11 aprile 2024 10:53
Riccardo Verona, presidente di An.btiBus
“Arriva la conferma che l’escalation dei prezzi dei carburanti, ha raggiunto un nuovo picco, arrivando ai livelli insostenibili di fine 2023. Purtroppo, l’attuale contesto internazionale è contraddistinto da fortissima instabilità e questo è un fattore che incide in maniera importante sulle attività delle aziende dei bus turistici italiani. Il momento è cruciale per i bus turistici: chiediamo a gran voce ed ancora una volta l‘applicazione delle aliquote ridotte sulle accise del gasolio anche per i bus turistici italiani Euro VI“. Così in una nota Riccardo Verona, presidente di An.bti – Confcommercio.
“Tale misura, oltre a garantire la competitività delle aziende del nostro Paese, rappresenterebbe un incentivo all’acquisto di nuovi veicoli Euro VI (gli unici mezzi ad emissioni pari quasi allo 0 ed al contempo adatti alle lunghe percorrenze) e agevolerebbe quella transizione green tanto richiesta dall’UE. Lo scorso anno, grazie al lavoro di An.bti –Confcommercio, la categoria ha potuto beneficiare per i 5 mesi dell’alta stagione (da aprile ad agosto) dell’aliquota agevolata con benefici tangibili per tutto il Sistema Paese. Auspicavamo che tale misura avrebbe potuto essere resa strutturale o almeno replicata per i mesi ‘caldi’ anche quest’anno, ma con rammarico dobbiamo registrare che siamo ormai nel pieno dell’alta stagione senza aliquota agevolata e con le aziende in forte affanno.
Quella che chiediamo è una misura che ci spetta al pari di tutte le altre categorie che operano nel trasporto e che da sempre possono beneficiarne ed al pari dei nostri competitor europei. Non è comprensibile dare seguito alle richieste europee solo quando queste penalizzano la categoria del Turismo su bus e non ascoltarle quando invece la ricomprenderebbero tra i papabili beneficiari di un’agevolazione. I bus turistici italiani trasportano ogni anno oltre 150 milioni di turisti e rappresentano ‘Le ruote del Turismo’, pertanto chiediamo la giusta considerazione e tutela da parte delle Istituzioni”, conclude la nota.
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[post_content] => Il tema del sovraffollamento turistico è stato al centro del convegno “Crociere, le risposte all’overtourism” organizzato da Clia (Cruise Lines International Association) presso la sede della Stampa Estera a Roma. Esperti, rappresentanti del settore crocieristico e istituzioni si sono confrontati sulle sfide e sulle possibili soluzioni per una gestione sostenibile dei flussi turistici.
I dati
I risultati dello studio “The State of Tourism and Hospitality 2024”, presentati durante l’evento, evidenziano come il 2024 rappresenti un anno di ripresa e riallineamento ai numeri del 2019, con una previsione di 1,5 miliardi di turisti globali e un totale di 8.600 miliardi di dollari spesi nel settore. Di questi, circa 30 milioni saranno crocieristi, con il comparto crocieristico che incide per un 2% sui volumi turistici mondiali.
Tuttavia, lo studio ha messo in luce un’importante criticità: l'80% dei flussi si concentra sul 10% dei siti turistici più iconici, creando sfide significative per la gestione sostenibile del turismo.
Overtourism: un "non problema"
Daniela Santanché, ministro del turismo, ha voluto sottolineare l’importanza di gestire con attenzione i flussi turistici affinché l'Italia possa emergere come destinazione di qualità, capace di offrire esperienze sostenibili e ben organizzate. «Le crociere rappresentano un turismo molto importante per il nostro Paese, basti pensare che in Italia abbiamo 9 porti su 20 del Mediterraneo – ha dichiarato –. Non sono contraria alle crociere, ma dobbiamo lavorare insieme per trovare il modo migliore di regolamentare i flussi turistici, per evitare che vengano percepiti come una minaccia dalle comunità locali».
