4 marzo 2024 08:03
Informazione PR
Mauro Sementilli
Con ospiti ricchi ed esigenti provenienti da Cina e India, diventa essenziale per l’industria del turismo italiana soddisfare aspettative, durante l’intero viaggio – dalla richiesta del visto al ritorno a casa – di un servizio di altissima qualità.L’analisi di Mauro Sementilli, Vice-Responsabile per l’Italia di VFS Global, la principale società di outsourcing e servizi tecnologici per governi e missioni diplomatiche in tutto il mondo.
Roma antica e Venezia, le mete classiche del Grand Tour alla fine del XVIII secolo degli aristocratici inglesi, oggi sono altrettanto amate da facoltosi viaggiatori cinesi o indiani, così come europei o americani. Nell’ultimo anno si è assistito ad un costante aumento delle prenotazioni dovuto al ritorno dei big spender cinesi. I marchi di alta moda di Roma, Firenze e Milano –per primi hanno registrato un ritorno ai ricavi pre-pandemia, in gran parte grazie ai turisti cinesi, attratti in particolare dal Quadrilatero della Moda a Milano e dalla zona intorno a via del Tridente a Roma, che hanno visto incrementi rispettivamente del 152% e del 128%, negli acquisti tax-free, con lo scontrino medio più alto (1.990 euro) a Milano. Il mercato cinese ha registrato un aumento del 226% nel volume degli acquisti tax-free e di oltre il 150% nel il numero di transazioni. Secondo un sondaggio della piattaforma asiatica Travelzoo, l’Italia è in Europa la destinazione preferita dai turisti cinesi. A VFS Global abbiamo registrato richieste di visti Schengen italiani da parte di cittadini cinesi (di cui la stragrande maggioranza sono turisti) passare da 150.000 nel 2010 a 570.000 nel 2019, l’anno di picco dei viaggi pre-pandemia, per la maggior parte a Pechino e Shanghai, con impennate nei periodi del Capodanno cinese (dicembre e gennaio), le vacanze estive e la “settimana d’oro” delle festività nazionali cinesi in ottobre.
Ufficio Visti per l’Italia a Chongqing di VFS Global
Si prevede che quest’anno verranno superati i numeri pre-pandemia, che vide 3,5 milioni di arrivi di turisti dalla Cina nel 1919. Fendi, Armani, Prada e Dolce & Gabbana sono per loro affascinanti quanto le rovine antiche. Se un tempo i tour di gruppo erano la vista più comune, ora una nuova generazione – ricca, giovane e più indipendente – vuole spingersi oltre i percorsi più battuti. Dopo un lockdown particolarmente duro, i cinesi sono i “turisti di rivalsa” per eccellenza, che vogliono recuperare il tempo perduto. Ciò che cercano sono esperienze uniche, coinvolgenti e autentiche, esplorando le città minori, le campagne, le isole, la gastronomia locale.
Ufficio Visti per l’Italia a Chongqing di VFS Global
Destinazione privilegiata per le nozze
Se il turista cinese dedica qualche giorno allo shopping, sulle orme di divi come George Clooney, Emily Blunt e John Legend, miliardari e VIP del mondo dello spettacolo indiani scelgono sempre più frequentemente l’Italia per festeggiare le nozze in grande sfarzo. Tra i matrimoni di nota, quello in Toscana del giocatore di cricket Virat Kohli con l’attrice di Bollywood Deepika Padukone. Mukesh Ambani, con un patrimonio netto stimato sui 42 miliardi di dollari, ha regalato all’unica figlia un matrimonio indimenticabile sul lago di Como, fra le destinazioni più ambìte, con Toscana, riviera Ligure, Umbria, Puglia e costiera Amalfitana.
Ufficio Visti per l’Italia a Beijing di VFS Global, premium lounge
Con questa tipologia di ospite le aspettative per l’intero viaggio, dalla richiesta del visto al rientro a casa, sono quelle di un servizio di prima classe. In VFS Global stiamo notando che molti optano per il comodo “Visa at Your Doorstep”, con il quale i dati biometrici vengono rilevati nel momento e nel luogo scelti dal richiedente. Sia cinesi che indiani preferiscono inoltre spesso di farsi spedire i visti tramite corriere, sfruttando le nostre fasce orarie estese del primo mattino e della sera tardi per evitare di interrompere la giornata lavorativa.
