8 ottobre 2025 14:00
Save, la società che gestisce gli scali di Venezia, Verona e Brescia, entra nell’orbita della finanziaria veneta Finint e del fondo francese Ardian, tra i maggiori player infrastrutturali in Europa e già azionista di riferimento dell’aeroporto di Londra Heathrow.
L’accordo prevede che i due nuovi soci rilevino ciascuno il 50% delle quote attualmente detenute dai fondi Dws e InfraVia (entrambi al 44%), con governance condivisa ma una prevalenza di diritti di capitale per Ardian. Il tutto sotto la guida del presidente Enrico Marchi, che resterà al vertice del gruppo anche nella nuova configurazione societaria.
Il fondo francese punta ora a una presenza di lungo termine nel settore, con l’obiettivo di consolidare la propria posizione in vista di future privatizzazioni, come quelle attese sugli scali di Catania o Trieste.
Oltre a Marchi, che ha guidato la crescita del gruppo nell’ultimo decennio, sarà confermata Monica Scarpa nel ruolo di amministratore delegato. La nuova governance prevede meccanismi di tutela degli investimenti e un piano di sviluppo che guarda anche oltreconfine, dove Save controlla già il 48% dell’aeroporto Charleroi di Bruxelles.
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[post_content] => La pipeline di sviluppo alberghiero in Europa ha chiuso il terzo trimestre del 2025 in modo stabile, con il segmento di fascia alta che ha raggiunto il numero di progetti più alto mai registrato. Secondo l'ultimo "Europe hotel construction pipeline trend report" di Lodging Econometrics riportato da TravelDailyNews, la pipeline totale della regione ha raggiunto 1.666 progetti e 245.705 camere, rimanendo sostanzialmente invariata rispetto all'anno precedente.
I progetti attualmente in costruzione rappresentano quasi la metà dell'attività complessiva, con 749 progetti e 113.306 camere in corso. Entro i prossimi 12 mesi è previsto l'avvio dei lavori per altri 359 progetti, per un totale di 54.283 camere, pari al 22% della pipeline. La pianificazione iniziale continua a crescere, con un aumento del 10% nel numero di progetti e dell'8% nelle camere rispetto all'anno precedente, raggiungendo 558 progetti e 78.116 camere. Anche gli annunci di nuovi progetti sono aumentati, raggiungendo 96 progetti e 11.108 camere, con un aumento del 3% rispetto all'anno precedente.
Lo strapotere del lusso
Per scala di catena, i progetti di fascia alta sono in testa alla pipeline con 357 progetti e 55.136 camere, con un aumento dell'8% rispetto all'anno precedente. Il segmento di fascia medio-alta segue con 300 progetti e 43.721 camere. La categoria di fascia alta ha raggiunto un traguardo importante, raggiungendo il record di 287 progetti e 45.885 camere, con un aumento del 7% dei progetti e del 4% delle camere rispetto al terzo trimestre del 2024. Insieme, i segmenti di fascia alta e di fascia medio-alta rappresentano il 39% di tutti i progetti in Europa.
Cresce l'avvio dei lavori
Anche l'avvio dei lavori è aumentato nel trimestre, raggiungendo 92 progetti e 11.203 camere, con un aumento dell'11% su base annua. Le ristrutturazioni e le conversioni del brand rimangono una parte sostanziale della pipeline, con 667 progetti e 87.640 camere, con un aumento del 5% nei progetti e del 7% nelle camere su base annua.
Tra i principali mercati di sviluppo, il Regno Unito continua a mantenere il primo posto con 277 progetti e 39.402 camere. Segue la Germania con 152 progetti e 26.456 camere. La Turchia ha raggiunto il record di 140 progetti e 19.866 camere, mentre la Francia ha registrato un aumento del 9% nel numero di progetti, raggiungendo 114 progetti e 11.097 camere. Il Portogallo completa la top five con 108 progetti e 13.326 camere.
Nella classifica delle città, Londra rimane il principale mercato di sviluppo con 76 progetti e 14.169 camere. Istanbul segue con 49 progetti e 7.403 camere, mentre Lisbona conta 38 progetti e 4.223 camere.