Santanché ha spiegato anche che il problema non è l’overtourism in sé, ma piuttosto la mancanza di una pianificazione adeguata. «La domanda che mi faccio è se stiamo facendo il meglio per le nostre destinazioni. Dobbiamo confrontarci per trovare soluzioni condivise, coinvolgendo le comunità locali, affinché si percepisca il turismo come un’opportunità e non come un problema».
Dello stesso avviso anche gli altri interventi, volti a presentare lo sviluppo del settore crocieristico come una potenziale soluzione al problema dell'overtourism, piuttosto che come parte della problematica. Grazie a delle caratteristiche intrinseche del settore, come la capacità di programmare con anni di anticipo, le crociere potrebbero sostenere una politica di ridistribuzione dei flussi.
Le soluzioni
Francesco Galietti, direttore di Clia Italia, ha fatto riferimento ad alcune case history virtuose: «Pensiamo ad esempio a Dubrovnik e alle Baleari. Qui le compagnie crocieristiche hanno firmato accordi con le istituzioni per scaglionare gli arrivi durante la settimana e alleviare la pressione sui centri urbani».
Leonardo Massa, vicepresidente della divisione crociere del gruppo Msc, ha ribadito il ruolo rilevante dell’industria crocieristica nella politica di gestione dei flussi di una destinazione: «Siamo in grado di pianificare con 2-3 anni di anticipo gli itinerari delle nostre navi e persino stimare la nazionalità dei passeggeri che ospiteremo a bordo - aggiunge - fornendo così alle destinazioni dati utili per prepararsi all’afflusso di visitatori». Inoltre, il vicepresidente ha sottolineato come il settore crocieristico sia stato capace di destagionalizzare il prodotto, altro tema chiave nella lotta all'overtourism: «Fino a vent’anni fa, nel Mediterraneo non si facevano crociere d’inverno, oggi siamo presenti tutto l’anno, distribuendo i flussi in maniera più equilibrata».
Infrastrutture e innovazione
Alessandro Carollo, associate vice president di Royal Caribbean Group, ha evidenziato invece la necessità di migliorare le infrastrutture portuali italiane per accogliere al meglio le navi di nuova generazione. «In Italia ci sono ancora pochi porti pronti a collegare le navi alle reti elettriche a terra - spiega -. Dopo il 2035, Royal Caribbean prevede di avere la prima nave a emissioni zero, ma per raggiungere questo obiettivo è fondamentale che le infrastrutture portuali siano adeguate e in grado di supportare nuovi carburanti a zero emissioni di CO2».
Sul capitolo innovazione, Massa ha ricordato che «le navi sono vere e proprie città galleggianti, laboratori di innovazione che implementano tecnologie avanzate per l’efficientamento energetico, il riciclo delle acque reflue e la gestione avanzata dei rifiuti». Ha concluso sottolineando che il 60% dei clienti che visitano una destinazione tramite una crociera torna successivamente per soggiorni più lunghi: «Siamo un formidabile strumento di promozione delle destinazioni, se il territorio si dimostra capace di sfruttare questa opportunità, considerando anche che il cliente delle crociere non può essere considerato basso spendente».
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[post_content] => Turisti e prezzi. Ieri abbiamo pubblicato una ricerca di Demoskopica che indica uno scenario negativo per il turismo in Italia.
Secondo i calcoli della società di ricerca, infatti per il 2024 si prevedono 130,3 milioni di arrivi e 445,3 milioni di presenze, con un decremento del 2,5% e allo 0,4% rispetto al 2023, segnato da 133,6 milioni di arrivi e 447,2 milioni di pernottamenti. E tutto questo perché? Ma come perché? Per la crescita dei prezzi.
La notizia data in anteprima dall'Ansa è stata ripresa, come del resto è logico, da tutti i giornali italiani. Che giustamente hanno messo l'accento sulla diminuzione degli arrivi e dei pernottamenti a causa dei costi.
Riflessione
Ma nessuno ha fatto un'analisi attenta su come questi prezzi così fuori controllo abbiano riempito le tasche di albergatori, ristoranti, affitti brevi, e via seguitando. Il punto è che nessuno, dicasi nessuno, ha un'idea panoramica del settore. Si punta esclusivamente a fare reddito. Niente di più.
