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10 giugno 2011 09:59
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DISTAL
seleziona curatore sito web agenzia di viaggi junior.
La persona si occuperà di curare l’aggiornamento del sito web dell’agenzia di viaggio, analizzerà i flussi delle visite e degli acquisti, su richiesta di occuperà di curare le campagne pubblicitarie online nonché la promozione del sito presso i social network.
Requisiti richiesti:
– giovane diplomato in materie informatiche con 1-2 anni di esperienza nello sviluppo di applicazioni e siti web
– buona conoscenza dell’inglese
– buona sensibilità commerciale
– preferibile esperienza di lavoro in agenzia di viaggio.
Inviare il cv a: personale@distal.it
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[post_content] => La storia come asset strategico, la montagna come infrastruttura economica. Parte da qui il nuovo capitolo del Park Hotel des Dolomites di Borca di Cadore, raccontato nel volume “Il Park Hotel des Dolomites – Centovent’anni di storia ai piedi dei giganti”, curato da Alberto Beggiolini con la prefazione di Graziano Debellini, presidente di ThH Group. Un libro che rappresenta un vero e proprio strumento di posizionamento culturale e territoriale in vista di Milano-Cortina 2026.
Sorto nel 1904 tra Pelmo e Antelao come palace hotel destinato all’aristocrazia europea, il Park Hotel è uno degli edifici più iconici del Cadore. La sua lunga traiettoria – da albergo di lusso a ospedale militare durante le guerre mondiali, poi collegio, convitto e centro di accoglienza – racconta un secolo di trasformazioni sociali ed economiche della montagna italiana. Oggi la struttura rinasce grazie a Th Group, tornando al centro di una strategia che intreccia ospitalità, identità e sviluppo locale.
Il volume
Il volume ripercorre questa metamorfosi attraverso documenti storici, testimonianze e un ampio apparato fotografico, ricordando anche gli ospiti illustri che hanno attraversato queste sale – da Guglielmo Marconi a Gabriele D’Annunzio, da Eleonora Duse a un giovane Franklin Delano Roosevelt – e il profondo legame con le comunità della Val Boite. Non manca un capitolo dedicato alle Olimpiadi invernali di Cortina 1956, primo grande momento di apertura internazionale per queste valli, oggi nuovamente al centro della scena globale.
Una centralità confermata anche dai dati. Secondo una ricerca realizzata da SocialCom, l’attenzione verso Milano-Cortina 2026 è in forte crescita sui social: negli ultimi dodici mesi si contano 655 mila conversazioni e oltre 20 milioni di interazioni, con un incremento del +133% negli ultimi sei mesi. Il sentiment globale è positivo nel 90% dei casi, trainato soprattutto da Stati Uniti e Paesi asiatici. In Italia si registrano 212 mila conversazioni e 9 milioni di interazioni, con un sentiment positivo all’84%.
Al centro del dibattito emerge con forza il tema della legacy olimpica: infrastrutture, sostenibilità, identità e impatto sui territori alpini rappresentano il cuore della conversazione. Milano-Cortina 2026 viene percepita non solo come un grande evento sportivo, ma come una leva di sviluppo per l’intero arco alpino, capace di generare visibilità, investimenti e nuove traiettorie turistiche anche per le destinazioni “minori”.
È in questo scenario che si inserisce la strategia di Th Group, uno dei principali operatori italiani dell’ospitalità leisure. Partecipato da Cassa Depositi e Prestiti e Istituto Atesino di Sviluppo, il gruppo gestisce oltre 30 strutture tra mare, montagna, lago e città d’arte attraverso il brand Th Resorts, ed è attivo anche nel tour operating con Baobab. Nato quasi cinquant’anni fa dalla gestione di un rifugio sull’Adamello, Th ha costruito nel tempo una leadership solida nel segmento montano, con 1.300 camere, un forte know-how operativo e una capacità riconosciuta di generare marginalità.
