16 ottobre 2014 11:47

Marino Pagni
La Borsa mediterranea del turismo archeologico è la prima delle attività del programma che Tour2000 Go Sudamerica ha pensato per la promozione e il rilancio della destinazione Argentina. In occasione di questa fiera, l’operatore sarà presente con uno stand condiviso con l’ufficio economico dell’ambasciata argentina in Italia presieduto dal ministro Giullermo Moreno e con l’ente della Patagonia rappresentato da Vanessa di Martino, per presentare itinerari archeologici in Patagonia, creati appositamente per l’evento. «Riteniamo che quella di Paestum sia una sede prestigiosa e giusta per far conoscere nei dettagli i nostri programmi sull’Argentina, in collaborazione con i principali rappresentanti del turismo della destinazione, oltre ad essere un’eccellente vetrina per promuovere il ricco patrimonio archeologico del Paese, che offre una varietà immensa di paesaggi e ambienti naturali da visitare ed esplorare» ha detto Marino Pagni, titolare Tour 2000. Durante la Bmta, oltre a dei programmi dedicati all’archeologia e alla paleontologia in Argentina, verrà distribuito il catalogo Tour2000 “Argentina & America Latina”, fresco di stampa e prossimamente sui banchi delle principali agenzie. Numerosi gli itinerari dedicati ad Argentina e Patagonia, legati anche a specifiche attività da vivere in loco quali tango, calcio e gastronomia.
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Un traguardo ben chiaro all’orizzonte e la consapevolezza di voler restare un gruppo italiano capace di conservare la propria identità: il presidente di Th Group, Graziano Debellini, analizza il 2025, «un anno di passaggio, che ha posto le basi per il salto di fatturato e margini previsto nel 2026».
L’ambizione è quella di arrivare nel 2030 ai 400 milioni di euro di fatturato e ai 40 milioni di Ebitda e il percorso è tracciato. «La prima verifica sul futuro sarà quella della Borsa – spiega Debellini -. Già nel 2025 abbiamo investito gettando le basi per un nuovo balzo».
A un anno da “Campo Base 24” il manager sottolinea come la fase di riflessione prima di puntare alla vetta possa dirsi conclusa: «Quest’anno abbiamo investito sulla struttura, costruendo una squadra in grado di affrontare le battaglie del 2026».
Gli obiettivi all’orizzonte
Diversi gli obiettivi individuati. In primo piano la consapevolezza di poter giocare un ruolo da leader sulla montagna, «una posizione che ci siamo guadagnati per completezza di prodotto e competitività dell’offerta. Con la riapertura del Th Borca di Cadore - Parc Hotel Des Dolomites abbiamo aggiunto un’ulteriore tessera al mosaico di un’offerta che ci consente di coprire tutte le stagioni integrando mare e montagna».
Un secondo driver di sviluppo riguarda il prodotto città d’arte. «Abbiamo cominciato da Assisi, Roma e Peschiera, proponendo location di pregio. Senza alcuna pretesa di fare concorrenza ai grandi marchi dell’hotellerie presenti nelle città (ma anche nei borghi minori), puntiamo a sviluppare un nuovo prodotto che sia marcatamente esperienziale».
Terzo filone al centro della crescita è Baobab, «un esempio virtuoso di tour operator che, grazie alla grande capacità di Alessandro Gandola e della sua squadra, ha saputo scalare in breve tempo le vette del tour operating producendo risultati straordinari. Non ci sono limiti allo sviluppo di prodotti, anche su scala internazionale, che ci portino ad un ampliamento della clientela. Baobab è già fra i primi marchi in Italia sull’Egitto e a breve avremo ulteriori allargamenti nel portfolio delle gestioni». Mediterraneo, Africa, ma anche India o Maldive sono fra le aree che potrebbero esprimere il maggior potenziale.
Infine, il prodotto mare, «che in casa Th Group rappresenta una realtà già importante. Attualmente procura circa il 20% del fatturato ma vorremmo ampliare l’offerta selezionando le location più ambite». In arrivo l’annuncio di novità importanti, propedeutiche a una crescita «sana e profittevole, che ci consenta di puntare su prodotti vincenti».
