31 maggio 2024 10:48
Il “Project Sunrise” di Qantas potrebbe allargarsi anche all’aeroporto di Perth, dopo che la compagnia aerea australiana e lo scalo del Western Australia hanno siglato un accordo commerciale pluriennale che vede l’operatore aeroportuale effettuare un investimento di capitale di 5 miliardi di dollari australiani (3,3 miliardi di dollari Usa) che prevede la costruzione di un nuovo terminal e di una nuova pista, oltre ad altre strutture aggiuntive.
Il nuovo terminal centralizzato dovrebbe essere operativo entro il 2031, mentre la nuova pista – la terza dell’aeroporto – sarà costruita entro il 2028. Perth dispone attualmente di quattro terminal passeggeri, con Qantas che utilizza i terminal 3 e 4.
Quello di Perth diventerebbe quindi il terzo aeroporto a entrare nel programma di voli a lunghissimo raggio di Qantas, dopo quelli di Sydney e Melbourne che saranno collegati con New York e con il Regno Unito.
«Qantas e Jetstar trasferiranno tutti i servizi in un nuovo terminal, che insieme agli importanti investimenti delle compagnie aeree in nuovi aeromobili, consentirà la crescita necessaria per trasformare il Western Australia in un importante hub domestico e internazionale – spiega una nota del vettore -.
Nel frattempo, l’aeroporto di Perth effettuerà lavori di ammodernamento ai Terminal 3 e 4 per creare ulteriore capacità. Qantas amplierà quindi il proprio network internazionale, aggiungendo Auckland e Johannesburg, a partire dalla metà del 2025».
I lavori comprenderanno anche il rinnovo dei gate per accogliere gli aeromobili a lunghissimo raggio, compresi gli Airbus A350 del “Progetto Sunrise” «che arriveranno a partire dal 2026».
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Secondo quanto riporta oggi Il Corriere della Sera - che cita una comunicazione interna inviata ai dipendenti del vettore - dopo il cda di ieri, 13 febbraio, il ceo Joerg Eberhart assume anche l’incarico di direttore generale, ruolo svolto finora da Andrea Benassi.
Mentre al generale Francesco Presicce, attuale accountable manager subentrerà nei prossimi giorni l’ingegnere Marzio Caneva, che proviene da Air Dolomiti "dove ha accumulato 11 anni di esperienza fino a ricoprire l’incarico di vice president Technical Operations e in passato ha lavorato anche in Alitalia Express".
Nuove funzioni
Presicce assumerà la nuova funzione di 'Innovation, Strategic Projects and Vision': il manager, "dopo aver accompagnato lo start up operativo della compagnia gestendo in maniera ottimale il turnover della flotta, mette le sue caratteristiche di agilità e scalabilità a disposizione dell’azienda in questo nuovo, fondamentale incarico".
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"L’organizzazione approvata ieri è un’ulteriore dimostrazione dello spirito di assoluta condivisione e sinergia con il quale stiamo lavorando io e l’ad", commenta il presidente Pappalardo, al quale fa eco Eberhart: "Il varo della nuova struttura organizzativa rappresenta un passaggio chiave per abbracciare in toto questa nuova fase di sviluppo della compagnia e renderla ancora più competitiva ed efficiente".
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La vendita potrebbe essere completata entro la fine dell'anno o nella prima metà del 2026. Questa mossa arriva mentre il governo cerca di rivitalizzare la compagnia aerea e di attrarre investitori strategici, ha pubblicato Bloomberg.com.
Diversi grandi gruppi aerei europei, tra cui Lufthansa, Air France-Klm e Iag hanno a più riprese espresso interesse ad acquisire una partecipazione in Tap. Il governo portoghese ha recentemente avviato colloqui con i potenziali investitori per valutare il loro interesse e delineare i termini della privatizzazione.