Nel 2025 il fatturato del gruppo sfiora i 300 milioni di euro, con circa 4.000 collaboratori che diventano oltre 11 mila considerando l’indotto nei periodi di alta stagione. Un modello industriale che affianca alla crescita dimensionale l’investimento sulle competenze: Th Resorts è tra i promotori della Scuola Italiana di Ospitalità, fondata insieme alla Fondazione Cdp, per formare i manager del futuro e rafforzare la qualità del sistema turistico italiano.
La rinascita del Park Hotel des Dolomites si inserisce così in una visione più ampia: la montagna non come prodotto stagionale, ma come piattaforma economica permanente, capace di coniugare ospitalità, cultura, paesaggio e comunità. Una prospettiva che guarda oltre l’appuntamento olimpico, puntando a trasformare l’attenzione globale in valore duraturo per i territori.
(Enzo Scudieri)
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[post_content] => Turismo sostenibile e patrimoni dell'umanità in primo piano in occasione del terzo forum nazionale in svolgimento oggi a CastelBrando, in provincia di Treviso.
Tra i partecipanti al forum sul turismo sostenibile anche Enit, che ha illustrato l’importanza del comparto turistico per la crescita socioeconomica del Paese. In Italia, infatti, il turismo genererà un contributo al Pil pari a 237,4 miliardi di euro entro la fine del 2025, candidandosi ad avere un ruolo sempre più strategico nei prossimi anni, con una crescita stimata che porterà il valore del turismo fino a 282,6 miliardi di euro entro il prossimo decennio.
«L’intera filiera turistica genera valore sul territorio, rappresentando una leva di crescita fondamentale. I turisti scelgono l’Italia per le proprie peculiarità, per quanto abbiamo da offrire. I risultati ottenuti in questi anni mostrano come siamo in grado, come sistema Paese, di conciliare i successi economici con quelli sociali e sostenibili. Siamo orgogliosi di quanto stiamo facendo e da simili occasioni di confronto nascono i successi del futuro» ha commentato Elena Nembrini, direttore generale Enit.
I dati
Nei primi 7 mesi del 2025 l’Italia è seconda in Europa per presenze internazionali (151,8 milioni) e per il totale dei soggiorni (268,4 milioni), ma anche terza per afflusso domestico con 116,6 milioni di pernottamenti da gennaio a luglio.
L’Italia del turismo nel 2025 ad oggi fa segnare +5,7% di presenze totali nelle strutture ricettive tra gennaio e luglio 2025; +10,4% se guardiamo a quelle internazionali; quasi 25 miliardi di euro dal turismo internazionale nel solo primo semestre (+5,9%) con un saldo della bilancia turistica dei primi sei mesi di 9,2 miliardi (in crescita del +6,5%).
Nel complesso, si conta per il 2024 una spesa turistica di 122,6 miliardi di euro da parte dei turisti italiani e di 55,2 miliardi da parte di quelli stranieri mentre per il 2025 si prevede un totale di consumi stranieri pari a 60,4 miliardi di euro e di 124,6 miliardi di euro per i consumi domestici (la crescita per i consumi italiani si stima pari al +1,6% mentre arriva al +9,4% per i consumi dei turisti stranieri).
Tra le top 3 motivazioni dei viaggiatori stranieri che scelgono l’Italia, in testa la vacanza, poi i viaggi di lavoro occasionali e la visita a parenti e familiari (turismo delle radici). Ad accompagnare questi risultati, c’è un lavoro costante per conciliare i successi economici con gli aspetti di turismo sostenibile. Il turismo italiano è volano anche di questi valori, come testimoniato dai numeri: dal 2019 al 2023 è diminuita l’intensità delle emissioni di gas serra di viaggi e turismo.
Impatto poi sul mondo del lavoro e dell’occupazione in Italia: 1,34 milioni di posti di lavoro di occupazione femminile nel turismo (filiera diretta e indiretta) in crescita sul 2019 quando erano 1,28 milioni; 48,6% di occupazione femminile diretta (707 mila) sul totale contro la media Europa del 47,8%; 17,1% di occupazione ad alta retribuzione nel turismo sul totale dell'occupazione nel 2023 contro il 15,4% di media europea e riduzione della disoccupazione giovanile con 134.000 giovani impiegati direttamente in viaggi e turismo.