Anche le aperture alberghiere hanno registrato un andamento costante nel terzo trimestre. L'Europa ha aggiunto 195 nuovi hotel, per un totale di 23.459 camere, nei primi nove mesi dell'anno. Lodging Econometrics prevede che entro la fine dell'anno apriranno altri 105 hotel con 14.041 camere, portando il totale per il 2025 a 300 hotel e 37.500 camere. Si prevede un'ulteriore crescita, con l'apertura di 338 hotel (47.694 camere) nel 2026 e di 350 hotel (47.987 camere) nel 2027.
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Basata a Jersey, Blue Islands ha annunciato il 14 novembre lo stop immediato di tutte le sue attività: «Dopo dialoghi molto costruttivi con il governo di Jersey negli ultimi mesi, ci è stato comunicato che non sarà possibile fornire ulteriore sostegno. Dobbiamo quindi sospendere immediatamente i voli, valutando nel contempo le opzioni per i nostri passeggeri, i nostri team e i nostri partner» spiega un comunicato ufficiale del vettore.
Tutti i voli Blue Islands sono stati cancellati e i passeggeri invitati a non recarsi all'aeroporto di Jersey senza un'alternativa confermata: in poche ore, oltre 1.000 passeggeri si sono ritrovati senza una soluzione immediata, poiché la chiusura ha comportato anche il licenziamento di circa cento dipendenti. Per molti abitanti, l'improvvisa scomparsa di questa compagnia, che garantiva non solo voli regolari ma anche collegamenti di importanza critica (medici, merci, scolastici), ha rappresentato un profondo shock nella vita quotidiana delle isole.
La cessazione dell'attività arriva in un momento in cui il trasporto aereo regionale britannico sta attraversando una fase di forte turbolenza. Blue Islands, che gestiva sei rotte principali (Jersey-Guernsey, Exeter, Southampton, East Midlands e Guernsey-Southampton) con un'offerta di circa 9.200 posti a settimana, era uno degli ultimi operatori indipendenti dopo la recente chiusura di Eastern Airways.
Immediata la risposta dei competitor: c'è ora Loganair a servire cinque delle rotte lasciate scoperte dalle Isole del Canale: da Jersey si può così volare su Bristol, Exeter, Guernsey e Southampton. Da quest’ultima pure in partenza da Guernsey.
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[post_content] => «Siamo nel pieno di un cambiamento, ma non dobbiamo temerlo». Ivano Zilio, fondatore e ceo di Primarete, apre così il "Summit del turismo”. Un appuntamento che ha riunito i più importanti protagonisti del comparto - distribuzione, tour operator, compagnie aeree e agenzie di viaggio - con un’adesione così ampia da sorprendere lo stesso Zilio, che fin dall’inizio aveva posto proprio questo come obiettivo della manifestazione.
Il manager ribadisce l’intento dell’iniziativa: offrire ai professionisti del turismo uno spazio dove confrontarsi senza filtri su sfide e opportunità. Un format nato prima della pandemia e rilanciato oggi con energia rinnovata.
Il ceo paragona il momento attuale alla rivoluzione digitale dei primi anni 2000. «Primarete è totalmente digitale: la sfida è crescere insieme, senza aspettare che altri ci guidino».
AI e nuovi modelli di business
Il confronto sull’intelligenza artificiale - tema sempre più centrale per il futuro del turismo - è stato ricco, vivace e costruttivo, grazie anche all’intervento di Damiano De Marchi, professore all’università Ca’ Foscari, ispiratore del dibattito con la presentazione del suo libro E-tourism. Un’opera che esplora come le nuove tecnologie stiano ridisegnando il concetto di turismo e i modelli di business della filiera, offrendo al trade prospettive e strumenti utili per interpretare il cambiamento.
«Siamo concorrenti fuori, ma qui siamo colleghi» ricorda Zilio, sottolineando il valore della collaborazione tra agenzie e partner. In un mercato dominato da consumatori sempre più rapidi e impulsivi, la consulenza professionale resta un pilastro.