Ufficio Visti per l’Italia a Beijing di VFS Global, premium lounge
Se l’Italia riuscirà a soddisfarne bisogni e desideri, anche loro si innamoreranno di questo magico paese, proprio come hanno fatto nei secoli scorsi europei e americani. E, una volta creato il legame, continueranno a tornare per sempre.
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[post_content] => Un modo per promuovere le eccellenze turistiche della costiera Amalfitana e della Campania sul mercato internazionale. Il tour operator salernitano Travel Before sarà alla Fitur, in programma dal 22 al 26 gennaio a Madrid. Il to campano sarà presente alla fiera in due stand: il 4G32 dedicato alla promozione delle destinazioni principali del brand e delle esperienze turistiche più esclusive, in condivisione con il comune di Vietri sul Mare, quindi con un focus particolare sulla costiera Amalfitana e sulla provincia di Salerno, con un format che potrebbe essere rinnovato anche nelle future partecipazioni fieristiche. Ma anche allo stand 4C16 negli spazi di Travel To Marketing, con una presenza pensata per raccontare l'autenticità dell'ospitalità italiana attraverso esperienze, tradizioni e paesaggi. Questo stand sarà il punto di riferimento per gli operatori internazionali interessati a scoprire il meglio del turismo made in Italy.
La partecipazione a Fitur 2025 si inserisce in una strategia più ampia di Travel Before volta a consolidare la presenza del brand nei mercati esteri per lo sviluppo dell’incoming. Oltre alla partecipazione a fiere internazionali, l'azienda è attivamente coinvolta in eventi come Travel Hashtag, nelle recenti edizioni di Parigi e Londra, focalizzati sul marketing turistico digitale e sulla promozione dell’Italia all’estero. "Siamo entusiasti di partecipare a Fitur 2025 - spiega il ceo & founder del to, Giancarlo Vitolo -. È un'opportunità unica per presentare le meraviglie della nostra terra a un pubblico globale e per instaurare nuove collaborazioni con operatori internazionali. L’interesse per l’Italia nei mercati di lingua spagnola è sempre molto alto per ragioni di vicinanza culturale, di turismo delle origini dai paesi latino americani, e quest'anno anche dall’occasione del Giubileo per realizzare itinerari complementari di turismo religioso. Grazie alla nostra ampia rete di collaboratori locali siamo qui per proporre una gamma completa di pacchetti personalizzati, dagli itinerari culturali alle esperienze gastronomiche, favorendo un turismo sostenibile e di qualità in una delle zone più affascinanti d'Italia”.
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Si arricchisce l'offerta delle attività sportive griffate Beachcomber Resorts & Hotels che aggiunge campi da padel in sei dei propri indirizzi mauriziani. Un atto dovuto per una disciplina che è stata definita uno dei fenomeni sportivi più popolari dell’ultimo decennio, capace oggi di coinvolgere 30 milioni di giocatori a livello mondiale, di cui un milione solo in Italia, e di raggiungere una fama che gli è valsa nel 2023 l’ingresso a pieno titolo tra gli sport olimpici.
I primi campi da padel saranno già disponibili entro la fine di questo mese al Royal Palm, flagship del gruppo tra gli indirizzi più prestigiosi dell’oceano Indiano, al Shandrani affacciato sul parco marino di Blue Bay, già rinomato per la sua anima sportiva, al Victoria, protagonista di un recente restyling di tutte le camere, nonché al Canonnier immerso in una location testimone dei trascorsi storici dell’isola, che si fondono nel verde di lussureggianti giardini tropicali.
A febbraio sarà la volta del Trou aux Biches allungato su una delle spiagge più spettacolari della costa nord-ovest, e a marzo sempre di quest’anno del Paradis sulla penisola mozzafiato di Le Morne, a sud-ovest, vicino di casa del Dinarobin.
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[post_content] => Naturalmente Roma non si smentisce: con 51,4 milioni di presenze e 22,2 milioni di arrivi,
Rispetto al primato raggiunto nel 2023, la Capitale come rivelano i numeri dell'Ente Bilaterale del Turismo del Lazio ha registrato +4,5% di presenze e +5,63% di arrivi.