Sarebbe meglio rileggere le parole del presidente di Demoskopica, Raffaele Rio: «È necessario adottare una programmazione più consapevole e strategica per adeguare l'offerta turistica dell'Italia alle trasformazioni in atto nei modelli di consumo turistico e, contestualmente, per contrastare in modo efficace la crescita sostenuta dei prezzi».
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[post_content] => Un'estate record da 21,8 milioni di visitatori internazionali per la Spagna, segnata però delle numerose proteste dei residenti contro l'overtourism. I dati comunicati dall'Istituto nazionale di statistica (Ine) evidenziamo che questa cifra rappresenta un aumento del 7,3% rispetto al 2023.
La Spagna - come riferisce The Guardian - è la seconda destinazione turistica più popolare al mondo dopo la Francia e nel solo luglio ha accolto 10,9 milioni di visitatori e altrettanti ad agosto.
Jordi Hereu, ministro del turismo spagnolo, ha definito l'impatto del turismo «un grande successo per il benessere, la coesione sociale e lo sviluppo economico della Spagna» in occasione di un evento organizzato dal Turespaña a Tenerife, ma ha aggiunto che il Paese deve trasformare il suo modello turistico.
L'aumento del numero di turisti non è piaciuto a tutti i cittadini spagnoli, che negli ultimi mesi hanno manifestato il loro disappunto, in particolare a Barcellona, Malaga e nelle isole Canarie e Baleari. I manifestanti si sono lamentati della pressione sulle infrastrutture e dell'aumento dei prezzi degli affitti, dovuto al fatto che molte proprietà vengono affittate ai turisti a prezzi vantaggiosi. Il sindaco di Barcellona ha dichiarato che la città porrà fine all'affitto di appartamenti ai turisti entro il 2029.
I mercati principali
I principali mercati di provenienza dei visitatori durante la stagione estiva sono stati il Regno Unito, con 4,17 milioni di turisti, la Francia (3,75 milioni), la Germania (2,49 milioni) e l'Italia (1,35 milioni). Anche i turisti statunitensi sono aumentati del 13%, raggiungendo quota 850.000.
Complessivamente, nei primi otto mesi del 2024, la Spagna ha ospitato 64,8 milioni di turisti: dato che, sempre secondo le statistiche Ine, rappresenta un ulteriore record. Le destinazioni più popolari sono state la Catalogna (la regione che comprende Barcellona) e le isole Canarie e Baleari.
Sempre tra gennaio e agosto 2024, le entrate del turismo sono aumentate del 17,6% raggiungendo gli 86,7 miliardi di euro: l'equivalente di 187 euro spesi per turista al giorno.
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[post_content] => Aeroitalia conferma la volontà di crescere in Sicilia con il posizionamento di due aeromobili all'aeroporto di Comiso, a supporto dell'ampliamento del network che presenta quattro nuove rotte per Firenze, Cuneo, Parma e Perugia, in aggiunta a quelle già attiveverso Milano Bergamo, Roma Fiumicino e Bologna.
«L'ampliamento delle operazioni a Comiso è un passo importante per la crescita di Aeroitalia - commenta l'amministratore delegato del vettore, Gaetano Intrieri -. Con due aeromobili fissi in aeroporto, rafforziamo la nostra rete, mantenendo la puntualità al centro del nostro servizio».
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[post_content] => A un anno dalla presentazione ufficiale alla fiera di Rimini del 2023, gli obiettivi di Sicani Villages, il network di realtà sicane, rimangono quelli di promuovere le peculiarità del territorio in tutte le stagioni dell’anno, creando momenti di incontro e relazione. Quella dei Borghi Sicani è un’area della Sicilia che dalla costa sud si estende fino ai boschi dell’entroterra, abbracciando un comprensorio di 29 comuni riuniti sotto il distretto rurale di Qualità dei Sicani, vasta area geografica tra le province di Agrigento e Palermo. Una regione che invita i visitatori a scoprirne lentamente il patrimonio culturale, artistico, enogastronomico e naturalistico anche nell’imminente stagione autunnale, dove si potrà assaporare ancora un po’ della magia dell’estate.