Il mercato si polarizza: i pacchetti aumentano di valore e la consulenza diventa più tecnica e psicologica.«Il budget non va fatto pesare. Il cliente va guidato», ribadisce Zilio.
Il futuro del trade passa da strumenti digitali integrati e da un approccio di vendita più umano, empatico e competente. «Chi si ferma si spegne».
I numeri
Primarete presenta numeri in espansione: quasi 200 punti vendita, rete raddoppiata in due anni, oltre 400 consulenti attivi e 13 portali operativi. Un ecosistema che conferma il ruolo centrale delle agenzie nella distribuzione italiana. La rete entra in Aidit, associazione di Confindustria dedicata alla distribuzione turistica. «È il luogo giusto per rappresentare gli obiettivi della categoria» commenta Zilio.
In sintesi, la convention ha dimostrato che il turismo cresce quando il trade dialoga, si aggiorna e affronta il cambiamento con coraggio. «Le agenzie restano il cuore della distribuzione, mentre il valore umano - sostenuto da tecnologia e formazione - continua a fare la differenza» conclude Zilio.
(Quirino Falessi)
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[post_content] => La diciassettesima edizione di BTO – Be Travel Onlife ha confermato l'evento come uno dei punti di osservazione più solidi sull’innovazione turistica in Italia. L’edizione 2025, ospitata l’11 e 12 novembre, ha riunito oltre 350 speaker su sette hall, con un focus chiaro: leggere un settore che non è più in ripresa, ma nel pieno di una trasformazione strutturale.
Il tema Cross-Travel ha accompagnato un programma che ha incrociato tecnologia, capitale umano, governance territoriale, enoturismo, hospitality e data economy, evidenziando la necessità – sempre più urgente – di far dialogare competenze e mondi diversi.
Phocuswright: mercato globale solido, digitale e guidato dall’AI
Tra gli appuntamenti più seguiti, la presentazione del nuovo report Phocuswright Travel Forward. I dati illustrati da Giancarlo Carniani, Italian Analyst Phocuswright, confermano un settore in espansione: 1,61 trilioni di dollari di prenotazioni globali nel 2024 e una proiezione a 1,72 trilioni, con un tasso di crescita tra il 6 e il 9 per cento.
Quasi 6 prenotazioni su 10 sono già online e la quota salirà ancora nel 2026. Aereo, hotellerie e affitti brevi restano i comparti più dinamici, mentre l’AI generativa, già adottata dal 18 per cento dei viaggiatori leisure, è destinata a superare il 50 per cento nell’arco di un anno. Segnali positivi anche dal travel tech: i finanziamenti del 2024 hanno raggiunto 4,3 miliardi di dollari, con le startup b2b che superano le B2C per investimenti.
Enogastronomia e turismo
Molto partecipata anche la sessione dedicata al turismo enogastronomico. Nel panel Tra il dire e il fare: come il turismo enogastronomico può diventare un driver strategico per territori e operatori, Francesco Tapinassi , direttore scientifico BTO ha messo a confronto la necessità di affiancare alla ricchezza di prodotti Dop e Igp una governance solida, una visione basata sui dati e un’offerta esperienziale strutturata.
Il panel Cross-Over d’Eccellenza: il viaggio di Guido Martinetti ha invece ripercorso l’evoluzione dell’imprenditore, dal progetto Grom alla gestione di Mura Mura / Le Marne Relais. Dialogando con Roberta Milano, coordinatrice scientifica BTO Food & Wine Tourism, e Nicola Zoppi, coordinatore della sezione Hospitality, Guido Martinetti ha raccontato il passaggio dal food alla viticoltura fino all’ospitalità di alto livello, facendo emergere coerenza, cura del cliente e radicamento territoriale come chiavi di un modello trasversale ma riconoscibile.
Il panel Mangia, viaggia, ama. Il ruolo dei media content nel turismo enogastronomico ha acceso il dibattito su come podcast, video, reel e format digitali influenzino la percezione delle destinazioni.