Nessuna preclusione sullo sviluppo extra Italia, che potrebbe riguardare location in montagna o al mare. «La nostra è una posizione di apertura e ricerca. Non poniamo limiti alla crescita, anche se deve sempre essere oggetto di attenta valutazione».
Il bilancio 2025
Intanto, Debellini e soci si preparano ad archiviare un 2025 che dovrebbe portare a un fatturato vicino ai 300 milioni di euro. «Al di là dell’incremento dei numeri, siamo cresciuti in reputazione, brand awareness e soddisfazione del cliente – spiega il presidente -. E abbiamo proceduto alla ristrutturazione di tutti i comparti del gruppo per affrontare il 2026 con grinta». Una grinta che ha nel prezzo dinamico e nella flessibilità dell’offerta due preziosi alleati: «Grazie al prezzo dinamico riusciamo a ottimizzare i riempimenti e a salvaguardare una crescita più ordinata e strategica. L’elasticità della durata dei soggiorni, che non coprono più solo le tradizionali 7 notti, ci consente poi di riuscire a incrociare il massimo numero di clienti».
Su un dato Debellini è certo: «Sul fronte prezzi, non serve svendere, ma è necessario un innalzamento costante dell’asticella della qualità».
E avvicinandosi al giro di boa dei 50 anni di attività del brand, Debellini traccia un bilancio positivo. «Grazie a soci come Cdp Equity e Isa abbiamo avuto modo di crescere mantenendo inalterato il nostro dna. Un dna che ha nel capitale umano e nella crescita attraverso la formazione i suoi elementi centrali». Sotto questo aspetto, «anche i fondi dovrebbero essere più prudenti e pazienti, senza voler puntare sempre e solo ai numeri a tutti i costi».
Il futuro dell'hospitality
Ma il presidente si spinge oltre, e traccia una panoramica dell’hospitality in Italia. «Dovrebbe essere il frutto di un’orchestra che suona insieme, un risultato difficile da raggiungere per varie ragioni. Innanzitutto, l’estrema parcellizzazione dell’offerta, con circa 34.000 hotel attivi, rende difficile la collaborazione. Ma soprattutto, il turismo viene ancora considerato come un comparto di “serie B”, Occorrerebbe unire le forze e guardare con più stima, attenzione e collaborazione un settore fondamentale per la nostra economia, che esprime grandi potenzialità di sviluppo per tutto il territorio».
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City-breaks nella capitale Atene, soggiorno mare lungo la riviera Attica e island hopping. La grande regione metropolitana di Atene è meta d'eccellenza per ogni tipologia di vacanza in “un’unica destinazione”, per ogni periodo dell'anno.
Spiega così Kyriaki Boulasidou, direttrice dell’ente nazionale ellenico per il turismo in Italia alla presentazione dell’Attica per il mercato italiano: «Cultura, gastronomia, bellezza artistica, benessere, monumenti patrimonio culturale mondiale, antichi templi e siti archeologici che continuano a svelare la storia di questa terra attraverso i secoli. Spiagge da cartolina e acque cristalline, orizzonti e tramonti mozzafiato lungo la costa meridionale della famosa Riviera dell'Attica come sulle vicine isole, tanto da consentire un island hopping in giornata. E Atene, non più solo una destinazione stop over, di transito, ma una vera e propria destinazione per un soggiorno city break in un long week end, da dedicare anche alle 8 isole vicine e lungo la riviera Attica, tutto raggiungibile in pochi chilometri».
Atene, cuore della Grecia antica, moderna e contemporanea, batte nella regione metropolitana dell'Attica e invita a un viaggio ricco di emozioni in un clima mediterraneo e con le sue creazioni innovative continua a dare vita a nuovi punti di interesse. Grazie ad un’offerta completa, a un ricettivo disponibile per ogni tipologia di cliente e dai costi ancora molto accessibili, Atene, come meta city break con riviera dallo splendido mare, non comune nelle altre capitali europee, possiede dunque una marcia in più, registrando il tutto esaurito in ogni stagione, negli ultimi cinque anni.
