20 May 2024

I luoghi della religione in Turchia. Orp: “Terra Santa della Chiesa”

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La Turchia non è solo una destinazione dall’incredibile patrimonio artistico, naturalistico e storico, ma anche una terra ricca di spiritualità, meta di pellegrinaggi, crocevia di culture e religioni. La destinazione è stata al centro di una conferenza dal titolo “Turchia: Terra Santa della Chiesa”, tenutasi oggi presso il Pontificio Seminario Romano Maggiore.

“La terra di Türkiye ha testimoniato la parola dei grandi profeti e qui possiamo sentire i battiti di cuore di tanti secoli ricchi di storia – spiega Ufuk Ulutaş, ambasciatore di Türkiye presso la Santa Sede -. Per i viaggi di fede ci sono moltissime mete. Dalle sue chiese alle sue maestose moschee, tutto il paesaggio della Turchia è stato il palcoscenico della cristianità, ma anche dell’Islam e di altre religioni e oggi rappresenta una sintesi armoniosa e affascinante di tutti questi elementi”.

Riza Haluk Sőner, direttore Ufficio Cultura e Informazioni Ambasciata di Türkiye, traccia quindi un bilancio dei dati turistici registrati finora e delineato lo scenario dei prossimi anni. “Nel 2022 il Paese ha superato 51,4 milioni di turisti totali – spiega – tornando ai livelli record prepandemici e registrando ottime performance nelle entrate turistiche”.

Gli introiti hanno raggiunto infatti il livello record di 46,3 miliardi di dollari, con il +19% di incremento, ma i migliori risultati si stanno registrando proprio nel 2023. “Nei primi mesi dell’anno sono circa 45 milioni i visitatori stranieri registrati – continua il direttore -, in crescita del 12% rispetto al 2022, e di questi ben 515mila sono turisti italiani, in aumento del 42%”.
Le previsioni per il prossimo futuro sono rosee: “Nel piano quinquennale che parte nel 2023 – sottolinea – il target è arrivare ad accogliere 90 milioni di turisti annui e raggiungere 100 miliardi di dollari di entrate turistiche entro il 2028″.

Oltre all’incredibile patrimonio storico, artistico e religioso e alla presenza di 21 siti iscritti alla Lista del Patrimonio Mondiale dell’Unesco, i punti di forza della destinazione sul mercato italiano sono rappresentati dalla vicinanza geografica (poco più di due ore di volo dai principali aeroporti italiani), dalla presenza di un territorio estremamente variegato, tra mare, montagne, altipiani, valli e vulcani, e, non ultimo, il cambio favorevole con l’euro, che la rende una destinazione con un ottimo rapporto qualità/prezzo.

La professoressa Ebru Fatma Findik, del dipartimento di Storia dell’Arte dell’Università Mustafa Kemal di Hatay, ricorda anche la presenza di affascinanti centri di culto dedicati a San Nicola, ponte tra Oriente e Occidente.

Il monsignor Romano Rossi, vescovo emerito di Civita Castellana, e monsignor Remo Chiavarini, ad dell’Opera Romana Pellegrinaggi, chiudono quindi l’evento ricordando che la Turchia è un paese custode di antichi passati, dove si scava nella storia e nelle antiche tradizioni della Chiesa e dove possono essere visitati in pellegrinaggio i luoghi da cui partì la fede cristiana nei nuovi itinerari 2024 proposti dall’Opera Romana Pellegrinaggi. Tra questi, il viaggio che tocca Istanbul, le chiese dell’Apocalisse e i luoghi di San Nicola, o anche il percorso dedicato ai luoghi dell’Est della Turchia, senza dimenticare la proposta che, in abbinamento alla visita di Istanbul, porta alla scoperta dell’isola di Cipro.

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