Sono intervenuti Lucia Aliotta, consulente di web marketing, Fabrizio Todisco, tourism media strategist, Francesco Marino, giornalista, autore e digital strategist, Francesca Ferrara, media creator & consultant. Marino ha osservato come «il cibo sia diventato un linguaggio, capace di trasformare anche il modo in cui i piatti vengono pensati». Todisco ha portato il caso Napoli, oggi fortemente orientata dai contenuti di TikTok: un fenomeno che ha generato opportunità reali, ma che richiede attenzione per non ridurre le identità urbane a pochi format virali.
AI alberghiera: come distinguere innovazione e AI washing
Molto seguito il panel AI Alberghiera: dallo AI washing all’innovazione autentica, moderato da Marco Matarazzi, ceo di Slope. L’incontro ha messo in guardia dagli strumenti che si presentano come “AI-powered” senza esserlo davvero, generando rischi operativi e strategici. Matarazzi ha ricordato come nei sistemi di revenue management la mancanza di trasparenza possa far perdere il controllo sulla tariffazione. Per Mariella Borghi, di Aidea, una vera AI parte da dati proprietari e capacità di apprendimento misurabile, mentre Alessandro Crotti, Empori AI ha avvertito sul problema dei dati sporchi: «l’AI amplifica ciò che trova, errori compresi». Claudiana Di Cesare, esperta di turismo e innovazione, ha invece sottolineato come l’AI funzioni «solo se inserita in una visione chiara. Se non migliora l’esperienza dell’ospite o il lavoro dei team, non è innovazione ma marketing».
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La Polonia vuole farsi conoscere anche come destinazione per turismo enogastronomico: dalla tipicità ai produttori locali al fine dining, forte di una new wave di chef e cultura che sta facendo riscoprire letteralmente la cucina polacca e le sue produzioni. Barbara Minczewa, direttore dell'Ente del Turismo della Polonia, vede la gastronomia come uno dei driver principali per intercettare i flussi turistici qualificati, in particolare il segmento giovane alla ricerca di esperienze autentiche.
«Una Polonia diversa dai soliti cliché che ci sono stati per anni», ha dichiarato Minczewa durante l'evento "Armonie di Sapori. Viaggio gastronomico da Varsavia a Milano" Il Paese, destination partner di Guida Michelin da tre anni, conta oggi cinque città e cinque regioni polacche inserite nella prestigiosa guida, con numerosi ristoranti stellati che rappresentano il nuovo corso della ristorazione nazionale.
«Le città d'arte continuano ad essere il nostro primo importante prodotto, ma sempre più turisti sono attratti dal turismo esperienziale e sostenibile», afferma la direttrice dell'ente. L'offerta si amplia includendo le foreste primordiali che ospitano i bisonti europei, animali che vivono esclusivamente in Polonia, elemento distintivo per il segmento nature-based.
Il Paese, che conta 16 regioni con forte identità territoriale, punta sulla regionalità come asset competitivo nel mercato italiano. e si concentra anche sulla valorizzazione delle specificità locali.
Chef protagonisti del rilancio
L'operazione di marketing territoriale ha visto protagonisti due chef di eccellenza di Varsavia: Marcin Przybysz del ristorante Epoka e Bartosz Szymczak del ristorante Rozbrat 20 (1 stella Michelin). Entrambi rappresentano la nuova generazione di chef polacchi che, dopo esperienze formative internazionali in Regno Unito, Svizzera, Danimarca e Italia, sono tornati in patria per reinterpretare la tradizione culinaria nazionale.
«Dopo la Seconda Guerra Mondiale e il periodo comunista abbiamo perso la nostra cultura e le tradizioni gastronomiche», ha spiegato Przybysz durante la presentazione. Il suo ristorante Epoka utilizza esclusivamente ricettari polacchi antecedenti al 1939, con un menu che riporta le date originali delle ricette e una mappa della Polonia con i prodotti del territorio.
La scoperta? La cucina polacca va molto oltre i luoghi comuni che vedono in menu patate, cavoli o gulash, ma si arricchisce di molti vegetali, funghi, anche tartufo, pesce, e il pregiato caviale locale.
