4 agosto 2020 10:40
Si infiamma la polemica che coinvolge il distanziamento a bordo dei mezzi di trasporto: dopo i treni potrebbe essere la volta di aerei e autobus, secondo quanto proposto dal Comitato Tecnico Scientifico che starebbe studiando una linea comune per uniformare le misure su tutti i mezzi.
Secondo quanto anticipato da Il Messaggero, il 6 agosto saranno decise nuove regole per tutti i mezzi di trasporto: treni, autobus e – appunto – aerei. “Finora c’è stata troppa confusione. È bene che le norme siano coerenti”, hanno rivelato fonti del comitato, dopo che in molti hanno fatto notare che a fronte del distanziamento di un metro sui treni ad alta velocità, sugli aerei in tutta Italia e sui bus di alcune regioni (tra cui Lombardia, Liguria, Piemonte) si viaggia al 100%.
“Oggi a bordo dei velivoli non c’è distanziamento e nessun posto vuoto – hanno rimarcato i vertici delle aziende ferroviarie –. È vero che loro hanno dei filtri che sanificano l’aria, ma anche noi abbiamo un sistema di areazione adeguato e approvato dal Mit, con il vantaggio di poter utilizzare aria esterna e non solo il ricircolo”.
Le deroghe concesse alle compagnie aeree, secondo quanto riportato da fonti del Cts, saranno vagliate giovedì prossimo: “Anche se c’è un protocollo internazionale che il Comitato ha validato a maggio – hanno fatto sapere -, noi possiamo intervenire sui voli nazionali e su quelli in arrivo nella Penisola”.
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[post_content] => Ci sarebbe una data certa per l'atteso avvio della privatizzazione di Tap Air Portugal: il governo portoghese avrebbe infatti indicato per marzo 2025 l'inizio dell'iter che prevederebbe la cessione di almeno il 49% del capitale della compagnia aerea nazionale.
La vendita potrebbe essere completata entro la fine dell'anno o nella prima metà del 2026. Questa mossa arriva mentre il governo cerca di rivitalizzare la compagnia aerea e di attrarre investitori strategici, ha pubblicato Bloomberg.com.
Diversi grandi gruppi aerei europei, tra cui Lufthansa, Air France-Klm e Iag hanno a più riprese espresso interesse ad acquisire una partecipazione in Tap. Il governo portoghese ha recentemente avviato colloqui con i potenziali investitori per valutare il loro interesse e delineare i termini della privatizzazione.
Di fatto, l'attività sudamericana di Tap rimane un obiettivo di particolare attrattività per tutti i pretendenti: Star Alliance, di cui Lufthansa fa parte, ha visto diminuire la propria quota di mercato nella regione e, a fronte della concorrenza in aumento nella regione Lufthansa potrebbe rafforzare la sua posizione di mercato con l'acquisizione del vettore lusitano.
Tap rappresenta un'opzione strategicamente interessante anche per il gruppo franco-olandese come per Iag, che ha recentemente abbandonato il progetto di acquisizione di Air Europa e ora potrebbe cercare modi alternativi per rafforzare le sue attività in Sud America.
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[post_content] => A volte ritornano: è il caso della bagarre fra Ita Airways ed Aeroitalia legata al marchio 'Alitalia' e alla potenziale confusione dei brand agli occhi dei consumatori: vicenda cominciata nell'ottobre 2023 e. apparentemente, terminata nel febbraio 2024 con la sentenza del tribunale di Roma, a favore del vettore guidato da Gaetano Intrieri.
Invece, la disputa è tornata attuale poco dopo l'ingresso ufficiale di Lufthansa nel capitale di Ita Airways, con i tedeschi che sono intenzionati a "tutelare i marchi Alitalia".
Il ceo di Ita, Joerg Eberhart - come riferito da Il Corriere.it - ha inviato una missiva al Tribunale di Roma a fine gennaio, spiegando che "previo confronto con i referenti di Deutsche Lufthansa (attuale socio industriale di Ita e titolare del 41% del capitale sociale), per quanto occorrer possa, con la presente dichiarazione confermo il pieno e incondizionato interesse della società a tutelare i marchi Alitalia".
Iniziativa decisamente sgradita all'amministratore di Aeroitalia Intrieri, che punta il dito direttamente contro Lufthansa attraverso un lunghissimo post pubblicato sulla propria pagina Facebook.
Al centro della controversia c'è quel marchio Alitalia - tornato proprio in questi giorni sotto i riflettori, con tutta l'intenzione del nuovo board di Ita a utilizzarlo presto - acquistato dalla compagnia nell’ottobre 2021 per 90 milioni di euro. Il logo di Aeroitalia, sarebbe "in contrasto con i diritti anteriori di Ita non soltanto per le evidenti somiglianze fonetiche e/o grafiche e/o concettuali, ma anche per l’utilizzo che di essi viene fatto sulle livree e sui timoni degli aerei, che richiamano in maniera evidente quegli degli aeromobili Alitalia".
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La Repubblica Ceca tira le somme di un 2024 che ha visto protagonista il mercato italiano con numeri record. «Per la prima volta i pernottamenti hanno raggiunto quota 1.166.115 a fronte di 435.446 arrivi – sottolinea Lubos Rosenberg, direttore di CzechTourism Italia -, dati che posizionano l’Italia quale sesto mercato globale. Praga continua ad attrarre l’85% dei numeri complessivi, ma sta crescendo anche l’interesse per altre aree del territorio, in particolare la Moravia Meridionale e la regione di Pilsen».
