12 November 2025

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Testo dell'annuncio

Importante azienda turistica internazionale, ricerca, per i propri uffici di Roma:
responsabile nel settore incentive&business travel per la gestione e o sviluppo della clientela.
Requisiti richiesti:
esperienza nel settore e buona conoscenza del mercato; conoscenza informatica e delle lingue straniere; comunicativa e predisposizione alle pubbliche relazioni; spirito d’iniziativa e buone capacità organizzative; possibile portafoglio clienti.
Prevediamo retribuzione adeguata al ruolo, incentivi economici e possibilità di carriera.
Si garantisce massima riservatezza.
Inviare curriculum vitae al seguente indirizzo e-mail: ricerca.roma2010@libero.it
Alla cortese attenzione del sig. Fabio Esposito.


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Per il quarto anno consecutivo il patrimonio storico-culturale si conferma  la prima motivazione di visita in Italia (per il 35% dei turisti), seguita dalla facilità di raggiungimento/buoni collegamenti (22%) e dalla vicinanza rispetto all’origine del viaggio (20%). Tuttavia, se allarghiamo lo sguardo a come è evoluta la domanda turistica del Paese nell’ultimo quindicennio, scopriamo come il visitatore oggi sia interessato ad un turismo più attivo, immersivo nelle tradizioni culturali ed enogastronomiche delle destinazioni. C’è voglia di scoprire territori e destinazioni: fa escursioni il 76% dei turisti (contro il 37% del 2010); il “desiderio di visitare luoghi sconosciuti” come motivazione di vacanza passa dall’8° al 4° posto, i “grandi eventi attrattori” (culturali, sportivi, religiosi ecc.) salgono dal 19° al 17°. Componente straniera Anche la componente straniera della domanda è progressivamente cresciuta, passando dal 46% del 2010 al 56% dell’estate 2025 (considerando pernottanti in strutture ricettive e in abitazioni private); un target di domanda sempre più alto spendente che investe sul territorio in media 86 euro al giorno pro-capite per l’alloggio e 105 euro per tutte le altre spese.  Tornando all’estate appena trascorsa, i prodotti turistici maggiormente richiesti sono risultati le destinazioni lacuali, con l’84% delle camere disponibili occupate in agosto e il 77% a luglio, e quelle termali, con l’81% di occupazione camere ad agosto e il 75% a luglio. 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La stima è il risultato del recente studio di Iata in collaborazione con la società di consulenza gestionale Oliver Wyman.\r\n\r\nLo studio ha rilevato che le difficoltà nella catena di approvvigionamento dell'industria aerospaziale stanno ritardando la produzione di nuovi aeromobili e componenti, costringendo i vettori a rivalutare i propri piani di flotta e, in molti casi, a mantenere in servizio macchine più datate per periodi di tempo prolungati, oltre a impedire loro di stare al passo con la crescente domanda di trasporto passeggeri.\r\n\r\nIl portafoglio ordini commerciale mondiale ha raggiunto il massimo storico di oltre 17.000 aeromobili nel 2024, significativamente superiore al quello del periodo 2010-2019, pari a circa 13.000 aeromobili all'anno.\r\n\r\nSecondo la ricerca sono quattro i fattori a cui ricondurre i maggiori costi: circa 4,2 miliardi di dollari sono ascrivibili agli eccessivi prezzi del carburante, poiché le compagnie aeree continuano a utilizzare aeromobili più vecchi e meno efficienti dal punto di vista dei consumi; circa 3,1 miliardi di dollari derivano dai costi di manutenzione aggiuntivi legati all'invecchiamento della flotta; 2,6 miliardi di dollari dipendono dall'aumento dei costi di leasing dei motori, poiché questi ultimi rimangono più a lungo a terra per la manutenzione, e 1,4 miliardi di dollari sono i costi di gestione delle scorte in eccesso, poiché le compagnie aeree immagazzinano più pezzi di ricambio per ridurre l'impatto delle interruzioni imprevedibili dei fornitori. Anche i tassi di leasing degli aeromobili sono aumentati del 20-30% dal 2019.\r\n\r\nIn aggiunta ai costi diretti, lo studio rileva che le difficoltà della catena di approvvigionamento impediscono ai vettori  di operare con un numero di velivoli sufficiente a soddisfare la crescente domanda di passeggeri, con un aumento del 10,4% della domanda di passeggeri nel 2024 che supera l'espansione della capacità dell'8,7%, spingendo i fattori di carico al livello record dell'83,5%.\r\n\r\nSecondo la Iata la tendenza all'aumento della domanda di passeggeri continuerà anche nel 2025.\r\n\r\nIl rapporto evidenzia inoltre le interruzioni causate dall'instabilità geopolitica, dalla carenza di materie prime e dalla scarsità di manodopera.  «Non esiste una soluzione semplice per risolvere questo problema, ma ci sono diverse azioni che potrebbero fornire un certo sollievo - ha affermato il direttore generale, Willie Walsh -. Per cominciare, l'apertura del mercato post-vendita aiuterebbe le compagnie aeree offrendo loro una scelta più ampia e un migliore accesso ai ricambi e ai servizi. Parallelamente, una maggiore trasparenza sullo stato della catena di approvvigionamento fornirebbe alle compagnie aeree i dati necessari per pianificare le operazioni in caso di blocchi, aiutando al contempo gli Oem ad alleviare le strozzature sottostanti». ","post_title":"I ritardi nelle consegne degli aerei pesano fino a 11 mld di dollari sui conti dei vettori","post_date":"2025-10-14T09:49:58+00:00","category":["trasporti"],"category_name":["Trasporti"],"post_tag":[]},"sort":[1760435398000]}]}}

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