Lontano dai flussi turistici di massa, lungo la costa Sicana è possibile godere ancora in autunno delle sue spiagge, grazie alla mite temperatura che caratterizza la zona. E se l’escursione alla Scala dei Turchi, l’imponente scogliera di marna bianca che si affaccia sul mare della costa agrigentina, è d’obbligo, la stessa emozione si potrà vivere passeggiando a Capo Bianco, Punta Bianca o percorrendo a cavallo la chilometrica spiaggia della riserva naturale Orientata Torre Salsa.
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“Nei borghi Sicani lungo la costa, i viaggiatori arrivano per esplorare luoghi dove ricordi e tradizioni ancora permeano la vita quotidiana della gente che vi risiede – spiega Laura Massoni di Pure Sicily, il partner capofila del progetto –. Questo stile di vita attrae i nostri esploratori, portandoli oltre l'architettura di luoghi dove il tempo sembra essersi fermato, abbracciando il turismo slow. I nostri esperti, chiamati local insider in inglese o cunuscituri in siciliano stretto, accompagnano gli ospiti in un mondo vissuto nei secoli, permettendo loro di godere del territorio come facevano i loro avi. La curiosità del viaggiatore è non solo vedere i luoghi, ma anche assaporare la vita che ancora appartiene a noi. Nel borgo di Siculiana, per esempio, i visitatori possono esplorare il museo dei mestieri, un castello Chiaramontano e un ristorante dove i sapori autentici evocano un ciavuru (profumo) di tradizioni e memorie indimenticabili. Perché i luoghi senza le persone non possono trasmettere emozioni".
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[post_content] => Si è concluso lo scorso fine settimana con grande successo il primo congresso dell'Associazione Italiana dei Destination Manager (Assidema), tenutosi presso l’hub culturale Memoria Futura, sede della Dmo Sistema Monferrato, proprio in occasione della Giornata mondiale del turismo del 27 settembre. L'evento ha visto la partecipazione di oltre 50 destination manager provenienti da 15 regioni italiane, confermando l'importanza crescente di questa figura professionale nel panorama turistico nazionale.
Durante la prima giornata, che ha sviluppato il tema del congresso “Economia della relazioni”, i destination manager presenti hanno avuto l’opportunità di presentarsi e confrontarsi sulle loro esperienze, arricchendo il dibattito con idee e prospettive differenti. Uno dei momenti centrali è stato la presentazione dei risultati preliminari di una ricerca condotta dal Comitato Scientifico di Assidema, guidato dalla Prof.ssa Luna Leoni, che ha coinvolto un terzo dei destination manager italiani. I dati emersi hanno evidenziato come le competenze tecniche siano considerate fondamentali per il successo del ruolo, con particolare riferimento alla gestione delle relazioni tra stakeholder pubblici e privati. Nonostante non vi siano differenze significative nelle competenze richieste in base alla destinazione, la conoscenza diretta del territorio è stata identificata come un elemento cruciale per personalizzare le strategie di promozione e gestione turistica.
La giornata si è conclusa con un coinvolgente talk show sul ruolo del destination manager, a cui hanno partecipato Claudio Dell’Accio, presidente di Assidema, la vice presidente Flavia Coccia, insieme ai destination manager Giancarlo Dell’Orco e Andrea Cerrato. Durante il dibattito, si è sottolineato come il ruolo del destination manager non sia definito dal luogo o dall’ente in cui opera, ma dalle competenze che è in grado di mettere in campo. A chiudere l’incontro è stato l'intervento dal pubblico di Josep Ejarque, uno dei più noti destination manager europei, che ha stimolato l’associazione a definire con maggiore precisione i confini e le competenze necessarie per potersi identificare come destination manager.