"Roma è sempre più Capitale del turismo - afferma il sindaco Roberto Gualtieri - Questo nuovo record ci riempie d'orgoglio e conferma che stiamo andando nella direzione giusta. Con i grandi eventi, sia culturali che sportivi, abbiamo dato ai turisti di varie fasce d'età nuovi motivi per visitare Roma o per tornarci. Continueremo su questa strada, migliorando ulteriormente la qualità dell'offerta turistica e valorizzando la città, rendendola sempre più attrattiva e accogliente".
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[post_content] => Prosegue la crescita del gruppo Alpitour, che anche nell'anno finanziario chiuso a fine ottobre vede il proprio fatturato salire del 7%, arrivando a sfiorare i 2,1 miliardi di euro complessivi. E questo nonostante la crisi mediorientale abbia generato un crollo delle prenotazioni verso una destinazione core come l'Egitto. Un calo che è perdurato fino alla scorsa estate, rivela Gabriele Burgio al Corriere della Sera, quando i flussi per il Paese dei faraoni hanno cominciato a riprendersi.
Neos
Nel frattempo. aggiunge il presidente e amministratore delegato della compagnia, Alpitour ha reagito proponendo mete alternative come Capo Verde e la Repubblica Dominicana, grazie anche alla flessibilità garantita dall'avere una compagnia aerea in house. Nell'anno finanziario 2023-34 Neos ha in particolare trasportato 2,3 milioni di passeggeri, di cui 206 mila turisti internazionali in arrivo in Italia. La divisione tour operating ha invece toccato il milione di clienti con i suoi cinque brand, di cui circa 240 mila hanno scelto proprio l'Egitto.
Il futuro del turismo è roseo, prosegue Burgio: secondo il World Travel & Tourism Council nel 2025 e nel 2026 l’industria del travel sarebbe infatti destinata a crescere di una percentuale compresa fra il 3% e il 5% a livello globale, mentre nel 2030 il numero dei viaggi si prevede che raddoppierà rispetto al 2024, passando da uno a due miliardi.
Sviluppi
C'è quindi spazio per ulteriori sviluppi ma ci sono dei colli di bottiglia che ne rallentano l'espansione. Il problema è che aeroporti, aerei e ferrovie sono già al limite, rivela l'a.d. di Alpitour: il gruppo italiano vorrebbe da tempo potenziare la flotta Neos, portandola da 16 a 19 aerei, ma le difficoltà di Boeing stanno rallentando le consegne, tanto che il diciassettesimo vettore arriverà solo ad aprile.
Uno tra i segmenti a maggiore potenziale è poi quello del lusso, in un contesto di mercato che si sta sempre più polarizzando tra fascia alta e bassa. L'idea sarebbe quindi quella di potenziare l'offerta di hotel di alta gamma del brand VRetreats portandola a dieci strutture, ma in questo caso è la concorrenza di fondi e brand internazionali a rendere il progetto più complicato.
Strutture alberghiere
L'anno scorso l'80% del totale investito in strutture alberghiere italiane è arrivato infatti dall'estero, mentre i costi dei contratti di management sono triplicati rispetto al 2019. Senza contare l'appeal che le grandi major dell'hotellerie globale esercitano sugli stessi fondi d'investimento, se non altro per affinità culturale. Nonostante l'Italia abbia visto l'offerta a 5 stelle crescere del 35%, lo spazio per ulteriori sviluppi però ci sarebbe, conclude Burgio: tanto che le proprietà VRetreats nel 2024 hanno viaggiato con tassi di occupazione del 73%.
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[post_content] => Africa, India e oceano Indiano. Ma anche Oriente e poi Centro e Sud America. Sono i nuovi cataloghi del to tailor made di casa Uvet, Amo il Mondo, per il 2025. Il primo dei tre volumi include in particolare una selezione di esperienze che spaziano dalle savane africane ai paesaggi delle Maldive, passando per la magia e la spiritualità dell’India. Safari, soggiorni in resort di lusso come i Lux, The Residence, Sun Life Resorts e Rogers Hospitality a Mauritius, nonché crociere per godere appieno delle bellezze delle Seychelles.
