13 settembre 2024 15:36

Il presidente e a.d. di Tip, Giovanni Tamburi
“Alpitour ha avuto un andamento ulteriormente positivo nel periodo, confermando come il miglioramento di redditività registrato nello scorso esercizio possa essere considerato strutturale e il livello attuale di raccolta ordini è tale da consentire la previsione di un risultato estremamente positivo per tutto l’esercizio in corso”. E’ il commento contenuto nella semestrale dell’azionista di maggioranza del gruppo torinese. Il consiglio di amministrazione di Tamburi Investment Partners ha infatti approvato la relazione finanziaria a chiusura del secondo trimestre dell’anno lo scorso 30 giugno, avendo parole lusinghiere per il principale operatore turistico italiano.
A fronte di tale evoluzione, Tip conferma anche il rallentamento delle attività legate alla possibile vendita di Alpitour, “data la bontà dei risultati in corso e il rafforzamento delle prospettive positive”. Novità anche in merito ad Asset Italia, il veicolo tramite cui la società di Giovanni Tamburi controlla la stessa Alpitour e il produttore italiano di tessuti di alta gamma Limonta: “I soci di Asset Italia – si legge nella semestrale -, tra cui Tip, hanno deciso di prorogare di un anno l’originario termine della prospettata integrazione di Asset Italia in Tip, inizialmente previsto entro luglio 2024, al fine di definire la modalità tecnica più opportuna per dare esecuzione a un percorso alternativo a esito del quale i soci di Asset Italia divengano soci di singoli veicoli dedicati rispettivamente all’investimento in Alpitour e Limonta o, comunque, soci diretti o indiretti delle società target in cui Asset Italia ha investito”.
A livello generale, Tamburi Investment Partners ha chiuso il primo semestre del 2024 con un utile netto consolidato pro forma di oltre 34 milioni di euro, comprensivi di 21,6 milioni di plusvalenze, rispetto ai 64,7 milioni al 30 giugno 2023, che comprendevano 45,4 milioni di plusvalenze. Il patrimonio netto consolidato al 30 giugno 2024 è di circa 1,43 miliardi, in linea con gli 1,44 miliardi al 31 dicembre 2023.
L’anno corrente “continua a essere strano e poco decifrabile – conclude il documento gettando uno sguardo verso il futuro -: l’economia, almeno nei paesi cosiddetti occidentali, continua a rallentare, mentre i mercati finanziari sono ai massimi. In effetti i 7 trilioni di dollari di aiuti pubblici erogati negli Stati Uniti, a seguito del periodo pandemico, continuano ad avere effetti fortemente distorsivi sulle Borse. E anche se il resto del mondo ha potuto beneficiare di contributi ben più limitati, l’effetto guida di Wall Street, sperimentato ormai da decenni, sta facendo sì che anche molti altri mercati, in particolare quelli europei, ne seguano i trend”.
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[post_content] => Una bella storia, cominciata 30 anni fa e pronta a entrare di diritto nei «prossimi 30 anni». A raccontarla il ceo e founder di Naar Bespoke Travel, Frederic Naar, che ha riunito questa mattina staff, partner, agenti di viaggio e stampa per ripercorrere un periodo durante il quale «tutto è cambiato ma i valori chiave sono rimasti gli stessi».
Un momento di confronto e di riflessione sulle sfide che hanno coinvolto e coinvolgeranno il comparto turistico. Perché concetti come sostenibilità, tailor made e formazione non restino solo parole vuote ma siano elementi chiave da sviluppare in ottica umana e imprenditoriale.
«Credo fortemente nello sviluppo internazionale di Naar. Il modello Bespoke, sostenuto dalla nostra tecnologia, può trovare spazio in tutti i mercati in cui operiamo. All’estero partiamo sempre con investimenti calibrati e squadra ridotta, per far conoscere il brand e conquistare la fiducia iniziale delle agenzie. Quando riceviamo i primi riscontri e le prenotazioni crescono, entriamo nella fase successiva di potenziamento: oggi Francia e Belgio, dove siamo partiti rispettivamente con cinque e quattro risorse, contano team di 10 persone. Stiamo percorrendo una strada che nessun tour operator italiano ha mai intrapreso. È un progetto sfidante, ma sono convinto che raggiungeremo gli obiettivi grazie alla nostra squadra, in Italia e all’estero, alle eccellenti partnership con i fornitori costruite in trent’anni e alla nostra tecnologia, su cui continuiamo a investire in modo significativo». Prossime tappe di sviluppo, i mercati Dach, a cominciare da Germania e Svizzera.