Di fatto, l'attività sudamericana di Tap rimane un obiettivo di particolare attrattività per tutti i pretendenti: Star Alliance, di cui Lufthansa fa parte, ha visto diminuire la propria quota di mercato nella regione e, a fronte della concorrenza in aumento nella regione Lufthansa potrebbe rafforzare la sua posizione di mercato con l'acquisizione del vettore lusitano.
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[post_content] => A volte ritornano: è il caso della bagarre fra Ita Airways ed Aeroitalia legata al marchio 'Alitalia' e alla potenziale confusione dei brand agli occhi dei consumatori: vicenda cominciata nell'ottobre 2023 e. apparentemente, terminata nel febbraio 2024 con la sentenza del tribunale di Roma, a favore del vettore guidato da Gaetano Intrieri.
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Il ceo di Ita, Joerg Eberhart - come riferito da Il Corriere.it - ha inviato una missiva al Tribunale di Roma a fine gennaio, spiegando che "previo confronto con i referenti di Deutsche Lufthansa (attuale socio industriale di Ita e titolare del 41% del capitale sociale), per quanto occorrer possa, con la presente dichiarazione confermo il pieno e incondizionato interesse della società a tutelare i marchi Alitalia".
Iniziativa decisamente sgradita all'amministratore di Aeroitalia Intrieri, che punta il dito direttamente contro Lufthansa attraverso un lunghissimo post pubblicato sulla propria pagina Facebook.
Al centro della controversia c'è quel marchio Alitalia - tornato proprio in questi giorni sotto i riflettori, con tutta l'intenzione del nuovo board di Ita a utilizzarlo presto - acquistato dalla compagnia nell’ottobre 2021 per 90 milioni di euro. Il logo di Aeroitalia, sarebbe "in contrasto con i diritti anteriori di Ita non soltanto per le evidenti somiglianze fonetiche e/o grafiche e/o concettuali, ma anche per l’utilizzo che di essi viene fatto sulle livree e sui timoni degli aerei, che richiamano in maniera evidente quegli degli aeromobili Alitalia".
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PrioFlex, prodotto specifico di Finnair per i clienti aziendali, è stato introdotto lo scorso anno e può essere prenotato anche tramite Ndc su Travelport+. Con questo servizio, i clienti delle agenzie Travelport potranno visualizzare, confrontare e prenotare facilmente le offerte Ndc dinamiche di Finnair.
“Travelport è stato un ottimo partner con cui collaborare per fornire alle agenzie di viaggio un maggiore accesso a contenuti e offerte migliori e più articolati di Finnair”, ha dichiarato Jenni Suomela, vice president of global sales and channel management di Finnair - Questa è un'importante tappa nel nostro moderno percorso di vendita retail, ampliando il nostro raggio d'azione attraverso la rete globale di agenzie Travelport per promuovere l'adozione di NDC e garantire ai clienti la possibilità di acquistare e prenotare facilmente tutti i nostri prodotti e i nostri servizi migliori della categoria”.
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[post_content] => Si chiama Oman Air Connect il nuovo progetto della compagnia di bandiera dell'Oman che fa perno su una nuova serie di aeromobili configurati esclusivamente in classe economy.
Una flotta di cinque Boeing 737-8 che verrà principalmente impiegata per i collegamenti verso il subcontinente indiano, il Medio Oriente e l'Africa, integrando la rete esistente della compagnia aerea.
Il primo velivolo equipaggiato con la configurazione interamente in Economy Class è entrato in servizio pochi giorni fa. Abitualmente Oman Air vola con i suoi Boeing 737-8 Max con una disposizione a due classi, con 12 posti in Business Class e 150 in Economy Class; con la nuova configurazione in classe unica, i velivoli potrebbero ospitare almeno 168 passeggeri.
«Il modo di viaggiare delle persone si è evoluto, con una maggiore accessibilità e scelta - commenta il ceo di Oman Air, Con Korfiatis -. Allo stesso Allo stesso tempo, i passeggeri vogliono ancora godere di un viaggio confortevole. Con questa flotta interamente configurata in classe economy, ci stiamo adattando a queste mutate esigenze, offrendo ai nostri ospiti maggiore flessibilità e scelta senza compromettere la qualità».
