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Volotea investe ancora su Olbia per il 2025 con un +5% di crescita, con quasi 1,1 milioni di posti in vendita e 27 rotte disponibili: numeri che riconfermano l’aeroporto della Costa Smeralda come il più importante in termini di capacità per il vettore sul territorio italiano.
E per l'inverno, Volotea opera 4 collegamenti verso Verona, Venezia, Torino e Barcellona – a cui si aggiungono, per le festività natalizie, altre 2 rotte, per Bologna e Milano Bergamo, oltre al collegamento verso Roma Fiumicino, operato in regime di continuità territoriale.
«La nostra presenza in Sardegna è solida e duratura, e siamo felici di poter offrire ai nostri passeggeri sardi un’ampia scelta di destinazioni anche durante la stagione invernale – ha commentato Valeria Rebasti, international market director della compagnia aerea -. Infatti, per quest’inverno non solo manterremo operative 3 rotte domestiche, ma anche un collegamento internazionale verso Barcellona, una delle città più effervescenti e richieste della Spagna. Inoltre, per le festività natalizie ri-attiveremo i collegamenti per Milano Bergamo e Bologna. Tutto questo a dimostrazione del nostro impegno verso le esigenze di mobilità dei sardi e del nostro concreto contributo allo sviluppo economico e turistico dell’isola».
Quest'anno, tra giugno a settembre, sono stati oltre 687 mila i passeggeri trasportati su più di 4.2 mila voli (+48% vs 2021). Molto buono anche il load factor che si è attestato intorno al 91%. E anche quest’estate Volotea ha confermato la sponsorship del Red Valley Festival, l’evento musicale che dal 2015 anima le estati sarde.
Dall'inizio dell'anno, Volotea ha trasportato più di 3.1 milioni di passeggeri in Italia su oltre 20.000 voli, con un aumento del 8% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. La compagnia aerea prevede, inoltre, di chiudere il 2024 superando circa i 4 milioni di passeggeri nel nostro Paese, il che rappresenterebbe una crescita del 10% rispetto al 2023.
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[post_content] => Ben 34 destinazioni fuori dalle rotte più battute, molte delle quali non raggiunte nemmeno da altre compagnie di crociera di spedizione. Swan Hellenic ha annunciato gli ultimi itinerari per il 2025-2026. Tra le mete toccate ecco allora Hermanus in Sudafrica, una cittadina a sud-est di Città del Capo che finora non è mai stata visitata da nessuna flotta di navi da crociera. La Diana di Swan Hellenic farà il suo approdo inaugurale qui nel novembre 2025 e tornerà nel 2026, consentendo ai propri ospiti di esplorare i suoi paesaggi, la vita marittima, lo storico villaggio di pescatori e il vecchio porto. I programmi includono la riserva naturale di Fernkloof nelle montagne Kleinrivier, famosa per la sua flora, e un percorso di 12 chilometri lungo la scogliera, con vista sulle migrazioni stagionali delle balene e sulle vivaci colonie di pinguini.
L'annuncio di queste ultime crociere arriva mentre la Vega raggiunge il Brasile, dove esplorerà per la prima volta le bellezze di Trancoso, Itacaré, Morro de São Paulo e dell'arcipelago di Abrolhos: un paradiso naturale che si distingue per un ecosistema marino senza pari e una vegetazione ricca di molte specie endemiche e tipicamente tropicali. Tutte mete che saranno visitate nuovamente nel 2025, mentre altre destinazioni della costa brasiliana seguiranno nel 2026.
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Altre mete Swan Hellenic poco visitate sono poi Kalso (isole Faroe), Kinsale (Irlanda), Batz-sur-Mer (Francia), l’isola di Pantelleria (Italia), Datça (Turchia), l’arcipelago delle Bijagos (Guinea Bissau), l’atollo di Aldabara (Seychelles), Kilwa Kivinje (Tanzania), l’isola di Nosy Vao (Madagascar), Niebla (Cile), l’isola di Guanaja (Honduras), Georgetown (Guyana) e, infine, i fiumi Cajari e Aquiqui, nonché l’ecoregione Gurupa in Amazzonia.
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[post_content] => Centosettantacinque chilometri di piste servite da 27 impianti di risalita per lo sci; pendici perfette per praticare il free ride; dieci chilometri dedicati agli amanti del fondo e paesaggi da vivere ciaspolando. In Valsesia, Alagna Mountain Resort & Spa propone una vacanza di relax sul monte Rosa
La struttura offre una vista sul secondo massiccio più alto d’Europa nonché servizi che assecondano i gusti di sportivi, wellness addicted e buongustai. Le camere si ispirano al calore e allo stile delle antiche baite, con dettagli finemente decorati in legno.
Il centro benessere Acqua Bianca propone in particolare trattamenti con formulazioni rigorosamente naturali e percorsi wellness tra sauna, bagno di vapore aromaterapico, docce emozionali, cascata di ghiaccio e piscina interna. Il centro è accessibile anche in formula day spa per chi non soggiorna in hotel. Per iniziare al meglio la giornata, non possono tra le altre cose mancare i rituali del buon risveglio, pensati per stimolare il benessere attraverso pratiche di respirazione, stretching e meditazione; poi si può partire alla scoperta della cultura locale con Discovery Alagna o dedicarsi all’Hatha yoga e allo yoga restaurativo.