In questo piano di crescita esponenziale, Naar fa riferimento al valore aggiunto dell’operatore, «che organizza solo viaggi tailor made. L’obiettivo è quello di diventare dieci volte quel che siamo ora grazie proprio allo sviluppo internazionale».
Il traguardo è ambizioso ma raggiungibile, come sottolinea Caroline Naar, recentemente entrata in azienda. «Umiltà attenzione e tecnologia sono i driver del futuro - aggiunge il manager -. Il fattore umano resterà fondamentale e avrà nella tecnologia un formidabile aiuto nell’accelerazione delle attività».
«Nel 2026 - sottolinea Luca Battifora, managing director - puntiamo a raggiungere i 100 milioni di euro di fatturato, con una quota estera pari al 20%. Nei cinque anni successivi prevediamo una crescita double digit delle divisioni internazionali, fino a raggiungere un equilibrio dei volumi 50/50 tra Italia e Paesi esteri».
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[post_content] => In attesa della Fiera del Cicloturismo, la cui quinta edizione si terrà a Padova dal 27 al 29 marzo 2026, ecco alcune proposte per il cicloturista, con itinerari da percorrere anche in inverno.
Le mete tra cui scegliere sono numerose e adatte a ogni esigenza: la Fiera del Cicloturismo riunisce oltre 100 destinazioni ciclistiche in tutto il mondo, tanto da aver recentemente ottenuto il riconoscimento ufficiale di “evento internazionale”.
Il mercato delle destinazioni cicloturistiche stia vivendo una forte crescita, guidata dall’interesse per un turismo esperienziale. Sono sempre più numerosi gli itinerari tematici che seguono la cultura e tradizione locale, unendo la conoscenza del territorio all’esperienza del viaggio in bici.
Nel 2025, l’Europa ha rappresentato oltre il 43% del mercato globale del cicloturismo, confermandosi una meta attrattiva per cicloturisti di tutto il mondo. L’Italia è al primo posto come destinazione, seguita da Francia e Germania.
Chi sceglie la Sicilia invernale trova percorsi per ogni tipo di ciclista: dalla tranquillità delle strade costiere ai sentieri sterrati dell’entroterra, l’isola offre itinerari per esperti e per chi è alla prima avventura. Ci sono tracciati ideali per la gravel o la mountain bike, ma anche strade perfette per le bici da turismo o le e-bike.
Un esempio è la “Via dei Tramonti”, da Palermo ad Agrigento: un itinerario che segue la costa occidentale attraversando luoghi iconici come Scopello, la Riserva dello Zingaro, e poi giù fino alla Valle dei Templi. Chi vuole proseguire può addentrarsi verso l’interno lungo la Magna Via Francigena, tra colline e paesi in pietra che profumano di legna e pane appena sfornato.
In Portogallo tra le esperienze più affascinanti c’è la Via Algarviana: un percorso escursionistico che si estende per 300 km attraverso l’entroterra. Il tracciato parte da Alcoutim, vicino al fiume Guadiana, e termina a Capo San Vincenzo, a Sagres.
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In Turchia, più precisamente nella zona di Antalya, tra Mediterraneo e montagne, nasce una specie di “triathlon” naturale che non ha bisogno di cronometri né di medaglie: bici da corsa, sci e nuoto.
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Con più giorni a disposizione, le vacanze invernali possono trasformarsi in un suggestivo viaggio in bicicletta nelle Isole Ionie, combinando pedalate e spostamenti in barca tra Corfù, Lefkada, Cefalonia, Itaca (la leggendaria patria di Ulisse) Paxi, nota per i suoi uliveti secolari, e la piccola Meganisi. I percorsi si snodano su terreni vari, alternando strade panoramiche lungo la costa a tratti immersi nell’entroterra verde e rigoglioso, offrendo un’esperienza di viaggio intensa ma rilassata anche nei mesi più freddi.
Andalusia e Catalogna sono mete perfette per le vacanze invernali in bici, grazie al clima mite e ai percorsi adatti a tutti i livelli. La varietà del territorio spagnolo permette di pedalare tra vallate, pianure, coste, altopiani, catene montuose e foreste, con itinerari che soddisfano sia chi ama le tranquille pedalate su strade rurali, sia chi cerca sfide più impegnative tra colline e alte vette.