«Cultura antica e moderna in perfetta armonia. L’Attica si presenta come un mosaico unico che si alterna a paesaggi montuosi e marini da scoprire in ogni stagione. Spiagge dorate e acque azzurre in estate. Laghi e cascate in autunno. Bellezza selvaggia delle montagne in inverno. - aggiunge Athina Kolyva, direttrice della direzione del turismo della regione Attica -. E durante i mesi primaverili, viaggi su strada alla scoperta di tutta l'Attica.
Una destinazione molto amata dagli italiani non più solo come vacanza estiva, e facilmente raggiungibile dall’Italia con voli Aegean da tutta Italia, fruibile in ogni stagione.
(Anna Morrone)
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[post_content] => Mundosenior ha annunciato un ampliamento della sua offerta con il lancio di un nuovo programma di crociere in collaborazione con Msc Crociere, inserendo per la prima volta questo prodotto nel suo catalogo rivolto ai viaggiatori di età superiore ai 55 anni.
La proposta
La proposta del tour operator del gruppo Avoris, come riporta Preferente, include una selezione di itinerari di crociera con partenza da Barcellona, Madrid e Tenerife. Tra le opzioni, un tour del Mediterraneo orientale a bordo di Msc Lirica, con partenza da Barcellona e Madrid, quest'ultima con voli inclusi.
Mundosenior proporrà anche una crociera nel Mediterraneo occidentale a bordo di Msc Splendida, con partenza da Barcellona e scali a Marsiglia, Genova, Napoli, Palermo e La Goulette, in Tunisia. Questo itinerario include visite a siti artistici e archeologici, come Monreale in Sicilia e le rovine di Tunisi e Cartagine.
Mundosenior e Msc offrono anche un itinerario attraverso le isole Canarie e Madeira a bordo di Msc Musica. Questo itinerario parte da Barcellona (volo incluso) e da Tenerife, e tocca Arrecife, Puerto del Rosario, Santa Cruz de la Palma, Las Palmas e Funchal.
La direttrice generale di Mundosenior, Beatriz Varela, ha sottolineato che «continuiamo ad ampliare il nostro programma perché crediamo che tutti gli over 55 meritino di scoprire nuove destinazioni che rispondano al crescente desiderio di vivere il viaggio come una festa».
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[post_content] => Riva Ligure lancia un nuovo progetto di comunicazione intitolato "Riva Ligure: il cuore blu della Riviera" che ha l'obiettivo di promuovere le peculiaritò della cittadina rivierasca.
«L’abbattimento del ponte sul Torrente Argentina, che collega Riva Ligure ad Arma di Taggia lungo la pista ciclabile – spiega il sindaco Giorgio Giuffra -, ci ha posto davanti ad una criticità reale: il rischio di un temporaneo isolamento del nostro territorio. Abbiamo ritenuto doveroso affrontare questa situazione con un approccio concreto e responsabile, senza limitarci a gestire l’emergenza. Da questa consapevolezza nasce il progetto di comunicazione che presentiamo oggi, per rafforzare l’identità di Riva Ligure e valorizzarla non solo come luogo di passaggio, ma come destinazione capace di attrarre persone, iniziative ed eventi, in particolare legati alle attività all’aria aperta e alle famiglie. Vogliamo intercettare chi già frequenta la pista ciclabile, in bicicletta o a piedi, e invitarlo a fermarsi, a entrare nel centro storico, a vivere la passeggiata a mare e i servizi del nostro territorio. È un percorso che si svilupperà nel tempo, in modo graduale e compatibile con le risorse disponibili, con prime azioni nel periodo delle festività e un programma più strutturato nel corso del 2026".
