12 December 2024

La Iata raddoppia le previsioni di utile per il 2023, che rimbalzano a quota 9,8 mld di dollari

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Willie Walsh

E’ una vision decisamente positiva quella che da Istanbul, in occasione della 79ª assemblea generale annuale della Iata, raggiunge l’intera industria del trasporto aereo: l’associazione raddoppia infatti le stime sugli utili netti globali del 2023, che arriverebbero a sfiorare i 10 miliardi di dollari. Questo grazie all’aumento dei voli che fa salire i prezzi dei biglietti, anche se i rischi includono la crescita dei tassi d’interesse per combattere la spirale dell’inflazione e i persistenti problemi della catena di forniture.

I dirigenti delle circa 300 compagnie aeree rappresentate dalla Iata per oltre 1.520 partecipanti complessivi prendono parte all’evento, il primo che si tiene da quando sono state abolite tutte le restrizioni Covid. Tra i temi all’ordine del giorno figurano la sostenibilità, mentre i vettori percorrono il cammino verso il raggiungimento di emissioni nette di carbonio pari a zero entro il 2050, nonché la ripresa delle compagnie aeree dopo il Covid-19 e le lezioni apprese dalle numerose sfide operative del 2022.

In sintesi, i profitti del settore a livello mondiale dovrebbero raggiungere quest’anno i 9,8 miliardi di dollari, più del doppio rispetto ai 4,7 miliardi di dollari previsti lo scorso dicembre. Quest’anno viaggeranno circa 4,35 miliardi di passeggeri, cifra che rappresenta il 96% dei livelli del 2019.

Si prevede che i ricavi totali cresceranno del 9,7% rispetto all’anno precedente, raggiungendo gli 803 miliardi di dollari. È la prima volta che i ricavi del settore supereranno la soglia degli 800 miliardi di dollari dal 2019 (838 miliardi). La crescita delle spese dovrebbe essere contenuta all’8,1% annuo.

«Il ritorno alla redditività netta, anche con un margine di profitto netto dell’1,2%, è un risultato importante – ha dichiarato Willie Walsh, direttore generale della Iata -. In primo luogo, è stato raggiunto in un periodo di notevoli incertezze economiche. In secondo luogo, segue le perdite più gravi della storia dell’aviazione (183,3 miliardi di dollari di perdite nette per il periodo 2020-2022 – incluso -, per un margine di profitto netto medio del -11,3% in quel periodo). da sottolineare come il comparto aereo è entrato nella crisi della pandemia al termine di una storica striscia di profitti che ha visto un margine di profitto netto medio del 4,2% per il periodo 2015-2019.

«Le incertezze economiche non hanno smorzato il desiderio di viaggiare, anche se i prezzi dei biglietti hanno assorbito i costi elevati del carburante. Ma con le compagnie aeree che guadagnano in media solo 2,25 dollari per passeggero, riparare i bilanci danneggiati e fornire agli investitori rendimenti sostenibili sul loro capitale continuerà ad essere una sfida per molte compagnie aeree».

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