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[post_content] => Il Grand Hotel di Trento entra nell'orbita Hnh Hospitality, grazie all'intesa raggiunta dal gruppo con la famiglia Frizzera Stefenelli per rilevarne la gestione alberghiera.
Comincia così una nuova fase di sviluppo e crescita strategica per lo storico indirizzo del capoluogo trentino che continuerà ad operare con la medesima insegna “Grand Hotel Trento”, a tutela della sua identità, del suo posizionamento, valore e tradizione. Hnh Hospitality subentra nella gestione dell’azienda alberghiera, mentre la proprietà dell’immobile resta interamente alla famiglia Frizzera Stefenelli. La struttura, situata nel cuore di Trento, conta 136 camere, un importante centro congressi e un ristorante.
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«Questa operazione - sottolinea in una nota la famiglia Frizzera Stefenelli - è frutto di una scelta ponderata e di lungo periodo: abbiamo voluto affidarci a un gruppo di primaria importanza per accompagnare il Grand Hotel Trento in una nuova fase di crescita, preservandone il prestigio e la centralità per la città, mantenendo al contempo la proprietà dell’immobile».
«Entrare a far parte della storia del Grand Hotel di Trento significa per noi consolidare l'impegno nell’eccellenza alberghiera e aprire nuove prospettive in una regione chiave. Questo annuncio si inserisce in un 2025 di crescita, caratterizzato dall’avvio di diversi progetti strategici, a conferma della nostra volontà di unire tradizione, innovazione e qualità nel settore alberghiero» aggiunge Luca Boccato, ceo di Hnh Hospitality.
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[post_content] => Offerta sempre più diversificata per la Giordania che mira al mercato italiano. Ed è stato un successo il roadshow del Jordan Inbound Tour Operators Association (Jitoa) che ha i top buyer Italiani a Roma e Milano. L'iniziativa, realizzata in collaborazione con Travel Open Day, ha riunito operatori specializzati nel turismo incoming con oltre 130 agenzie in due serate di networking per rafforzare partnership strategiche per la promozione della Giordania: entrambe le tappe hanno sottolineato il crescente interesse verso la Giordania come destinazione turistica unica e sicura, confermando il potenziale del mercato italiano.
L'evento ha potuto contare sul supporto di Royal Jordanian dell'Autorità della Zona Economica Speciale di Aqaba (Aseza), dimostrando il forte impegno nella promozione della destinazione in Italia, e ha avuto il patrocinio di S.E. l'Ambasciatore della Giordania, Qais Abu Diyeh.
I progetti e le potenzialità della destinazione sono stati illustrati da Lama Mahadeen, direttrice esecutiva di Jitoa, con un focus importante sulla diversificazione del prodotto, che rende la Giordania una destinazione sempre più attraente e versatile per il mercato italiano, in grado di rispondere a diverse tipologie di domanda turistica con il suo patrimonio culturale.
«Il mercato italiano è sempre stato importante per la Giordania, anche le potenzialità dei collegamenti sostengono la crescita, la destinazione garantisce buoni livelli di accessibilità, rendendo più semplice e conveniente la scoperta del suo territorio, da Amman a Petra, dal deserto del Wadi Rum alle acque del mar Morto. Siamo certi - ha commentato Mahdeen- che gli incontri b2b e le presentazioni specializzate hanno offerto un'eccellente opportunità per consolidare la cooperazione e creare solide partnership future. La Giordania, paese con cui l'Italia condivide profondi legami culturali e storici, offre vaste opportunità per tutti i segmenti, come anche il turismo culturale, religioso e wellness. Il roadshow ha riflesso l'impatto positivo di questi incontri sullo sviluppo del turismo incoming giordano. L'interesse dimostrato dagli operatori italiani conferma il potenziale della destinazione e apre concrete prospettive di crescita dei flussi turistici dall'Italia verso la Giordania nei prossimi anni.
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[post_content] => L'aeroporto di Bologna vola verso una chiusura 2025 oltremodo soddisfacente, dopo che i primi nove mesi sono stati «un periodo positivo perché abbiamo realizzato i nostri obiettivi in termini di avanzamento degli investimenti» ha dichiarato il ceo del Marconi, Nazareno Ventola, a Teleborsa.