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La posizione di Riva Ligure è infatti strategica, sulla pista ciclabile, perfetta per bici da strada e city bike, con panorami marini e collegamenti verso il primo entroterra, come Bussana, Pompeiana, Cipressa, Terzorio e gli altri borghi collinari da raggiungere comodamente in e-bike o mtb. Verso il parco delle Alpi Liguri, in mountain bike muscolare o elettrica, si può salire verso itinerari più impegnativi come il circuito dei Forti, il colle Melosa-Taggia o percorsi più lunghi come l'anello Pedalalpi, fino alla Via del Sale, partendo dalla costa e inoltrandosi nelle valli interne, raggiungibili tramite deviazioni dalla ciclabile.
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[post_content] => Fincantieri ha concordato la proroga della scadenza di un finanziamento concesso a favore di Vc Ship Four, controllata da Virgin Cruises Intermediate, in concomitanza con la consegna di una nave avvenuta a dicembre 2023, il cui rimborso era originariamente previsto entro dicembre 2025.
Migliora la performance
La proroga, come riporta Borsa Italiana, è parte di una serie di operazioni finanziarie concluse dall'armatore in seguito al significativo miglioramento della performance operativa del gruppo originariamente impattata dalle conseguenze della pandemia.
Fincantieri ha concesso una proroga della scadenza ultima del finanziamento fino a settembre 2030, a fronte di un pagamento immediato che, unito alle rate di ammortamento incassate nel corso del 2024 e del 2025, ne riducono l'importo residuo a 495 milioni di euro, con un parziale ammortamento per 120 milioni tra il 2027 ed il 2029.
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Creta è un’isola che non si visita, si attraversa. Le sue montagne dividono l’isola come una spina dorsale, le spiagge cambiano completamente da una costa all’altra e i villaggi interni mantengono un carattere autentico che spesso si perde nelle destinazioni più turistiche. Per questo motivo il noleggio auto a Creta non è solo comodo, è praticamente essenziale per chi vuole scoprire tutte le sfumature dell’isola.
A differenza di altre destinazioni greche dove gli autobus sono frequenti e le distanze ridotte, Creta è estesa e varia. Spostarsi da Chania a Elafonissi, da Heraklion a Matala o da Agios Nikolaos alla zona di Vai richiede tempo e flessibilità. Avere un’auto rende tutto più semplice, soprattutto se vuoi esplorare spiagge isolate, gole come Samaria, siti archeologici come Cnosso o i piccoli villaggi dell’interno che conservano ancora un ritmo lento.
Arrivare a Creta in aereo o in nave: quando conviene noleggiare l’auto
Molti viaggiatori arrivano a Creta in aereo, tramite gli aeroporti principali di Heraklion e Chania. In questi casi è naturale organizzare il noleggio auto a Heraklion direttamente al terminal, così da iniziare subito il proprio itinerario senza dover prendere un taxi o un autobus. Chi atterra invece a ovest può valutare il noleggio auto a Chania, ideale per esplorare spiagge come Balos, Falassarna o la famosa Elafonissi.
C’è però un’altra opzione, sempre più comune soprattutto tra chi vuole combinare Atene e Creta nello stesso viaggio. Alcuni viaggiatori scelgono di ritirare l’auto direttamente ad Atene e salire sul traghetto con il veicolo, così da avere totale autonomia già all’arrivo in porto. Se questa è la tua idea, puoi vedere disponibilità e condizioni qui: ritirare l’auto a noleggio ad Atene prima del traghetto. È una soluzione pratica se ti piace viaggiare in modo lineare, senza dover organizzare due prenotazioni separate.
Noleggio auto a Chania: ideale per le spiagge più iconiche dell’isola
Chania è probabilmente la parte più pittoresca di Creta. Il suo porto veneziano, i vicoli stretti e l’atmosfera rilassata la rendono perfetta come base per esplorare l’ovest dell’isola. Le spiagge qui sono incredibili, ma spesso isolate. Avere un’auto è fondamentale per muoversi liberamente, partire presto al mattino o rientrare al tramonto senza dipendere dagli orari dei mezzi pubblici.