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«Negli ultimi mesi stiamo assistendo a una vera corsa all'investimento sul nostro territorio da parte di grandi gruppi internazionali, family office e fondi che cercano soluzioni residenziali ma anche strutture complesse come hotel, dimore storiche e palazzi - spiega Claudio Citzia, fondatore della piattaforma Luxforsale, che ha realizzato l'Osservatorio 2025 sui trend del segmento lusso -. Oggi si guarda non solo alle classiche città del lusso come Milano, Firenze, Roma o Venezia, ma anche a location emergenti: Liguria, Sicilia, Puglia, Marche e Veneto sono luoghi che registrano flussi crescenti di visitatori e acquirenti».
Su Luxforsale la quota di utenti stranieri è cresciuta in modo significativo: oggi quasi il 48% dei visitatori proviene da Paesi internazionali, da mercati consolidati e, sempre più spesso, da Paesi emergenti nel luxury real estate come Indonesia (12,36%), Turchia (3,92%), Pakistan (2,74%), Ucraina (2,25%) e Kuwait (1,38%).
Emerge in modo netto il fenomeno dello short rent di lusso che oggi non costituisce più una semplice alternativa all'hotellerie, ma si evolve in strategia di investimento.
Le più richieste
A livello numerico la Lombardia e la Toscana si confermano le regioni con il maggior numero di immobili di lusso: la prima con 1.036 immobili e la seconda con 963 immobili. Segue la Liguria con ben 519 residenze di pregio. Tra le città più rappresentate, figurano Milano (185 immobili), Roma (146), Firenze (81) e Verona (28). In Emilia Romagna, Ravenna con 25 immobili prende il posto di Bologna. In Lombardia è interessante anche la presenza di Monza con 85 proprietà.
A fianco delle grandi capitali storiche, si osservano veri e propri exploit regionali. La Toscana resta un riferimento indiscusso, con il primato per numero di immobili sopra i 10 milioni di euro e una domanda diversificata fra dimore storiche, ville e appartamenti di lusso. La Sicilia si distingue sia per il mercato delle ville in zone di pregio (a Palermo e Taormina gli immobili più richiesti tra gli acquirenti), sia per località montane come Randazzo. La Liguria, trainata da mete litoranee quali Alassio e Sanremo, si posiziona tra le regioni più richieste e dinamiche. Lombardia e Veneto registrano una crescita solida delle transazioni luxury e una valorizzazione record dei prezzi medi regionali.
«Da quindici anni a questa parte, l'Italia non ha mai vissuto un periodo così favorevole per gli investimenti immobiliari di fascia alta: oggi il nostro Paese è di nuovo sotto i riflettori internazionali, e nei prossimi cinque anni probabilmente assisteremo ad una ulteriore crescita, per effetto dell'instabilità geopolitica globale e ai conflitti internazionali che spingono molti investitori a scegliere mete sicure e affidabili».
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[post_content] => Riaprirà al pubblico a gennaio 2026 l’ex chiesa di San Francesco di Alessandria. Si tratta di un grande lavoro di restyling che comprende il recupero del complesso e la realizzazione della nuova sede dei Musei Civici, condotto in parte con il contributo del Ministero della Cultura.
Il complesso monumentale di San Francesco occupa un intero isolato del centro cittadino ed è composto da più corpi di fabbrica aperti su quattro cortili interni, di cui l’ex chiesa di San Francesco rappresenta il nucleo più antico e di maggior pregio, risalente al 1268.
Le caratteristiche architettoniche e le testimonianze artistiche della chiesa sono ancora ben visibili nonostante la pesante trasformazione subita dal complesso nell’ottocento, prima destinato a caserma militare negli anni della campagna napoleonica - con la suddivisione della chiesa in due livelli tramite la realizzazione di un solaio poggiante su ampie volte-, e poi, per volontà di Carlo Alberto di Savoia, con la conversione ad ospedale divisionario militare nel 1833, anno in cui venne realizzato l’ampio cavedio interno.