La strategia di educazione del mercato
Il progetto gastronomico polacco include una componente educativa rivolta sia al mercato interno che a quello internazionale. «Vogliamo insegnare alle persone, educarle, perché crediamo di poter tornare sulla giusta strada», ha sottolineato Przybysz, evidenziando come l'operazione miri a creare consapevolezza anche tra gli operatori polacchi stessi.
L'iniziativa si inserisce in un più ampio piano di promozione turistica che vede nella gastronomia uno strumento di narrazione territoriale. «La gastronomia racconta molto del popolo e del territorio», conferma Minczewa, sottolineando il potenziale ancora inespresso della destinazione in questo segmento.
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Alla scoperta del Wizz Air Training Center di Budapest per toccare con mano come il controllo rigoroso dell'operatività e la gestione del dato siano asset fondamentali della low cost. La visita ha combinato il confronto con Andras Rado, head of communication, con la dimensione pratica e tecnologica dei simulatori, fornendo elementi concreti sui fattori di espansione e sulle direttrici che influenzano il rapporto con il trade: l'apertura alla distribuzione b2b, i catalizzatori della capacità e l'identità di brand non negoziabile.
L'identità Ulcc di Wizz Air, definita dai costi di gestione del business, richiede un investimento meticoloso nella preparazione del personale. Rado ha definito il Training Center un "grande investimento per la compagnia” - il costo dei simulatori è pari a 10 milioni - un'infrastruttura cruciale per garantire che, operando con volumi elevati (la compagnia prevede 72 milioni di passeggeri trasportati nel 2025), nulla possa andare storto.
La struttura include tre simulatori Full Motion di ultima generazione a Budapest (e ulteriori tre a Roma), che impiegano la più avanzata tecnologia di simulazione. A supporto della formazione della cabin crew (8-10 settimane di training), il mock-up (ottenuto da un aeromobile reale) permette simulazioni complesse. Queste includono la gestione del fuoco e l'addestramento a procedure di emergenza come le simulazioni di ditched (atterraggio sull'acqua) o combinazioni di multi-emergency.
Wizz Air ha inoltre intrapreso una direzione strategica verso la collaborazione con partner esterni per incrementare la penetrazione in mercati meno consolidati. L'esempio più rilevante di questa apertura b2b è la partnership con Travel Fusion. Il partner, in questo modello, distribuisce il biglietto mantenendo lo stesso prezzo, senza alcun ricarico. Tuttavia, la priorità assoluta di Wizz Air rimane l'acquisizione dei contatti personali del passeggero. Questa governance del dato è cruciale per il vettore, che affida alle push notifications il servizio di comunicazione essenziale in caso di interruzione del servizio, garantendo così la qualità del post-vendita.
La compagnia è ferma nel mantenere la propria identità Ultra low cost: nonostante i test di mercato, il progetto della "Wizz Class" — di cui si è parlato nelle ultime settimane — non rappresenta una transizione verso un modello ibrido.
Rado ha categoricamente escluso la possibilità di un cambio di rotta: «Non vogliamo diventare una business airline. La Wizz Class è un adattamento puramente reattivo alle esigenze del segmento di mercato che utilizza i voli per lavoro e che richiede la possibilità di blocco dei posti, senza snaturare l'efficienza strutturale Ulcc».
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Giunta alla sua ottava edizione, l'Ecoluxury Fair ideata da Enrico Ducrot, ceo di Ecoluxury e Viaggi dell’Elefante, si conferma uno degli appuntamenti b2b a livello internazionale. Con oltre 300 buyer ed espositori e circa mille presenze confermate, la fiera rappresenta un punto di incontro privilegiato per professionisti e operatori del settore, interessati a sviluppare nuove sinergie all’insegna di un turismo più responsabile.
Al via l'osservatorio sulla sostenibilità nell'ospitalità di lusso
In occasione del ventesimo anniversario di Eco Luxury Hotels Collection, Enrico Ducrot ha presentato il nuovo osservatorio sulla sostenibilità nell’ospitalità di lusso, un’iniziativa pensata per analizzare e promuovere le migliori pratiche sostenibili nel comparto alberghiero, favorendo una cultura d’impresa più consapevole e integrata con i territori. Attivo dal 12 novembre e accessibile online, l’osservatorio raccoglie dati, studi e analisi utili a delineare le tendenze emergenti, le sfide e i modelli di gestione più efficaci per un lusso sempre più sostenibile.
