama, rendendo il viaggio parte della vita quotidiana." Porcu osserva come questo fenomeno abbia non solo ampliato il bacino di visitatori, ma anche mutato le loro abitudini.
Inversione di tendenza
[caption id="attachment_479601" align="alignleft" width="197"] Matteo Porcu[/caption]
"Poi, dopo il Covid ho notato un’inversione di tendenza: le persone non vogliono più rimandare. Vivono il presente e investono di più nel godersi la vita." Cagliari ha saputo rispondere a questo con un’offerta ricettiva in espansione. "Negli ultimi anni sono nati nuovi hotel di alto livello, ma il vero boom è quello dei B&B e delle case in affitto", dice Porcu aggiungendo che se da un lato questo sviluppo arricchisce il tessuto economico locale, dall’altro crea sfide per le strutture ricettive tradizionali. "Gli affittacamere e i gestori di B&B, spesso giovani e attenti al rapporto qualità-prezzo, hanno una velocità mentale che manca alle strutture storiche, gestite da persone meno inclini all’innovazione”.
Calamosca è un esempio emblematico di come la comunicazione possa trasformare un’azienda. “Per noi la comunicazione è un progetto neonato, una startup, ma già vediamo risultati rilevanti. È importante comunicare, e non solo localmente, Calamosca punta anche a una visibilità internazionale” afferma Porcu, sottolineando come l’attenzione alla qualità del servizio e alla reputazione siano fondamentali.
Non manca, però, una nota critica verso le istituzioni. "La Sardegna è una regione a statuto speciale, ma il nostro peso politico è basso. Dobbiamo puntare su una politica più attenta e vicina alle esigenze del territorio, soprattutto per un settore cruciale come il turismo", commenta Porcu che aggiunge che il futuro del turismo a Cagliari passa attraverso un mix di tradizione e innovazione. "Dobbiamo continuare a investire, migliorare la qualità dei servizi e raccontare la nostra città al mondo intero. Oggi la comunicazione è alla base del successo".
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L’Italia è nella top 10».\r\n\r\nAl Lux* Le Morne è grande anche l’attenzione alla sostenibilità sociale, evidente nell’attenzione al personale, in gran parte di origine mauriziana, e nel sostegno dato alla scuola locale: con la beneficenza e con un programma educativo su temi come il riciclo e l’uso delle risorse. Significativo anche l'impegno verso il zero-waste delle cucine, che scelgono i menù in base alla provenienza e ai gusti degli ospiti. Quello che resta viene destinato proprio alla scuola: le centinaia di pasti quotidiani preparati per gli studenti hanno ridotto l’assenteismo dal 60 al 2%.\r\n\r\nIl culinary journey di Lux* le Morne inizia con The Kitchen, che propone pranzi à-la-carte e cene a buffet a tema; il The Beach è un ristorante mediterraneo, mentre l’East è un thai-gourmet restaurant, con uno chef thailandese. 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Siamo stati anche contattati dalla London Business School per realizzare uno studio del caso nella sua unicità».\r\n\r\nÈ difficile racchiudere in poche parole l’identità del Lux* Le Morne, conclude il general manager: «Oltre a trovarsi in un luogo naturale meraviglioso, ha un’anima. L’ospite si sente a casa e quando torna gli sembra di non essere mai andato via. 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Fondato negli anni 1950 dal nonno Vittorio ai piedi della collina di Sant’Elia e della Sella del Diavolo, la formazione rocciosa iconica che caratterizza il paesaggio del Golfo degli Angeli, il Ristorante Calamosca, con Le Terrazze e il Beach Bar che si affacciano sul mare, offrono un'esperienza sensoriale completa, che va dalle viste mozzafiato ai più autentici sapori del Mediterraneo.\r\nProfondo conoscitore del settore e del territorio, Matteo Porcu traccia le trasformazioni degli ultimi anni, dalla nascita del turismo mordi e fuggi, alla recente riscoperta di esperienze più profonde e di qualità. \"Se faccio un passo indietro agli anni 2000, il turismo a Cagliari era ‘all’italiana’, fatto di famiglie che trascorrevano anche un mese intero di vacanza nelle stesse destinazioni, anno dopo anno. Poi, l’arrivo delle compagnie low cost come Ryanair ed easyJet ha cambiato drasticamente il panorama, rendendo il viaggio parte della vita quotidiana.\" Porcu osserva come questo fenomeno abbia non solo ampliato il bacino di visitatori, ma anche mutato le loro abitudini.\r\n\r\nInversione di tendenza\r\n[caption id=\"attachment_479601\" align=\"alignleft\" width=\"197\"] Matteo Porcu[/caption]\r\n\"Poi, dopo il Covid ho notato un’inversione di tendenza: le persone non vogliono più rimandare. Vivono il presente e investono di più nel godersi la vita.\" Cagliari ha saputo rispondere a questo con un’offerta ricettiva in espansione. \"Negli ultimi anni sono nati nuovi hotel di alto livello, ma il vero boom è quello dei B&B e delle case in affitto\", dice Porcu aggiungendo che se da un lato questo sviluppo arricchisce il tessuto economico locale, dall’altro crea sfide per le strutture ricettive tradizionali. \"Gli affittacamere e i gestori di B&B, spesso giovani e attenti al rapporto qualità-prezzo, hanno una velocità mentale che manca alle strutture storiche, gestite da persone meno inclini all’innovazione”.\r\nCalamosca è un esempio emblematico di come la comunicazione possa trasformare un’azienda. “Per noi la comunicazione è un progetto neonato, una startup, ma già vediamo risultati rilevanti. 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