Proprio negli ultimi anni la prosecuzione dei restauri volta a riportare in luce quanto più possibile della fabbrica medievale e a valorizzarne la struttura ha trovato uno sviluppo concreto nel progetto di riconversione dell’ex chiesa di San Francesco quale sede del nuovo museo civico cittadino. Al piano terra, il progetto prevede l’allestimento della sezione archeologica, destinata a illustrare il territorio alessandrino dalla preistoria al medioevo. Il piano primo, invece, accoglierà le collezioni della pinacoteca civica. Il complesso cantiere di recupero è stato promosso dall’amministrazione comunale nell’ambito della Programmazione Territoriale POR FESR 2014-2020 Asse VI “Sviluppo Urbano Sostenibile - Strategia Urbana Integrata denominata Alessandria Torna Al Centro”. A fianco dell’iniziativa comunale, la Soprintendenza per le province di Alessandria Asti e Cuneo ha definito il proprio contributo di intervento grazie ai fondi della programmazione ex L 23/12/2014, n.190, destinati a “Interventi di consolidamento e restauro del complesso monastico e completamento per riapertura Museo Civico”.
Le parti più significative dei diversi interventi archeologici all’interno di San Francesco (sia quelli più recenti, sia i saggi preventivi di un ventennio fa) – compatibilmente con le risorse a disposizione e con gli obiettivi di rifunzionalizzazione condivisi – saranno mantenuti a vista inserendosi nel percorso museale, allo scopo di agevolare la comprensione dell’impianto architettonico basso medievale da parte del pubblico.
La compresenza dei due cantieri – quello comunale volto al recupero e alla rifunzionalizzazione dell’edificio da un lato, e quello ministeriale per il restauro delle superfici decorate e lo scavo archeologico dell’altro – ha permesso infine, valorizzando l’acquisizione delle ulteriori tracce delle chiesa antica emerse nel corso delle lavorazioni, di coordinare gli obiettivi ed orientare gli interventi di finitura delle superfici dell’edificio nel suo complesso, scegliendo quindi di evidenziare volutamente la chiesa antica nei propri materiali costitutivi in laterizio a vista e nei decori originali, distinguendola dalle successive trasformazioni ottocentesche, allo stesso modo chiaramente riconoscibili per il diverso trattamento delle pareti e delle volte intonacate. In questo modo il visitatore che accederà al museo, una volta completato, potrà fruire non solo della visione delle collezione civiche, ma anche dell’esperienza del monumento che le accoglie, restituito nella sua identità e storia passata.
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[post_content] => Marriott International ha registrato una crescita globale del RevPar dello 0,5% nel terzo trimestre, frenata da un calo dello 0,4% del RevPar negli Stati Uniti e in Canada, attribuito dall'azienda alla «domanda più debole nelle catene alberghiere di livello inferiore» e alla riduzione dei viaggi governativi.
«Il leggero calo del RevPar negli Stati Uniti e in Canada è stato causato dal calo dei marchi di servizi selezionati, che ha compensato i buoni guadagni nel settore del lusso", ha affermato in un intervento riportato da Travel Weekly Anthony Capuano, ceo di Marriott.
Il segmento lusso di Marriott ha continuato a mostrare resilienza durante il trimestre, grazie sia alla forte domanda che all'andamento delle tariffe. A livello globale, il RevPAR del lusso di Marriott è aumentato del 4% nel terzo trimestre, e Capuano ha definito tale incremento «un esempio significativo della forza del consumatore del segmento elevato».
Capuano ha aggiunto che il portafoglio del gruppo è «ben posizionato per beneficiare di performance superiori nella fascia alta». Circa il 10% delle camere Marriott rientra nel segmento di lusso, mentre il 42% rientra nel segmento premium. Analizzando i dati per segmenti di domanda, Capuano ha riferito che il RevPar globale del settore leisure è aumentato dell'1%, mentre il settore business è rimasto invariato e il RevPar di gruppo è aumentato del 2%.
I mercati più performanti
La debole performance dell'azienda in Nord America è stata sostenuta da risultati internazionali più solidi. Il RevPAR internazionale per il trimestre è aumentato del 2,6%, trainato dall'area Asia-Pacifico. L'area Asia-Pacifico, esclusa la Cina, ha registrato una crescita del RevPar di quasi il 5%, alimentata dalla forza di mercati chiave come Giappone, Australia e Vietnam, nonché da una «solida crescita dell'Adr e da una maggiore domanda da parte dei viaggiatori internazionali, in particolare dalla Grande Cina e dall'Europa».