Chi ha programmato un soggiorno in questa zona può controllare offerte e disponibilità tramite questo link dedicato: noleggio auto a Chania. La scelta è ampia, dai modelli compatti perfetti per parcheggiare nel centro storico, ai SUV utili per strade un po’ più sterrate verso le spiagge remote.
Heraklion: storia, città e punto di partenza strategico
Heraklion è più urbana rispetto a Chania, ma è perfetta come base per esplorare il cuore dell’isola. Qui si trovano il Palazzo di Cnosso, musei, ristoranti e collegamenti rapidi verso le regioni centrali e orientali. La zona è molto comoda anche per chi deve partecipare a tour organizzati o vuole combinare mare e visite culturali.
Per trovare offerte trasparenti e condizioni semplici (spesso senza carta di credito e con depositi nulli o bassi), puoi iniziare da qui: noleggio auto a Heraklion. La maggior parte dei viaggiatori ritira l’auto in aeroporto, ma molte compagnie locali offrono anche la consegna in città o direttamente presso gli alloggi.
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Perché noleggiare un’auto a Creta conviene davvero
Scegliere un’auto a Creta è soprattutto una questione di libertà. Le strade panoramiche che costeggiano la costa, i paesini montani dove il tempo scorre più lento e le spiagge che richiedono qualche chilometro su sterrato non sono facilmente raggiungibili senza un mezzo proprio. Un itinerario tipico potrebbe essere:
ovest: Chania, Balos, Elafonissi, Falassarna
centro: Rethymno, Heraklion, Cnosso, Matala
est: Agios Nikolaos, Sitia, Moni Toplou, spiaggia di Vai
In tutti questi casi, non avere orari da seguire è parte dell'esperienza. Puoi fermarti in una taverna che non avevi previsto, deviare verso un villaggio di montagna o arrivare su una spiaggia quando la maggior parte dei turisti se n’è già andata.
Molte compagnie locali inoltre propongono condizioni più flessibili rispetto ai grandi marchi internazionali. È sempre più comune trovare offerte senza carta di credito e con depositi ridotti o anche nulli, una soluzione molto apprezzata dai viaggiatori che non vogliono vedere centinaia di euro bloccati sulla propria carta per tutta la durata del viaggio.
Guidare a Creta: qualche consiglio pratico
Le principali strade dell’isola sono buone, ma alcune zone richiedono un po’ di attenzione. Le strade di montagna possono essere strette, con qualche tornante, e vicino alle spiagge più remote ci sono tratti sterrati. Niente di complicato, basta guidare con calma.
Parcheggiare nei centri più turistici (soprattutto Chania e Heraklion) può essere difficile nelle ore di punta, quindi conviene muoversi presto al mattino o verso sera.
Infine, se viaggi in estate, prenota la tua auto con anticipo: la domanda è molto alta e le tariffe aumentano rapidamente.
Con una macchina a disposizione, Creta diventa un’isola da vivere senza limiti. Dalle spiagge rosa dell’ovest ai siti minoici dell’interno, ogni deviazione può trasformarsi in una scoperta. E con le giuste condizioni di noleggio, il viaggio diventa semplice e senza stress.
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[post_content] => La storia come asset strategico, la montagna come infrastruttura economica. Parte da qui il nuovo capitolo del Park Hotel des Dolomites di Borca di Cadore, raccontato nel volume “Il Park Hotel des Dolomites – Centovent’anni di storia ai piedi dei giganti”, curato da Alberto Beggiolini con la prefazione di Graziano Debellini, presidente di ThH Group. Un libro che rappresenta un vero e proprio strumento di posizionamento culturale e territoriale in vista di Milano-Cortina 2026.
Sorto nel 1904 tra Pelmo e Antelao come palace hotel destinato all’aristocrazia europea, il Park Hotel è uno degli edifici più iconici del Cadore. La sua lunga traiettoria – da albergo di lusso a ospedale militare durante le guerre mondiali, poi collegio, convitto e centro di accoglienza – racconta un secolo di trasformazioni sociali ed economiche della montagna italiana. Oggi la struttura rinasce grazie a Th Group, tornando al centro di una strategia che intreccia ospitalità, identità e sviluppo locale.