«Dal punto vista del traffico siamo cresciuti di un due e mezzo circa, che è legato sostanzialmente al fatto che quest'anno abbiamo dei lavori nel terminal che sono stati in parte completati durante l'anno, che hanno limitato la capacità nei momenti di picco.
«Quindi nella fase operativa dell'estate, quella più calda, abbiamo dovuto ridurre la capacità del picco per portare avanti i cantieri. Nonostante questo, il dato positivo è che le compagnie aeree si sono riposizionate negli orari meno affollati e quindi hanno mantenuto i voli su Bologna».
"La gestione dei cantieri ha comportato anche un aumento dei costi temporaneo, legato proprio alla diversa attività rispetto all'ordinario. Quindi siamo soddisfatti perché siamo meglio del budget in termini di risultati e abbiamo un outlook positivo per fine anno, dove dovremo superare per Natale-Capodanno, il giorno esatto ancora non lo sappiamo, la nuova soglia psicologica degli 11 milioni di passeggeri che sarà il nostro nuovo record».
Il ceo sottolinea che il 2025 è stato l'anno «in cui raggiungeremo il nuovo massimo storico in termini di capex, supereremo i 50 milioni di euro di investimenti. Il prossimo anno saliremo ancora, cambieremo ulteriormente marcia. L'obiettivo è quello di dotare il terminal di un'esperienza del passeggero sempre migliore e sempre più avanzata.
«Quest'anno abbiamo inserito le macchine radiogene per il controllo dei bagagli a mano, siamo tra i primi cinque porti italiani che hanno questa tecnologia che consente di lasciare liquidi ed elettronica nel bagaglio. Il prossimo anno completeremo il secondo blocco di un parcheggio multipiano da 2000 posti che darà un'offerta ai nostri clienti e nel 2027 avremo un ulteriore ampliamento dell'area Schengen e poi avanti andremo avanti con un programma pluriennale che intorno al 2030 porterà a un aumento di capacità disponibile di oltre 2 milioni di passeggeri in più rispetto a quella attuale».
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[post_content] => Etna Sky, compagnia aerea low cost siciliana, sarebbe pronta al decollo. Secondo quanto riporta Milano Finanza, il vettore nel 2027 dovrebbe proporre rotte in Europa, Usa e Canada
A comunicare la notizia, come segnala La Sicilia, sarebbe stato il deputato nazionale Manlio Messina. «Quante volte avete detto “i biglietti costano troppo” oppure “impossibile viaggiare”? - ha scritto sui suoi profili social -. A breve potrete smettere di dirlo e cominciare a volare siciliano. Una nuova compagnia aerea made in Sicily con quotazioni competitive e prezzi super speciali per i nostri conterranei. Se siete stanchi di pagare un Catania/Milano quanto un Milano/New York, allora preparatevi a volare siciliano. Noi stiamo per decollare e voi preparatevi ad allacciare la cintura».
I soci fondatori
Messina spiega a La Sicilia che «è stata fondata la società e la cordata di imprenditori che ne fa parte al momento rimane riservata». Tra le figure coinvolte ci sarebbe anche un imprenditore lombardo, mentre il deputato catanese al momento è tra i soci fondatori.
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L'ultima compagnia aerea siciliana è stata Wind Jet, di Antonino Pulvirenti. Più di recente Aerolinee siciliane ha provato a tentato l'avventura basandosi anche sul crowdfunding. Ma la compagnia non è mai decollata, anche se l'operazione non è formalmente archiviata.
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Santanchè: “Ottime performance per il turismo dei mesi spalla è segno di settore sempre più destagionalizzato e Italia attrattiva in ogni momento dell’anno”.
A novembre 2025, l’Italia supera la Grecia e la Spagna per tasso di saturazione ota e tariffa media, rispettivamente a quota 46,7% (+5% su novembre 2024) e 122,80 euro.
Un dato che fa da raccordo tra il 53,5% di saturazione ota registrato a ottobre (+5,7% su ottobre 2024) e il 37,4% di dicembre. Un numero, soprattutto, che sottolinea l’ottima prestazione dei “mesi spalla”: anche settembre, infatti, era andato molto bene, totalizzando 14,8 milioni di arrivi (+1,09% su settembre 2024) e superando i 52,4 milioni di presenze (+3,66%), con una permanenza media di 3,5 notti per soggiorno (Istat).