Nel trimestre, Marriott ha registrato un Ebitda di 1,35 miliardi di dollari, in aumento rispetto agli 1,23 miliardi di dollari dello stesso periodo dell'anno precedente. Il fatturato totale del terzo trimestre è stato di 6,49 miliardi di dollari, in aumento rispetto ai 6,26 miliardi di dollari dell'anno precedente. La società ha mantenuto la previsione di crescita del RevPar per l'intero anno, compresa tra l'1,5% e il 2,5% a livello globale.
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[post_content] => E alla fine è arrivato il giorno dell'apertura ufficiale del Grand Egyptian Museum (Gem): il più grande museo al mondo dedicato all'antico Egitto, dopo decenni di attesa e innumerevoli ritardi, è stato inaugurato il 1° novembre con una cerimonia che ha visto la partecipazione di oltre 60 delegazioni straniere.
Il museo, che attrarrà fino a 5 milioni di visitatori l'anno, rappresenta uno dei punti cardine della strategia del governo per rilanciare il settore turistico, da sempre fonte fondamentale di valuta estera per il Paese.
Situato accanto alle celebri Piramidi di Giza, l’imponente struttura dal costo di un miliardo di dollari è destinata a diventare il più grande museo del mondo dedicato a una singola civiltà, su una superficie complessiva di 470.000 metri quadrati, che ospita oltre 50.000 reperti. Il museo è uno dei mega-progetti promossi dal presidente Abdel-Fattah el-Sissi che, da quando è entrato in carica nel 2014, ha avviato enormi investimenti infrastrutturali con l’obiettivo di rilanciare un’economia indebolita da decenni di stagnazione e dalle turbolenze seguite alla primavera araba del 2011.
La costruzione del museo è iniziata nel 2005, ma i lavori si sono fermati per tre anni a causa dei disordini politici successivi alla rivolta del 2011. L’inaugurazione è stata rinviata più volte, l’ultima a luglio di quest’anno per i conflitti in Medio Oriente.
Grande l'attesa per visitare la collezione del re Tutankhamon esposta nella sua interezza - per la prima volta - da quando l'archeologo britannico Howard Carter scoprì la tomba di Tutankhamon nel 1922 nella città meridionale di Luxor. Il vecchio Museo Egizio non aveva spazio sufficiente per esporre tutti i tesori. In un'apposita galleria - che da sola occupa 7.000 metri quadrati - è stato sistemato il corredo aureo della celebre tomba del faraone bambino (1341-1323 a.C.) composto da oltre 5.500 pezzi. Alcuni capolavori sono stati restaurati presso il centro di conservazione del museo, tra cui i tre letti funerari e i sei carri di Tutankhamon, ha detto Jailan Mohamed, capo restauratore del centro di conservazione. Saranno esposti insieme al suo trono d'oro, al suo sarcofago ricoperto d'oro e alla sua maschera funeraria, realizzata in oro, quarzite, lapislazzuli e vetro colorato. La barba della maschera è stata accidentalmente staccata e incollata in fretta con resina epossidica nel 2014, prima che un team di esperti tedeschi ed egiziani la riparasse l'anno successivo.
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[post_content] => L'Airbus A350 di Emirates è entrato in servizio anche sulla rotta tra Dubai e Oslo, portando per la prima volta in Scandinavia la cabina di Premium economy. L'introduzione del servizio A350 per la capitale norvegese segna un nuovo capitolo nell'investimento della compagnia aerea nel Paese nordico, dove il vettore opera dal 2014.
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Rendendo i viaggi di lusso più accessibili a un pubblico più ampio, la Premium economy offre un'esperienza simile alla Business Class di molte compagnie aeree: dispone di un ampio spazio tra i sedili di 40 pollici, reclinabilità di 8 pollici, poggiatesta regolabili e poggiapiedi e poggiagambe completi che offrono un comfort migliorato. Ogni sedile è rivestito in pelle color crema con tavolini pieghevoli in legno per mangiare o lavorare.