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[post_content] => Risultato importante per Destination Italia che per la prima volta nella sua storia vede i margini operativi lordi girare in territorio positivo. Alla chiusura della prima semestrale, lo scorso 30 giugno, l’ebitda della compagnia è stato infatti di 0,24 milioni di euro, contro il negativo da 0,71 milioni dello stesso periodo dell’anno precedente. Bene anche il valore della produzione, praticamente raddoppiato in un anno da 17,6 a 34,9 milioni. “C’è il manager che sceglie un settore e un prodotto e vive per quell’ambito dove ritiene di essere un talento e c’è chi invece chi ha il piacere della sfida. Io credo di appartenere alla seconda categoria”, spiega la presidente Dina Ravera, al timone di Destination Italia dal 2018, dopo una serie di esperienze in altri comparti come la telefonia e il settore energetico.
E in sei anni la travel tech company specializzata nell’incoming di strada ne ha fatta, se è vero che al momento dell’approdo di Dina Ravera in azienda l’ebitda era ancora in rosso per 5 milioni. Ma come è stato possibile tutto ciò? “Credo che una parte importante sia dovuta alla visione, all’aver avuto sin da subito chiaro quale fosse lo spazio di mercato dove avremmo potuto diventare rilevanti. Da qui il focus sulla domanda alto-spendente, capace tra le altre cose di attivare importanti effetti moltiplicatori sul fatturato turistico nazionale nel suo complesso e di conseguenza sull’indotto di cui beneficiano molte pmi del Paese”.
Altro elemento importante è stato poi il fattore tecnologia: “Con l’integrazione di Portale Sardegna in Destination Italia, noi possiamo finalmente contare su un destination management system di proprietà, di cui abbiamo progressivamente esteso le funzionalità dal mero canale b2c anche al b2b. E avere a disposizione una propria piattaforma ha un duplice vantaggio: si può andare verso l’innovazione alla velocità che si preferisce, ma si può anche trasformare il tool in un business a sé stante, diventando fornitori di software as a service. Un servizio che può tra l’altro poggiare su marginalità molto alte”.
Ma le ambizioni di Destination Italia non finiscono qui. Dall’anno scorso è già attiva anche la sede negli Stati Uniti, dove la società sta attualmente creando una rete di promotori capillare in grado di andare a interfacciarsi con aziende e associazioni attive nelle 50 principali realtà metropolitane del Paese. “Si tratta di un modello che potremo replicare anche in Sud America, specialmente in Argentina e in Brasile, mercati nei quali sono attive molte associazioni legate a persone di origini italiane”.
Entro l’anno sarà inoltre operativo pure un ufficio a Shanghai. “Il mercato cinese è tanto vasto quanto ancora poco sfruttato dall’Italia – conclude Dina Ravera -. L’approccio in questo caso sarà naturalmente diverso rispetto a quanto già facciamo negli Usa. Ci muoveremo con il supporto di Intesa Sanpaolo, nonché del consolato e della Camera di commercio in loco. Cercheremo soprattutto di stringere collaborazioni con i tour operator cinesi in cerca di partner affidabili, in grado di organizzare viaggi di alto livello in Italia. E poi abbiamo già iniziato a tessere relazioni con le aziende italiane attive nell’ex Celeste impero. L’anno prossimo sarà quindi la volta di Tokyo, per entrare in un Paese, il Giappone, che è ancora un altro mondo. Servirà scovare partner locali in grado di interfacciarsi con il mercato a nome nostro. E poi ci sarà l’India, e chissà il Nord Africa, dove mi hanno già invitato più volte ad andare a visitare alcune località”:
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L'operativo prevede che da aprile verrà inserita una frequenza il giovedì, mentre da luglio si aggiungerà una frequenza il sabato.
Da quando ha iniziato le sue operazioni di linea regolari verso il Perù il 15 giugno 2016, Plus Ultra Líneas Aéreas ha lavorato costantemente per migliorare la connettività tra Spagna e Perù: «Il nostro obiettivo è continuare a offrire più opzioni di viaggio ai nostri passeggeri e migliorare le opportunità per lo sviluppo del turismo e degli affari tra Spagna e Perù» ha commentato Gibson Preziuso, direttore delle alleanze, comunicazione e Industry Affairs della compagnia aerea.
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[post_content] => Ita Airways torna al World Travel Market di Londra, a conferma della strategicità del mercato del Regno Unito, dove la compagnia opera collegamenti da e verso l’aeroporto di London City.
Nel dettaglio, Ita effettua fino a 43 frequenze settimanali (86 voli) tra Londra e i suoi due hub: Roma Fiumicino e Milano Linate e precisamente fino a 5 voli giornalieri (31 frequenze settimanali) tra London City e Linate e fino a 2 voli giornalieri (12 frequenze settimanali) tra London City e Roma.