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[post_content] => Le parole che ispirano i trend del turismo nel 2026 sono tutte rigorosamente in inglese e spesso terminano, come da tradizione, con il suffisso -cation.
Run-cation
Tra le prime c’è run-cation, combinazione di running e vacation. Come le versioni walking e bicicletta.
C'è poi la boy-cation: si parte lasciando a casa fidanzati o compagni. Quasi conseguente il prossimo trend segnalato da Vanity Fair, che segna la fine dell'epoca del post-pandemia: human connection.
Al viaggio di chiede di essere trasformative. Un tempo prezioso che ci farà tornare a casa diversi. Le ormai abusate "experience" devono essere pensate su di noi, anzi devono coinvolgerci nell’ideazione. Questi momenti non sono più semplicemente fruiti, ma creati dall’incontro con chi ce li offre, tanto che nel viaggio si parla già di “post-esperienza".
Le destinazioni top
Con più filosofia e meno bucket list, le destinazioni perdono un po’ di importanza, ma restano comunque in primo piano. La domanda si concentra sulla natura, soprattutto sui deserti, che siano le grandi dune dell’Algeria o le rocce nella meta che non c’era, il mar Rosso di The Red Sea Global, in Arabia Saudita, ma anche le dune della Maremma toscana o le spiagge rosa dell’Indonesia.
Quanto all’AI, nel turismo è già in uso nel campo dei dati, ma è ancora troppo facile all’errore per prenderla in considerazione.
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Formazione, competenze e nuovi ecosistemi: con Next Level e Future Travel Minds, BIT diventa la piattaforma che connette changemakers, professionisti emergenti e imprese alla ricerca di nuove visioni.
In un momento in cui i cambiamenti nell’industria del turismo richiedono energie sempre nuove, a BIT 2026, presentata da Fiera Milano da martedì 10 a giovedì 12 febbraio prossimi, gli operatori dialogano con chi il futuro lo sta già immaginando: studenti d’eccellenza, innovatori e professionisti emergenti. Con questo focus su professionalità e talento, BIT 2026 amplia e rafforza la propria vocazione di piattaforma evoluta, un hub di contenuti e relazioni di qualità dove i giovani talenti incontrano l’industria per creare connessioni che generano valore per tutta la filiera. L’obiettivo è costruire un ecosistema che metta al centro persone, competenze e territori, permettendo ai nuovi Travel Expert di formarsi, ispirarsi e inserirsi nel mercato in modo consapevole e preparato.
Future Travel Minds e Next Level: due arene per i professionisti di domani
L’investimento sui giovani passa innanzitutto da Future Travel Minds, l’evento pensato per dare voce alla nuova generazione di professionisti, studenti universitari e changemaker che stanno immaginando un turismo più sostenibile, digitale, inclusivo e umano. Una giornata intera dedicata a leadership, sviluppo delle soft skill, innovazione e tecnologia, destinazioni smart, sostenibilità, ESG, marketing e storytelling, personal branding, start-up e imprenditorialità.
Una visione che si esprime anche in Next Level, il programma di workshop tematici pensato per fornire formazione pratica e avanzata agli operatori del settore. Dalla Travel Agents Academy all’Hospitality Academy, fino alla Storytelling Farm dedicata a narrazione dei territori, scrittura creativa, social media e fotografia, e alla Discovery Italy Academy focalizzata sul racconto dell’offerta italiana ai buyer nazionali e internazionali: un arco di tre giorni che parla la lingua delle competenze reali richieste dal mercato.
Come le aziende attirano i giovani talenti: l’employer branding
L’employer branding sarà uno dei temi affrontati al Future Travel Minds per aiutare le aziende a dialogare con i nuovi talenti. Nel turismo infatti, ancora più che in altri settori, il capitale umano incide direttamente sulla qualità della customer experience e presentarsi come un datore di lavoro credibile e attrattivo è diventato essenziale.
Ma da dove parte una strategia efficace nel Travel? Dal racconto chiaro della propria identità: cultura aziendale, valori, opportunità di crescita, attenzione al benessere. Come ricorda Luca Limongelli, Responsabile Ufficio Commerciale & Marketing di AlmaLaurea per le Imprese, “fare employer branding significa coinvolgere in un dialogo costante i potenziali candidati”, comunicando cosa distingue davvero un’azienda dalle altre. È un percorso che si costruisce nel tempo, combinando presenza online, pagine careers curate e contenuti che mostrino in modo autentico cosa significa lavorare in quell’organizzazione. “Fare employer branding significa coinvolgere in un dialogo costante i potenziali candidati, comunicando cosa distingue davvero un’azienda dalle altre. È un percorso che si costruisce nel tempo, combinando presenza online, pagine careers curate e contenuti che mostrino in modo autentico cosa significa lavorare in quell’organizzazione”.
