27 July 2024

Massa, Msc: è green il 15%-20% dell’investimento per ogni nuova nave

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Dei quasi 3 miliardi di euro investiti per la realizzazione delle ultime navi Msc, la World Europa, la Seascape e la Euribia (le prime due già in attività, la terza in arrivo il prossimo giugno, ndr), ben il 15%-20% del capitale impiegato è stato dedicato a interventi di natura sostenibile. Basterebbe forse questo dato a spiegare l’impegno che il gruppo Msc sta riversando sui temi della compatibilità ambientale. “E’ una questione prima di tutto di etica – spiega il managing director Italia, Leonardo Massa -. Ma al contempo siamo fermamente convinti che man mano che aumenterà la sensibilità diffusa nella popolazione, di pari passo la sostenibilità diverrà sempre più anche un elemento di forza commerciale. Non so quando, né come, ma verrà un giorno in cui solo le aziende green potranno rimanere sul mercato. Un po’ come è avvenuto per la schiavitù: un modello di produzione che nel Settecento molte società davano per scontato e che oggi invece è fortunatamente quasi del tutto scomparso”.

Ma come si declina praticamente una mole tanto ingente di investimenti green? Sicuramente ci sono le unità alimentate a gas naturale liquefatto, la World Europa e la prossima Euribia. Ma tutte le navi di ultima generazione includono a bordo una serie di misure di ottimizzazione energetica. A partire dall’aria condizionata, che in molte aree comuni è tarata sulla quantità di persone presenti e sulla temperatura generata, mentre nelle cabine è da tempo inattiva quando non ci sono ospiti all’interno. Da sottolineare sono pure le nuove prestazioni idrodinamiche, garantite  proprio sulla World Europa da innovazioni come la prua e la vernice speciale, che migliorano lo scivolamento delle lamiere sulle acque.

“Non solo – prosegue Massa -: quasi tutta la nostra flotta è in grado di funzionare ad alimentazione elettronica quando è ferma nei porti attrezzati. La produzione dell’acqua a bordo è poi tutta ottenuta tramite processi di desalinizzazione di quella marina, mentre le acque di zavorra vengono trattate in maniera biochimica a ogni trasferimento intercontinentale, per evitare contaminazioni organiche tra una biosfera marina e l’altra. Lo scafo e le eliche sono dotate poi di sistemi di riduzione delle vibrazioni, per mitigare al massimo l’impatto delle navi sulla fauna marina. Allo stesso tempo tutti i rifiuti riciclabili sono sempre recuperati a bordo“.

E l’elenco potrebbe continuare a lungo, rimarca il managing director Italia: “L’importante per noi però è soprattutto che se ne parli; che diventi un argomento di discussione rilevante. Perché se è vero che la nostra compagnia si è posta l’ambizioso obiettivo di arrivare a impatto zero nel 2050, e dal 2015 a oggi abbiamo già ridotto le nostre emissioni del 40%, quello che ci preme è soprattutto diffondere cultura green all’interno del intero comparto dei viaggi. Lo abbiamo credo dimostrato anche con la nostra Ocean Cay: un’isola – sito industriale inquinatissimo che, con anni di lavoro e investimenti ingenti, abbiamo trasformato in un vero paradiso naturale. Credo un unicum nell’industria turistica globale”.

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