10 November 2025

Allianz Partners: gli italiani vogliono viaggiare (il 72%). Ma con tutte le cautele

Questo inverno resta forte in Europa la propensione a viaggiare, come rivelano i risultati del terzo International Vacation Confidence Index di Allianz Partners. Quasi due terzi (63%) degli oltre 9 mila intervistati in nove Paesi europei prevedono, infatti, di fare un viaggio di piacere di tre o più giorni entro marzo, puntando sia su mete domestiche sia estere. Nonostante la diffusa compressione della spesa dei consumatori, la propensione a viaggiare all’estero si rivela sostenuta: quasi un quarto (23%) del campione prevede una vacanza al di fuori dei propri confini nazionali entro la fine dell’inverno, con il 72% di questi che scelgono una meta del Vecchio continente.

Guardando al nostro Paese, la propensione a viaggiare risulta addirittura maggiore della media, con il 73% degli italiani pronto a partire entro il mese di marzo. I più pianificano di restare in Italia (61%), prediligendo vacanze in città (33%) o in montagna (25%). Più di uno su cinque però sta programmando un viaggio all’estero, nella grande maggioranza dei casi (76%) rimanendo in Europa.

I tre motivi principali che spingono a partire quest’inverno sono il desiderio di relax, quello di incontrare parenti e la voglia di riconnettersi con la natura. In tutta Europa, quasi la metà (48%) di chi parte dichiara di volersi rilassare. Un terzo (32%) intende trascorrere del tempo con i parenti e il 31% vuole godersi la natura in campagna o in montagna. Anche gli italiani partono in primo luogo per rilassarsi (51%), ma il desiderio di godersi la natura (32%) supera, seppur di poco, quello di ritrovarsi con i propri cari (29%).

Nonostante l’inflazione e la conseguente crescita del costo della vita, il viaggiatore medio prevede di spendere poco più di 1.500 euro.  Sebbene la crescita dei prezzi non stia minando la domanda, per alcuni sta influenzando i piani di viaggio. Tra coloro che hanno in programma di viaggiare, l’aumento dei costi di viaggio fa sì che la metà degli intervistati (50%) dichiari di aspettarsi di dover cambiare destinazione, accorciare il viaggio o addirittura cancellarlo.

Un dato significativamente più alto si registra invece nel nostro Paese, dove il 79% dei viaggiatori si aspetta di dover cambiare i propri piani di viaggio. Allo stesso modo, tra coloro che non hanno intenzione di viaggiare quest’inverno, la mancanza di denaro è il principale ostacolo al viaggio, citato dal 53% di chi non partirà. Un dato, quest’ultimo, che per l’Italia sale al 60%. Il 42% tra gli europei che resteranno a casa (il 47% tra gli italiani) ritiene che viaggiare sia diventato semplicemente troppo costoso.

Sulla scia dei problemi che il mondo dei viaggi ha affrontato negli anni recenti, i timori di interruzioni e cancellazioni rimangono elevati. I timori per la salute non impediscono più alle persone di viaggiare. Quest’inverno, solo il 2% in tutta Europa, l’1% in Italia, ha citato problemi di salute come motivo per non viaggiare. Complessivamente, il 39% degli intervistati è piuttosto preoccupato per la situazione sanitaria, con un calo di 6 punti rispetto all’estate scorsa. Gli italiani, con il 44%, restano un po’ più preoccupati della media, ma con un calo maggiore (9%) rispetto all’ultima rilevazione.

Cresce il numero delle persone che acquistano un’assicurazione viaggio per proteggersi dalla cancellazione o dalle interruzioni del viaggio oppure per coprire l’assistenza medica. 

Commentando i risultati dell’indagine, Joe Mason, chief marketing officer di Travel di Allianz Partners, ha affermato: «Il desiderio degli europei di viaggiare quest’inverno è davvero significativo, anche a fronte dell’aumento dei costi e dell’incertezza economica. È passato circa un anno da quando la gran parte dei Paesi europei ha eliminato le ultime restrizioni di viaggio legate alla pandemia e gli europei hanno riscoperto i vantaggi unici che il viaggio offre: un’opportunità per rilassarsi, vedere la famiglia e godersi la natura.

 Tuttavia, l’aumento dei prezzi ha acuito la linea di demarcazione tra chi può permettersi di viaggiare e chi no. Mentre molti sono disposti e sono in grado di spendere per viaggiare, molti altri sono esclusi. Questo sarà motivo di preoccupazione per il settore, soprattutto se tale fenomeno dovesse prolungarsi fino alla stagione estiva».

 

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