Il giorno successivo si è tenuta l’assemblea conclusiva del congresso, durante la quale è stato firmato il manifesto dei Destination Manager "Vision 2030", documento che traccia le linee guida per il futuro della professione in Italia. Il manifesto pone l'accento sulle competenze chiave che deve avere il Destination Manager e i compiti fondamentali che deve portare a compimento
Queste le sette competenze chiave del Destination Manager: Destination Planning: pianificazione strategica delle destinazioni turistiche. Destination Management: gestione coordinata degli elementi che compongono una destinazione. Destination Marketing: creazione di strategie di marketing per attrarre visitatori. Destination ICT: utilizzo di dati e tecnologie per prendere decisioni informate e gestire la destinazione. Destination Fund Raising: capacità di raccogliere risorse pubbliche e private per lo sviluppo della destinazione. Destination Sustainability: Intervenire sul territorio con raggiungimento di obiettivi di sostenibilità ( ambientale /economica/ sociale ) Revenue Management: ottimizzazione dei ricavi attraverso lo studio dei comportamenti di mercato e tendenze di acquisto.
Sull’ultimo punto, sempre molto dibattuto quando si tratta degli obiettivi di una DMO è intervenuto Franco Grasso, decano dei revenue manager italiani: «Ritengo che la cultura del revenue management sia necessaria affinché le strutture di un territorio possano esprimere il massimo delle loro potenzialità. Inoltre poiché il revenue funziona di più nel momento in cui sono molti a farlo penso che un approccio di questo tipo possa davvero spingere lo sviluppo di una destinazione turistica. Io finché posso darà il mio contributo e farò il tifo per Assidema».
Mentre i 6 compiti fondamentali del DM sono stati definiti come Analisi del sistema turistico: capacità di analizzare dati e tendenze del settore turistico. Co-design con la comunità locale: coinvolgimento della popolazione locale nella pianificazione strategica. Gestione delle relazioni pubblico-privato: facilitazione della collaborazione tra stakeholder pubblici e privati. Sviluppo dell’offerta turistica: creazione e miglioramento di prodotti turistici in base alle esigenze del mercato. Pianificazione delle strategie di marketing: definizione di strategie comunicative efficaci.
Attivare concrete politiche di sostenibilità: promuovere azioni misurabili che portino un impatto positivo sul territorio Commercializzazione: selezione dei canali di distribuzione adeguati per promuovere l'offerta turistica
Al termine dell’assemblea il presidente Claudio Dell’Accio ha commentato: «Siamo estremamente soddisfatti del risultato ottenuto durante la nostra prima assemblea con oltre 50 professionisti che si sono riuniti per confrontarsi e tracciare insieme il futuro del destination management in Italia. Questo evento ha confermato la rilevanza e la necessità di riconoscere formalmente questa professione, che richiede competenze specifiche e strategiche per valorizzare le nostre destinazioni. Tuttavia, è preoccupante vedere come, nel nostro Paese, chiunque possa autodefinirsi destination manager, anche chi si occupa semplicemente di organizzare piccoli eventi privati. Essere un destination manager non significa pianificare feste, ma sviluppare e gestire strategie complesse che influenzano la competitività di un territorio. È ora che il nostro settore faccia chiarezza e tuteli la vera professionalità di chi opera per il bene delle destinazioni, definendo criteri chiari su chi può legittimamente usare questo titolo»
Per Assidema il prossimo appuntamento è al Ttg Travel Experience di Rimini dove sarà protagonista del convegno: “Veritas behind the scene. Metriche e trend per il destination management efficace. Il parere di Assidema”, giovedì 10 ottobre alle 12:10 presso la Global Village Arena (Pad. A2).
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[post_content] => Eventi speciali, convention, meeting, escursioni, aperitivi e cene spettacolo. La dmc incoming Campania e Puglia Worldwide Reps Italia (Wwri) ha siglato un accordo di esclusiva con Di Sarno Group per la commercializzazione della motonave Lady Adriana attiva nel golfo di Napoli.
In collaborazione con il Napoli Convention Bureau e Italo, per presentare la novità Wwri ha quindi organizzato una giornata a bordo dell'imbarcazione dedicata al mondo degli eventi mice. L'iniziativa ha dato la possibilità agli invitati di scoprire miti, storie e leggende della costa di Napoli, raggiungendo poi l’area flegrea con sosta sotto l’imponente castello di Baia per un aperitivo e un workshop con i partner di Worldwide Reps Italia, tra cui mastri presepai dell'associazione Le Botteghe di San Gregorio Armeno, i maestri sarti dell'associazione Le Mani di Napoli. Sosta poi per il pranzo ammirando lo scenario della Corricella di Procida. Al rientro a Napoli un tour che si è concluso con la visita ad alcune sale e terrazze di Palazzo Reale aperte in esclusiva per questa visita, ideali per organizzare eventi unici.