Il catalogo Oriente è un invito a perdersi tra le meraviglie culturali e naturali del Sud-Est asiatico. Il volume vuole essere un inno alla diversità e alla bellezza: dai templi cambogiani e thailandesi alla modernità di Singapore, fino alle spiagge dell’Indonesia e alla natura della Malesia e del Borneo, lasciandosi affascinare dal mare di Perhentian e Redang.
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[post_content] => C’è una Prato colorata e multiculturale dietro al segreto del grandissimo successo del Capodanno cinese. Nel 2025 si entra nell’anno del Serpente e la città è pronta per offrire a turisti e cittadini uno spettacolo indimenticabile.
Oltre agli appuntamenti tradizionali, il programma del Capodanno cinese di Prato è arricchito da tour e degustazioni enogastronomiche, visite guidate al tempo buddista, mostre, proiezioni di film e laboratori: un programma inteso e ricco di sorprese che permetterà di esplorare la cultura cinese, passata e contemporanea.
Alle 17 di martedì 28 gennaio il suono della campana al tempio buddista Pu Hua Si darà il via al Capodanno cinese 2025. Le tradizionali e attesissime sfilate del Drago e la danza del Leone sono, invece, in programma sabato 8 e domenica 9 febbraio. I festeggiamenti sono organizzati dall’Associazione buddista della comunità cinese in Italia.
La grande festa oltre a essere un momento di incontro tra i pratesi, è divenuta negli anni in un appuntamento di richiamo turistico, proprio per la sua unicità.
Sabato 8 febbraio la festa attraverserà le vie del Macrolotto 1 e 2, cuore della comunità cinese. Domenica 9 febbraio sarà la volta del cuore della città, in un mix unico tra antico e contemporaneo che solo Prato può offrire.
Il clou del corteo di domenica 9 febbraio sarà in piazza di Santa Maria delle Carceri, dove si svolgerà la spettacolare danza del Leone: questo evento unico è il momento in cui si potrà conoscere al meglio la più grande comunità cinese d’Italia. Un prezioso momento d’incontro tra la cultura orientale e quella occidentale.
Oltre alle iniziative tradizionali, il cartellone del Capodanno cinese 2025 contiene altri appuntamenti su svariati temi e sempre incentrati sull’incontro e la condivisione sociale e culturale.
Dal 31 gennaio al 15 febbraio si potrà vedere la mostra fotografica Xiuxi: at ease! riposo: la Cina dal 1980-1984, nel suggestivo Cassero Medievale (viale Piave angolo via Cassero, Prato; in collaborazione con l’Istituto Confucio di Torino): 76 scatti in bianco e nero di Andrea Cavazzuti, uno dei più importati fotoreporter e documentaristi con un’esperienza di quarant’anni in Cina.
E ancora, venerdì 7 e sabato 8 è in programma la proiezione di due film cinesi in lingua originale sottotitolati, in collaborazione con il Mabuse cineclub e il cinema Terminale.
Sabato 8 e domenica 9 febbraio spazio, invece, alla cucina: Colazione con bacchette!, a cura della scrittrice e mediatrice Jada Bai al ristorante Xiao Meng Lou (via Marini 1, Prato) è un’occasione per conoscere la cultura cinese parlando e assaggiando una ricca colazione tipica.
Il cibo è protagonista anche del tour enogastronomico nel Macrolotto Zero, a cura di Sarah Manganotti e Le Nuvole di Drago, alla scoperta delle diverse tipologie di cucine regionali cinesi attraversando a piedi il quartiere, tra racconti di ricette e simbologie sempre legate alle celebrazioni del Capodanno cinese.
La musica sarà grande protagonista, sabato 8, al Convitto Nazionale Cicognini (piazza del Collegio 13, Prato), con l’esibizione dell’ensemble Dong Xun, che celebrerà la varietà degli strumenti classici cinesi (ingresso libero fino a esaurimento dei posti disponibili).
Da non perdere, sia sabato che domenica, le visite guidate alla scoperta del tempio buddista Pu Hua Si, un vero e proprio hub culturale per la comunità cinese di Prato.