Boom di collegamenti aerei Italia-Cechia
Cifre indubbiamente supportate dai fitti «collegamenti aerei diretti, in costante aumento, che coprono l’intero territorio italiano - malgrado l'assenza di un vettore di bandiere - da Trieste a Catania e che quest’anno vedono il debutto di Aeroitalia sulla rotta stagionale da Roma Fiumicino a Brno con due frequenze alla settimana». A incentivare le scelte degli italiani «sono senza dubbio anche la prossimità della destinazione e l’ottimo rapporto qualità-prezzo per una meta fruibile tutto l’anno: basti pensare che dicembre è il secondo mese con il maggior numero di turisti italiani dopo agosto, grazie ai mercatini di Natale».
Confermati i capisaldi di una promozione che ruota su diversificazione dell’offerta e destagionalizzazione, i principali driver 2025 sono quelli legati ai siti Unesco – materiali e immateriali - ai prodotti di nicchia, alle esperienze autentiche a contatto con il territorio, sempre più richieste proprio dagli italiani, quei visitatori che sono maggiormente attenti agli aspetti culturali. In questo senso, l’obiettivo finale non è più quello del mero aumento in termini numerici degli arrivi, ma di catturare le attenzioni di un viaggiatore più consapevole».
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di Elisa Biagioli
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[post_content] => Una nuova linea di itinerari pensata per i viaggiatori solitari che desiderano esplorare il mondo con la libertà di un viaggio indipendente, ma con l'organizzazione di un operatore alle spalle. Siam Viaggi lancia la Solo Collection, in risposta al crescente fenomeno dei viaggi in solitaria, spinto dal desiderio di esperienze autentiche e dall’esigenza di maggiore flessibilità.
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[post_content] => Dopo i momenti complessi legati alla crisi mediorientale, la destinazione Egitto sta tornando progressivamente ai livelli di sempre. La conferma arriva anche da Mapo Travel, che l'anno scorso ha registrato una crescita del 50% sulla meta nordafricana. E anche queste prime settimane dell'anno confermano un ottimo trend di richieste.
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Sport e turismo, un binomio sempre più importante. E non solo perché un numero crescente di operatori oggi include viaggi ed esperienze a tema. Il legame si rafforza anche in tema di partnership, con gli attori del turismo che vedono sempre più lo sport quale contenitore privilegiato per promuovere la propria immagine in Italia e nel mondo.
Lo dimostrano anche i casi del gruppo Bwh e di Idee per Viaggiare, freschi protagonisti di nuove sponsorship rispettivamente con il Giro d’Italia e la Sampdoria. “Per noi le valenze sono molteplici - spiega la chief executive officer di Bwh Italia e Malta, Sara Digiesi a un evento ad hoc alla Bit di Milano -. Avremo infatti la possibilità di lanciare una serie di iniziative social legate ai territori dove sono presenti le nostre strutture, protagoniste di ben undici delle 21 tappe della prossima edizione del Giro. Potremo inoltre puntellare la nostra collaborazione con gli operatori delle aree interessate”.
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Per Idee per Viaggiare la motivazione è se possibile ancora più connessa a una questione di brand awareness: “Abbiamo cercato di agganciarci a una realtà quanto più simile alla nostra in termini di originalità ed empatia - ha raccontato il ceo dell’operatore capitolino, Danilo Curzi -. E la Sampdoria, ottava per visibilità tra le squadre italiane di serie A e B, risponde perfettamente a questi requisiti. La sua storia fatta di campioni come Vialli o Mancini, nonché di un allenatore estroso come Boskov, è lì a testimoniarlo. Senza contare che in occasione di un sondaggio recente la maglia della squadra genovese è stata votata come la più bella al mondo”.
Certo, i risultati sono al momento ancora difficili da quantificare per una sponsorship di durata triennale inaugurata da così poco tempo: “Ma ci crediamo così tanto che già in fase di accordo ci siamo lasciati una finestra di opportunità per proseguire nella collaborazione anche dopo la prima scadenza - ha concluso Curzi -. La Sampdoria, insomma, è stata una scelta ponderata. Tanto più che l’entità dell’investimento ci avrebbe dato la possibilità di comparire anche sulle maglie di un club minore di Serie A. E le ricadute, peraltro, già si percepiscono, soprattutto in termini di visibilità social”.
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[post_content] => In Italia potrebbe essere il deal dell'anno. Paragonabile solo all'acquisizione di Belmond da parte di Lvmh nel 2019, che interessò numerose strutture della Penisola. Unipol avrebbe dato mandato a Goldman Sachs di indire una gara a inviti estremamente selezionati per la vendita del Gruppo Una, rivela Il Sole 24 Ore. L'operazione, stando ad alcuni insiders, era nell'aria già da un annetto ma ora starebbe prendendo concretamente forma, con Unipol che si aspetterebbe di ricavare circa 1 miliardo di euro dalla vendita.
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Le origini del Gruppo Una affondano sostanzialmente nell'operazione che portò Unipol a mettere le mani sulla galassia della famiglia Ligresti compreso il brand Atahotels, successivamente fuso con Una Hotels. Sin da subito apparve chiaro però come per la società assicurativa il focus fosse Fondiaria Sai, più che l'operatore alberghiero, tanto che presto cominciarono a rincorrersi voci su una possibile vendita del ramo alberghiero. Poi le cose, anche grazie alla direzione di Fabrizio Gaggio (oggi in Starhotels, ndr), cominciarono a migliorare, con la compagnia che progressivamente vide i propri conti entrare in territorio positivo. Conseguentemente, ma forse anche per mancanza di compratori nella fase iniziale (ma questo non è dato sapere, ndr), le voci della messa in vendita di Una andarono scemando. Almeno fino a oggi.
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di Massimiliano Sarti
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