Il volume
Il volume ripercorre questa metamorfosi attraverso documenti storici, testimonianze e un ampio apparato fotografico, ricordando anche gli ospiti illustri che hanno attraversato queste sale – da Guglielmo Marconi a Gabriele D’Annunzio, da Eleonora Duse a un giovane Franklin Delano Roosevelt – e il profondo legame con le comunità della Val Boite. Non manca un capitolo dedicato alle Olimpiadi invernali di Cortina 1956, primo grande momento di apertura internazionale per queste valli, oggi nuovamente al centro della scena globale.
Una centralità confermata anche dai dati. Secondo una ricerca realizzata da SocialCom, l’attenzione verso Milano-Cortina 2026 è in forte crescita sui social: negli ultimi dodici mesi si contano 655 mila conversazioni e oltre 20 milioni di interazioni, con un incremento del +133% negli ultimi sei mesi. Il sentiment globale è positivo nel 90% dei casi, trainato soprattutto da Stati Uniti e Paesi asiatici. In Italia si registrano 212 mila conversazioni e 9 milioni di interazioni, con un sentiment positivo all’84%.
Al centro del dibattito emerge con forza il tema della legacy olimpica: infrastrutture, sostenibilità, identità e impatto sui territori alpini rappresentano il cuore della conversazione. Milano-Cortina 2026 viene percepita non solo come un grande evento sportivo, ma come una leva di sviluppo per l’intero arco alpino, capace di generare visibilità, investimenti e nuove traiettorie turistiche anche per le destinazioni “minori”.
È in questo scenario che si inserisce la strategia di Th Group, uno dei principali operatori italiani dell’ospitalità leisure. Partecipato da Cassa Depositi e Prestiti e Istituto Atesino di Sviluppo, il gruppo gestisce oltre 30 strutture tra mare, montagna, lago e città d’arte attraverso il brand Th Resorts, ed è attivo anche nel tour operating con Baobab. Nato quasi cinquant’anni fa dalla gestione di un rifugio sull’Adamello, Th ha costruito nel tempo una leadership solida nel segmento montano, con 1.300 camere, un forte know-how operativo e una capacità riconosciuta di generare marginalità.
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«Il 2025 è stato un anno difficile per la situazione mondiale: prima la guerra in Ucraina e poi il conflitto in Israele hanno impattato molto su Milano e sull'economia mondiale - afferma Fabrizio Tagliasacchi, direttore di hotel The Square & hotel Dei Cavalieri Milano -. Chiuderemo comunque l'anno in positivo rispetto al 2024. Stiamo assistendo a un cambiamento nella tipologia di cliente: diminuiscono gli americani e crescono nuovi mercati come quello indiano e cinese, mentre si segnala il ritorno del mercato sudamericano, in primis con Brasile e Argentina. Stiamo vivendo un momento in cui è difficile pianificare il futuro».
La Dei Cavalieri Collection, gruppo alberghiero italiano nato negli anni ‘70 sotto la guida della famiglia milanese Bernardelli, gestisce due strutture a pochi passi dal Duomo di Milano: l’hotel Dei Cavalieri con l’iconica terrazza panoramica The Roof e l’hotel The Square.
Una location unica
«I nostri hotel propongono una destinazione resa unica dalla vicinanza a piazza del Duomo, dalla presenza della terrazza affacciata sui maestosi edifici del centro di Milano e dallo stile di servizio. - prosegue il direttore -. Assistiamo in tutto il cliente, che apprezza la nostra disponibilità e la tempestività delle risposte. Vogliamo svecchiare il concetto di albergo; l’hotel è una realtà che il cliente vive con noi, da solo, o con la sua famiglia, aiutato dalla terrazza, dal dj, dalla musica, dall'aperitivo e dalla ricca prima colazione».