Il primo studio, realizzato in collaborazione con Thrends, ha coinvolto 745 hotel a 5 stelle sul territorio nazionale, offrendo una panoramica dettagliata sullo stato della sostenibilità nel settore. I risultati evidenziano una realtà in evoluzione: solo il 17% su 745 alberghi a 5 stelle in Italia analizzati possiede una certificazione di sostenibilità riconosciuta. Inoltre, la sostenibilità è ancora spesso percepita come un costo, più che come un valore strategico e la comunicazione online degli impegni green resta marginale.
Le regioni più virtuose risultano Lombardia, Veneto, Toscana, Lazio e Sardegna, dove la diffusione delle certificazioni supera il 20%. In altre aree, la percentuale di strutture certificate scende sotto il 10%, evidenziando una forte disomogeneità territoriale.
Molte strutture adottano schemi locali o iniziative indipendenti, spesso legate a progetti regionali o incentivi pubblici. Questa varietà, pur riflettendo la vivacità del settore, genera frammentazione e scarsa riconoscibilità internazionale. Paradossalmente, molte realtà già fortemente sostenibili – come borghi recuperati, dimore storiche o resort integrati nei centri rurali – non risultano certificate, pur incarnando pienamente i valori della tutela ambientale e del legame con il territorio.
Rafforzare il dialogo fra imprese
Durante la presentazione, Enrico Ducrot ha ribadito l’importanza di rafforzare il dialogo tra imprese, istituzioni e comunità locali. L’obiettivo è trasformare la sostenibilità in un elemento identitario, capace di generare valore economico, reputazionale e sociale, fidelizzando una clientela sempre più attenta ai temi ambientali e di responsabilità d’impresa. Ogni iniziativa economica deve restituire valore al territorio, contribuendo alla crescita culturale e formativa delle comunità ospitanti.
Il messaggio emerso con chiarezza è che la sostenibilità non può essere considerata un semplice adempimento burocratico, ma deve rappresentare una componente strategica del business e della narrazione del brand. Con il nuovo osservatorio, Ecoluxury Fair punta a favorire un percorso di crescita condiviso, offrendo strumenti concreti per misurare, comunicare e valorizzare le pratiche virtuose dell’ospitalità italiana di lusso guidando così il settore verso un futuro più consapevole e competitivo.
(Quirino Falessi)
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[post_content] => Welcome Travel Group inaugura una nuova fase strategica focalizzata sulla crescita qualitativa del Network, con l’obiettivo di generare valore condiviso per agenzie, fornitori e stakeholder.
In occasione dell’evento annuale dedicato ai partner commerciali, il gruppo ha presentato un cambio di paradigma: non più incremento numerico delle agenzie, ma focalizzazione del Network sul supporto allo sviluppo delle realtà già affiliate, concentrandosi sulla valorizzazione delle performance e sulla partecipazione attiva alle iniziative commerciali e marketing delle agenzie della rete, per capitalizzare le strategie e le azioni concordate con i partners e ottimizzare l’orientamento delle vendite massimizzandone i risultati.
“Questo evento rappresenta l’occasione per condividere con i nostri Partner il nuovo approccio strategico: una rete più solida, selezionata e performante, capace di generare valore in modo trasversale”, ha dichiarato l’amministratore delegato di Welcome Travel Group, Adriano Apicella.
Un nuovo modello
Il concept “Synergy 4Value” diventa il filo conduttore delle nuove iniziative del Network. Si tratta di una sinergia profonda e strutturata tra Welcome Travel Group, le agenzie e i partner commerciali, orientata all’ottimizzazione dei processi finalizzati al rafforzamento dell’effort su tutti i target condivisi e alla conseguente capitalizzazione comune dei risultati.
Questa evoluzione prevede un monitoraggio costante dei punti vendita, con focus non solo su volumi di vendita (Leisure, Vettori, Assicurazioni, etc…), ma anche sull’efficacia dell’utilizzo degli strumenti messi a disposizione dal Network e sul livello di partecipazione alle attività condivise. L’obiettivo è valorizzare chi performa, intercettare il potenziale inespresso e offrire in modo mirato leve concrete per crescere.