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Altra iniziativa da sottolineare, infine, le due visite guidate organizzate dall’associazione The Land ladies Concierge ETS, domenica 9 febbraio, sul tema dell’identità culturale della città di Prato e sulle sue peculiarità: “Prato città d’arte, di mercanti e di biscotti” è un percorso di carattere storico e artistico ha la finalità di fare percepire al visitatore le radici della città di Prato e il suo patrimonio artistico e culturale nel centro storico della città; “Prato un museo d’arte contemporanea a cielo aperto” è, invece, incentrato sull’arte contemporanea e si propone di svelare ai visitatori quelle opere di arte siano esse sculture, opere architettoniche, murales che sono disseminate nel tessuto urbano di Prato.
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[post_content] => GNV Orion, seconda unità delle quattro navi di nuova costruzione presso i cantieri cinesi, sarà consegnata a Grandi Navi Veloci, compagnia del gruppo MSC, entro la primavera.
Proprio in questi giorni, la nave sta completando le prove tecniche in mare, un passaggio cruciale prima della consegna all’armatore.
Realizzata sempre presso il cantiere navale Guangzhou Shipyard International (GSI), GNV Orion avrà una stazza lorda di circa 52.000 tonnellate, una lunghezza di 218 metri e una larghezza di 29,60 metri, e potrà raggiungere una velocità massima di 25 nodi. Anche GNV Orion è stata pensata per gestire elevate quantità di traffico e proprio per questo motivo, sarà dotata di ben 433 cabine, quasi il doppio rispetto a GNV Polaris, con una capacità di trasporto di 1.785 passeggeri e 3.100 metri lineari per il carico merci. GNV Orion verrà impiegata sulle linee verso la Sicilia.
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[post_content] => Si chiama “Pedalaria”, la nuova ciclovia che collega l'aeroporto Leonardo da Vinci alla città di Fiumicino, infrastruttura che rientra tra le opere del “Dpcm Giubileo 2025” ed è interamente finanziata da Aeroporti di Roma, con un investimento pari a 1,8 milioni di euro.
Il nuovo percorso per pedoni e ciclisti parte dal principale scalo romano e si estende lungo 3.5 chilometri, per congiungersi, in viale del Lago di Traiano, alla pista ciclabile già esistente nella cittadina aeroportuale. La nuova ciclovia è il risultato di una proficua collaborazione tra ADR e l’Amministrazione Comunale guidata dal Sindaco Mario Baccini. “Pedalaria” offrirà infatti ai passeggeri, ai lavoratori dell’aeroporto e ai cittadini di Fiumicino la possibilità di vivere un’esperienza unica tra le bellezze naturali e le aree archeologiche, inclusi i Porti di Claudio e Traiano, intorno allo scalo.
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«Con la realizzazione di ‘Pedalaria’ rafforziamo il nostro impegno per la promozione di una mobilità dolce, sostenibile e funzionale a migliaia di passeggeri e cittadini, oltre ai tanti lavoratori residenti in prossimità dell’aeroporto - ha dichiarato Marco Troncone, amministratore delegato di Adr -. Questa nuova infrastruttura rappresenta una ulteriore dimostrazione del nostro impegno ad investire nello sviluppo sostenibile del nostro aeroporto a 5 stelle, a beneficio dell’ambiente, delle persone che vivono il nostro scalo e del territorio che ci ospita».
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[post_content] => Spazi culturali d'avanguardia, installazioni uniche, collezioni di prestigio e mostre visionarie. Con Visit Emilia, un percorso tra Parma, Piacenza e Reggio Emilia per esplorare le nuove forme di creatività e innovazione.
Il viaggio nello Slow Mix inizia da Piacenza e si conclude a Reggio Emilia, passando per Parma e toccando tutte le meraviglie di un territorio che guarda al futuro senza dimenticare le sue radici.
Si può partire da Piacenza, dove la Galleria Ricci Oddi accoglie con uno dei suoi tesori più enigmatici: il Ritratto di Signora di Gustav Klimt, scomparso nel 1997 e ritrovato nel 2019. Questo capolavoro, insieme alle opere di Boldini, Boccioni e Casorati, rende la Galleria un luogo imprescindibile per gli amanti dell’arte.