In questa fase di trasformazione si rinnova anche il ruolo di chi guida un hotel. «Bisogna essere come un direttore d'orchestra, che mette insieme tutti gli elementi. Un mix tra lo psicanalista e il manager - afferma Tagliasacchi -. Da una parte hai un dipendente di cui devi comprendere le difficoltà, che devi aiutare; dall’altra devi mettere insieme i pezzi perché il servizio funzioni in modo ottimale e trasmetta al cliente finale il senso di ospitalità».
Tra gli elementi più importanti di questa accoglienza c’è l’aspetto gastronomico: la forte attenzione per la cucina trova risposta nella proposta dello chef Mauro Sgroi. «È un ottimo collaboratore, dal punto di vista sia professionale che umano - sottolinea Tagliasacchi -. Ha saputo creare una squadra giovane, capace di gestire due tipologie di servizio e di clientela: gli ospiti del nostro ristorante à la carte e quelli dei numerosi eventi».
In evidenza, quindi, l’accoglienza anche per il segmento mice: «La nostra struttura dispone di diverse sale per eventi. In questi anni abbiamo imparato tanto e continuiamo a migliorarci. Chi organizza un momento di incontro aziendale ci sceglie perché offriamo spazi ampi e luminosi ed è facile raggiungerci: siamo una location in centro con parcheggi, servita da bus e anche dalla metropolitana, che ci collega all’aeroporto».
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(Chiara Ambrosioni)
[post_title] => Gruppo Dei Cavalieri a Milano: un’offerta ideale per leisure e business
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[post_content] => Al via la nuova stagione del Th Borca di Cadore – Parc Hotel Des Dolomites, storica struttura ai piedi del Pelmo e dell’Antelao, tornata alla sua vocazione ricettiva dopo un articolato percorso che l’ha vista, nel corso dei decenni, trasformarsi da hotel di lusso a ospedale militare, centro di accoglienza e, oggi, nuovamente albergo. Un luogo simbolico, set anche di numerosi film nazionali e internazionali, che ora entra in una nuova fase grazie all’investimento di Th Group.
Ad aprire i lavori è stato Graziano Debellini, fondatore e presidente di Th Group, che ha ricordato come la ristrutturazione sia stata guidata da una visione strategica capace di integrare il valore storico dell’hotel – ripercorso anche nel volume curato da Alberto Beggiolini – con una lettura contemporanea delle esigenze del territorio. Th punta a rendere il Parc Hotel Des Dolomites un motore di rivitalizzazione per l’intera valle: «Siamo leader nella ricettività in montagna e auspichiamo che, oltre alle Olimpiadi, anche questa struttura possa rappresentare un’occasione di riscatto per tutta l’area. Partiremo con nove mesi di apertura, con l’obiettivo di arrivare a un’apertura annuale, per riportare vita nei paesi e incentivare la presenza dei giovani. Il vero lusso qui è la natura, incastonata tra due giganti come Pelmo e Antelao».
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Più capitale di qualità
Nel suo intervento, Antonino Turicchi, amministratore delegato di Cdp Real Asset Sgr, ha ricordato come «il turismo rappresenti il 10% del Pil italiano» e come l’aumento della qualità dell’offerta passi necessariamente da una maggiore qualità del capitale investito. Cdp sostiene operazioni di acquisizione e rilancio delle strutture, e ha annunciato la creazione di un nuovo fondo dedicato alle iniziative che richiedono nuovi investimenti, oltre a un fondo specifico per il turismo dei giovani.
Ripensare la montagna
Giulio Lattanzi, direttore generale del Touring Club Italiano, ha posto l’accento sulla necessità di ripensare il prodotto montagna oltre la stagionalità invernale, anche per contrastare lo spopolamento dei piccoli comuni: «La montagna sta vivendo un segnale di crescita importante. Il cambiamento climatico ci impone di immaginare un’offerta più ampia, capace di creare un’economia continua e rigenerativa».
