26 March 2023

Vettori: il rimborso non è uguale per tutti. Niente in Europa, negli Usa sì

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Iata, incidenti

Il giornalista pedante parla sempre dello stesso argomento. Quello pignolo approfondisce ma senza aprire nuovi orizzonti. Quello analitico allarga lo scenario attraverso piccole ma fondamentali aggiornamenti sulla notizia base. Spero di far parte della terza categoria, visto che sono due mesi che parlo di rimborsi aerei.

Ma veniamo a noi. Che i vettori stiano praticando un’azione che va contro ogni regola, non restituendo i rimborsi, ma conservandoli nelle loro casseforti è un dato di fatto. Si tratta di un portafoglio di 35 miliardi di euro. Ma le cose sono diverse da paese a paese.

Per esempio l’Italia. Il nostro Paese con il decreto 88bis concede la possibilità ai vettori, in deroga alla normativa Eu, di concedere voucher. Non lo ha fatto nessun altro paese. Cioè in altre parole, l’Unione europea si esprime dicendo che i vettori devono restituire i soldi, l’Italia dice che può sostituirli con i voucher. Perché? Qual è la ratio di questa norma. Perché l’Italia contravviene ad una risoluzione europea nel silenzio di tutte le istituzioni?

Passiamo all’Unione europea: quali sanzioni sono state previste per le compagnie che non si attengono alla norma dei rimborsi? Per ora non si riesce a capire né se ci sono, né se sono applicabili. In questo scenario confuso le compagnie fanno il bello e cattivo tempo. Ma non tutti i Paesi sono uguali. Prendiamo il caso di Air France. La compagnia di Parigi infatti rimborsa i passeggeri sia in Usa che in Israele, ma non in Europa, per paura delle sanzioni previste in quei due paesi, mentre in Europa, non hanno paura delle ripercussioni. E perché ? Perché negli Stati Uniti e in Israele le sanzioni ci sono, eccome, e vanno rispettate, se non ti adegui ne paghi le conseguenze.

Nicolas Brumelot, presidente di MisterFly si sta battendo da molto tempo (circa 20 anni) affinché le compagnie aeree aderiscano ad un fondo di garanzia per garantire i passeggeri in caso di fallimento. A maggior ragione in questa situazione di crisi eccezionale. La cosa, che sarebbe sacrosanta, però, al momento non è presa in considerazione. 




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