Grazie alle connessioni di Ita da Roma Fiumicino i viaggiatori britannici possono viaggiare su tutto il network domestico e internazionale della compagnia italiana, tra cui le destinazioni più richieste del Mediterraneo (come Italia, Spagna e Grecia) e le rotte a lungo raggio verso il Sud America, tra cui Rio de Janeiro, São Paulo e Buenos Aires.
Tutti i voli per London City sono operati con Airbus A220-100, un aereo altamente efficiente e confortevole, dotato delle più moderne tecnologie di bordo, perfetto per le tratte di corto raggio.
Quest'anno il principale evento britannico del settore leisure travel si svolgerà dal 5 al 7 novembre presso il centro espositivo ExCel: Ita Airways sarà presente nel padiglione Europa, all’interno dell’area dedicata all’Enit insieme agli enti turistici e alle agenzie di viaggio provenienti da tutta Italia.
Allo stand (Europe N3 210), Emiliana Limosani, chief commercial officer del vettore e ceo di Volare, insieme ai team international e local sales, accoglieranno visitatori e partner commerciali, offrendo una panoramica delle ultime novità e degli sviluppi più rilevanti della compagnia.
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[post_content] => EasyJet festeggia i suoi primi 100 milioni di passeggeri trasportati da e per l’aeroporto di Milano Malpensa, dove opera dal 1998 e dove oggi basa 22 aerei - inclusi i nuovi Airbus Neo (A320 e A321) - che volano verso 71 destinazioni in 22 paesi.
Dati che consolidano la posizione di Malpensa come principale aeroporto della compagnia nell'Europa Continentale per numero di passeggeri trasportati ma anche per numero di aeromobili basati. Nella sola estate 2024 da e per lo scalo lombardo sono partite circa 5 milioni di persone.
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«Questo traguardo dimostra ancora una volta il ruolo strategico di Milano per easyJet - ha sottolineato Lorenzo Lagorio, ceo di easyJet Italia -. Siamo molto orgogliosi di questo successo, che conferma il nostro continuo impegno verso Malpensa e la città di Milano, su cui continuiamo a puntare con fiducia per il futuro».
«Questo risultato conferma la lungimiranza della collaborazione instaurata in questi anni dai due partner, grazie alla quale è stato costruito un forte network che consente al territorio un elevato livello di connettività» - ha aggiunto Luigi Battuello, chief commercial officer di Sea.
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[post_content] => Sono Numa, B&B Hotels, Bwh, Marriott International, Th Resorts e Amapa i vincitori della prima volta degli Hotel Chains Awards, la cui premiazione si è svolta in occasione della sesta edizione dell'Italian Hospitality Investment Conference, organizzata a Roma da Thrends e Teamwork.
I premi non sono stati assegnati, come spesso avviene, tramite la votazione di una giuria relativamente a un panel di candidature spontanee. Le catene vincitrici per ogni categoria sono state infatti individuate dalla stessa Thrends sulla base delle statistiche storiche del suo Hotel Chains database (ultimo aggiornamento settembre 2024) che, con uno storico che parte dal 2013, conta più di 300 gruppi alberghieri italiani e internazionali attivi nella nostra Penisola.
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A B&B Hotels (ceo Italia, Liliana Comitini) e Marriott International (direttore sviluppo Italia, Filippo Papa) sono infine andati due premi a testa. La compagnia francese è in particolare sia la Largest hotel chain in the midscale segment, con 61 hotel e 5.640 camere, sia la Fastest growing international hotel chain (2015 – Settembre 2024), grazie all’aggiunta nel suo portfolio di 53 strutture tra il 2015 settembre del 2024. La compagnia Usa è invece la Largest hotel chain in the luxury segment, con 26 hotel e 3.623 camere, nonché l'International hotel chain with the largest pipeline, con 27 hotel in apertura nei prossimi tre anni.
"Questa sesta edizione di Ithic è stata quella più internazionale di sempre, con il 22% dei partecipanti provenienti dall'estero e il 64% di società internazionali", commenta Giorgio Ribaudo, managing director di Thrends. "Il mercato italiano - aggiunge la senior analyst, Irina Hernandez - è di crescente interesse per le catene alberghiere, poiché offre ancora ampie opportunità di espansione. La penetrazione delle catene alberghiere in Italia è infatti significativamente inferiore rispetto ad altri Paesi europei, come Spagna, Portogallo e Croazia, solo per citarne alcuni".
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[post_content] => Czech Airlines esce di scena, dopo aver effettuato il suo ultimo volo tra Parigi e Praga, chiudendo così una storia lunga oltre cento anni: con la totale integrazione nel Gruppo Smartwings il codice di volo “OK” cesserà di esistere, e d'ora in poi la compagnia volerà con il codice “QS”.
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Le difficoltà per il vettore di Praga sono iniziate negli anni '90, con i primi tentativi falliti di privatizzazione. Le difficoltà sono state aggravate da errori gestionali, dalla crisi economica del 2008, dall'ascesa delle compagnie aeree low cost e poi dalla pandemia di Covid-19.
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