La cabina è dotata di prese di ricarica integrate nei sedili, tavolino laterale, schermo tv da 13,3 pollici, cuscino e coperta di dimensioni generose, kit di cortesia gratuiti su voli selezionati e uno spumante esclusivo a livello mondiale: Chandon Vintage Brut 2017.
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[post_content] => Segno più per il traffico passeggeri in agosto negli aeroporti europei: secondo il report Aci Europe la crescita in tutto il continente è stata del 4,9% rispetto allo stesso mese dell'anno precedente, superando la media annuale del 4,3%.
Un incremento trainato dai viaggi internazionali (+5,6%), a conferma della forte domanda estiva, con un volume totale di passeggeri ora superiore del 7% rispetto ai livelli pre-pandemia (2019).
Gli aeroporti dell'area Ue+ hanno registrato una crescita del 4%, con performance eccezionali in Polonia (+15,1%), Slovenia (+11,7%) e Romania (+10,3%), mentre Lettonia (-6,7%), Estonia (-4,5%) e Islanda (-2,5%) hanno registrato un calo. Al di fuori dell'Ue+, il traffico è aumentato dell'8,8%, trainato da Moldavia (+46,6%), Israele (+38,1%) e Bosnia-Erzegovina (+20,4%), mentre la Russia (-13,3%) ha continuato a registrare una contrazione.
Tra i principali aeroporti, Istanbul Sabiha Gökçen (+21,5%) è stato l'hub in più rapida crescita in Europa, mentre sia l'aeroporto di Istanbul che quello di Londra Heathrow hanno superato per la prima volta gli 8 milioni di passeggeri in un solo mese. Milano Malpensa (+10,2%), Copenaghen (+8,6%) e Atene (+6,8%) hanno guidato la crescita nella categoria dei mega-aeroporti.
Gli aeroporti più piccoli hanno beneficiato maggiormente dell'espansione dei vettori low cost e della forte domanda leisure, con gli aeroporti medi in crescita del +5,8% e quelli piccoli del +6,2%, anche se questi ultimi rimangono del 20% al di sotto dei livelli pre-pandemia.
Nel settore merci, i volumi sono diminuiti del 5,8% su base annua, ma sono rimasti del 7% superiori al 2019, con Liegi (+29%), Madrid (+11,4%) e Milano Malpensa (+6%) che hanno registrato le performance più solide tra i principali hub cargo.
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[post_content] => Il 2025 sarà ricordato come un anno particolarmente travagliato per il trasporto aereo italiano, dai grandi hub metropolitani agli scali regionali, nessun aeroporto è rimasto immune da una serie di eventi che hanno messo a dura prova la resilienza del sistema e la pazienza di milioni di passeggeri.
Scioperi improvvisi, blackout, guasti tecnici e problemi infrastrutturali si sono propagati da un capo all’altro dell’Europa e hanno provocato un effetto domino che ha coinvolto non solo i grandi scali come Fiumicino, Malpensa e Linate, ma anche aeroporti secondari, creando una rete di disservizi che ha toccato ogni regione italiana.
Diritto di Volo ha condotto un'analisi dettagliata degli eventi che hanno caratterizzato l'anno, mappando non solo i principali disservizi ma anche l'evoluzione delle richieste di assistenza da parte dei viaggiatori colpiti dai disagi.
Un’odissea lunga un anno
L'anno è iniziato con gennaio che ha visto scioperi del personale paralizzare Milano Linate, Malpensa e Venezia, mentre le festività appena concluse avevano già lasciato in eredità un boom di richieste di rimborso del 133% per ritardi superiori alle tre ore, cancellazioni e smarrimenti bagagli tra dicembre 2024 e gennaio 2025. Marzo ha portato con sé le conseguenze di un incendio all'aeroporto di Londra Heathrow che ha avuto ripercussioni immediate su Fiumicino e sui principali scali milanesi, generando una cascata di cancellazioni che ha coinvolto migliaia di passeggeri in transito.