Nel turismo, questo approccio si traduce in percorsi formativi, piani di sviluppo, iniziative di welfare e momenti di confronto dal vivo che, secondo Limongelli, “potenziano la credibilità del brand e portano candidature più qualificate. Anche strumenti come gli employee referral contribuiscono a rafforzare la reputazione interna: quando sono i collaboratori stessi a farsi ambassador, l’immagine dell’azienda si consolida”.
In un mercato competitivo e caratterizzato da forte stagionalità, come il turismo, l’employer branding diventa così una leva per attrarre e trattenere i profili migliori, offrendo ai giovani un ingresso nel settore fondato su crescita, valori condivisi e un forte senso di appartenenza. A BIT 2026, questo tema trova una piattaforma dedicata in cui aziende e talenti possono incontrarsi in modo diretto, concreto e qualificato.
Empatia, la nuova abilità per muoversi nel mondo (anche nelle professioni del turismo)
Altrettanto importanti del talento sono nel turismo le soft skill relazionali, che a BIT 2026 saranno un altro dei focus di Future Travel Minds. A cominciare dall’empatia, che diventa uno strumento concreto per migliorare la qualità delle relazioni, sia all’interno delle organizzazioni sia nell’incontro quotidiano con i viaggiatori. Un percorso che parte da una provocazione: da “terza parola più ricercata al mondo dopo Resilienza e Trump” a nuovo significato, quello di un luogo-terzo che co-creiamo insieme. Verranno esplorati temi come l’impatto delle emozioni, l’intelligenza emotiva, il senso della diversità, la ricerca di un cambiamento personale e collettivo, e la distinzione tra cambiamento – ciò che ci accade – ed evoluzione, cioè ciò che scegliamo di far accadere.
Ne parlerà Andrea De Beni, coach, formatore e speaker motivazionale oltre che cofondatore e vicepresidente dell’associazione Bionic People, che porta sul palco un approccio profondamente umano: “Quando dico che per me l’empatia è la creazione di un luogo-terzo, intendo uno spazio condiviso che sovrascrive due stati emotivi diversi e li trasforma in una connessione nuova e generativa. Quando lavoriamo sulle nostre competenze emotive cambia il modo in cui stiamo in relazione: l’empatia non è solo sostegno nei momenti difficili, è anche la capacità di celebrare insieme i successi senza pregiudizi e senza paura di essere visti. La diversità è una lente che può bloccarci oppure aprirci possibilità: sta a noi decidere se viverla come limite o come un’occasione per evolvere, nelle aziende come nei viaggi”.
Per De Beni, empatia significa generare uno spazio condiviso in cui le emozioni, anche quelle difficili, diventano terreno fertile per la comprensione reciproca e per la collaborazione: “Anche il riconoscimento delle nostre fragilità può trasformarsi in risorsa professionale”, conclude.
Una piattaforma che amplifica i talenti
Con una community che coinvolge buyer italiani e internazionali, professionisti della filiera, giornalisti, esperti viaggiatori, storyteller, content creator, rappresentanti dei territori e innovatori, BIT diventa una piattaforma amplificata che riconosce tutti come Travel Makers: protagonisti diversi, ma accomunati dalla capacità di generare valore condiviso. È questa pluralità – fatta di chi progetta prodotti turistici, di chi li racconta, di chi li distribuisce e di chi li vive – a definire l’identità della manifestazione e a rendere il viaggio un’esperienza multidimensionale, ricca di competenze e punti di vista.
A BIT 2026, tutti i Travel Makers condivideranno contenuti, conoscenze, ispirazione e occasioni di confronto per costruire un turismo che sia davvero esperienza, unica e personale.
Bit 26
Appuntamento a Fiera Milano, quartiere di Rho, da martedì 10 a giovedì 12 febbraio 2026.