XNL Piacenza è un edificio che un tempo ospitava gli uffici della società elettrica nazionale Enel e oggi convertito in un luogo di cultura dedicato ai diversi linguaggi dell’arte contemporanea. Il centro accoglie progetti di alta formazione (“Fare Cinema” - Corso di alta specializzazione in regia cinematografica, con docente di regia per la prossima edizione Giorgio Diritti) e propone attività, atelier e incontri rivolti alle scuole e al pubblico adulto.
E poi c’è Volumnia, una basilica sconsacrata trasformata in uno spazio d’arte unico, dove gli stucchi rinascimentali dialogano con opere contemporanee, in un connubio che lascia senza fiato. Qui si uniscono arte, cultura, vita sociale e cucina contemporanea grazie al recupero della falegnameria del monastero e conversione a ristorante.
C'è inoltre il “Museo della Merda” di Castelbosco dove lo sterco dei bovini diventa energia sostenibile e arte, in una dimostrazione pratica di come anche il materiale più umile possa generare bellezza e innovazione. Il coinvolgimento di artisti internazionali contemporanei del calibro di David Tremlett e Anne e Patrick Poirier, ha permesso di realizzare attività divulgative e di ricerca, oggetti d’uso quotidiano e raccogliere manufatti e storie sugli escrementi nell’attualità e nella storia, per scardinare preconcetti e norme culturali.
Il Castello di San Pietro in Cerro, a pochi chilometri da Piacenza, ospita il MIM – Museum in Motion, una collezione d’arte contemporanea che conta oltre 1.600 opere. Dipinti, sculture e installazioni vengono esposti a rotazione, in continuo movimento come suggerisce il nome stesso, con uno spazio dedicato agli artisti emergenti.
A Bobbio c'è il Museo Collezione Mazzolini. Lo si trova nell’antico monastero di San Colombano. Un tempio dell’arte contemporanea nato dall’unione delle collezioni private della famiglia Mazzolini e del medico Simonetti. Tra i nomi esposti, spiccano De Chirico, Carrà, Baj, Fontana, De Pisis e Sironi.
A Parma invece l’Abbazia di Valserena ospita il CSAC (Centro Studi e Archivio della Comunicazione). Questo museo-archivio, strutturato in cinque sezioni - Arte, Fotografia, Media, Progetto, Spettacolo - conserva circa 12 milioni di pezzi (tra sculture, dipinti, disegni di oltre 100 artisti, manifesti cinematografici, disegni di satira e fumetto, architettura e design, disegni di moda italiani, film originali e tanto altro).
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A pochi metri di distanza, a Palazzo Tarasconi, edificio del XVI secolo, oggetto di uno scrupoloso intervento di recupero e restauro, l’arte contemporanea prende vita in uno spazio dal fascino storico. Il palazzo ospita mostre di arte contemporanea e street art.
Sempre a Parma, il Complesso Monumentale della Pilotta unisce arte antica e moderna. Da non perdere l’installazione luminosa di Maurizio Nannucci, Time past, present and future, che illumina il cortile principale con un messaggio profondo.
A Mamiano di Traversetolo la Fondazione Magnani Rocca accoglie opere di Monet, Morandi e Burri, affiancate da esposizioni temporanee di grande prestigio.
Il viaggio si conclude a Reggio Emilia, città simbolo dell’arte contemporanea. Le eleganti architetture dei tre ponti di Santiago Calatrava e la futuristica Stazione Mediopadana ci danno il benvenuto in una città che sa stupire con le sue forme audaci.
La Collezione Maramotti, ospitata in un ex edificio industriale, è un vero forziere per gli appassionati d’arte. Con oltre 200 opere permanenti, questa collezione attraversa i movimenti più significativi del Novecento, dalla Pop Art all’Arte Povera.
Da non perdere le tre icone di Reggio Emilia: l’opera Whirls and Twirls 1 di Sol LeWitt, che decora la volta della Biblioteca Panizzi.
Il viaggio continua nei Chiostri di San Pietro, il più straordinario complesso monumentale di Reggio Emilia, uno dei più suggestivi del Rinascimento italiano, con una forma che porta la mano inconfondibile di Giulio Romano, centro culturale di rilievo internazionale.