Il vettore omanita ha intrapreso nel 2023 una ristrutturazione finanziaria triennale, con l'obiettivo di rafforzare la propria posizione, ottimizzare gli asset e tornare alla redditività. Da allora, il nuovo consiglio di amministrazione si è mosso nella direzione del cambiamento, modificando la flotta, il network e gli asset della compagnia.
Oman Air si affida al Boeing 787-9 per i viaggi a lungo raggio e al Boeing 737 Max per i collegamenti regionali. Il 30 giugno, la compagnia aerea entrerà ufficialmente a far parte dell'alleanza oneworld, portando a termine un percorso nel 2022.
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[post_content] => Dopo i momenti complessi legati alla crisi mediorientale, la destinazione Egitto sta tornando progressivamente ai livelli di sempre. La conferma arriva anche da Mapo Travel, che l'anno scorso ha registrato una crescita del 50% sulla meta nordafricana. E anche queste prime settimane dell'anno confermano un ottimo trend di richieste.
"In Egitto i nostri viaggiatori hanno espresso particolare apprezzamento soprattutto per le guide e i plus offerti in loco, come per esempio la sim locale per il collegamento Internet”, spiega Barbara Marangi, general manager di Mapo Travel. Per i ponti di primavera, il tour operator lancia quindi una nuova proposta legata all’Egitto con voli speciali in esclusiva da Bari e da Ancona il 17 e il 24 aprile. “Il pacchetto prevede la crociera sul Nilo e la visita alla capitale Il Cairo. Ci sarà spazio anche per esperienze particolari come la visita alla grande diga di Assuan, il Museo egizio con la sala di Tutankhamon, lo spostamento in carrozza trainata da cavalli e l’escursione in feluca”.
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[post_content] => In Italia potrebbe essere il deal dell'anno. Paragonabile solo all'acquisizione di Belmond da parte di Lvmh nel 2019, che interessò numerose strutture della Penisola. Unipol avrebbe dato mandato a Goldman Sachs di indire una gara a inviti estremamente selezionati per la vendita del Gruppo Una, rivela Il Sole 24 Ore. L'operazione, stando ad alcuni insiders, era nell'aria già da un annetto ma ora starebbe prendendo concretamente forma, con Unipol che si aspetterebbe di ricavare circa 1 miliardo di euro dalla vendita.
A giorni si attenderebbero quindi le manifestazioni di interesse non vincolanti per le offerte del primo round. Tra i nomi che circolano, ci sarebbero Blackstone, già presente nel mondo alberghiero italiano attraverso la partnership con Mangia's attraverso la spagnola Hip, che però è a sua volta sul mercato, nonché Starwood Capital e Sixth Street, già proprietaria dal 2022 delle Palme sulla costa Smeralda, presto griffato Rocco Forte. A partecipare al gran ballo ci potrebbe anche essere Aermont, che un paio di anni fa prese il controllo del gruppo Pellicano con ambiziosi progetti di sviluppo in Italia al momento tradottisi nel solo acquisto del toscano La Suvera.
Le origini del Gruppo Una affondano sostanzialmente nell'operazione che portò Unipol a mettere le mani sulla galassia della famiglia Ligresti compreso il brand Atahotels, successivamente fuso con Una Hotels. Sin da subito apparve chiaro però come per la società assicurativa il focus fosse Fondiaria Sai, più che l'operatore alberghiero, tanto che presto cominciarono a rincorrersi voci su una possibile vendita del ramo alberghiero. Poi le cose, anche grazie alla direzione di Fabrizio Gaggio (oggi in Starhotels, ndr), cominciarono a migliorare, con la compagnia che progressivamente vide i propri conti entrare in territorio positivo. Conseguentemente, ma forse anche per mancanza di compratori nella fase iniziale (ma questo non è dato sapere, ndr), le voci della messa in vendita di Una andarono scemando. Almeno fino a oggi.
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di Massimiliano Sarti
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