11 November 2025

Parchi Permanenti: niente assegnazione dei sostegni Covid

Liciano Pareschi

L’Associazione Parchi Permanenti Italiani, aderente a Confindustria, esprime preoccupazione per il futuro del settore che coinvolge oltre 230 imprese per un totale di 25.000 posti di lavoro diretti, e lancia un appello al Governo affinché intervenga garantendo l’erogazione dei 20 milioni di euro previsti nel decreto legge 4 del 27 gennaio 2022 (Sostegni Ter).

Luciano Pareschi, presidente Associazione Parchi Permanenti Italiani, dichiara: “Chiediamo al Governo un intervento immediato. Gli inspiegabili ritardi che si sono accumulati in questi mesi hanno generato una vera e propria emergenza: superato il limite del 30 giugno 2022, la misura tecnicamente non sarà più gestita attraverso le previsioni del Temporary Framework, bensì con il regime “de minimis”, che impone un tetto massimo di 200 mila euro complessivo per poter beneficiare degli aiuti senza violare le regole comunitarie, un importo esiguo se commisurato alle perdite subite a causa delle chiusure durante la pandemia. In mancanza di un correttivo, il provvedimento da 20 milioni dedicato al comparto sarà, di fatto, vanificato e molte imprese che si sono sobbarcate ingenti costi fissi tenendo chiuse le strutture nei momenti peggiori della pandemia, non potranno ricevere i sostegni a cui hanno diritto, con inevitabili conseguenze”.

La mancata erogazione dei sostegni si inserisce in un contesto piuttosto complesso per le aziende del settore, ancora alle prese con le perdite del biennio 20/21: in media, rispetto al 2019 i parchi divertimento hanno perso il 75% nel 2020 e il 50% nel 2021. Ad essere più colpiti sono stati i parchi a tema, a causa dei prolungati periodi di chiusura e dei provvedimenti restrittivi per evitare assembramenti, mentre parchi faunistici ed acquatici, seppur colpiti dalla crisi e dal calo ingressi, hanno potuto contare su stagioni di durata più simile a quelle pre-covid. Quest’anno la rimozione delle restrizioni ha permesso di registrare un netto incremento di ospiti all’interno dei parchi rispetto al 2021, pari a circa il 30% in più, con punte che superano il 40% nel caso dei parchi acquatici. Gli investimenti attesi per i prossimi anni superano i 100 milioni di euro in infrastrutture, cui si accompagna un incremento stimato del 20% nell’impiego di forza lavoro.

Maurizio Crisanti, segretario nazionale Associazione Parchi Permanenti Italiani tuttavia precisa: “I progetti non mancano e porteranno innegabili vantaggi per il turismo, l’economia e l’occupazione sul territorio, ma sulla continuità e sulle prospettive di crescita del settore pesano diverse incognite, a cominciare dall’aumento esponenziale dei costi fissi. Il costo dell’energia è raddoppiato, ci sono parchi che spendevano un milione di euro e adesso ne spenderanno due, ma anche i costi delle attrazioni realizzate in metallo scontano la carenza di materie prime, che si traduce in prezzi più elevati e date di consegna differite rispetto al passato. Aggiungo anche la necessità di prevedere incentivi economici per sostenere le assunzioni, a causa delle difficoltà a reperire il personale”.

Tutto ciò senza poter contare su un’adeguata compensazione dei ricavi: gli aumenti dei biglietti di ingresso, infatti, quest’anno sono stati molto contenuti, inferiori al 5%.

“In generale – conclude Crisanti – i parchi divertimento non possono incrementare eccessivamente i prezzi dei biglietti, perché entrano subito in competizione con altre forme di intrattenimento e anche perché hanno una funzione sociale: offrono allegria e divertimento, contribuendo al benessere fisico e psicologico della collettività, per questo devono essere accessibili alla maggior parte delle persone”.

Il comparto dei Parchi Permanenti Italiani è composto da circa 230 aziende tra parchi tematici, faunistici, avventura e acquatici, e nel 2019 ha generato un giro d’affari di 450 milioni di euro riferiti alla biglietteria, cifra che sale a 1 miliardo con l’indotto interno ai parchi, come la ristorazione e il merchandising, e a 2 miliardi considerando l’indotto esterno, relativo ad esempio a centri commerciali, hotel e altri servizi in prossimità dei parchi. A livello di occupazione, il settore impiega 25.000 persone tra fissi e stagionali, 60.000 con l’indotto. Nel 2019 sono stati 20 milioni i visitatori provenienti dall’Italia, a cui si aggiungono 1,5 milioni di stranieri, per un totale di 1,1 milioni di pernottamenti in hotel.

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Questo traguardo internazionale consacra La Spezia come capitale mondiale della nautica, sede ideativa e produttiva dei più importanti brand di yacht e superyacht, e punto di riferimento globale per innovazione, sostenibilità e cultura del mare.\r\n\r\n«Un riconoscimento straordinario che premia la storia, la visione e il talento della nostra comunità. – dichiara il sindaco della Spezia Pierluigi Peracchini - La Spezia si distingue da sempre per il suo spirito innovativo e resiliente, in cui design e creatività non sono semplicemente tratti caratteristici, ma rappresentano l’essenza stessa della nostra identità. Il design per La Spezia non è solo una vocazione, ma un linguaggio che racconta la nostra cultura e la nostra capacità di coniugare tradizione e innovazione. 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Questo riconoscimento Unesco rappresenta un punto di partenza: rafforza la presenza dell’Italia nel panorama internazionale del design e conferma La Spezia come laboratorio di creatività e sostenibilità.\r\nLa nostra città continuerà a promuovere il dialogo tra arte, industria e territorio, investendo su giovani talenti, formazione e innovazione, affinché la creatività resti il motore di uno sviluppo sempre più sostenibile e condiviso».\r\n\r\nLe “città creative Unesco”, distribuite in oltre 90 paesi e suddivise in otto cluster tematici (letteratura, cinema, artigianato e arte popolare, media arts, architettura, gastronomia, musica e design), fanno della creatività un motore di sviluppo urbano sostenibile. La Spezia si aggiunge alle 49 città nel mondo già riconosciute per il design, tra cui Dubai, Shanghai, Berlino, Montréal, Buenos Aires e Valencia.\r\n\r\nConosciuta storicamente come la “città del Golfo dei Poeti”, La Spezia ha sempre rappresentato un crocevia di intellettuali, artisti e innovatori. Le acque del suo golfo hanno plasmato un’identità culturale profonda, diventando terreno fertile per idee, scambi e progetti creativi. Il legame con il design affonda le radici nell’arte dei maestri d’ascia, nell’Arsenale Marittimo Militare, nell’industria del mobile e del design d’interni, trasformando la città in un distretto di rilevanza mondiale nel campo del design nautico.","post_title":"La Spezia tra le capitali mondiali della creatività e del design nautico","post_date":"2025-11-04T08:28:39+00:00","category":["enti_istituzioni_e_territorio"],"category_name":["Enti, istituzioni e territorio"],"post_tag":[]},"sort":[1762244919000]}]}}

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