23 December 2025

Cwt sull’Osservatorio Congressi: «Segnali incoraggianti ma occorre uno scatto in avanti»

Cwt, Armando Mastrapasqua, Osservatorio Congressi, Segnali positivi ma occorre uno scatto in avanti di tutto il sistema congressuale. Questo, in sintesi, il pensiero della divisione Meetings & Events di Carlson Wagonlit Travel a seguito della presentazione del nuovo rapporto dell’Osservatorio Italiano dei Congressi e degli Eventi. 

La ricerca, promossa da Federcongressi e realizzata da ASERI-Alta Scuola in Economia e Relazioni Internazionali dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, mette in luce un comparto vitale, con rialzi significativi per il numero di partecipanti (oltre 28 milioni, +8,4%) e soprattutto di presenze generate sul territorio (42,7 milioni, +21,5%).
«Il rapporto OICE è un riferimento fondamentale per il nostro settore, assolutamente povero di dati e indagini sul mercato – evidenzia Armando Mastrapasqua, senior director Cwt Meeting & Events Italia, Egitto, Grecia e Marocco -. Il nostro sostegno, iniziato già nel 2015, deriva proprio dalla volontà di contribuire a colmare questa lacuna, dare più riconoscibilità al settore e mettere a disposizione di aziende e operatori uno strumento che permetta di tenere sotto controllo le dinamiche del mercato».

Ed entrando nel dettaglio dei dati, aggiunge. «Sono performance molto incoraggianti, che consentono di guardare con maggiore ottimismo al futuro rispetto agli anni scorsi – sottolinea Mastrapasqua -. Tuttavia nel settore non vediamo ancora quello scatto in avanti che sarebbe auspicabile e che potrebbe derivare da un impegno a livello di sistema, una strategia lungimirante e maggiori investimenti pubblici e privati».  Alcuni segnali positivi si registrano riguardo alla provenienza geografica dei partecipanti agli eventi, ancora in maggioranza locali (55,4%) benché in calo rispetto all’edizione precedente, nazionali per il 34,71% e di provenienza internazionale nel 9,9% dei casi. «Sebbene la direzione del mercato sia verso la crescita di eventi di più ampio respiro, registriamo ancora un pesante gap sulla vocazione internazionale rispetto ad altre realtà a noi vicine, come Austria, Francia, Germania e Spagna, che sono riuscite – grazie a investimenti mirati e sforzi condivisi anche con le istituzioni – a internazionalizzare molto di più la propria industria degli eventi – conclude il manager -. Ecco perché bisognerebbe valorizzare meglio le potenzialità dei nostri territori e sviluppare le professionalità del settore in questa direzione».

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