E poi ancora Palazzo Magnani, dello stesso Luigi Magnani della Fondazione Magnani Rocca di Mamiano (PR), dove le esposizioni avveniristiche fondono arte e teatro e Palazzo da Mosto, una delle più significative dimore reggiane quattrocentesche.
Infine, i Musei civici, da pochi anni hanno inaugurato il nuovo allestimento del secondo piano, su progetto dell’architetto Italo Rota e dei curatori dei Musei Civici, che comprende anche il vasto patrimonio fotografico del progetto di Fotografia Europea e dalle opere, esposte a rotazione, di Luigi Ghirri.
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Questo museo-archivio, strutturato in cinque sezioni - Arte, Fotografia, Media, Progetto, Spettacolo - conserva circa 12 milioni di pezzi (tra sculture, dipinti, disegni di oltre 100 artisti, manifesti cinematografici, disegni di satira e fumetto, architettura e design, disegni di moda italiani, film originali e tanto altro).\r\n\r\nInoltre l’APE Parma Museo, centro culturale dedicato a mostre, performance ed eventi che, oltre a promuoverne la valorizzazione attraverso mostre periodiche, ha scelto di intitolare agli artisti di origine parmigiana Amedeo Bocchi e Renato Vernizzi, le eleganti sale polifunzionali stabilmente dedicate all’esposizione dei suoi capolavori, soggetti a rotazione nel tempo.\r\n\r\nA pochi metri di distanza, a Palazzo Tarasconi, edificio del XVI secolo, oggetto di uno scrupoloso intervento di recupero e restauro, l’arte contemporanea prende vita in uno spazio dal fascino storico. Il palazzo ospita mostre di arte contemporanea e street art.\r\n\r\nSempre a Parma, il Complesso Monumentale della Pilotta unisce arte antica e moderna. Da non perdere l’installazione luminosa di Maurizio Nannucci, Time past, present and future, che illumina il cortile principale con un messaggio profondo.\r\n\r\nA Mamiano di Traversetolo la Fondazione Magnani Rocca accoglie opere di Monet, Morandi e Burri, affiancate da esposizioni temporanee di grande prestigio.\r\n\r\n \r\n\r\nIl viaggio si conclude a Reggio Emilia, città simbolo dell’arte contemporanea. Le eleganti architetture dei tre ponti di Santiago Calatrava e la futuristica Stazione Mediopadana ci danno il benvenuto in una città che sa stupire con le sue forme audaci.\r\n\r\nLa Collezione Maramotti, ospitata in un ex edificio industriale, è un vero forziere per gli appassionati d’arte. Con oltre 200 opere permanenti, questa collezione attraversa i movimenti più significativi del Novecento, dalla Pop Art all’Arte Povera.\r\n\r\nDa non perdere le tre icone di Reggio Emilia: l’opera Whirls and Twirls 1 di Sol LeWitt, che decora la volta della Biblioteca Panizzi.\r\n\r\nIl viaggio continua nei Chiostri di San Pietro, il più straordinario complesso monumentale di Reggio Emilia, uno dei più suggestivi del Rinascimento italiano, con una forma che porta la mano inconfondibile di Giulio Romano, centro culturale di rilievo internazionale.\r\n\r\nE poi ancora Palazzo Magnani, dello stesso Luigi Magnani della Fondazione Magnani Rocca di Mamiano (PR), dove le esposizioni avveniristiche fondono arte e teatro e Palazzo da Mosto, una delle più significative dimore reggiane quattrocentesche.\r\n\r\nInfine, i Musei civici, da pochi anni hanno inaugurato il nuovo allestimento del secondo piano, su progetto dell’architetto Italo Rota e dei curatori dei Musei Civici, che comprende anche il vasto patrimonio fotografico del progetto di Fotografia Europea e dalle opere, esposte a rotazione, di Luigi Ghirri. \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n","post_title":"Visit Emilia, un viaggio tra musei insoliti ed installazioni futuristiche","post_date":"2025-01-16T09:01:03+00:00","category":["incoming"],"category_name":["Incoming"],"post_tag":[]},"sort":[1737018063000]}]}}