Aprile è stato caratterizzato da un blackout che ha colpito Spagna, Portogallo e Francia, con effetti critici sui voli in partenza da Fiumicino, mentre a giugno il malfunzionamento del sistema radar Enav nel nord Italia ha compromesso oltre 300 voli, provocando cancellazioni e ritardi significativi negli scali di Milano, Torino, Genova e Bergamo.
L'estate ha confermato il trend negativo, con uno sciopero nazionale a luglio che ha cancellato decine di voli tra Linate e Malpensa, e agosto ha chiuso la stagione con dati allarmanti a livello europeo. Secondo il report mensile di Cirium Aviation Analytics, infatti, sono stati cancellati circa 15.788 voli previsti, pari al 2% del totale dei voli europei programmati, mentre a livello globale il numero è salito a circa 25.378 voli cancellati, con una media di 818 cancellazioni al giorno.
E i passeggeri?
È fondamentale chiarire che molti di questi eventi rientrano tra le "circostanze eccezionali", situazioni che per loro natura esulano dalla responsabilità diretta delle compagnie aeree, e per le quali non è previsto l'indennizzo forfettario tradizionale. Tuttavia, questo non significa che i passeggeri rimangano senza tutele: i regolamenti nazionali, comunitari e internazionali garantiscono diritti irrinunciabili spesso sottovalutati o ignorati.
Le compagnie aeree restano infatti obbligate a sostenere le spese di riprotezione, garantendo un volo alternativo o, in mancanza di questa possibilità, il rimborso completo del biglietto. Allo stesso tempo, tutte le spese extra connesse al disservizio, dai pasti alle sistemazioni alberghiere, dai trasporti di collegamento alle comunicazioni necessarie, devono essere anticipate o rimborsate dalla compagnia.
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Marzo ha portato con sé le conseguenze di un incendio all'aeroporto di Londra Heathrow che ha avuto ripercussioni immediate su Fiumicino e sui principali scali milanesi, generando una cascata di cancellazioni che ha coinvolto migliaia di passeggeri in transito.\r\n\r\nAprile è stato caratterizzato da un blackout che ha colpito Spagna, Portogallo e Francia, con effetti critici sui voli in partenza da Fiumicino, mentre a giugno il malfunzionamento del sistema radar Enav nel nord Italia ha compromesso oltre 300 voli, provocando cancellazioni e ritardi significativi negli scali di Milano, Torino, Genova e Bergamo.\r\n\r\nL'estate ha confermato il trend negativo, con uno sciopero nazionale a luglio che ha cancellato decine di voli tra Linate e Malpensa, e agosto ha chiuso la stagione con dati allarmanti a livello europeo. Secondo il report mensile di Cirium Aviation Analytics, infatti, sono stati cancellati circa 15.788 voli previsti, pari al 2% del totale dei voli europei programmati, mentre a livello globale il numero è salito a circa 25.378 voli cancellati, con una media di 818 cancellazioni al giorno.\r\nE i passeggeri?\r\nÈ fondamentale chiarire che molti di questi eventi rientrano tra le \"circostanze eccezionali\", situazioni che per loro natura esulano dalla responsabilità diretta delle compagnie aeree, e per le quali non è previsto l'indennizzo forfettario tradizionale. Tuttavia, questo non significa che i passeggeri rimangano senza tutele: i regolamenti nazionali, comunitari e internazionali garantiscono diritti irrinunciabili spesso sottovalutati o ignorati.\r\n\r\nLe compagnie aeree restano infatti obbligate a sostenere le spese di riprotezione, garantendo un volo alternativo o, in mancanza di questa possibilità, il rimborso completo del biglietto. Allo stesso tempo, tutte le spese extra connesse al disservizio, dai pasti alle sistemazioni alberghiere, dai trasporti di collegamento alle comunicazioni necessarie, devono essere anticipate o rimborsate dalla compagnia.","post_title":"2025: un anno molto complesso per i cieli italiani ed europei","post_date":"2025-10-06T10:59:49+00:00","category":["trasporti"],"category_name":["Trasporti"],"post_tag":["in-evidenza"],"post_tag_name":["In evidenza"]},"sort":[1759748389000]}]}}
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