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Una giornata intera dedicata a leadership, sviluppo delle soft skill, innovazione e tecnologia, destinazioni smart, sostenibilità, ESG, marketing e storytelling, personal branding, start-up e imprenditorialità.\r\n\r\nUna visione che si esprime anche in Next Level, il programma di workshop tematici pensato per fornire formazione pratica e avanzata agli operatori del settore. Dalla Travel Agents Academy all’Hospitality Academy, fino alla Storytelling Farm dedicata a narrazione dei territori, scrittura creativa, social media e fotografia, e alla Discovery Italy Academy focalizzata sul racconto dell’offerta italiana ai buyer nazionali e internazionali: un arco di tre giorni che parla la lingua delle competenze reali richieste dal mercato.\r\n\r\nCome le aziende attirano i giovani talenti: l’employer branding\r\n\r\nL’employer branding sarà uno dei temi affrontati al Future Travel Minds per aiutare le aziende a dialogare con i nuovi talenti. 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A BIT 2026, questo tema trova una piattaforma dedicata in cui aziende e talenti possono incontrarsi in modo diretto, concreto e qualificato.\r\n\r\n\r\n\r\nEmpatia, la nuova abilità per muoversi nel mondo (anche nelle professioni del turismo)\r\n\r\nAltrettanto importanti del talento sono nel turismo le soft skill relazionali, che a BIT 2026 saranno un altro dei focus di Future Travel Minds. A cominciare dall’empatia, che diventa uno strumento concreto per migliorare la qualità delle relazioni, sia all’interno delle organizzazioni sia nell’incontro quotidiano con i viaggiatori. Un percorso che parte da una provocazione: da “terza parola più ricercata al mondo dopo Resilienza e Trump” a nuovo significato, quello di un luogo-terzo che co-creiamo insieme. Verranno esplorati temi come l’impatto delle emozioni, l’intelligenza emotiva, il senso della diversità, la ricerca di un cambiamento personale e collettivo, e la distinzione tra cambiamento – ciò che ci accade – ed evoluzione, cioè ciò che scegliamo di far accadere.\r\n\r\nNe parlerà Andrea De Beni, coach, formatore e speaker motivazionale oltre che cofondatore e vicepresidente dell’associazione Bionic People, che porta sul palco un approccio profondamente umano: “Quando dico che per me l’empatia è la creazione di un luogo-terzo, intendo uno spazio condiviso che sovrascrive due stati emotivi diversi e li trasforma in una connessione nuova e generativa. Quando lavoriamo sulle nostre competenze emotive cambia il modo in cui stiamo in relazione: l’empatia non è solo sostegno nei momenti difficili, è anche la capacità di celebrare insieme i successi senza pregiudizi e senza paura di essere visti. La diversità è una lente che può bloccarci oppure aprirci possibilità: sta a noi decidere se viverla come limite o come un’occasione per evolvere, nelle aziende come nei viaggi”.\r\n\r\nPer De Beni, empatia significa generare uno spazio condiviso in cui le emozioni, anche quelle difficili, diventano terreno fertile per la comprensione reciproca e per la collaborazione: “Anche il riconoscimento delle nostre fragilità può trasformarsi in risorsa professionale”, conclude.\r\n\r\nUna piattaforma che amplifica i talenti\r\n\r\nCon una community che coinvolge buyer italiani e internazionali, professionisti della filiera, giornalisti, esperti viaggiatori, storyteller, content creator, rappresentanti dei territori e innovatori, BIT diventa una piattaforma amplificata che riconosce tutti come Travel Makers: protagonisti diversi, ma accomunati dalla capacità di generare valore condiviso. È questa pluralità – fatta di chi progetta prodotti turistici, di chi li racconta, di chi li distribuisce e di chi li vive – a definire l’identità della manifestazione e a rendere il viaggio un’esperienza multidimensionale, ricca di competenze e punti di vista.\r\n\r\nA BIT 2026, tutti i Travel Makers condivideranno contenuti, conoscenze, ispirazione e occasioni di confronto per costruire un turismo che sia davvero esperienza, unica e personale.\r\n\r\nBit 26\r\nAppuntamento a Fiera Milano, quartiere di Rho, da martedì 10 a giovedì 12 febbraio 2026.\r\n\r\n","post_title":"BIT 2026, dove i giovani talenti incontrano il futuro dell’industria turistica","post_date":"2025-12-04T08:32:07+00:00","category":["informazione-pr","mercato_e_tecnologie"],"category_name":["Informazione PR","Mercato e tecnologie"],"post_tag":[]},"sort":[1764837127000]}]}}