Network: la qualità al centro
Nel corso dell’incontro è stata presentata una fotografia dettagliata del Network in ottica di valore: le agenzie affiliate a Welcome Travel Group registrano un incremento medio dei ricavi rispetto al periodo precedente.
Un dato che conferma l’impatto positivo dell’affiliazione sul business delle singole realtà e la centralità della crescita qualitativa come leva strategica. Crescita qualitativa significa selezione mirata delle Agenzie, aumento del fatturato medio per punto vendita, maggiore partecipazione attiva alla vita del Network e, da parte del Network , un potenziamento delle attività outbound, dei service center e degli eventi di condivisione.
In questo contesto, le agenzie considerate “plafonate” – con margini di crescita limitati – saranno oggetto di un riposizionamento strategico, mentre quelle con maggiore potenziale beneficeranno di azioni mirate di supporto commerciale, diversificazione di servizi e nuove opportunità di business.
La tecnologia rimane centrale
Proseguono gli sviluppi sulle Intranet WE hub e Geo space a supporto della rete, che mettono a disposizione funzionalità sempre più evolute per velocizzare il processo di vendita, il reperimento delle informazioni e il monitoraggio delle performance. In questo contesto si inserisce anche il lancio di WEndy e GEOrge, i due assistenti AI che permetteranno agli Agenti di consultare contenuti e strumenti attraverso ricerche in linguaggio naturale, migliorando l’efficienza operativa.
Importanti aggiornamenti hanno inoltre interessato le piattaforme di prenotazione welgo! e geoquick, che si arricchiscono sia in termini di funzionalità sia di contenuti. Gli sviluppi hanno coinvolto non solo l’area Leisure, ma anche il comparto Ticketing, grazie all’integrazione di numerose nuove connessioni con GDS e canali NDC, aumentando la competitività dell’offerta.
Performance 2024-2025
Il nuovo modello si consolida sulla scia delle brillanti performance del 2024-25 che hanno definitivamente segnato il corso permettendo al Network di raggiungere un record assoluto. Il volume d’affari complessivo generato nel 2024-25 dai 2.636 punti vendita affiliati con i Partner contrattualizzati ha superato i 2.262 milioni di euro, così ripartiti: 1.704 milioni nel segmento Leisure in crescita del +8%: 558 milioni nel comparto Ticketing in crescita del + 10%. Rispetto all’anno precedente si registra una crescita complessiva del +8%, con performance del Network superiori alla media di mercato.
“Questi risultati certificano la solidità del nostro modello distributivo e la capacità delle nostre Agenzie di generare valore concreto e duraturo, grazie alle sinergie espresse con la rete dei Partner che sfruttano e ottimizzano le potenzialità del Network,” ha commentato Apicella.
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Secondo il media economico polacco Money.pl, il ceo della compagnia aerea polacca, Michał Fijoł, si è recato a Praga alla fine di ottobre per discutere i termini dell'acquisizione di Smartwings.
Sarebbero in corso trattative avanzate che porrebbero Lot nella “fase finale” dell'acquisizione. Il progetto è all'esame del governo polacco dalla primavera, tramite la holding pubblica Polish Aviation Group, azionista di Lot. L'operazione consentirebbe alla compagnia di bandiera polacca di rafforzare la sua posizione regionale rispetto a Eurowings (Lufthansa Group) e SunExpress (joint venture tra Lufthansa e Turkish Airlines), anch'esse interessate al dossier, secondo diverse fonti del settore.
Il proprietario di Smartwings - specializzata nel traffico leisure - e cioè l'imprenditore ceco Jiří Šimáně, è stato già vicino alla vendita di Smartwings alla compagnia aerea israeliana Israir, ma l'accordo alla fine è saltato.
Šimáně e i suoi soci hanno acquisito il controllo totale di Smartwings nel 2024 dopo aver rilevato le quote degli azionisti cinesi. Prima di questo cambio di proprietà, Smartwings aveva assorbito la maggior parte delle attività residue della storica compagnia di bandiera ceca Csa, precedentemente fallita.