Molto atteso l’intervento del Ministro per lo sport e i giovani Andrea Abodi, che ha ricordato il ruolo centrale dello sport come fattore sociale: «Dove c’è sport, c’è migliore qualità della vita, e i dati lo confermano. Servirà concludere i cantieri ancora aperti, ma l’auspicio è che i sacrifici affrontati dai territori in vista delle Olimpiadi possano tradursi in benefici concreti anche dopo il 2026».
Il ministro ha sottolineato inoltre il trend positivo del turismo sportivo e la necessità di una montagna che lavori sulle quattro stagioni, con lo sport come leva per ripensare l’offerta turistica.
I rappresentanti dei comuni di Borca, San Vito e Pieve di Cadore hanno evidenziato il clima positivo con cui la valle sta vivendo l’avvicinamento alle Olimpiadi, pur tra disagi legati ai cantieri. È emersa la volontà condivisa di sfruttare la visibilità olimpica per far conoscere al mondo l’offerta dei territori minori delle Dolomiti Bellunesi e recuperare un rapporto più stretto tra comunità locali e sviluppo turistico.
Maurizio Rossini, di Trentino Marketing, ha ricordato che l’ultimo decennio è stato il migliore per il turismo regionale, grazie anche alla capacità dei territori di valorizzare l’esperienza dell’ospite e il ruolo dei visitatori come promotori digitali delle destinazioni. Barbara Casillo, direttore generale di Confindustria Alberghi, ha richiamato l’urgenza di integrare maggiormente la visione industriale con quella turistica: secondo il Centro Studi, nel 2026 sono attesi oltre 10 milioni di turisti internazionali in più rispetto allo scorso anno.
Per Alessandro Belli, Presidente del comitato hospitality di Confindustria Assimobiliare, i volumi di transazioni hospitality nel turismo supereranno i 2 miliardi nel 2026: «Ora serve la capacità manageriale per gestire sia le strutture sia i territori».
Verso performance più stabili
Alberto Peroglio Longhin, a.d. di Th Group, ha evidenziato la necessità di destagionalizzare il prodotto montagna e creare performance economiche più stabili: «La montagna non è solo sport. È cultura, identità, comunità. Gli impatti economici sui territori minori possono essere molto significativi».
Salvatore Piazza, vice direttore generale Th Group - prevede per il 2026 un +10% delle performance legate al segmento neve, con una rilevante componente di clientela internazionale. Piazza ha sottolineato l’importanza della sinergia con i territori per rendere unica l’esperienza dell’ospite.
Giulio Contini, direttore generale della Scuola Italiana di Ospitalità, ha sottolineato come sia fondamentale il riposizionamento del lavoro nell’hospitality, che deve superare la percezione di precarietà per tornare ad attrarre giovani professionisti. La formazione, ha ricordato Contini, è un fattore chiave anche per le aziende che vogliono migliorare la qualità dell’offerta.
A chiudere l’evento, Maria Debellini, vicepresidente Th Group, che ha annunciato che nei prossimi giorni sarà completata l’apertura delle 11 strutture che compongono il prodotto montagna del gruppo: «Oggi non celebriamo solo una riapertura, ma l’inizio di una nuova pagina per il Th Dolomites e per tutto il territorio».
(Enzo Scudieri)
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Avere un’auto rende tutto più semplice, soprattutto se vuoi esplorare spiagge isolate, gole come Samaria, siti archeologici come Cnosso o i piccoli villaggi dell’interno che conservano ancora un ritmo lento.\r\n\r\nArrivare a Creta in aereo o in nave: quando conviene noleggiare l’auto\r\n\r\nMolti viaggiatori arrivano a Creta in aereo, tramite gli aeroporti principali di Heraklion e Chania. In questi casi è naturale organizzare il noleggio auto a Heraklion direttamente al terminal, così da iniziare subito il proprio itinerario senza dover prendere un taxi o un autobus. Chi atterra invece a ovest può valutare il noleggio auto a Chania, ideale per esplorare spiagge come Balos, Falassarna o la famosa Elafonissi.\r\n\r\nC’è però un’altra opzione, sempre più comune soprattutto tra chi vuole combinare Atene e Creta nello stesso viaggio. 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