“Siamo il primo operatore turistico napoletano che ha deciso di sposare totalmente le nuove esigenze di un turismo del fare, che guarda oltre gli scenari e i panorami e che vuole immergersi ed entrare nel tessuto dei territori visitati - spiega Roberto Pagnotta, co-founder con Marco Rottino di Worldwide Reps Italia -. Le nostre exclusive experiences hanno già conquistato il pubblico italiano e internazionale, desideroso di cucirsi addosso la napoletanità in tutti i suoi aspetti migliori. Le botteghe artigiane diventano così laboratori di formazione per ospiti speciali mentre altre esperienze come il bellissimo spettacolo That’s Napoli Live Show ideato dal maestro Carlo Morelli, già direttore del coro giovanile del teatro San Carlo, offrono un viaggio attraverso la tradizione della musica napoletana e non solo, colmando una lacuna nell’offerta turistica ed esperienziale partenopea”
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Astoi Confindustria Viaggi conferma la sua partecipazione a Ttg Travel Experience 2024, in programma dal 9 all'11 ottobre presso la Fiera di Rimini.
L'Associazione, rappresentativa del settore del tour perating in Italia, sarà presente al Padiglione A3, riconfermando il successo del “Villaggio Astoi”. Questo spazio collettivo, che riunisce numerosi soci, sottolinea l'importanza della collaborazione tra professionisti e facilita l'interazione con le agenzie di viaggi e il mercato turistico.
L'area espositiva, di circa 900 mq, ospiterà importanti nomi associati come Alidays Travel Experiences, Alpitour, Costa Crociere, Dimensione Turismo, Futura Vacanze, Going, Guiness Travel, Idee per Viaggiare, Il Tuareg, Imperatore Travel World, Inter – studioviaggi/Cocktail, Isola Azzurra, Kel 12, Meridiano Viaggi e Turismo, Naar, Ota Viaggi, Quality Group, Settemari/AmoilMondo, Sporting Vacanze, TH Group, Veratour e Viaggi del Mappamondo.
Il villaggio
«Siamo orgogliosi di confermare ancora una volta la formula vincente del Villaggio Astoi, convinti che la coesione sia uno strumento fondamentale per rafforzare il mercato - ha commentato0 il presidente di Asoti, Pier Ezhaya -. I tre giorni di fiera saranno un'importante occasione di networking e di incontro con gli agenti di viaggio e i principali rappresentanti del settore.
«Dopo il successo dello scorso anno, riproponiamo l'Astoi Party, un evento che coinvolgerà numerosi protagonisti del turismo. Oggi più che mai, è essenziale adottare strategie che favoriscano un maggiore coinvolgimento dell’intera filiera superando logiche frammentarie e divisive. L’Astoi Party si inserisce in questo contesto come un momento di aggregazione tra tutti coloro che permettono a questo mercato di crescere ed evolvere. Vorrei infine ringraziare le aziende partner che hanno creduto in questo progetto e che, grazie al loro supporto, hanno reso possibile l’organizzazione di questo evento».
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[post_content] => Alla fine di tutto arriva come al solito la doccia fredda per il turismo, specialmente per quanto riguarda i turisti italiani e soprattutto a causa del caro-prezzi.
Secondo i calcoli di Demoskopika che l’Ansa pubblica in anteprima, per il 2024 si prevedono 130,3 milioni di arrivi e 445,3 milioni di presenze, con un decremento rispettivamente del 2,5% e allo 0,4% rispetto al 2023, segnato da 133,6 milioni di arrivi e 447,2 milioni di pernottamenti.
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Sul versante dell’incoming, che rappresenta una quota del 51,8% del totale, si registrerebbe, con circa 67,5 milioni di arrivi, un calo più contenuto (-0,6%) ma con una crescita, al contrario, delle presenze stimate in 237,6 milioni per il 2024, pari all’1,4%.
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