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Si tratta di una sinergia profonda e strutturata tra Welcome Travel Group, le agenzie e i partner commerciali, orientata all’ottimizzazione dei processi finalizzati al rafforzamento dell’effort su tutti i target condivisi e alla conseguente capitalizzazione comune dei risultati.\r\nQuesta evoluzione prevede un monitoraggio costante dei punti vendita, con focus non solo su volumi di vendita (Leisure, Vettori, Assicurazioni, etc…), ma anche sull’efficacia dell’utilizzo degli strumenti messi a disposizione dal Network e sul livello di partecipazione alle attività condivise. 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Crescita qualitativa significa selezione mirata delle Agenzie, aumento del fatturato medio per punto vendita, maggiore partecipazione attiva alla vita del Network e, da parte del Network , un potenziamento delle attività outbound, dei service center e degli eventi di condivisione.\r\nIn questo contesto, le agenzie considerate “plafonate” – con margini di crescita limitati – saranno oggetto di un riposizionamento strategico, mentre quelle con maggiore potenziale beneficeranno di azioni mirate di supporto commerciale, diversificazione di servizi e nuove opportunità di business.\r\n\r\nLa tecnologia rimane centrale \r\nProseguono gli sviluppi sulle Intranet WE hub e Geo space a supporto della rete, che mettono a disposizione funzionalità sempre più evolute per velocizzare il processo di vendita, il reperimento delle informazioni e il monitoraggio delle performance. In questo contesto si inserisce anche il lancio di WEndy e GEOrge, i due assistenti AI che permetteranno agli Agenti di consultare contenuti e strumenti attraverso ricerche in linguaggio naturale, migliorando l’efficienza operativa.\r\nImportanti aggiornamenti hanno inoltre interessato le piattaforme di prenotazione welgo! e geoquick, che si arricchiscono sia in termini di funzionalità sia di contenuti. Gli sviluppi hanno coinvolto non solo l’area Leisure, ma anche il comparto Ticketing, grazie all’integrazione di numerose nuove connessioni con GDS e canali NDC, aumentando la competitività dell’offerta.\r\n\r\nPerformance 2024-2025\r\nIl nuovo modello si consolida sulla scia delle brillanti performance del 2024-25 che hanno definitivamente segnato il corso permettendo al Network di raggiungere un record assoluto. Il volume d’affari complessivo generato nel 2024-25 dai 2.636 punti vendita affiliati con i Partner contrattualizzati ha superato i 2.262 milioni di euro, così ripartiti: 1.704 milioni nel segmento Leisure in crescita del +8%: 558 milioni nel comparto Ticketing in crescita del + 10%. Rispetto all’anno precedente si registra una crescita complessiva del +8%, con performance del Network superiori alla media di mercato.\r\n“Questi risultati certificano la solidità del nostro modello distributivo e la capacità delle nostre Agenzie di generare valore concreto e duraturo, grazie alle sinergie espresse con la rete dei Partner che sfruttano e ottimizzano le potenzialità del Network,” ha commentato Apicella.\r\n \r\n ","post_title":"Welcome Travel Group, la qualità diventa il paradigma della crescita","post_date":"2025-11-12T14:01:03+00:00","category":["mercato_e_tecnologie"],"category_name":["Mercato e tecnologie"],"post_tag":[]},"sort":[1762956063000]},{"_index":"travelquotidiano","_type":"post","_id":"501357","_score":null,"_source":{"blog_id":1,"post_content":"Lot Polish Airlines si avvicina al controllo di Smartwings, vettore chiave nel settore del trasporto aereo ceco, segnando così una nuova tappa nel consolidamento nei cieli dell'Europa centrale.\r\n\r\nSecondo il media economico polacco Money.pl, il ceo della compagnia aerea polacca, Michał Fijoł, si è recato a Praga alla fine di ottobre per discutere i termini dell'acquisizione di Smartwings.\r\n\r\nSarebbero in corso trattative avanzate che porrebbero Lot nella “fase finale” dell'acquisizione. 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